Viaggio in Brasile grazie alla Musica

Aperto da PatrickEzechieleArt, 04 Luglio 2017, 23:32:17 PM

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PatrickEzechieleArt

Ciao a tutti cari utenti di Riflessioni.it,

Oggi inizio un Topic sul viaggio che ha stravolto la mia vita e vorrei raccontarvelo in più post, dato che le esperienze da raccontare sono molte.. mi auguro di cuore di riuscire a trasmettervi le emozioni vissute.. ce la metterò tutta! :) 

Si tratta del viaggio che feci in Brasile grazie alla musica, una tournee con il coro in cui ho cantato 5 anni, il viaggio che ha cambiato il mio modo di vedere le cose, il mio modo di sentirmi al mondo, anche se ero circondato da vecchi che vedevano solo case vecchie, io vedevo e sentivo il calore delle persone e della terra, mi sentivo parte di tutto il creato, felicemente "uno dei tanti esseri viventi".

Per uno come me in quel periodo, un comunissimo essere umano che guadagnava 1000€ al mese come aiuto elettricista a tempo determinato, che non aveva ancora viaggiato verso una destinazione così lontana, viaggiare fino in Brasile era impensabile, almeno questo era ciò che pensavo prima di fare faccia a faccia con le mia forza di volontà.. e oltre a questo, quella volta seppi cogliere una grande occasione..

Ma partiamo dal principio:

E' da quando ero bambino che amo cantare e la mia dedizione negli anni mi ha portato a fare molte esperienze canore, a conoscere tante persone, trascorrere momenti ed emozioni splendide, altre anche difficili ma sono servite a crescere (come sempre, quel che non t'ammazza ti fortifica :D ).

Cominciai a cantare col coro e nel 2008 debuttai come corista ufficiale del Coro Laurino, nei tenori primi a Treviso (TV). Allo stesso tempo cantavo sempre in una rock band (ne ho cambiate 3 negli anni) e feci diverse collaborazioni musicali.

Nel 2009 il coro strinse accordi con dei contatti già precedenti con il Brasile (il coro vanta oltre 50 anni di vita), in particolare con la città di Juiz de Fora (Minas Gerais) per il Festival Internazionale di Cori presso il Teatro Centrale di Juiz de Fora.

Si presentò così l'occasione di fare il mio primo volo in aereo.. parliamo di 11.000 km di distanza da dove vivo io, cioè da Bolzano a Juiz de Fora..
Ma questo ostacolo (ho sempre avuto paura dell'aereo) magicamente svanì con l'adrenalina e ne rimasi piacevolmente sorpreso, ancora non ho capito bene cosa successe quella volta... forse quella paura non era così radicata come pensavo.. vai a capire.. voi che ne pensate?

Comunque il coro fu così furbo da organizzarsi per ricevere un contributo dalla provincia e ridurre il costo del biglietto e del pernottamento, così anche col mio lavoro sarei riuscito a permettermelo. Era un'occasione che dovevo cogliere..

Per ora mi fermo, proseguo la prossima volta.

ps: chiedo gentilmente ai moderatori di indirizzarmi se per caso ho iniziato male il topic, grazie :)
Il vero valore di un'opera, nonché il valore più difficile da stimare, è come quest'opera ci fa sentire quando la guardiamo.

PatrickEzechieleArt

Il coro ci mostrò la foto di un coro che aveva organizzato questo bel festival internazionale, c'erano anche belle ragazze ma ci feci poco caso.. e così preparai il mio passaporto per la prima volta.

Il viaggio per arrivare in Brasile è bello lungo, eravamo in 30. andammo fino all'aeroporto di Milano in pullman, poi da li in volo fino a Lisbona (Portogallo) e li ci fu un disguido col volo, e quindi.. tutti in un Hotel a Lisbona per passare la notte!! 

Il Taxi aveva una rete metallica divisoria e un vetro, tra il guidatore e i passeggeri dietro.. il verto credo fosse anti proiettile.. ne rimasi colpito. Comunque arrivammo in Hotel e se ricordo bene furono poche ore di sonno poiché era già notte fonda.

Il giorno seguente eravamo saliti sul grandissimo aereo per il Brasile, porta oltre 300 persone mi sembra. Sono state circa 11 ore di volo ( a volte anche meno, dipende dove sono costretti a virare per via delle turbolenze o deviazioni di percorso) che però trascorsero facilmente.. per forza.. me la dormivo tutto il tempo e quando ero sveglio mi guardavo un film, lo schermo era posizionato sullo schienale della seggiola davanti a me.. meglio di così? :D

Ci furono anche delle turbolenze ma io ero parecchio tranquillo, boh.. pensavo di farmela sotto invece il volo mi ha carburato! fatemelo dire... che figata :D

Beh il 19 settembre arrivammo a Rio de Janeiro, aeroporto "Galeão".. quando misi i piedi in terra brasiliana mi sentivo come se fossi su una terra ospitale, come se mi dicesse: benvenuto a casa, figlio mio...
Dopo aver preso le valigie passammo per i corridoi d'uscita dove ci sono gli stand di cambio moneta che ti chiamano e ti chiamano per cambiare gli Euro in Real li da loro.. per fortuna voci esperte mi suggerirono di cambiarli in hotel o nei pressi dell'Hotel dove il cambio sarebbe stato più conveniente.

Un pullman ci aspettava appena usciti dall'aeroporto per portarci a Juiz de Fora.  Fu un tragitto davvero particolare che per uno come me che vive in una città piccola e al nord italia è qualcosa di nuovo.. sono abituato alle autostrade A22, A4, A21.. tutte belle dritte e fatte bene..

Passammo per una strada, l'unica strada di collegamento tra Rio de Janeiro e Juiz de Fora, che passa attraverso Petropolis ed era il tragitto che i portoghesi usavano secoli prima per trasportare l'oro e i minerali di Minas Gerais al porto di Rio. Un strada sul ciglio della montagna, con lo strapiombo di fianco e il pullman che correva come un pazzo.. ad ogni curva la mia cervicale si allungava di 1 metro :D haha. Facemmo una sosta in un fast food che loro chiamano "lanchonete" a Petropolis e dopo aver preso un po' d'aria proseguimmo fino a Juiz de Fora.

Erano le 21 passate quando arrivammo in città e la nostra guida turistica pensò bene di portarci direttamente nella "Churrascaria" (ristorante tipico brasiliano) che si chiama "Chimarron" ed è la più rinomata di Juiz de Fora! se ci andate ve la stra consiglio, ecco il sito: http://www.chimarron.com.br/
In questo ristorante spettacolare conobbi una persona altrettanto spettacolare, la persona che ora vive con me e condivide tutto con me, apparve come un'angelo e non avrei mai pensato, potesse diventare mia moglie.

Però all'epoca a lei non interessavo, anzi.. c'era un altro bell'impiastro che aveva catturato la sua attenzione.. ma il resto ve lo racconto nel prossimo post.
Il vero valore di un'opera, nonché il valore più difficile da stimare, è come quest'opera ci fa sentire quando la guardiamo.

acquario69

Io non ho mai avuto paura dell'aereo,di solito,almeno prima,mi veniva una leggera ansia all'inizio nel momento che si stacca da terra e alla fine quando atterra

Anch'io la prima volta che presi l'aereo (Roma Amsterdam 1990) ero molto eccitato.
la cosa che più mi colpi pero era che una volta scesi ci ritrovammo in un ambiente completamente diverso e in sole due, tre ore.
Mi pareva qualcosa di incredibile

Due anni prima ci ero andato in automobile con altri tre amici dell'epoca.
Avevamo intorno ai venti anni e all'epoca dell'Olanda ci interessavano solo due cose (!)  ;D ..poi vabbè nel "durante" ho avuto modo di scoprire tanto altro ancora che non era stato previsto all'inizio 

Conobbi una ragazza...beh,diciamo una ragazzina visto che era di qualche anno ancora più piccola di me  :) 
ci siamo scritti (le bellissime lettere a mano di una volta) per diversi mesi...poi un giorno ne arrivo una,l'ultima!..che per farla ancora più breve diceva pressapoco cosi;
Ho conosciuto un altro, ciao arrivederci!  :o ;D  
credo Facesse (o forse faceva) parte della loro mentalità "nord europea"...molto facili da conoscere,dirette e prive di ipocrisie, ma altrettanto facili e dirette nel cambiare "opinione" da un momento all'altro e senza troppi preavvisi.
In Italia (parlo pero sempre di 30 anni fa eh) in genere e per molti aspetti analoghi direi che non funzionava cosi..magari il risultato poteva pure essere lo stesso,ma il come ci si arriva che spesso risulta non essere per niente chiaro...compri', understood ?!

Poi per un periodo andai in fissa che avrei voluto conoscere una giapponese!! ma l'occasione non mi capito..mi affascinava l'idea che me ne ero fatto io, cioe di un certo rispetto che la ragazza (la donna in generale nella loro cultura) ancora aveva nei confronti dell'uomo e un suo ruolo ben definito in tal senso..ed anche qui in contrapposizione con cio che io vedevo con le ragazze italiane, che mi davano già all'epoca un idea praticamente opposta  ???

E poi ancora quando nel....


vabbe..a modo mio ho solo voluto partecipare al tuo racconto, col piacere di scrivere pensieri in libertà che avrei a mio modo associato mentre leggevo del tuo viaggio, e mi sembra che quello che ti e' capitato e' stato anche molto di più di un semplice viaggio  :)

InVerno

Ho un bel ricordo di come i cori e la musica bandistica vengono vissuti in sud america, e quale strumento sociale importantissimo siano, ricordo un intera notte a cena a discutere di ciò con un direttore d'orchestra brasiliano come un momento di vera collaborazione umana. Purtroppo sono troppo legato alla vegetazione mediterranea, e in america centrale e del sud non sono mai riuscito a sentirmi "a casa" nonostante la cultura "calda" che apprezzo molto. Il Portogallo ha sempre rappresentato per me un compromesso tra quella cultura e la realtà mediterranea. Non ho mai avuto paura dell'aereo, ma ho cominciato ad averne una decina di anni fa, quando ho compreso che il viaggio non è arrivare al punto B, ma lo spazio tra A e B, e ho cominciato a vedere l'aereo come il simbolo di una cultura voyeuristica e fast food, e a meravigliarmi di cosa mi stessi perdendo "li sotto" mentre avevo il muso schiacciato contro un oblò. Sul confine cinese una volta ho incontrato un ragazzo australiano che era emigrato a Londra, e stava tornando in Australia per problemi familiari. Lui aveva davvero paura dell'aereo, e stava raggiungendo l'Australia via terracquea, e cosi sarebbe tornato dopo i funerali. Lui viveva la situazione "con filosofia" ma non nascondeva il disagio di essere appena sceso da 3 giorni di transiberiania, io un po lo invidiavo, ma allo stesso tempo avevo un volo prenotato. Non ho mai risolto la mia relazione di amore-odio con gli aerei.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

PatrickEzechieleArt

Acquario69, grazie per aver partecipato, mi fa un sacco piacere! aahh.. l'amur.. che poi ti cambia così come cambiar mutande!! lo so, mi è capitato con una olandese.. però devo ammettere che anch'io non dimostravo così tanto interesse all'epoca. Ho capito cosa intendi, io ho 34 anni però già quando avevo 12-14 anni vedevo come si comportavano le persone più grandi ed è cambiato rispetto a oggi.

Inverno, interessante questo rapporto con gli aerei, come sempre accade le esperienze ci forgiano. Possiamo riempir la mente con qualcosa ma l'istinto parla più forte. Sono contento tu abbia questo ricordo del sud america.. ti sarebbe piaciuto assistere a quel festival! ne sono sicuro..

Ora sto studiando tedesco per fare l'esame di bilinguismo questa settimana, ma presto continuerò la storiella e.... si, è stato più di un semplice viaggio.. mi ha cambiato la vita!

Tante belle cose, a presto!
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PatrickEzechieleArt

Dopo questa splendida cena seguì una settimana intensa di concerti a Juiz de Fora e dintorni. L'evento principale si tenne al Cine Theatro Central di Juiz de Fora: http://www.theatrocentral.com.br/programacao-2/

Juiz de Fora è molto bella, per me che vengo da Bolzano, quella è una grande città! mentre per loro è una piccola città.. e quello che spesso sentivo dentro di me quando giravo per Juiz de Fora e in Brasile in generale, è che mi sentivo parte di tutto ma era molto personale, infatti quelli del coro si lamentavano in continuazione, solo a Rio de Janeiro si sono divertiti. Io guardavo paese e persone col cuore e ammetto che, gli ultimi 2 giorni che abbiamo passato a Rio sono stati a bocca aperta per lo splendore, abbiamo fatto il bagno a Copacabana, c'è chi è andato a ballare, poi siamo stati sul Pao de açucar (dove abbiamo fatto l'ultimo concerto) e sul Corcovado ai piedi del Cristo Redentore.. ricordo che piangevo dall'emozione.

Abbiamo cantato in beneficenza per le scuole, per le fabbriche e diversi eventi organizzati dal Festival Internazionale. Vi lascio con alcune foto di questa magnifica esperienza.


a 11.000 metri di altezza sopra l'oceano atlantico.

Atterrando all'aeroporto di Rio de Janeiro.

Barbacena.

Io sono alla destra della bambina con la maglia bianca.


Io sulla sinistra, mia moglie al centro (ancora non lo era) e il mio caro amico Alessio sulla destra della foto.


vista dal Pao de açucar (Pan di zucchero)

altra vista dal Pan di zucchero, questa è Copacabana.


Rio de Janeiro visto dal Corcovado la sera tardi.

Il viaggio di ritorno è stato doloroso perchè qualcosa di me è rimasto in questo posto meraviglioso..

Io e mio moglie ci avvicinammo in seguito via chat una volta che tornai in italia, prima eravamo solo conoscenti. 3 anni dopo ci sposammo a Bolzano, il 1 settembre 2012. Mi auguro che la storiella vi sia piaciuta e che le foto possano un po' riassumere questo bel viaggio. Se mi aggiungete tra gli amici di facebook potete vedere un sacco di altre foto che ho del Brasile, queste sono solo poche.

Ciao un abbraccio a tutti.  :)
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