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Una storia risorge

Aperto da PatrickEzechieleArt, 29 Ottobre 2019, 08:10:05 AM

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PatrickEzechieleArt



Una storia risorge
2018, acrilico su telato, 30 x 40 cm

Le ceramiche che i miei nonni hanno collezionato negli anni passati a girare in due con la Vespa per la Toscana, il Veneto, il Trentino Alto Adige, la Liguria e molte altre regioni, laghi e mari, montagne e colline. Di ceramiche ne hanno tante a casa ma ho scelto istintivamente queste che ho dipinto e guarda un po'... dopo aver terminato il dipinto, salta fuori che osservandole ci riconosco che caratterialmente è la mia famiglia d'origine.

Mio nonno: la brocca più grande
Mia nonna: la brocca a destra
Mio zio più grande e incasinato: la pianta sulla sinistra
Mia mamma: la tazzina di destra
Mio zio più giovane: la tazzina di sinistra

La mia riflessione è: se io ci vedo la mia famiglia d'origine, voi cosa ci vedete? Poi in un quadro così, il titolo che gli ho dato ha ragione di esistere? Poi, il quadro secondo voi, è nato quando io ho deciso di farlo o già quando i miei nonni collezionavano queste ceramiche?

Se avete piacere di vedere il video di realizzazione, cliccate qui: https://www.youtube.com/watch?v=sJs9jvnsDDE
Il vero valore di un'opera, nonché il valore più difficile da stimare, è come quest'opera ci fa sentire quando la guardiamo.

Sariputra

cit.:se io ci vedo la mia famiglia d'origine, voi cosa ci vedete?

Ciao Patrick

Io ci vedo una parte della mia storia , della mia vita, visto che quelle ceramiche le ho fatte, le ho dipinte e mi hanno dato di che vivere per molti anni...Il cuocere la terra resa forma e rivestirla di colori , con l'attesa di vederla uscire dal forno, ora però ha il sapore della nostalgia. I miei occhi non mi permettono più di dipingere e anche i colori si son fatti più opachi...

Ciao  :)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

paul11

Mi piace.
In effetti c'è qualcosa di antico, di famigliare con le due brocche e due tazzine.

Creare ceramica dalla terra , è arte e gratificante, così come dipingere da una tela bianca.

Jean

C'è una pianta (d'appartamento, da noi) che può insegnarci molto sull'esistenza, quella che hai dipinto (la pianta di Pothos) vedendoci in essa il tuo zio. 

Ho sempre avuto dei pothos, perché son piante umili che richiedono pochissime cure, resistono anche in terricci del tutto esausti dove col tempo abbonda il calcare lasciato dalle irrigazioni che alla lunga stroncherebbe la maggior parte delle piante. 
Ma non lei, capace di resister senz'acqua per mesi, affidandosi a piccole radici aeree con le quali assorbire l'umidità dell'aria.  
E poi l'adattamento alla poca luce... non ha eguali.

Ma quello che la distingue è la sua capacità di crescere, di "andare avanti" nonostante il suo legame con un terreno poco curato le procuri assai poco nutrimento ed acqua. Alcuni miei pothos han "corso" per cinque metri ed ogni loro foglia è una storia che si ripete (risorge?), uguale eppur diversa nella peculiare colorazione e forma.

A quanti hanno tal piante... chissà quando son nate? 
Per moltiplicarle basta staccarne un pezzetto e metterlo in acqua sino a che spuntino le radici e poi interrarlo.  

I miei attuali pothos (due bei vasi) li ho sistemati in un luogo abbastanza luminoso e se posso cerco di porli all'esterno durante d'estate... quando li rientro son d'un verde "commovente"... un po' come i bei ricordi, come quelle brocche che attendono d'esser ri-osservate per ri-splendere nuovamente. 
Lo splendore è il movimento della luce tra chi osserva e l'osservato... quando scompare la distanza (un paradosso?).  

 
Cordialement
Jean

Lady Joan Marie

A me rammenta un piccolo ricordo della mia infanzia: il vaso in cui i miei nonni mettevano dentro i cioccolatini e quando trovavo un cioccolatino sul loro grande letto dicevano che era stato Sant'Antonio o Gesù a mettercelo, e questo vaso è simile a quelle porcellane che sono dipinte nel quadro. :P

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