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Arte moderna?

Aperto da stelle dell'auriga, 27 Giugno 2017, 18:54:08 PM

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stelle dell'auriga

Leggendo un pò in rete mi sono imbattuta in un articolo che parlava di una esposizione d' arte moderna o concettuale( ::)  ) e di come una donna delle pulizie avesse scambiato per rifiuti le briciole di biscotti a terra, spazzandoli via, mentre quella era un'opera d' arte e di come un operaio abbia stuccato per sbaglio un foro dipinto nel muro, sempre ad una mostra sull' arte contemporanea.

Sono inconvenienti che capitano quando non si riconosce più un'opera d' arte da oggetti di uso comune, ed anche quando questa "arte"non è capace di suscitare nello spettatore nessun tipo di emozione, messaggio, bellezza, armonia, sopratutto quando questa non comunica nulla.

La povera donna e l'operaio hanno fatto solo il loro lavoro, perchè inconsapevoli del concetto intorno a quella determinata opera, ma io penso che non sia colpa loro, io penso che l'arte quando c'è si vede e si sente, si riconosce... non ci si può sbagliare, indipendetemente dalla professione della persona.

Insomma, se ancora oggi guardare alla Gioconda scoprendo sempre nuovi dettagli e ammirarne l' armonia delicata ma incisiva, vuol dire che l'opera ha il valore di "resistere" al tempo e saper raccontare ad ogni osservatore, di ogni società, qualcosa di personale.

L' arte moderna, probabilmente questo compito non lo assolve.

acquario69

Citazione di: Isfrael il 27 Giugno 2017, 18:54:08 PM
Leggendo un pò in rete mi sono imbattuta in un articolo che parlava di una esposizione d' arte moderna o concettuale( ::)  ) e di come una donna delle pulizie avesse scambiato per rifiuti le briciole di biscotti a terra, spazzandoli via, mentre quella era un'opera d' arte e di come un operaio abbia stuccato per sbaglio un foro dipinto nel muro, sempre ad una mostra sull' arte contemporanea.

Sono inconvenienti che capitano quando non si riconosce più un'opera d' arte da oggetti di uso comune, ed anche quando questa "arte"non è capace di suscitare nello spettatore nessun tipo di emozione, messaggio, bellezza, armonia, sopratutto quando questa non comunica nulla.

La povera donna e l'operaio hanno fatto solo il loro lavoro, perchè inconsapevoli del concetto intorno a quella determinata opera, ma io penso che non sia colpa loro, io penso che l'arte quando c'è si vede e si sente, si riconosce... non ci si può sbagliare, indipendetemente dalla professione della persona.

Insomma, se ancora oggi guardare alla Gioconda scoprendo sempre nuovi dettagli e ammirarne l' armonia delicata ma incisiva, vuol dire che l'opera ha il valore di "resistere" al tempo e saper raccontare ad ogni osservatore, di ogni società, qualcosa di personale.

L' arte moderna, probabilmente questo compito non lo assolve.

Ciao pantera rosa  :)

Gli episodi si commentano da soli

L'umanita e' sprofondata..il rovesciamento e' ormai completo
Vale per l'arte come per tutto il resto.

stelle dell'auriga

Citazione di: acquario69 il 28 Giugno 2017, 07:08:48 AM


Ciao pantera rosa  :)

Gli episodi si commentano da soli

L'umanita e' sprofondata..il rovesciamento e' ormai completo
Vale per l'arte come per tutto il resto.
Beh acquario, tu mi sembri molto più pessimista di me.
Non penso che sia l' umanità ad essere sprofondata, probabilmente sono i valori odierni a non essere più quelli di un tempo, l' arte come settore è in crisi perchè non ha più la forza dirompente di un tempo, anche perchè è stato già fatto tutto; quando si toccano vertici altissimi sia in pittura che in scultura ma anche in musica  ;) , inevitabilmente si cade poi nel commerciale , scadente, o peggio ancora banale.

L' arte però c'è ancora, basta saperla riconoscere, certamente quel barattolo pieno di pennelli fatto diventare opera con un costo altissimo per me non è arte...

Angelo Cannata

Può essere che si tratti di linguaggi che non tutti sanno comprendere?

acquario69

Citazione di: Isfrael il 28 Giugno 2017, 16:14:43 PM
Beh acquario, tu mi sembri molto più pessimista di me.
Non penso che sia l' umanità ad essere sprofondata, probabilmente sono i valori odierni a non essere più quelli di un tempo, l' arte come settore è in crisi perchè non ha più la forza dirompente di un tempo, anche perchè è stato già fatto tutto; quando si toccano vertici altissimi sia in pittura che in scultura ma anche in musica  ;) , inevitabilmente si cade poi nel commerciale , scadente, o peggio ancora banale.

L' arte però c'è ancora, basta saperla riconoscere, certamente quel barattolo pieno di pennelli fatto diventare opera con un costo altissimo per me non è arte...

CitazionePuò essere che si tratti di linguaggi che non tutti sanno comprendere?

Ma non sono i valori (che rimangono gli stessi da sempre e per sempre, indipendentemente e a prescindere) ma l'uomo,specificatamente moderno, che non li "vede" più o pensa appunto che siano qualcosa di separato o da cui può separarsi. (quanta ingenuità'!!)
Stesso paragone credo valga per l'arte, che ce',esiste ancora,perche e' sempre presente,ma anche qui a mio avviso e come dici tu va riconosciuta ma se invece succede che a qualcuno viene in mente di mettere molliche sul tavolo o fare dei buchi sulla parete per decretare a suo ed esclusivo insindacabile giudizio che quella sia arte...e se a mostre del genere vi sono pure piene le sale, allora (siamo freschi!) vuol dire davvero che ci siamo rincretiniti di brutto, che stiamo vivendo sulle nuvole che non sappiamo più discernere ed usare la nostra testa,che si fanno le cose solo per conformismo assoluto..magari perché anche l'arte e' stata relegata ad una stupidissima moda come ce ne sono tante ...ed e' significativo che a dimostrarlo sono proprio quei due protagonisti che nell'adoperarsi alle loro semplici funzioni hanno dimostrato e senza manco volerlo tutta la fuffa e la vacuità e il no senso a cose del genere.

PS: saro pure pessimista, forse pero questo mi permette pure di vedere l'altra faccia della medaglia, quella che non si nota a prima vista e quando vedo "l'intero" finisco per scorgere tutto il paradosso e mi viene proprio da ridere! ...guardati il video qui sotto :) 

https://www.youtube.com/watch?v=lj438bBpX9w

Sariputra

Citazione di: Isfrael il 27 Giugno 2017, 18:54:08 PMLeggendo un pò in rete mi sono imbattuta in un articolo che parlava di una esposizione d' arte moderna o concettuale( ::) ) e di come una donna delle pulizie avesse scambiato per rifiuti le briciole di biscotti a terra, spazzandoli via, mentre quella era un'opera d' arte e di come un operaio abbia stuccato per sbaglio un foro dipinto nel muro, sempre ad una mostra sull' arte contemporanea. Sono inconvenienti che capitano quando non si riconosce più un'opera d' arte da oggetti di uso comune, ed anche quando questa "arte"non è capace di suscitare nello spettatore nessun tipo di emozione, messaggio, bellezza, armonia, sopratutto quando questa non comunica nulla. La povera donna e l'operaio hanno fatto solo il loro lavoro, perchè inconsapevoli del concetto intorno a quella determinata opera, ma io penso che non sia colpa loro, io penso che l'arte quando c'è si vede e si sente, si riconosce... non ci si può sbagliare, indipendetemente dalla professione della persona. Insomma, se ancora oggi guardare alla Gioconda scoprendo sempre nuovi dettagli e ammirarne l' armonia delicata ma incisiva, vuol dire che l'opera ha il valore di "resistere" al tempo e saper raccontare ad ogni osservatore, di ogni società, qualcosa di personale. L' arte moderna, probabilmente questo compito non lo assolve.

L'arte attuale vive in una specie di bolla  autoreferenziale. Ho visitato la Biennale 2017 di Venezia e la sensazione che mi ha accompagnato , dopo aver visionato i primi padiglioni, non è stata la delusione ma la noia. Una noia mortale che, nonostante il prezzo del biglietto, non mi ha permesso di terminare la visita. Ho preferito uscirmene, piazzarmi su una panchina, ed osservare la Laguna, con il suo via vai di vaporetti, imbarcazioni varie e turisti...un pò di vita insomma!
Se la filosofia sembra non godere più di buona salute, l'arte la definirei alla "canna del gas" ( parere personale ovviamente)...sempre se la Biennale può essere considerata ancora una manifestazione rappresentativa valida dell'insieme delle esperienze artistiche globali, cosa che francamente dubito.
Avendo una figlia che frequenta un liceo artistico posso capire però che non sia facile per i giovani che covano una passione autentica. Il livello di preparazione degli insegnanti è piuttosto scarso ( salvo ovviamente alcune eccezioni che si distinguono per la passione stessa che sanno trasmettere agli studenti...).
Uno dei problemi dell'arte concettuale attuale, a parte il linguaggio criptico e di non immediata lettura, è il cercare quello che si potrebbe definire come "effetto schock" o effetto sorpresa. Si segue lo stesso metodo dei media che, per catturare l'attenzione di gente ormai distratta ed assorta nella propria frenesia di vita, gonfiano, sparano,urlano la loro richiesta d'attenzione, quasi sempre anche a scapito della qualità, dell'argomentare , ecc. Si deve insomma "stupire" ...passando spesso in secondo piano il contenuto stesso.
Questo bisogno di "eccedere" si potrebbe quasi definire, a mio parere, uno dei tratti salienti e caratteristici della società umana di questo inizio di terzo millennio. E sta contagiando un pò tutti. Effetto della sovraesposizione sensoriale che richiama sempre il bisogno di qualcos'altro, qualcosa di "nuovo" da provare... e l'arte non sfugge ovviamente a ciò, ma anzi ne diventa lo specchio.
Ovviamente, quando un linguaggio perde la capacità di parlare ai più, perde anche la sua capacità di incidere nel sociale, nel vissuto del maggior numero di persone possibile che cercano un'esperienza del "bello", pertanto rischia di diventare "inutile"...e l'inutilità dell'arte attuale, fredda concettualizzazione che raramente esprime bellezza percepibile ai più, purtroppo è davanti a noi...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

PatrickEzechieleArt

Già stato inventato tutto? no, per me no! :) vediamo se capite cosa intendo.

L'arte secondo me è potenzialmente infinita e ognuno di noi ne è portatore sano. Il gruccio che ognuno di noi potrebbe superare è abbandonare gli schemi in testa, lasciare andare, evitare di resistere.

Lasciando spazio all'ispirazione, questa inizia a fluire. Il duro lavoro sarà a liberarci da questi "programmi mentali"  e fidarsi dell'ispirazione e del suo flusso (a volte arriva di notte, nei sogni...)

Faccio riferimento a mente conscia: essa elabora solo una microscopica percentuale di ciò che realmente accade attorno a noi. Da qui, si può capire quanto ancora possiamo spingere in la i nostri orizzonti.

Purificando la mente subconscia che ci fa agire in determinati modi, si è sulla buona strada per lasciar spazio a degli orizzonti di cui difficilmente si vede "la fine", anzi. 

Vi consiglio il libro Zero Limits di Joe Vitale, aiuta a capire molte cose e come tutte le cose, chi vuole intendere.. intenda.. :) può solo che farsi del bene.
Il vero valore di un'opera, nonché il valore più difficile da stimare, è come quest'opera ci fa sentire quando la guardiamo.

maral

Il problema dell'Arte moderna non è nella perdita dei valori estetici, ma nell'incapacità di evocare alcunché: l'arte attuale spesso non evoca nulla e, soprattutto se concettuale, diventa pura sperimentazione tecnica autoreferenziale e ripetuta di assoluta insignificanza. Dunque, come dice Sari, annoia a morte.
L'evocazione dell'arte è sempre stata evocazione del sacro (Non c'è arte che non sia arte sacra, a cominciare da quando i primi artisti cavernicoli, nel profondo buio di una grotta, anziché darsi da fare per procurarsi il cibo, compito allora assai più impegnativo di oggi, presero a stampare i palmi delle loro mani sulle pareti iniziando a creare immagini meravigliose), ma oggi il sacro (che non ha niente a che fare con il religioso, anche se pure la religione inizia dalla dimensione sacrale dell'esistenza) è negato, rimosso. E certamente non è sufficiente alcuna volontà per risuscitarlo, o lo si sente davvero, oppure è una contraffazione, una risibile patacca.
Ecco allora che l'arte diventa solo un evento di contesto che vive solo del suo "incorniciamento", per questo delle briciole sul pavimento sono opera d'arte solo nel contesto espositivo in cui si stabilisce debbano apparire tali.
Recentemente, in un ristorante ho visto un'idea geniale del gestore: alle pareti aveva semplicemente affisso delle cornici vuote, le più semplici possibili, quei listelli colorati che si trovano in qualsiasi supermercato. Con quelle cornici disposte con gusto il locale sembrava propria una galleria d'arte moderna, con pezzi qualsiasi di muro bianco a fare da quadri. Splendida sintesi del significato di arte contemporanea. 

stelle dell'auriga

Grazie a tutti per le vostre riflessioni, considerazioni, avete portato il vostro personale pezzetto di visione  allargando la visuale. ;) 
 
Comprendo Patrick quando afferma che l' ispirazione a volte arriva nei sogni, il mondo onirico è un universo fantastico che permette di vedere situazioni e scenari inaspettati, purchè ci sia un animo aperto, sereno e possibilista, lasciandosi stupire a volte anche dalla luce particolare dello scenario proposto dal sogno.

Ho immaginato Sariputra, dopo la noia della Biennale,  seduto sulla panchina a gustarsi la scenografia della Laguna, sicuramente più stimolante :D per gli occhi.

Interessante ciò che afferma maral riguardo al senso di sacralità, quel "fuoco" che ogni artista dovrebbe custodire dentro di sè.
 
Acquario, quella scena del film la conosco benissimo, è geniale e dice tutto.

PatrickEzechieleArt

Maral immagino tu stia generalizzando un po' per semplificare e spiegare un'insieme di cose dove la maggioranza omette di evocare alcunché, e li ti dico anch'io ci rimango un po' così.. mesi fa andai a Limone sul Garda dove conobbi un pittore che esponevi li in una bella sala tra le casette in riva al lago. Parlammo molto e lui che dipinge da 30 anni agli inizi ritraeva paesaggi, faceva del figurativo e poi è passato ad un genere astratto e semi-astratto, con dei cenni alla realtà. Questo era interessante, ho altri amici pittori, che lo fanno proprio per vivere che hanno subito questo mutamento.
Eppure mi fermo ed in molti di questi quadri fatico a sentire "qualcosa nel petto" che mi dica: wow, che emozione..

Certo, c'è qualche quadro, di cui ho dimenticato anche il nome, ma devo averlo visto in qualche film.. per esempio una volta vidi un enorme quadro, mi sembra 3 mt x 1,5 mt, dove si vedevano solo pennellate a random. Sembrava che il quadro mi dicesse: lo spazio è così grande che fatico razionalmente a decidere da dove incominciare, quindi meglio abbandonare i pensieri. Quindi, immagino che il pittore, se fosse rimasto schiavo di quella grandezza e avesse tenuto la mente chiusa in questo timore, sarebbe rimasto fermo, senza dare nemmeno una pennellata.

Isfrael grazie, hai trasformato in parole ciò che avevo in mente, si vede chiaramente la tua comprensione :) e condivido i tuoi pensieri. E ottimo esempio la Gioconda :)
Il vero valore di un'opera, nonché il valore più difficile da stimare, è come quest'opera ci fa sentire quando la guardiamo.

Jean

Citazione di: maral il 30 Giugno 2017, 15:48:53 PM
Il problema dell'Arte moderna non è nella perdita dei valori estetici, ma nell'incapacità di evocare alcunché: l'arte attuale spesso non evoca nulla e, soprattutto se concettuale, diventa pura sperimentazione tecnica autoreferenziale e ripetuta di assoluta insignificanza. Dunque, come dice Sari, annoia a morte.
L'evocazione dell'arte è sempre stata evocazione del sacro (Non c'è arte che non sia arte sacra, a cominciare da quando i primi artisti cavernicoli, nel profondo buio di una grotta, anziché darsi da fare per procurarsi il cibo, compito allora assai più impegnativo di oggi, presero a stampare i palmi delle loro mani sulle pareti iniziando a creare immagini meravigliose), ma oggi il sacro (che non ha niente a che fare con il religioso, anche se pure la religione inizia dalla dimensione sacrale dell'esistenza) è negato, rimosso. E certamente non è sufficiente alcuna volontà per risuscitarlo, o lo si sente davvero, oppure è una contraffazione, una risibile patacca.
Ecco allora che l'arte diventa solo un evento di contesto che vive solo del suo "incorniciamento", per questo delle briciole sul pavimento sono opera d'arte solo nel contesto espositivo in cui si stabilisce debbano apparire tali.
Recentemente, in un ristorante ho visto un'idea geniale del gestore: alle pareti aveva semplicemente affisso delle cornici vuote, le più semplici possibili, quei listelli colorati che si trovano in qualsiasi supermercato. Con quelle cornici disposte con gusto il locale sembrava propria una galleria d'arte moderna, con pezzi qualsiasi di muro bianco a fare da quadri. Splendida sintesi del significato di arte contemporanea.

E quando si è sulla linea (a volte tenue) di confine tra il conosciuto ed il nuovo..?

Direste che questa sia arte?

https://www.youtube.com/watch?v=IvUU8joBb1Q


J4Y

PatrickEzechieleArt

E' meraviglioso e secondo me, ovviamente quel super strumento musicale è arte, ancor di più quel ragazzo è un'opera d'arte.. un chiaro esempio di ciò di cui ho parlato. Il ragazzo ha un gran messaggio da condividere col mondo, è fantastico.
Il vero valore di un'opera, nonché il valore più difficile da stimare, è come quest'opera ci fa sentire quando la guardiamo.

Angelo Cannata

#12
Mi sembra che tutto questo discorso che si sta facendo sia completamente vuoto. Mi spiego.

Quando si esprime un parere su un'opera d'arte, non ha senso limitarsi a dire che è bella, o è toccante, o è profonda, o esprime valori intensi: sono tutte espressioni talmente generiche da essere alla fine del tutto prive di significato. Sì, è vero che tante cose non si possono dire a parole, ma l'arte non si riduce a indicibilità. I libri che parlano di arte lo dimostrano: essi non fanno altro che fare il massimo sforzo per individuare nelle opere d'arte aspetti dicibili, esprimibili, in maniera che l'arte non si riduca a un'attività del tutto fuori controllo, e come tale esposta all'impostura e alla mancanza di validità. Inoltre, i libri che parlano di arte sanno benissimo che l'arte non può essere ridotta a ciò che è possibile dirne a parole e in questo senso essi sono del tutto modesti e umili.

Dire che la Gioconda ha un'armonia delicata, ma incisiva, mentre l'arte moderna non sarebbe arte, che si sono persi i valori di un tempo, significa non dire niente. Se si vuole parlare di arte bisogna avere la pazienza che hanno i libri d'arte nel tentare di descrivere in dettaglio cos'è che ha rilevanza in quella certa opera d'arte e cos'è che invece è criticabile. In altre parole, bisogna sapersi prendere la responsabilità delle proprie affermazioni: se dici che trovi un quadro profondo, devi prepararti a dire i motivi di questa profondità, altrimenti è più corretto dire che non ci sentiamo in grado di esprimere la nostra sensazione.

Quando per esempio ho espresso il mio apprezzamento per il quadro di Patrick "Re dei colori", mi son detto che, se dico che lo trovo interessante, devo essere in grado di dire i motivi di quest'interesse, e devono essere motivi precisi, individuabili, controllabili, dimostrabili, non vaghi, generici, imprecisabili.

Altrimenti che senso ha portare avanti una discussione sull'arte, che in quanto discussione dev'essere necessariamente fatta di parole?

Se intendete dire che l'arte moderna non è arte, dovete poi armarvi di pazienza e sforzarvi di spiegarlo con motivi controllabili, verificabili, riscontrabili, altrimenti ci riduciamo a passare il tempo a dire mi piace, non mi piace, bello, brutto, suggestivo, insignificante, profondo, superficiale, cioè parole completamente vuote. Altrimenti è più leale ammettere che non siamo in grado di parlare d'arte, il che non significa che non siamo in grado di gustarla o produrla; ma parlarne, ridurla a descrizioni fatte di parole, è tutt'altra cosa, si chiama critica d'arte, e se non sappiamo farla, lasciamola fare ai critici d'arte.

Phil

Concordo con @Sariputra quando nota come l'arte sia lo specchio della società attuale, incentrata sulla comunicazione mediatica (e le sue categorie: stupire, ammiccare, mutare, etc.) e d'altronde anche l'arte antica era lo specchio della sua società, dell'epoca in cui dominava magari la religione (raffigurazione di temi sacri) oppure un ideale del bello puramente raffigurativo (proporzioni, geometrie, etc) o emotivo (uso dei colori, della luce, etc.). Per cui, in fondo, che l'arte contemporanea usi stilemi ben differenti da quelli precedenti è inevitabile, vista la differenza dei contesti storico-culturali fra attualità e passato. 
Lo spaesamento probabilmente è dovuto, come accenna @Angelo Cannata, al fatto che si tratta di un linguaggio che non tutti padroneggiano; perché? Secondo me, perché l'arte che ci viene comunemente insegnata (formando in noi l'idea stereotipica di cosa è arte e cosa no), è quella di altre epoche, quindi quella che parla un altro linguaggio estetico rispetto all'arte contemporanea. Sappiamo che la patina di polvere storica rende il passato molto più affascinante della limpida nitidezza del presente... ma sappiamo anche che per demistificare il passato basta mettere fra parentesi proprio quell'alone di venerabilità che spetta a ciò che ha valicato secoli di storia.

Siamo davvero sicuri che l'arte "dei tempi andati" sia senza tempo(!), universale e magari parli persino a tutti? Probabilmente qualcuno, contadino o mecenate che fosse, poteva trovare a (sua) ragione insulsa e sbiadita la Gioconda perchè parlava una "lingua del bello" che egli non comprendeva (non è bello ciò che è bello...  ;) ), e anche oggi, "a pelle", è davvero così necessariamente bella, al netto di ciò che abbiamo letto sui libri di storia dell'arte, al netto della sua indiscussa fama di capolavoro? E se il re (o la regina in questo caso) fosse nuda? Il che non toglie che, spogliata dalla sua reverenziale veste, non possa poi essere davvero una bella nudità...

La cornice e l'incorniciamento di cui parla @Maral non giocano, secondo me, mai un ruolo marginale; vale tanto per il presente quanto anche per l'arte del passato: qualcosa viene incorniciato come capolavoro d'arte, la sua reputazione cresce nei secoli irrobustendo la sua cornice, al punto che oggi tale cornice è sacra e inscalfibile, anche se ciò che contiene parla una "lingua morta". Certamente i capolavori del passato parlano ancora, hanno ancora senso, ma sono comunque un'altra lingua (e non sempre "chiara" per tutti, come ci ricorda l'ipotesi del suddetto "dissidente della Gioconda"...). Talvolta il valore storico (diacronico), si confonde con quello estetico (sincronico).
Ad esempio. se cresciamo (o veniamo cresciuti) con la convinzione che la lingua dantesca sia un capolavoro da emulare, bolleremo come bieca eresia l'attuale linguaggio, fatto di inglesismi, neologismi e licenze poetico-grammaticali... eppure il nostro linguaggio, quello che rappresenta la nostra società, è questo, non quello vetusto di Dante. Se Dante si reincarnasse oggi, userebbe le sue rime per comporre testi rap  ;D  e non lo prenderemmo troppo sul serio, proprio perché i contesti cambiano in parallelo alle forme e alle dinamiche sociali dell'arte (e viceversa!).

Intendo dire che il linguaggio estetico si aggiorna con il mutare del contesto storico-antropologico, per cui "il giudizio universale" di Michelangelo, senza voler peccare di lesa maestà, è arte inattuale (per me non è un ossimoro): infatti se venisse riproposto qualcosa con quello stile sarebbe probabilmente considerato meno sublime, perché sarebbe "fuori tempo", una "citazione" in un linguaggio antico che mantiene il suo fascino soprattutto in quanto antico. Se aveste un'immagine della cappella sistina appesa in salotto, la trovereste davvero bella in sé, ovvero al di là dell'essere la rappresentazione di un noto capolavoro? Non preferireste forse avere un forma di bellezza più adeguata al sentire contemporaneo, ad un bello meno lontano nel tempo, ad un'estetica che parla la vostra lingua corrente? 
Detto in altri termini, quanto sono rilevanti la reputazione, la distanza temporale e la consacrazione storica quando parliamo di arte?

Se fare arte significa organizzare materiali, suoni, colori e parole per suscitare volutamente emozioni (senza però illudersi che siano "per tutti"), allora anche disporre briciole, anche una poesia di sole 17 sillabe, anche un'immagine astratta, possono essere vissute come forme d'arte... oppure è davvero solo una questione di essere messi dentro o fuori da una cornice?

@Jean
Impressionante quel ragazzo, se ha progettato quello strumento potrebbe ben essere un novello Leonardo!

InVerno

Citazione di: Angelo Cannata il 01 Luglio 2017, 16:44:12 PMSe intendete dire che l'arte moderna non è arte, dovete poi armarvi di pazienza e sforzarvi di spiegarlo con motivi controllabili, verificabili, riscontrabili, altrimenti ci riduciamo a passare il tempo a dire mi piace, non mi piace, bello, brutto, suggestivo, insignificante, profondo, superficiale, cioè parole completamente vuote. Altrimenti è più leale ammettere che non siamo in grado di parlare d'arte, il che non significa che non siamo in grado di gustarla o produrla; ma parlarne, ridurla a descrizioni fatte di parole, è tutt'altra cosa, si chiama critica d'arte, e se non sappiamo farla, lasciamola fare ai critici d'arte.
L'arte moderna è vecchia, era moderna per i nostri bisnonni.
Questo è un esperimento https://arxiv.org/pdf/1706.07068.pdf di un AI che attraverso un algoritmo produce "arte" che è poi stata fatta vedere a esperti e meno esperti. Non solo nella maggior parte dei casi non è stato riconosciuta la mano "digitale" dell'AI confusa per un artista in carne ed ossa, ma le opere dell'AI hanno ricevuto mediamente valutazioni migliori.
E  come dare torto, alcuni quadri piacciono pure a me.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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