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Paesaggio

Aperto da doxa, 23 Maggio 2023, 09:10:44 AM

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Buongiorno Bob, oggi ti dedico "L'Angelus" disegnato da van Gogh



Vincent van Gogh, L'Angelus, disegno a matita, acquerello e gessetto, 1880, Museo Kröller-Müller, Otterlo (frazione del Comune di Ede, Olanda).



Veduta parziale di Otterlo

Nel 1880 van Gogh si dedicò al tema della vita in campagna e realizzò questa copia (reinterpretata in modo personale) del noto dipinto di Millet. Ne parla in una lettera indirizzata al fratello Theo: "Millet è padre, Millet. . . consulente e mentore in tutto per giovani artisti,".

Van Gogh ammirava e studiava anche le opere di Rembrandt e Johannes Vermeer, ma i dipinti di Jean-François Millet lo influenzarono molto, in particolare l'Angelus. Questo quadro fu riferimento iconografico anche per altri noti artisti, come Salvador Dalì, che gli dedicò il suo libro titolato: "Il mito tragico dell'Angelus di Millet". In una pagina c'è scritto: "Nel giugno 1932 si presenta d'improvviso al mio spirito, senza che alcun ricordo recente né associazione cosciente possa darne un'immediata spiegazione, l'immagine dell'Angelus di Millet. Tale immagine costituisce una rappresentazione visiva nettissima e a colori. È pressoché istantanea e non dà seguito ad altre immagini. Ne sono grandemente impressionato, grandemente turbato, poiché, nonostante che nella mia visione di tale immagine tutto corrisponda esattamente alle riproduzioni del quadro da me conosciute, essa mi appare nondimeno assolutamente modificata e carica di una tale intenzionalità latente che l''Angelus di Millet diventa d'improvviso per me l'opera pittorica più inquietante, più enigmatica, più densa, più ricca di pensieri inconsci che sia mai esistita".

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Nell'Angelus dipinto da Millet (post n. 96) sono raffigurati i due contadini nel momento della preghiera, indicata dal suono delle campane nella chiesa di Chailly-en-Bière. Questo villaggio è vicino  a Barbizon, località nei pressi della foresta di Fontainebleu, circa 60 km a sud di Parigi. 

Nel XIX secolo I villaggi di Chailly-en-Bière, Bourron-Marlotte e Barbizon,  ospitarono comunità di artisti, diversi per temperamento artistico e stile. Essi  volevano stare a contatto della natura, lontano dalla capitale.  Successivamente alcuni di essi  confluirono nella famosa corrente pittorica  dell'Impressionismo.

Tra il 1830 e il 1870  a Barbizon fu attiva una famosa scuola di pittura paesaggistica en plein air, nota come "corrente pittorica paesaggista del realismo".  Gli artisti sperimentarono lo studio dal vero.

Millet, per primo, introdusse nel paesaggio la raffigurazione di personaggi dediti ai lavori agricoli. Egli abitò in questo villaggio dal 1849 al 1875, anno della sua morte.

La Scuola pittorica di Barbizon  ebbe anche un ruolo importante per la protezione e conservazione della natura. Infatti nel 1848 i "Barbisonniers" riuscirono a far tutelare la "Riserva artistica del foresta di Fontainebleu", minacciata dal progetto di disboscamento.


La foresta di Fontainebleau nei pressi di Barbizon: non più villaggio ottocentesco quando gli artisti si mescolavano a poveri contadini, boscaioli e allevatori di bestiame. E' diventato un paese con ville; sulla rue Grande, la strada principale, ci sono  gallerie d'arte, piccoli musei, residenze di artisti, ristoranti e bar affollati di parigini che nel fine settimana amano fare la cosiddetta "gita fuori porta".


Castello di  Fountainebleau

Testimonia le epoche e i gusti dei sovrani che lo hanno abitato ed è anche associato a importanti eventi storici come l'abrogazione dell'Editto di Nantes nel 1685 e l'abdicazione di Napoleone I nel 1814.

L'origine del toponimo deriva da una fontana  (oggi situata nel Jardin Anglais), intorno alla quale fu costruito un padiglione di caccia. Fu poi il re di Francia Francesco I (sul trono dal 1515 al 1547) a trasformare il padiglione di caccia nel magnifico palazzo che possiamo ammirare tuttora, lievemente modificato dagli interventi dei successivi monarchi.

La residenza fu gradita sia da Napoleone I Bonaparte, che nelle sue memorie non esitò a descriverlo come la "vraie demeure des rois, maison des siècles" (vera dimora dei re, la casa dei secoli), sia da Napoleone III, suo assiduo frequentatore.

Con le sue 1500 stanze, è uno dei castelli più belli e meglio arredati di tutta la Francia.

Dalla scalinata a ferro di cavallo che orna la facciata principale del palazzo, nel 1814 Napoleone I, in procinto di partire per l'esilio, tenne un commovente discorso di addio.


Scalinata a ferro di cavallo

Diversamente dalla gran parte delle città francesi costruite intorno ad una chiesa, a Fontainebleau le case sono costruite nelle vicinanze del castello, che ne ha  influenzato la forma urbanistica ed architettonica.

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Il pittore inglese John Constable (1776 – 1837) è considerato  un caposcuola del paesaggismo romantico. Da Pieter Paul Rubens e da Thomas Gainsborough apprese la tecnica  per la ricerca degli effetti di luce.

Le  opere  di Constable influenzarono  altri noti pittori, fra i quali Jean-François Millet (che per primo introdusse nel paesaggismo le figure di umili persone) e Jean-Baptiste Camille Corot.

Constable è noto per i suoi dipinti che ritraggono la campagna di  Dedham Vale, località vicina al suo villaggio natio:  East Bergholt, nel Suffolk.

Tra i suoi dipinti più celebri: "Il carro da fieno" e  "La cattedrale di Salisbury vista dai terreni del vescovo".

"Il carro da fieno".


John Constable, Il carro da fieno, olio su tela, 1821, National Gallery, Londra.

In primo piano: nell'ansa del fiume Stour  il  vuoto carro per il trasporto del  fieno trainato da due cavalli. Forse è nell'acqua  per consentire agli animali di bere.

Vicini al carro ci sono due contadini. Quello con il cappello nero ha il braccio destro sollevato,  con l'indice della mano sembra indicare e ordinare al cane sulla riva di tornare a casa. 


dettaglio

In lontananza si vedono i lavoratori nei campi,  sono come piccoli puntini bianchi.
 
Sulla sinistra del dipinto c'è una casa. Dal comignolo si vede uscire il fumo. Davanti  l'abitazione c'è una donna che attinge acqua nel fiume; dietro di lei si vede una brocca di terracotta; sulla sponda opposta, tra i due alberi,  un ragazzo  sta lanciando la lenza per pescare.

La parte superiore del  dipinto è occupato  da nuvole di diverso colore.

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Cattedrale di Salisbury


foto con  parziale veduta di Salisbury (Regno Unito). La città dista circa 10 km da Stonehenge, sito neolitico. 



foto con la veduta laterale della Cattedrale di Salisbury.



facciata della cattedrale di Salisbury, dedicata alla Beata Vergine Maria (Blessed Virgin Mary).

L'architettura della chiesa è un esempio del primo gotico inglese. Fu in gran parte costruita in soli 38 anni, dal  1220 al 1258.

La  visitabile guglia è  la più alta del Regno Unito: 123 metri.  Nel piccolo museo ecclesiastico sono conservati il più antico orologio del mondo (del 1386) e una delle quattro copie originali superstiti della Magna Carta.


La cattedrale nei dipinti del noto pittore inglese John Constable


John Constable: La cattedrale di Salisbury vista dai giardini del vescovo  (Salisbury Cathedral from the Bishop's Grounds), olio su tela, 1823,  Victoria and Albert Museum, Londra.

Questo dipinto fu commissionato al pittore da suo zio, John Fisher, vescovo di Salisbury.
 
La prima versione del dipinto (vedi foto sopra) fu rifiutata dal prelato perché non gli piaceva il cielo eccessivamente nuvoloso. 

L'artista ne fece un'altra versione simile, ma con meno nuvole e più chiare


John Constable: La cattedrale di Salisbury vista dai giardini del vescovo (seconda versione), olio su tela, 1825 circa, conservata al Metropolitan Museum of Art di New York.

In primo piano, la vegetazione: due alberi hanno il tronco piegato e verso l'alto  formano quasi  un arco gotico che sembra  incorniciare la chiesa, vista da Sud.

A  sinistra c'è il vescovo Fisher con la moglie, in abito bianco e scialle rosso. Il prelato ha il braccio destro sollevato, nella mano regge il bastone da passeggio e con questo  indica la cattedrale.

Ill prato è solcato da un ruscello. Due mucche si abbeverano nel corso d'acqua, altre due brucano l'erba nel prato.

Constable  ha popolato  il cielo  con basse nuvole grigio-scure nella versione del 1823  e con  bianche nubi  nella  versione del 1825.

L'artista  elaborò le due versioni  direttamente sul posto, all'aperto, per vedere meglio la luce che in questo caso proviene da destra è illumina la cattedrale; per contrasto, sulla sinistra, l'ombra sul prato  proiettata dai frondosi alberi.

I colori prevalenti: l'azzurro e il verde.

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#34
Del pittore inglese John Constable mi piace anche questo paesaggio


John Constable, Wivenhoe Park (Essex), olio su tela, 1816, National Gallery of Art, Washington, D.C., U. S. A..

In quel tempo la superficie di  Wivenhoe Park era di 81 ettari,. E' situata a Est di  Colchester, in Inghilterra.

La grande tenuta era della famiglia Rebow. Il maggiore generale Rebow, un amico del padre di Constable, chiese all'artista di ritrarre  alcune zone del parco, specificando  che alcune caratteristiche dovevano essere incluse nel dipinto.

Il pittore organizzò armoniosamente le richieste del committente modificando la reale posizione di alcuni elementi, come la casa padronale in collina,  il corso d'acqua, la "casa dei cervi",  non visibili dallo stesso punto di vista.

Realizzare questo dipinto era importante per Constable: aveva bisogno del  denaro  pattuito  per potersi sposare con Maria Bicknell, amata da lungo tempo.

L'opera fu terminata nel settembre del 1816 e la coppia si sposò il 2 ottobre 1816, dopo un lungo periodo di fidanzamento.

Il dipinto

La scena sembra ambientata in un tranquillo pomeriggio d'estate, con le mucche al pascolo entro la sconnessa recinzione lignea, ci sono  gruppi di alberi,  grigie nuvole nel cielo,  la luce  solare illumina i prati ed è riflessa  dal corso d'acqua.

La  giovane driver, Mary Rebow, è insieme ad un amico sul calesse  trainato da un asino, sul pendio a sinistra. Il foulard rosso era uno degli accessori preferiti della ragazza, è come un lampo di colore nella composizione  dominata dalle tonalità verdi, azzurre e marroni.


Mary Rebow con il suo amico sul calesse trainato dall'asino


A destra, in cima alla collina,  si vede parte dell'edificio del proprietario della tenuta.


veduta parziale della casa



al margine del boschetto la chiusa idraulica con paratoia; il  piccolo bacino di contenimento della massa d'acqua; in primo piano la petrosa diga sovrastata dal ponte, percorso da due uomini,  all'inizio sulla destra.


i due cigni sembrano veri.



due pescatori nella barca sistemano nel fiume la rete da pesca (sciabica), aiutati da altre persone sulla sponda. Uno di loro, con la camicia bianca, è con le gambe nell'acqua.

(La sciabica è una rete a strascico con assetto verticale, per pesce piccolo. Viene usata al mare ma anche nei fiumi. Nel mare è usata sotto-costa in bassi fondali.
La tecnica di pesca prevede di mantenere un capo della rete a terra mentre una barca a remi la depone a semicerchio nell'acqua fino a condurre l'altro capo a terra. Per raccogliere il pescato la sciabica viene tirata a terra da due squadre di pescatori).

In cima al dosso si vede il tetto spiovente della "casa dei cervi".

Dal 1964 Wivenhoe Park  è dell'Università dell'Essex.

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