Opere d'arte in concorrenza!

Aperto da Eutidemo, 27 Ottobre 2022, 06:56:20 AM

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Eutidemo

Lucio Fontana, sin dal 1949, tagliando le tele, superò la distinzione tradizionale tra pittura e scultura; ed infatti, in tal modo, lo spazio cessa di essere oggetto di rappresentazione secondo le regole convenzionali della prospettiva, e la superficie stessa della tela, interrompendosi in rilievi e rientranze, entra in rapporto diretto con lo spazio e la luce reali.
Sono attualmente in vendita su INTERNET alcune sue tele, in genere a prezzi abbastanza contenuti, ma anche fino a 892,35 euro.
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Pertanto ho pensato di mettermi in concorrenza con lui, vendendo la mia seguente tela "tagliata" per soli 50 centesimi; che è molto simile all'ultima della serie di cui sopra, ma che, però, costa 54,96 euro.
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La metto all'asta, quanto offrite? :)
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Ipazia

Si narra che Picasso, già celebre, in un ristorante scarabocchiò qualcosa su un tovagliolo. Il ristoratore gli chiese di firmarlo, ma Picasso si rifiutò perché conosceva bene la differenza di valore commerciale di quello scarabocchio con, o senza, la sua firma.

Il feticismo della merce non risparmia l'arte, anzi: è uno dei suoi luoghi prediletti, laddove l'aura sacrale della griffa dell'autore conta più del lavoro, genio incluso, contenuto nel manufatto.

In soldoni: lascia perdere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

@Ipazia
Hai ragione; quello che hai scritto mi ricorda un aneddoto raccontato da Luciano De Crescenzo.
Un tizio venne citato in Tribunale, perchè vendeva, per 20.000 lire, imitazioni perfette, anch'esse in plastica, delle borse di Louis Vuitton.
Il giudice lo assolse, perchè, secondo lui, il truffatore non era lui,  ma Louis Vuitton, perchè vendeva le stesse identiche borse di plastica al prezzo di 2.000.000; solo perchè sopra c'era la sua firma! :D

Ipazia

Ogni tanto anche la giustizia ci azzecca (anche se dubito che poi sia finita così: la realtà,  non la barzelletta). Ma allora come si spiega tutta la campagna, guardia di finanza inclusa, contro la contraffazione ? Che è pure il chiodo fisso degli eurosauri.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

@Ipazia
Be', credo che dipenda pure dal tipo di prodotto!
Ad esempio il Parmigiano Reggiano è una delle eccellenze del made in Italy;  da oltre 70 anni è salvaguardato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dal 1996 gode del marchio DOP che ne dovrebbe garantire la genuinità e l'autenticità.
Oggi però questo fiore all'occhiello del made in Italy deve fare i conti con le "contraffazioni" che danneggiano la sua garanzia di qualità a livello mondiale.
Per non parlare delle "imitazioni" con denominazione ingannevole!
Ad esempio:
. gli USA sono, infatti, grandi produttori di parmigiano "taroccato" che viene venduto come "Parmesan" dagli Stati Uniti all'Australia e dal Sudafrica alla Russia.
- In Uruguay è sul mercato come "Parmesano";
- in Argentina come "Reggianito";
- in Brasile come "Parmesano" o "Grana Pampeano".
Il Parmigiano Reggiano, insieme al Grana Padano, è il prodotto agroalimentare più imitato al mondo; ma ci sono anche molti altri prodotti alimentari italiani "contraffatti" e/o "taroccati" (anche nella stessa Italia).
E questo secondo me non va bene! >:(

Ipazia

D'accordo. Ma si fa la stessa cosa con le griffe contraffatte. Per cui penso che quella sentenza non sia finita proprio così. 
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Citazione di: Ipazia il 29 Ottobre 2022, 08:25:45 AMD'accordo. Ma si fa la stessa cosa con le griffe contraffatte. Per cui penso che quella sentenza non sia finita proprio così.
Credo che fosse un aneddoto inventato da De Crescenzo; ed infatti non mi risulta che sia mai stata emessa una sentenza del genere :)