Menu principale

C'è di più

Aperto da Sariputra, 17 Novembre 2016, 21:53:38 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Sariputra

 Questa sera ti ho fermata
e portavi una borsa di cuoio
che hai stretto per istinto.
Poi hai riso di te, di me,
e mi hai mostrato la tua vecchia auto.
-Lavori ancora al supermercato?-
-Sì, sì- e ridevi divertita,
il  perchè non lo so.
-E con Marco come va?-
-Boh!- E ti stringevi nelle spalle.
Non sapevamo che dire.
I tuoi occhi si posavano sulle vetrine
illuminate, ma non mi guardavi.
Io seguivo la luce pilota di un aereo
e mi chiedevo dove volava nella notte.
C'era sempre quel vento d'ottobre
che sarà l'ultima cosa che dimenticheremo
prima di addormentarci nella Madre.
-E tu?- Parlavi piano.
-Io corro ancora dietro ai sogni e studio
il colore delle stelle che portiamo nel cuore.-
-Sei matto!- Ridevi e adesso mi guardavi negli occhi.
Un velo di nebbia malinconica ti lambiva le nere pupille.
-Finirai male! Metti la testa a posto...- E ammiccavi.
Ridevo io allora guardando il tuo viso.
Eravamo imbarazzati.
-Fumi troppo come sempre?-
-No...è quando sono nervosa.-
-Ah! ...Sei nervosa adesso?-
Ridevamo insieme.
Non volevamo salutarci,
ma c'era da dire solo ciao.
-Ciao Sari, salutami...-
Ciao L., ci vediamo.-
E quando sei partita mi hai salutato
con la mano mentre mi stringevo
il colletto di jeans.

Sari di Sotto il Monte, 1 ottobre 1992
-
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Freedom

Sai che mi piace 'sto poeta....... 8)
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Sariputra

Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jean

-        Dimmelo, Sari... dov'è andata?

-        ... non lo so, Marco...

-        Una sua collega ti ha visto una settimana fa, l'hai fermata appena fuori del supermercato dove lavora... dalla descrizione avevo capito che eri tu...

-        Sì, ero io... è stato un incontro fortuito... e un po' voluto, dopo tanti anni mi ha fatto piacere rivederla...

-        Aveva un debole per te... l'ho sempre saputo...

-        Anch'io per lei e sapevi anche questo... ma c'erano altre situazioni in corso... il destino muoveva i nostri passi e le direzioni furono diverse...

-        ... non è tornata a casa quella sera... hanno trovato l'auto parcheggiata alla stazione... c'era un biglietto per me...

-        Che c'era scritto?

-        Non molto... e qualcosa che ti riguarda...

-        ... quindi..?

-        Dimmi dove cercarla...

-        ... non credo che voglia esser trovata... che c'era scritto?

-        Dammi un indizio e ti mostro il biglietto...

-        ... non ne ho idea, Marco... ma se l'avessi... non te lo direi...

-        ... quella notte, al mare... tanti anni fa... scelse lei di venire con me...

-        Lo sapevi che non era una vera scelta...

-        Sì, lo sapevo... ma poi le cose sono andate come sono andate... e mi sono sempre comportato bene con lei, lo sai...

-        Lo so, Marco... ma da parte sua non era amore... e sapevi anche questo, sapevi tutto sin dall'inizio...

-        Giurami che non le hai suggerito di andarsene...

-        Non devo giurare proprio un bel nulla... ho sempre rispettato le sue decisioni, qualunque fossero... dopo che vi siete messi insieme mi sono fatto da parte...

-        ... potevi contrastarmi... combattere per lei... perché non l'hai fatto?

-        ... perché correvo dietro ai sogni...

-        ... e studiavi il colore delle stelle che portiamo nel cuore...

-        ... come sai quelle parole... il biglietto..?

-        Sì, il biglietto...

-        ... che altro, Marco?

-        Ti dirò solo le ultime parole: "... c'è di più"...

-        Nient'altro?

-        Sì... un paio di pacchetti di sigarette lasciati sul sedile dell'auto, con il suo accendino... quello che le avevi regalato... eccolo, tienilo tu...

-        ... grazie Marco... che Dio la protegga... e ti aiuti a sopportare la sua perdita...

-        ... continuerò a cercarla...

-        ... lo farei anch'io...

-        ... per me era amore...

-        ... lo so, Marco... per quello mi sono ritirato... potevi darle più dei miei sogni...

-        Ma non è bastato...

-        ... è bastato per un po'...

-        ... doveva arrivare la fine, vero?

-        ... come il suono di una fisarmonica... ti prende l'anima e poi si dissolve...

-        Ha scritto che ti ha rivisto... e che non hai mai messo la testa a posto... siete in due, adesso...

-        Si sceglie... la testa o il cuore... addio Marco...

-        ... addio Sari...

 

https://www.youtube.com/watch?v=AzpXdYUa14o

Sariputra

#4
https://www.youtube.com/watch?v=PZjeEtYyMOg

DODOITSU

I dodoitsu sono piccole canzoni giapponesi di natura popolare di ventisei sillabe solamente, disposte in quattro versi (7,7,7,5). Proprio per la loro natura popolare rappresentano le influenze buddhiste profonde più largamente di molte altre specie superiori di composizione.

1.
Masse di nuvole sulla luna; tempesta e pioggia sui fiori:
in qualunque modo questo mondo di guai non è mai come
noi amiamo.

Quasi così presto come fioriscono, i profumati fiori del susino
sono sparsi e soffiati via dal mutevole vento di questo
mondo.

Pensi al domani, tu fragile fiore di ciliegio del cuore?
Che sai se questa notte non verrà la tempesta?

Ombra e forma similmente si fondono e svaniscono
nel nulla: colui che conosce questa verità è il Daruma* della
neve.**

* Daruma= Dharma
** letteralmente: "Ombra e forma pure, se-fuse-via, originalmente acqua è - ciò comprende Neve-Daruma".

Ho trovato in un vecchio libro quasi ammuffito dall'umidità anche quest'altro che riecheggia il primo. Lo sento molto vicino allo spirito della mia poesia che ho postato sopra:

2.
Come la luna della quindicesima notte, così il cuore fino
al quindicesimo anno: allora svanisce il chiarore,e l'oscurità
viene con l'amore.

Tutte le cose cambiano, ci si dice, in questo mondo di
mutamento e di dolore; ma la via dell'amore mai cambia
di promessa di mai cambiare.*

Crudele il bellissimo lampo,- totalmente senza cuore
quel baleno! Prima che si possa guardare due volte
svanisce completamente via!**

La sua molta dolcezza stessa mi fa dell'esistenza un peso!
Veramente questo mutevole mondo è un mondo di costante dolore.

* Letteralmente: " Mutamento il mondo mutabile, non muta quel detto d'amore 'noi mai muteremo'.
** il detto buddhista Inadzuma no kikari, ishi no hi (balenante-lampo e scintilla della pietra), che sintetizza la natura temporanea di tutti i piaceri, è qui riferito in modo piacevole. La canzone compiange un incontro con l'amante troppo breve. Breve come l'incontro del Sari con l'amata L. - "prima che si possa guardare due volte...".

(Tratto da "Spigolature nei campi di Buddha" di Lafcadio Hearn)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sariputra

31 ottobre

A quattro in quel caffè,
spuntano le gambe tra sotto
i tavolini e le calze nere.
Qua il cappuccio.
Si sta comodi su queste
poltrone sporche
e tu ridi.
Le stampe si devono sempre
ammirare sul muro di sasso.
Cosa prendi?
Un caffè. Due caffè per favore.
Come va a scuola?
Non finisci mai di parlare?
E le amiche...
la sigaretta col pacchetto
appoggiato sul tavolo.
Ho già capito.
Quanto zucchero? Due?
Ti osservo i capelli:
sono grigi col fumo e secchi.
Cosa leggi adesso?
Dazai s'intende
prima d'annegare nel lago
con l'amante.
Vorrei vederlo nell'acqua
a ridere e morire
con la giapponese che fa glu...
Non lo trovi divertente?
Sono stanco di questo amica.
Ora la padrona è la solitudine
e tu la porti con te,
anche se non smetti mai di parlare.
Là fuori la gente passeggia
e respira novembre.
Ognissanti domani. Queste prove sono amare
e la croce non si innalza, per ora.
Avrei voglia di parlarne con lei.
Non è possibile.
Guarda solo la porta d'entrata.
Non è possibile!
Devo amare i fratelli
e questa sera qui ne è pieno.
Non li sopporto.
Ho bisogno di te!
Lo sai che vivo in te e tu lo vuoi.
Un cane è entrato col padrone.
Di tutti è la cosa più vera qua dentro.
Annusa la sera.
Mi alzo per pagare il conto
e tu dietro.
Il padrone del cane
con gli occhiali a fondo di bottiglia
di sicuro fa il commercialista.
Sì, sei la sola cosa vera qua dentro.
Fuori è musica nelle strade;
un concerto di figure grottesche
che recitano la vita.

Sari di Sotto il Monte,31 ottobre 1992
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sariputra

Umi kurete / kamo no koe / honoka ni shiroshi 
 
Il mare s'oscura 
richiami d'oche selvagge 
biancheggiano appena


Questo è un celebre haiku  irregolare attribuito a Seisei. Mentre la notte scende sul mare, s'odono richiami di oche selvatiche "appena bianchi". Il verso traduce in forma poetica un'esperienza visuale e uditiva conosciuta come "sinestesia": simultanea percezione del suono come modulazione di colori. Tale capacità, nella filosofia zen, è attribuita al Buddha e a coloro che hanno raggiunto il Risveglio.

Nelle tenebre urlanti di luce
come occhi resi ciechi
abbracciavo il Silenzio
Sari

In questo povero e maldestro haiku Sari ricorda che , anche nella notte più buia e nella situazione più terribile da vivere, c'è sempre un Silenzio pieno di colori da stringere a sé...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jean

O Sari,

la nostra amica Carla ci ha fatto respirar quell'aria profumata della gioventù... pensi che per noi potrebbe esser quello il senso del suo "c'è di più"..?

Sarà perché le perle che potrò infilzar alla collana delle mie primavere non potran che esser un quarto, un terzo di quelle già alloggiate (sempre che non sopraggiunga uno strattone a romper il filo...) che il bel modo, nelle parole e nella forma un po' mi commuove?

Tu che tanto ben decanti l'amore, la gioventù e l'aspirazione dell'animo umano... dimmi, qual taumaturgica proprietà s'esplica al rivolgersi d'un giovine a chi lo fu un tempo?

La nostalgia..? Le occasioni non colte, la speranza... o il sentirsi in fondo (molto in fondo, come dici...) non cresciuti affatto, ché la vita che ci si è accumulata sulle spalle al par di neve... al primo sol si squaglia liberando il bimbo che fu gettato al mondo?
 

O Sari,

il Silenzio pieno di colori... non può esser questo foglio muto che leggi e i colori le mie parole e ancor più quelle di Carla..?
 

... a te mantener il lume nella notte che incombe...
 


Jean

acquario69

Citazione di: Jean il 05 Marzo 2017, 21:43:34 PM

Tu che tanto ben decanti l'amore, la gioventù e l'aspirazione dell'animo umano... dimmi, qual taumaturgica proprietà s'esplica al rivolgersi d'un giovine a chi lo fu un tempo?


dev'essere il mistero dell'altro che ci appare e che s'impone!  ;D ;D 

...nonostante tutto,nonostante il tempo e nonostante le sue sempre diverse forme

Sariputra

#9
Jean
come un pittore insegue l'opera perfetta, così l'amante insegue l'amore perfetto e l'ansia di trovarlo non si placa con l'età, ma anzi rende questa impossibile e illusoria ricerca ancor più struggente...

"Mi rivolgo a Te e non mi rispondi,
ma il Tuo silenzio mi parla al cuore.
Libri aperti sparsi sul pavimento;
la pioggia cade sulla pianta di pruno"
Ryokan Daigu, monaco dello zen*

https://www.youtube.com/watch?v=UcmABa7fpPM

Vorrei portarti con me,
una sera d'aprile, con il vento tiepido
presagio d'estate a toccarti il cuore.
Farti sedere sotto un grande ciliegio
e scuoterlo tutto per riempirti di fiori bianchi.
Poi starsene a vedere la Luna prendere forza
nel tramonto d'arancio. Con le prime luci
che si accendono timidamente sui lampioni.
E parlare di te, di me,
di tutta la piccola gente che passa lenta
e saluta con un cenno.
Del resto che importa?
Un giorno, un anno, una vita,
che serve?
Solo quest'attimo conta intero.
Si può amare, cantare, colorare le stelle
e restarsene soli, in disparte.
Eppure il segreto celato nel cuore
è solo una bolla senza vita,
al confronto con il tuo sorriso di primavera.
Riuscirò mai a capire il tuo dolore?
La tua fortezza ai confini del Regno?
Saremo sempre divisi dal sogno?
Da questo mare notturno
percorso senza sosta
dalle scie scarlatte dell'amore?
Non pensare! Non pensare!
Corri libera sui carri celesti
e canta la canzone che ti ha costruito
il padrone nell'animo; quella che solo tu conosci
e non puoi rivelare.
Io resterò solo,
ad osservarti.

Sari, 1988

*A trentatré anni ricevette l'inka, il riconoscimento che ancora oggi in ambito Zen certifica l'illuminazione; nella sua umiltà, tuttavia, Ryōkan  non raccontò mai di aver vissuto tale esperienza. Nel monastero di Entsūji scriveva poesie, praticava la calligrafia e, di tanto in tanto, cedeva al piacere di un bicchiere di sakè; i suoi componimenti ritraggono con delicatezza e ironica fedeltà questo suo vivere quieto e non privo di innocenti diletti, ma esprimono anche - con uguale finezza - tutto il dolore che lo colpì poco dopo: quello dei numerosi e prematuri lutti (in seguito ai quali divenne monaco errante), della fatica del vagabondare e del questuare, della malattia, del tornare al paese natio e di scoprire che molti degli antichi affetti erano scomparsi e la sua famiglia caduta in rovina. Infine si stabilì nell'eremo di Gogōan; lì ricevette visite, compose versi, lesse Dōgen e i classici cinesi, mendicò e spesso si fermò a giocare coi bimbi dei villaggi vicini, fino a che età e malattia gli impedirono di questuare e sopportare l'inverno della montagna: allora dovette mettere fine a oltre vent'anni di vita eremitica, "tornando al mercato" - secondo la parabola Zen dei Dieci Tori -, cioè fra la gente, cui dispensò i doni interiori maturati nella propria lunga ricerca. La giovane monaca Teishin, con la quale condivise lo studio del Buddhismo e l'amore per la poesia, fu compagna affettuosa dei suoi ultimi anni: con lei Ryōkan dialogò fin sul letto di morte nel linguaggio in cui sempre aveva espresso gli aneliti del proprio cuore - quello poetico.
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jean

(Sittin' On) The Dock Of The Bay 

https://youtu.be/rTVjnBo96Ug
 
Redding la creò dentro una barca ormeggiata a Sausalito, in California, quando stava per iniziare l'estate del 1967.
La registrò poi fra il 6 e il 7 dicembre. Tre giorni dopo l'aereo su cui viaggiava precipitò nel Wisconsin. Otis Redding perse la vita insieme a sei persone del suo staff. A gennaio il pezzo uscì e divenne un successo universale.
 
Traduzione

Seduto sulla banchina della baia
Seduto sotto la luce del mattino
Starò qui quando la sera arriverà
A guardare le navi entrare lentamente
E guardarle andare via di nuovo, yeah

Sono seduto sulla banchina della baia
A guardare la marea andarsene, ooh
Sono seduto sulla banchina della baia
Sprecando il mio tempo


Ho lasciato la mia casa in Georgia
Diretto verso la baia di Frisco
Perché non avevo niente per cui vivere
E sembra che niente incrocerà la mia strada

Allora, andrò a sedermi sulla banchina della baia
A guardare la marea andarsene, ooh
Sono seduto sulla banchina della baia
Sprecando il mio tempo


Sembra che niente cambierà
Tutto rimarrà uguale
Non posso fare quello che dieci persone mi dicono di fare
Allora credo proprio che rimarrò lo stesso, ascoltami

Sono seduto qui a far riposare le mie ossa
E questo triste casino non mi lascerà in pace, ascoltami
Ho girovagato per duemila miglia
Solo per poter fare di questa banchina la mia casa, ora

Mi siederò sulla banchina della baia
A guardare la marea andarsene, ooh
Sono seduto sulla banchina della baia
Sprecando il mio tempo


https://youtu.be/Es3Vsfzdr14
 
... e la riflessione..?
Tempo sprecato, no..?
 

J4you

Sariputra

#11
UN MISTERIOSO SGOMENTO DEL VIVERE

di Camillo Sbarbaro (1888-1967)

Talor, mentre cammino solo al sole
e guardo coi miei occhi chiari il mondo
ove tutto m'appar come fraterno,
l'aria la luce il fil d'erba l'insetto,
un improvviso gelo al cor mi coglie.
Un cieco mi par d'essere, seduto
sopra la sponda di un'immenso fiume.
Scorrono sotto l'acque vorticose.
Ma non le vede lui: il poco sole
ei si prende beato. E se gli giunge
talora mormorio d'acque, lo crede
ronzio d'orecchi illusi.
Perché a me par, vivendo questa mia
povera vita, un'altra rasentarne
come nel sonno, e che quel sonno sia
la mia vita presente.
Come uno smarrimento allor mi coglie,
uno sgomento pueril.
Mi seggo
tutto solo sul ciglio della strada,
guardo il misero mio angusto mondo
e carezzo con man che trema l'erba.

Vedendo gli esseri umani dibattersi, come moltitudine di pesci in una pozza d'acqua, sorse in me un'oscuro sgomento.

La domenica declina
in malinconica attesa
fiera dei fiori sulle colline
sgomento e meraviglia.

di Sari 
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.