L'arte rispecchia l'attuale decadenza della civiltà mondiale?

Aperto da Freedom, 04 Gennaio 2019, 16:07:40 PM

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Freedom

Essendo un grandissimo amante della musica, un appassionato della scrittura, un estimatore della pittura  e un moderato cultore della scultura mi sono chiesto come sia possibile che, oramai da diverso tempo, non riesca a trovare più nulla di interessante. Sono costretto, per godere delle opere d'arte, a rivolgermi al passato.

Comprendo che alcuni espressioni artistiche, come per esempio la scultura e, oramai, anche la pittura, siano passate, per motivi che non voglio mettermi a esaminare nel dettaglio, nel dimenticatoio. Ma forme d'arte ancora attuali come la musica e la scrittura hanno una produzione, almeno a mio avviso, del tutto insoddisfacente. Il più delle volte non riesco a terminare l'ascolto di un brano musicale o di un libro. Spesso nemmeno di un articolo di giornale. ;D

Se vogliamo allargare il campo alle forme d'arte moderna come cinema e tv allora è anche peggio. La tv non si può guardare ed il cinema, tranne qualche lavoro pregevole, è di un noioso formidabile. Nove volte su dieci so già cosa succede dopo i primi minuti e come andrà a finire.

Mi sono convinto che la decadenza valoriale, culturale, sociale insomma della civiltà a tutto tondo, si rifletta anche nella produzione artistica mondiale.

Penso alla vivacità degli anni '60/70 e anche '80 e rilevo che in quel periodo le cose erano ben diverse. Penso anche al Rinascimento e mi pare inevitabile riscontrare che quando c'è un ribollire culturale, economico, politico e sociale, anche l'arte, inevitabilmente mostra una vitalità affascinante.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Lou

Trovo una assonanza tra alcune mie impressioni e riflessioni che mi sono posta rispetto ai punti critici che sollevi, tuttavia mi domando come gli artisti stessi non riescano a produrre quel dissenso attraverso la propria arte a fronte di questa situazione. L'arte è stata spesso emblema e promotrice di quell'urlo e denuncia del decadimento che indichi, nella sua funzione potentemente critica e dirompente, non solo rispecchiante, rispetto ai clichè dei tempi, dell'esistenza, della cultura, della società e dei valori. Rispetto alle urgenze che chiamano in gioco la messa in discussione dello status quo, l'arte, penso, o, almeno, ho pensato da sempre, fosse quell'ingrediente capace di sparigliare le carte e far emergere e irrompere quel sommerso sottosuolo che ci abita, un sublime che è sublimato dai milleepiù aspetti codificati del comune vivere, arte  che apre altezze, nobiltà e virtù, capaci di innalzarci.
L'arte è un valore, profondo e alto, e quando non urla, nè sussurra è forse perchè è obliato da un chiacchiericcio che, ahimè, pare annichilire e seppellire anche il canto di ginestra e geneziana, nel nulla e il suo valore.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

viator

Salve. Quesito interessante. Circa il quale naturalmente si potrebbero e si dovrebbero innescare discussioni interminabili.

Le quali però andrebbero precedute da una piccola analisi relativa alla soggettività ed alla temporalità del valore artistico.

Se dal punto di vista oggettivo la mia definizione di arte è "il tramite tra l'immanente ed il trascendente" (definizione e concetto che però elude o filosofizza la concretezza della realizzazione artistica umana) dal punto di vista concreto e personale io credo che il nostro riconoscimento dell'arte sia frutto quasi solo della nostra soggettività.

Noi troviamo artistico :
- ciò che rientra nella nostra formazione generale e - se presente - culturale ed artistica.
- ciò che evoca in qualche misura un bene vissuto o desiderato.

Tale secondo aspetto è interessante perchè è quello che ci fa circoscrivere alla nostra stessa vita la percezione artistica appunto soggettiva.

E' ovvio che chi molto ha vissuto trovi deludente l'arte dell'attualità.

La sua maturazione ed educazione interiore si è svolta in un passato del quale gli emblemi sono precisi ricordi sensoriali (musica, immagini, filmati, atteggiamenti) che ci riportano non ad epoca in cui l'arte era migliore o peggiore, ma ad epoca (la medesima) in cui noi eravamo più sensibili al nuovo, al diverso, all'onirico, all'idealistico, all'ignoto.
All'epoca quindi che ha formato i nostri gusti, convinzioni e sensibilità.

Per quale motivo i giovani in genere apprezzano più il rap della musica classica ?
I giovani non hanno passato e possono "apprezzare" solo il contemporaneo, chiamandolo magari arte ma solo perchè non hanno ancora maturato un confronto artistico riguardante il variare delle forme d'arte attraverso le diverse epoche, anche solo quelle brevi di una singola vita.

Ma non basta. La "vera" arte ha bisogno appunto di tempo e di confronto per venir riconosciuta. Il trascorrere del tempo la "purificherà" sfrondando ciò che passerà e verrà dimenticato da ciò che invece resterà. Anche l'arte è soggetta all'evoluzionismo di tipo darwiniano.

Oggi sembra si produca molta più "arte" di un tempo. A parte ancora la mia personale definizione (io vivo mangiando definizioni) di "arte umana contemporanea" :
"la colossale mistificazione autocelebrativa del genere umano"

A parte questa, dicevo, la realtà secondo me è che sarebbero cresciuti gli strumenti e le occasioni con i quali "manifestarsi e comunicare".

Le reali manifestazioni artistiche in realtà non sono aumentate di numero (non parliamo poi di qualità e significato), al limite seguendo solamente l'incremento "demografico" degli eventuali artisti.

Se per duecento anni sono state prodotte - ogni anno - un milione di creazioni che i loro artefici chiamavano "arte", di tutte queste oggi restano - poniamo - centomila capolavori.
Nei prossimi duecento anni forse si produrranno forse - ogni anno - cento milioni di esemplari di vera o pretesa arte. Ma di tutte, alla fine, resteranno sempre e comunque centomila capolavori, non di più. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

La storia dell'arte rispecchia l'evolversi del linguaggio artistico. Arti mature come le arti plastiche, musica, letteratura, hanno già superato il massimo della loro parabola storica in cui si manifestavano come linguaggio universale di comunità ampie. A noi non resta che godere quegli irripetibili esempi di genialità umana. Anche il cinema è diventato un'arte matura. Quando un linguaggio artistico ha completato il suo ciclo trapassa dall'invenzione all'intrattenimento ripetitivo. Oggi l'invenzione si colloca forse nel mondo digitale. O nell'immediata esperienza esistenziale in cui ognuno é artista di sé stesso in rapporto dialettico con un'arte sociale che va dal design all'urbanistica. Non escludo che le arti mature possano avere delle rinascite,  ma tra il confronto col grandioso passato e l'impietoso trascorrere del tempo artistico la vedo ipotesi assai improbabile.

La relazione tra creatività/decadenza artistica e sociale é probabile. Ma non attribuirei a tale fattore il declino di linguaggi artistici rivolti al passato. Semmai il sintomo patologico è nella sterilità dell'invenzione artistica rivolta al futuro, capace di riempire di senso il presente.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve. Noto che questa discussione, trattante un tema potenzialmente fecondissimo (e ve lo dice un pubblico dispregiatore dell'arte come oggi viene intesa, nonchè di cavernicola ignoranza dell'argomento), si è esaurita nel giro di 24 ore e 4 interventi.

A mio parere ciò la dice lunga non sulla sensibilità o preparazione dei frequentatori del Forum, ma sulla loro psicologia. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sgiombo

Mi pare che l' argomento sia stato già trattato nell' altra discussione "Arte moderna?", con la quale questa potrebbe forse essere unificata.

Sariputra

#6
Citazione di: viator il 19 Gennaio 2019, 00:29:52 AMSalve. Noto che questa discussione, trattante un tema potenzialmente fecondissimo (e ve lo dice un pubblico dispregiatore dell'arte come oggi viene intesa, nonchè di cavernicola ignoranza dell'argomento), si è esaurita nel giro di 24 ore e 4 interventi. A mio parere ciò la dice lunga non sulla sensibilità o preparazione dei frequentatori del Forum, ma sulla loro psicologia. Saluti.

Più che di psicologia dei frequentatori del forum direi di disinteresse per qualcosa che non c'è più ormai. C'è pochissimo di originale e di interessante in giro. Ci sono molti performer che legano pentole, sassi e un gatto morto tra loro e poi si mettono a battere... :o

Quei pochi che sanno ancora veramente disegnare e tenere in mano un pennello...fanno riesumazioni del passato ( anche belle, ma...).
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Ipazia

Citazione di: viator il 19 Gennaio 2019, 00:29:52 AM
Salve. Noto che questa discussione, trattante un tema potenzialmente fecondissimo (e ve lo dice un pubblico dispregiatore dell'arte come oggi viene intesa, nonchè di cavernicola ignoranza dell'argomento), si è esaurita nel giro di 24 ore e 4 interventi.

A mio parere ciò la dice lunga non sulla sensibilità o preparazione dei frequentatori del Forum, ma sulla loro psicologia. Saluti.

Se é cosí feconda proponi tu qualcosa  8)

Nell'epoca della sua riproducibilità tecnica l'opera d'arte ha perso l'aura sacrale dell'opera unica attribuibile ad un soggetto altrettanto aureolato, l'artista. Affossati entrambi dal dileggio in scatola di Piero Manzoni che includeva anche il pubblico. Il Mercato ha trasformato quella scatola in un vaso di Pandora, scoperchiato il quale siamo stati tutti inondati del suo contenuto. Lo sport, che è arte del corpo, ha avuto un decorso analogo.

Che cosa resta dell'arte? Resta il talento individuale dell'opera ben fatta che non sconvolge paradigmi estetici ormai consegnati alla riproducibilità tecnica, ma regala piacere a chi ne sa comprendere il valore, laddove la riproduzione tecnica sussiste, ma non essendo meccanizzabile, esprime ancora il gesto umano.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Qualcosa di forse approfondibile l'ho proposto. Guarda che non mi stavo lamentando dello scarso interesse di chi è intervenuto, ma del disinteresse di tutti gli altri. Non vorrai per caso che chi auspica un miglior destino a un'iniziativa debba - per mostrare coerenza - sentirsi costretto e responsabile nel dover tener in vita da solo l'iniziativa !
Come se, lamentandomi della scarsa italica natalità, trovassi qualcuno che mi dicesse di provvedere direttamente a compensare la mancanza di diverse centinaia di migliaia di fecondazioni.

Sai una cosa Ipazia ? Mi sono convinto tu possieda una bocca (una mente) che veramente può dire ciò che vuole. Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Freedom

Citazione di: viator il 19 Gennaio 2019, 00:29:52 AM
Salve. Noto che questa discussione, trattante un tema potenzialmente fecondissimo (e ve lo dice un pubblico dispregiatore dell'arte come oggi viene intesa, nonchè di cavernicola ignoranza dell'argomento), si è esaurita nel giro di 24 ore e 4 interventi.

A mio parere ciò la dice lunga non sulla sensibilità o preparazione dei frequentatori del Forum, ma sulla loro psicologia. Saluti.
Oddio, l'intervento di Lou mi è sembrato interessantissimo ma, sinceramente, non ho saputo come svilupparlo. Anche in quello di Ipazia, addirittura, ho rilevato caratteri di esaustività e non sono stato in grado di aggiungere nulla.

Considerando che anche gli altri contributi, pur interessanti, non mi hanno fatto scaturire il desiderio di intervenire; bè, non so, mi verrebbe da dire che forse l'argomento non è così fecondo come invece appare.

Comunque io sono a disposizione...... :)
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Lou

https://goo.gl/images/r4eJjW

https://goo.gl/images/ay6y37

Rispecchia e denuncia al medesimo tempo, contemporaneo e/o "inattuale", come preferite, la "o". Ma nel segno dell'arte, che vive e rivive e ritorna, e ci ripropone, sfumando - nitida  - la condizione umana, che in ogni caso, ci implica e compete.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

viator

Salve. L'inaridimento dell'espressione "artistica" secondo me è conseguenza dello svanire di quella che è stata la funzione originaria del suo esistere, ciòè della sua funzione didascalica.
Tutta l'arte figurativa espressa prima dell'avvento della fotografia è stata prodotta con intenti didascalici.
Volontà, utilità, necessità di comunicare per immagine tutto ciò che non si poteva comunicare in altri modi.
Quindi tutto sommato l'arte figurativa è andata maturando attraverso la maestria nel riprodurre la realtà visiva, al limite rivestendola di particolari e significati culturali a seconda delle epoche e dei rapporti di potere vigenti.
Poi arrivo l'obbiettività (assai superiore ma non ancora completa) dell'........obbietivo ed ai maestri subentrarono gli "artisti", costretti a creare ciò che la fotografia poteva riprendere solo dopo la loro "creazione" ed abbandonando quindi il realismo didascalico o manieristico i cui contenuti potevano venir riprodotti in un millesimo di secondo rendendo vano il loro lavoro. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sgiombo

Citazione di: viator il 21 Gennaio 2019, 22:59:12 PM
Salve. L'inaridimento dell'espressione "artistica" secondo me è conseguenza dello svanire di quella che è stata la funzione originaria del suo esistere, ciòè della sua funzione didascalica.
Tutta l'arte figurativa espressa prima dell'avvento della fotografia è stata prodotta con intenti didascalici.
Volontà, utilità, necessità di comunicare per immagine tutto ciò che non si poteva comunicare in altri modi.
Quindi tutto sommato l'arte figurativa è andata maturando attraverso la maestria nel riprodurre la realtà visiva, al limite rivestendola di particolari e significati culturali a seconda delle epoche e dei rapporti di potere vigenti.
Poi arrivo l'obbiettività (assai superiore ma non ancora completa) dell'........obbietivo ed ai maestri subentrarono gli "artisti", costretti a creare ciò che la fotografia poteva riprendere solo dopo la loro "creazione" ed abbandonando quindi il realismo didascalico o manieristico i cui contenuti potevano venir riprodotti in un millesimo di secondo rendendo vano il loro lavoro. Saluti.


Concordo (una volta tanto).

Però nulla vieta di utilizzare la fotografia (e anche la grafica digitale più o meno sofisticata) per comunicare messaggi più o meno importanti e coinvolgenti i fruitori con l' "immediatezza emotiva ed evocativa" che é sempre stata propria delle arti figurative; magari integrandola con tecniche più tradizionali.

Nulla, se non la profonda decadenza civile e culturale del presente (mi dispiace ripetermi, ma per me dovuta in ultima analisi al profondo, avanzato processo di "putrefazione" dei dominanti rapporti di produzione capitalistici).

sgiombo

Aggiungo che innovazioni tecniche (anche se non paragonabili alla fotografia e alla grafica digitale) sono sempre state utilizzate proficuamente dai grandi artisti, che generalmente si sono ben guardati dal rifiutare i vantaggi che offrivano all' espressione della loro creatività).

Per me non é certamente questo il problema.

Freedom

#14
Citazione di: viator il 21 Gennaio 2019, 22:59:12 PM
Salve. L'inaridimento dell'espressione "artistica" secondo me è conseguenza dello svanire di quella che è stata la funzione originaria del suo esistere, ciòè della sua funzione didascalica.
Tutta l'arte figurativa espressa prima dell'avvento della fotografia è stata prodotta con intenti didascalici.
Volontà, utilità, necessità di comunicare per immagine tutto ciò che non si poteva comunicare in altri modi.
Quindi tutto sommato l'arte figurativa è andata maturando attraverso la maestria nel riprodurre la realtà visiva, al limite rivestendola di particolari e significati culturali a seconda delle epoche e dei rapporti di potere vigenti.
Sì, per quello che concerne l'arte figurativa le tue parole sono condivisibili. Si può completare il discorso riflettendo sul fatto che la maggior parte (forse tutte!) delle opere pittoriche, almeno sino a ben oltre il Rinascimento, avevano come oggetto il cristianesimo. E dunque mi sembra di poter inserire, tra i fattori che concorrono a determinare una certa decadenza di questa disciplina artistica, la indubbia secolarizzazione della religione cristiana,

Volendo allargarmi :D potrei azzardare, come concausa, che lo smarrimento dei valori cristiani contribuisce alla decadenza artistica complessiva che osserviamo oggi. Laddove, sia ben chiaro, per valori cristiano intendo, in questo post, la valenza che ad essi attribuiva Benedetto Croce.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

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