Al di là dell'aldilà (artistico)

Aperto da Jean, 23 Giugno 2018, 23:22:25 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

InVerno

Citazione di: Jean il 05 Dicembre 2018, 19:21:31 PMIl monolito di Hammurabi (in diorite nera, pietra che per la sua durezza veniva usata per lavorare il granito... e per lavorare quella..?) dici che contiene il mondo dei significati e penso tu ti riferisca al codice stesso, il corpus legale, una delle prime raccolte di leggi. Codici legali e codici informatici... istruzioni o linee di programma/algoritmi che dovrebbero regolare società ed individui.
(La diorite veniva presumibilmente levigata con acqua e sabbia per abrasione)

Prima del codice, immagina la pietra cavata lavorata a liscio, l'idea di incidervi sopra è un idea che ha a che fare con il concetto di profondità. Il segno inaugura la profondità del tempo, è un solco su una superfice piatta, come piatta era la coscienza prima che arrivasse il segno. E' universale (anche se può essere ligneo) il segno è sviluppato come un incisione su ciò che altrimento è liscio, cioè non profondo, bidimensionale, un tempo dove si può solo scorrere e mai scalfire. Le scimmie di Kubrik prendono in mano l'osso, cioè l'incisore, davanti a quella superficia liscia e cominciano a lasciare il segno di una nuova coscienza.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jean

Citazione di: InVerno il 08 Dicembre 2018, 12:32:49 PM
Citazione di: Jean il 05 Dicembre 2018, 19:21:31 PMIl monolito di Hammurabi (in diorite nera, pietra che per la sua durezza veniva usata per lavorare il granito... e per lavorare quella..?) dici che contiene il mondo dei significati e penso tu ti riferisca al codice stesso, il corpus legale, una delle prime raccolte di leggi. Codici legali e codici informatici... istruzioni o linee di programma/algoritmi che dovrebbero regolare società ed individui.
(La diorite veniva presumibilmente levigata con acqua e sabbia per abrasione)

Prima del codice, immagina la pietra cavata lavorata a liscio, l'idea di incidervi sopra è un idea che ha a che fare con il concetto di profondità. Il segno inaugura la profondità del tempo, è un solco su una superfice piatta, come piatta era la coscienza prima che arrivasse il segno. E' universale (anche se può essere ligneo) il segno è sviluppato come un incisione su ciò che altrimento è liscio, cioè non profondo, bidimensionale, un tempo dove si può solo scorrere e mai scalfire. Le scimmie di Kubrik prendono in mano l'osso, cioè l'incisore, davanti a quella superficia liscia e cominciano a lasciare il segno di una nuova coscienza.

Ciao InVerno,

"l'incisore" è una bella immagine... che riporta alla creazione di Adamo (Michelangelo, Cappella Sistina).

WP - Adamo, la cui figura venne studiata con cura, venne invece riportato sull'intonaco con la sola incisione diretta.

... che a sua volta si ricollega alle ultime scene del film, nelle quali Bowman morente protende il dito verso il monolite (voluta da Kubrick, qualcuno dubita?)

Riguardo le analogie tra il nimbo Angelico e l'utero materno e/o il cervello:

WP - Il gruppo divino è inserito in un grande manto rossastro, gonfio di vento, che abbraccia l'Eterno e gli angeli con una curva dinamica, che per alcuni studiosi ricorda la forma di un cervello umano, che sottolineerebbe il concetto di "idea" divina, per altri una conchiglia. Un gruppo di ricercatori italiani, in un lavoro recentemente pubblicato sulla rivista Mayo Clinic Proceedings, ha accostato la sagoma del "mantello" raffigurato nell'affresco con una sezione anatomica di utero post-partum, ottenendo una suggestiva sovrapposizione. La corrispondenza dei dettagli anatomici, sorprendente per l'esattezza, non può essere ritenuta casuale, ma si spiegherebbe solo in virtù della profonda conoscenza anatomica che Michelangelo aveva acquisito attraverso una consolidata esperienza di dissezioni su cadavere praticate durante il periodo trascorso presso la Basilica di Santo Spirito a Firenze.. Già Adrian Stokes nel 1955 aveva parlato di "uterine mantle" e il Professor Andrea Tranquilli aveva intuito che il mantello fosse la rappresentazione di un organo cavo di colore rosso deputato alla "creazione".

Le ritengo valide entrambe, come ritengo plausibile la doppia funzione di "cervello" e "utero" del monolite, mentre per Ipazia quest'ultimo rappresenta

.... quello strumento di progresso e dannazione che è la tecnica. Il passaggio di testimone "tecnologico" tra l'osso-clava e le astronavi è trasparente. 

Vero è che la "tecnica" svolge il ruolo centrale nel film... come lo sta sempre più svolgendo nell'odierna società.

Così che "l'incisione" ha smesso d'aver necessità d'un "incisore" fisico (ricordate i dischi in vinile?), per aversi un "segno che agisce" basta uno spunto (e domani un pensiero...) su una pagina internet... e miliardi di dollari (o euro) passano di mano...

Quindi, seguendo il pensiero di InVerno, questa nuova coscienza ha ormai alle spalle l'aggancio tridimensionale ed opera in una virtualità (per quanto sinora sostenuta da componenti fisiche) il cui prossimo confine – da raggiungere e forse da superare – è quello temporale.

Il senza-tempo (per altri versi l'eterno ritorno), il non-luogo dove la tecnica perderà la sua ragion d'essere e l'uomo conseguirà la liberazione dalla tirannia del tempo (il braccio armato del destino, come l'avevo definito).
(sempreché non vada tutto a catafascio...).
 

Cordialement
Jean

Jean

Ciao Inverno,

Alex Honnold è tra le persone che più stimo ed ammiro, non solo per gli impossibili realizzati, di cui l'ultimo è considerato alla stregua dello sbarco sulla luna per importanza. 
Ha vinto strameritatamente l'Oscar per il miglior documentario, realizzato (assieme alla troupe) da quell'altro gran uomo di Jimmy Chin, quello di Meru, il dente di squalo Himalaiano.

Ho visto il film, straordinario... Alex, come molti asperger, ha delle caratteristiche che si possono sintetizzare con: è nel mondo ma non del mondo... e nel film vien mostrato lo studio sulla sua ghiandola cerebrale (amigdala) qual indizio organico.

Coincidenza, stavo proprio pensando di scrivere un post su Alex, El Cap ed il film quando mi son imbattuto sul tuo post, felice che un'altra persona ne sia stata affascinata.

Quello di Alex è un lavoro? 
O c'è qualcosa in quell'uomo capace di toccar la vita ad un livello differente dell'usuale e fornirci un indizio utile anche a noi "normali"?

Certamente la sua è un'impresa al di là dell'aldilà... ne parleremo.

 
(PS- non son tre chilometri... tremila piedi...)

 
Cordialement
Jean

InVerno

Citazione di: Jean il 26 Febbraio 2019, 22:36:41 PM(PS- non son tre chilometri... tremila piedi...)
Mi sono accorto dell'errore , ma ho deciso di lasciarlo perchè in fin dei conti dire che ha arrampicato tremila piedi non gli rende giustizia, se consideri  quante volte ha scalato quella roccia per prepararsi. Sarebbe interessante che qualcuno avesse contato quanti kilometri ad El Cap sono stati necessari compresi di preparazione!

La sua personalità mi lascia confusamente tranquillo, è vero probabilmente è quel tipo di persona che oggi chiamiamo "Asperger" , ma la sua tenacia riguardo alla perfezione, all'esercizio, e all'equilibrio psicologico lascia confusi ma allo stesso tempo con un messaggio semplice, elegante e nobile. O perlomeno la nobilità è suggerita dai meravigliosi sfondi delle sue imprese, la parete di roccia è nobile, lui sembra molto cosciente di quello che sta accadendo in maniera estramente profonda, il che sconfigge definitavamente lo stereotipo che a certe attività siano disposti solo i "ciechi e i pazzi".

Non so se definirei questa esperienza al di la del al di là, ma piuttosto "sovrannaturale", perchè sono assolutamente convinto che non esiste nessun altro essere in natura capace, ne intenzionato, a fare quello che ha fatto quell'uomo. Che cosa cercava in cima alla vetta? non certo dell'erba da brucare!

Ciao!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jean

:-[
Mi scuso con Inverno e con tutti, avevo visto il documentario Free solo in lingua inglese (di cui ho pochissima dimestichezza) ed avevo erroneamente attribuito allo scalatore  (... Alex, come molti asperger... ) la sindrome che invece riguardava il padre.
Ora che l'ho potuto vedere al cinema sottotitolato mi son reso conto dell'errore, pardon... (però che sia un uomo "normale" è ancor più stupefacente).

J4Y

Freedom

Ho visto il documentario Free Solo su Alex Hannold...........mamma mia che roba! Non ho quasi parole. Senza dubbio egli vive una dimensione di ricerca nella quale mette in gioco la vita. Sinceramente non è un'impostazione che condivido però.......che dire....chapeau!
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Jean

I figli degli uomini (Children of Men) è un film del 2006 diretto da Alfonso Cuarón. È una pellicola di fantascienza distopica tratta dall'omonimo romanzo della scrittrice britannica P. D. Jameshttps://it.wikipedia.org/wiki/I_figli_degli_uomini

Una rivisitazione della sacra famiglia in un futuro non troppo lontano, 2027...

Il romanzo è del 1992 e la visione della scrittrice riguardo gli "spostamenti" delle persone è straordinariamente profetico.  

Non ho letto il libro ma visto il film, davvero ben costruito, ottimi gli attori (tra i quali Michael Caine) e la scenografia. 
Su tutto il ritmo narrativo, incalzante e poi lento (riflessivo) in sequenza.

C'è anche una canzone dei Rolling interpretata dal nostro impareggiabile Battiato che a mio avviso va al di là della versione originale  https://www.youtube.com/watch?v=q4E2R_xqesA 
 
 
Cordialement
Jean

acquario69

https://www.youtube.com/watch?v=Gy7FVXERKFE

Questo qui sopra invece e' solo il trailer di un film mai trasmesso dal titolo "LO STATO GRIGIO"

(Ossia il futuro prossimo dell'Italia - e l'EU - sancito dall'ultimo sinistro inciucione...ultimo perché non vi faranno manco più votare..del resto per quello che valeva! )

E indovina un po perché il film non e' mai uscito?
Perche il regista si sarebbe "suicidato" poco prima,uccidendo pure la sua famiglia!


ooooohhhhhh ma che coincidenza !!   :o  :o  :o   

Ipazia

Le migrazioni vanno governate, altrimenti diventano incubi distopici. Per governarle bisogna agire alla fonte, laddove falliscono i governi locali. E poichè la questione è seria, serie e risolutive devono essere pure le misure correttive.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: acquario69 il 30 Agosto 2019, 06:56:44 AM
https://www.youtube.com/watch?v=Gy7FVXERKFE

Questo qui sopra invece e' solo il trailer di un film mai trasmesso dal titolo "LO STATO GRIGIO"

(Ossia il futuro prossimo dell'Italia - e l'EU - sancito dall'ultimo sinistro inciucione...ultimo perché non vi faranno manco più votare..del resto per quello che valeva! )

E indovina un po perché il film non e' mai uscito?
Perche il regista si sarebbe "suicidato" poco prima,uccidendo pure la sua famiglia!


ooooohhhhhh ma che coincidenza !!   :o  :o  :o  
Il futuro prossimo Italiano? Cioè il nuovo governo metterà un codice a barre su tutti, confischerà tutte le armi agli Italiani, instaurando la legge marziale? E per un soggetto così banale una squadra di ninja della CIA ha ucciso il suddetto "regista", anzichè lasciarlo produrre ciò che altri producono tranquillamente in serie a puntate di centinaia di ore? L'unica cosa che dimostra questa roba è che la paranoia è una patologia seria che va curata con terapie adeguate, perchè i paranoici spesso si trasformano in violenti (anche e sopratutto dei propri cari), sopratutto quando incontrano la realtà, cioè che nessuno voleva finanziare il suo film perchè era un regista mediocre e non il profeta della verità quale evidentemente credeva di essere. La cosa peggiore è far passare per un martire-eroe, un personaggio ridicolo che ha portato con se anche sua moglie e suo figlio nelle sue delusioni personali fino alla morte, anzichè condannarlo alla dannazione che meriterebbe.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jean

Citazione di: Jean il 29 Agosto 2019, 19:23:46 PM
I figli degli uomini (Children of Men) è un film del 2006 diretto da Alfonso Cuarón. È una pellicola di fantascienza distopica tratta dall'omonimo romanzo della scrittrice britannica P. D. James.  https://it.wikipedia.org/wiki/I_figli_degli_uomini

Una rivisitazione della sacra famiglia in un futuro non troppo lontano, 2027...

Il romanzo è del 1992 e la visione della scrittrice riguardo gli "spostamenti" delle persone è straordinariamente profetico.  

Non ho letto il libro ma visto il film, davvero ben costruito, ottimi gli attori (tra i quali Michael Caine) e la scenografia.
Su tutto il ritmo narrativo, incalzante e poi lento (riflessivo) in sequenza.

C'è anche una canzone dei Rolling interpretata dal nostro impareggiabile Battiato che a mio avviso va al di là della versione originale  https://www.youtube.com/watch?v=q4E2R_xqesA


Cordialement
Jean

Su youtube potete vedere il trailer https://www.youtube.com/watch?v=WaK-GGUb6gQ

e la scena finale https://www.youtube.com/watch?v=YBzWTIexszQ

che molti commenti (ok, campione limitato e non rappresentativo...) reputano tra le migliori della storia del cinema, unitamente all'intero film.

La recitazione di Clive Owen è perfetta e del regista, Alfonso Cuaròn... beh, quello di Roma, tre oscar per un film in bianco e nero del 2018, tutto dire...  (per I figli degli uomini due nomination agli Oscar nella categoria Migliore sceneggiatura non originale e in quella per il Miglior montaggio,importante quanto la regia per il ritmo narrativo... son pochi i registi che vi si dedicano).

Sarebbe interessante entrare negli argomenti del film ma bisognerebbe averlo visto (3,99 euro la visione; 4,99 l'acquisto https://www.youtube.com/watch?v=3tpw6OAH6oE).

Uno degli argomenti del film (non a caso Cuaròn è messicano...) riguarda le migrazioni che Ipazia ritiene dovrebbero essere governate agendo alla fonte
Governare significa reggere il timone, guidare la nave... evidenti analogie con quanto accade oggi per mare.

Si è discusso molto sul forum di questo problema e numerosi topic sono i luoghi adatti per ulteriori contributi in merito. 
Questa sezione, senza rigidità di sorta, dovrebbe evidenziare alla discussione le peculiarità appunto artistiche di un'opera, un'azione, un pensiero, un'idea... ecc.


Ho ricercato il film (il trailer, ché il film non si è fatto) suggerito da Acquario  trovando che il film "A gray state" presentato su Netflix è un'Inchiesta sul decesso di un regista (quello del trailer, ndr) la cui morte, insieme a quella di moglie e figlia, ha alimentato teorie complottiste di estrema destra.  https://www.mymovies.it/netflix/news/da-vedere/a-gray-state/

Purtroppo non seguo le inchieste per mancanza di tempo e differenti interessi.


 
Cordialement
Jean

Jean


Madonna giugno 2017

  1-Il nuovo giorno ancor richiama qual valor nell'apparenza,  18  enza   
  2-quel guardar come dal palco dove è assisa la presenza.    18  enza

  3-Pur bagnata d'acque fonde non trattien alcuna goccia,      16  occia
  4-segue ogni direzione ma di sé non lascia traccia.              16  accia

  5-Se chiamata non risponde al par di un gatto diffidente      18  ente
  6-che ti osserva di lontano, ai tuoi gesti indifferente.           18  ente

  7-T'accadde di giocare e ben sai la differenza                      16  enza
  8-con chi passa, guarda, fugge e non sente l'esigenza         16  enza
  9-di lasciar di sé una traccia che rimanga alla coscienza,      16  enza
10-sì che al par di fuochi fatui, baglior di fluorescenza,           16  enza
11-non resta del percorso che memoria, evanescenza...          16  enza

12-Ma una sera ben d'appresso ti osservò curiosamente,        18  ente
13-e senza invito né chiamata ti rispose confidente                18  ente

14-con parole sconosciute che le altre tutte scaccia,               16  accia
15-fior nell'arido deserto che si gonfia, quindi  sboccia.           16  occia

16-Chi osserva tal colore se intorno è solo assenza?               18  enza
17-Chi odora quel profumo senza il qual non v'è esistenza?     18  enza




Siamo quasi arrivati a  giugno ed al suo trentesimo giorno metà anno sarà passato... forse per l'età, il virus o che altro ma è scivolato via come sabbia tra le dita...

Se non v'è modo d'arrestare l'implacabile corso del tempo, non rimane che cercar di viverlo meglio che si può nelle condizioni date, ognuno con le sue modalità.

Uno dei modi a cui talora mi dedico per "fermare" il tempo è attraverso l'attività artistica letteraria, particolarmente quella poetica.

Come tutte le attività anche questa ha i suoi "gradi" di difficoltà che se inizialmente intimoriscono man mano esercitano un'attrazione (vorrei dire) letale, capace di costringervi a rimaner sul foglio sin a superare quel grado che vi sta mettendo alla prova.

Il bello, nel mio caso, è che me lo scelgo da solo... salvo credere che quella vocina che mi suggerisce di complicarmela al massimo (la prova) abbia un'origine al di fuori di me... come son propenso a pensare.

Ogni prova, quando superata, produce una sensazione al minimo di rilassatezza ed al massimo di estasi, un tempo senza tempo dove l'aldilà (in questo caso delle vostre possibilità) trascende la sua collocazione e si deposita, leggero, nella vostra umana condizione.
Per poco che duri non lo si scorda.

La poesia che qui condivido è appunto il risultato di una prova cui mi sono sottoposto, cercando attraverso una stretta e rigida metrica di evocare lo  sfuggente "fantasma nella macchina" con cui tutti abbiamo a che fare... un argomento convenientemente trattabile nell'aldilà filosofico.

La poesia racchiude altre ulteriori codifiche (oltre a sillabazione e rime), ad esempio le coppie opposte:

1-17 apparenza ed esistenza;
2-16 presenza ed assenza;
3-15 goccia e sboccia;
4-14 traccia e scaccia;
5-13 diffidente e confidente
6-12 indifferente e curiosamente
7-11 differenza e evanescenza
8-10 esigenza e fluorescenza

9... questo verso (spaiato) è il cuore della poesia, appunto lo scopo declamato di "fermar il tempo" attraverso l'opera artistica o qualsiasi altra che vi abbia interamente e degnamente coinvolto .



Cordialement
Jean

Jean



Continuo le mie riflessioni sull'arte poetica (rispettoso di ogni convinzione altrui in merito, a partire dalla metrica sin alla libertà espressiva) oggi presentando un'insolita (e per quel che conosco sinora mai usata) "sistemazione" per le sei quartine della poesia che vi propongo.

Ho usato un "impianto a croce latina immissa" con le quartine sulla navata di 12 sillabe e sul transetto di 8 sillabe.


Si può scegliere il "percorso" delle sei quartine, dall'alto al basso, passando o meno per il transetto di destra, sinistra o entrambi... l'idea era quella di "zone" a sé stanti (navata e transetto hanno autonomia metrica e senso proprio) seppur collegate.


Come per la precedente poesia proposta, anche questa racchiude ulteriori codifiche: la navata ha una narrazione in terza persona e il transetto in prima, i versi del transetto di destra con quelli dell'ultima quartina della navata sono collegati...


Ma qual che sia forma e contenuto le poesie son di due categorie... le seconde son come il dito che indica la luna, toccate dalla carezza dell'ispirazione.



Cordialement
Jean