In morte del poeta Valentino Zeichen

Aperto da Jean, 05 Luglio 2016, 19:55:32 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Jean

Se ne andato il poeta Valentino Zeichen, coraggioso letterato e artista, fin dagli anni Cinquanta  una delle voci più originali e contro corrente rispetto all'establishment letterario. 
Pensava la poesia come un servizio pubblico, con generosità, nonostante la mancanza di mezzi economici. 
Ci piace ricordarlo proprio con le sue parole, quando lo abbiamo incontrato in occasione dell'uscita de La Sumera (Fazi), il suo primo romanzo che in un primo momento era stato selezionato per il premio Strega. 
L'intervista  intitolata  Una questione di sensibilità è uscita su Left  il 5 marzo 2016. Eccola

«Ho iniziato a leggere con assiduità in riformatorio: c'era una biblioteca prevalentemente di libri d'autore» racconta il poeta Valentino Zeichen. «Costituiva un potenziale conoscitivo disinnescato, dato che la maggior parte degli internati erano analfabeti». Fu così che «avventurandomi per caso lungo certi scaffali feci degli incontri affascinanti, Salgari, Tolstoj, Dostoevskij, Swift. Leggevo intuitivamente e cominciai a fare nessi fra i libri»...

https://www.left.it/2016/07/05/se-ne-e-andato-il-poeta-valentino-zeichen-cosi-si-raccontava-su-left/



Nel mio albero genealogico compaiono degli italiani cui fu sottratta la patria e infangato l'onore, poi restituito, ma non abbastanza e troppo in ritardo. 
Quelli che vengon ricordati come "profughi Istriani" mentre lo erano dell'Italia...

La storia non dimentica, benché venga scritta dai vincitori, qualcuno di nascosto o apertamente ne stila le pagine che altri non vorrebbero far leggere... ma quelle prima o poi riemergono, per completare la narrazione dell'umanità.  

E pur se, come sovente accade, son perse per sempre tuttavia son state scritte... e se non scritte vissute, che equivale a scriverle sulla propria vita. Il difficile è saperle leggerle, perché non vi sono parole da mettere a fuoco ma volti, magari non i volti dove si son impresse, ma quelli dei discendenti di quei volti, di quelle genti. 

Perché nulla svanisce senza lasciar in qualche modo una traccia...
 


 
per lucio battisti (Valentino Zeichen)

anche i poeti che fanno lo stage
nelle torri d'avorio, sull'atlantico
dove meditano sui millenni
fischieranno un tuo motivo
come le sirene delle navi.
non si conosce nostalgia
che non sia da lontananza 
fin dalle frecce preistoriche degli addii.
perciò le canzoni accompagnano le vite
mentre la buona poesia i secoli.

 
 


Cordialmente

Jean

Discussioni simili (5)