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Coopercùlum

Aperto da doxa, 10 Novembre 2022, 16:37:14 PM

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Dal verbo in lingua latina "cooperire" deriva il sostantivo "coopercùlum" (= coperchio).

Sinonimi: tombino, chiusino.

Tombino: diminutivo di "tomba". Infatti il coperchio di un tombino chiude l'apertura di una cavità e separa due ambiti: quello in superficie e quello sotterraneo, che agevola la vita umana con chilometri di oscuri condotti: scarichi fognari, linee elettriche, tubi del gas, dell'acqua, ecc..

Collegate al tombino ci sono le gesta di tante "bande del buco", come quella nel film "Operazione San Gennaro", nella Napoli degli anni '60 dello scorso secolo, per rubare il tesoro del Santo.

A Roma, è noto il marmoreo chiusino denominato "Bocca della verità".

 

Diametro di m 1,75 circa. Nel 1632 fu murato nella parete del prònao della basilica di Santa Maria in Cosmedin.
 


Basilica di Santa Maria in Cosmedin, Roma

Quel volto barbuto forse rappresenta una divinità fluviale; ha gli occhi, il naso e la bocca forati, per far defluire l'acqua dal livello stradale nel canale fognario.


Guardando con attenzione il volto si notano alcuni deteriorati simboli: uno scarabeo, due chele, due teste di lupo e lo scroto.






segue

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Lo scarabeo. Nell'antico Egitto lo scarabeo, chiamato "kheperer" simboleggiava la risurrezione. Gli amuleti a forma di scarabeo venivano indossati come monili tra i popoli del Mediterraneo. Fu usato  come simbolo della resurrezione anche  dai cristiani dei primi secoli.
 
Le chele dell'astice (e del granchio)  erano collegate alla simbologia dell'acqua ed erano anche elemento simbolico di Oceanus, antica rappresentazione umanizzata, contraddistinta da chele di astacus (astice) disposte come corna, sulla testa.
Intuibile il rimando evocativo alla forza, spesso anche distruttrice, dell'acqua.

astice
 
Nella mitologia greca Ōkeanós (Oceano) era un titano, figlio di Urano (il cielo) e di Gea (la terra).
Per Omero era una divinità fluviale, come quella rappresentata sull'artistico coperchio di un grande tombino per la raccolta delle acque piovane, nonchè gli scarichi dalle terme e dei bagni pubblici e privati; esse scorrevano e finivano  dentro il  principale canale fognario: la  Cloaca maxima, che aveva come patrona  Venere Cloacina.
 
Nell'antico immaginario anche un tombino di raccolta delle acque  faceva parte dell'ambito simbolico di competenza di Oceanus.
 
Lo scroto, raffigurato sfericamente in basso,  contiene i testicoli dell'apparato genitale maschile. Sul mascherone simboleggia la forza generatrice fluviale-marina.
 
I profili delle due teste di lupo: questo animale simboleggia la forza. Nell'Urbe la simbologia della lupa evocava i gemelli  Remo, Romolo e la fondazione di Roma.
 
Per gli Etruschi il Lupo  aveva la funzione di guida delle anime nell'oltretomba.

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Il film "Vacanze Romane"  con gli indimenticabili protagonisti Audrey Hepburn e Gregory Peck, ha dato alla cosiddetta  "Bocca della Verità" ulteriore notorietà: era il 1953 e da allora il marmoreo mascherone è entrato nell'immaginario turistico mondiale.
 

La "bocca della verità" in una scena del film.
 
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Un'altra piacevole "Bocca della verità" è a Parigi.
 

Jules Blanchard: "La Bocca della Verità", 1871; il gruppo scultoreo è  nel  "jardin du Luxembourg":  sono i giardini pubblici del Palazzo del Lussemburgo, dal 1958 sede del Senato francese. 
 
L'immagine mostra la seducente giovane mentre senza timore introduce la sua mano nella "bocca della verità". Alla fanciulla è caduto improvvisamente il mantello che la copriva ed espone senza pudore il suo corpo nudo.
 
Sulla colonna  sono affissi la marmorea maschera  e il petroso specchio, che "riflette le verità" esposte alla sua luce,  ma la giovane si è opportunamente collocata di lato per evitare il riflesso e, con un sorriso malizioso, mette la sua mano in bocca alla divinità, certa di non poterne subire danno.
 

Palazzo del Lussemburgo e gli adiacenti giardini.
 

La facciata verso i giardini del Palazzo del  Lussemburgo: Il nome di questo edificio  deriva da un primo  fabbricato eretto nella metà del XVI secolo e appartenuto a François de Luxembourg.