Viaggio dentro e fuori di me

Aperto da Jacopus, 23 Agosto 2016, 16:56:32 PM

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Jacopus

Viaggio di lavoro verso La Spezia. Il sole illumina ogni cosa. Fuori dal finestrino scorre il mare. Scintillante, immobile, altero nella sua bellezza. Immagino che sotto la superficie nuotino spettri inquietanti di sirene omeriche.
Nelle cuffiette i Gotan Project propagano la loro musica. Che ci sia Buenos Aires dietro quel promontorio? Sono quasi arrivato e mi domando se salutero' gli occasionali compagni di viaggio. Una voce alla mia destra mi dice "no, non salutare, sono gli stessi simili che ti hanno offeso e fatto del male. Restituisci lo stesso male. Il tuo silenzio sara' eloquente."
Alla mia sinistra si alza una seconda voce: "saluta invece, ricorda il bene che ti e' stato donato".
Sono indeciso. Quel fondo di rabbia che mi frequenta insiste: "non salutare, immagina che rancore se non risponderanno al tuo saluto". Anche l'altra voce torna alla carica: "ma insomma cosa ti costa?  Potranno anche non rispondere ma quel saluto sara' sicuramente arrivato dentro la loro anima...ehm coscienza. Forse sara' conservato nel deposito delle buone azioni che serve dall'inizio del mondo a contrastare le cattive".
Mi decido, saluto e ricevo tutte le risposte.
Esco dal treno. Il sole illumina ogni cosa. Sul mare immagino ora un branco di delfini che naviga verso il largo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jean

Viaggio di lavoro verso La Spezia. Il sole illumina ogni cosa. Fuori dal finestrino scorre il mare. Scintillante, immobile, altero nella sua bellezza. Immagino che sotto la superficie nuotino spettri inquietanti di sirene omeriche.

...............


L'unico lavoro che non si può fermare è l'estrazione delLa Spezia.

Durante il viaggio, trafitto dal sole che ha reso arido il pianeta, m'immagino che fuori del finestrino scorra il mare... blu, limpido e profondo...

... invece, avvolte da sovrumani silenzi scorrono interminabili distese di sabbia arroventata, sotto la quale, incredibilmente, nuotano giganteschi, inquietanti creature simili a vermi...

 
Chi controlla La Spezia controlla l'Universo...
 

 

J4Y  

Sariputra

Citazione di: Jean il 01 Luglio 2017, 16:54:44 PMViaggio di lavoro verso La Spezia. Il sole illumina ogni cosa. Fuori dal finestrino scorre il mare. Scintillante, immobile, altero nella sua bellezza. Immagino che sotto la superficie nuotino spettri inquietanti di sirene omeriche.
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L'unico lavoro che non si può fermare è l'estrazione delLa Spezia. Durante il viaggio, trafitto dal sole che ha reso arido il pianeta, m'immagino che fuori del finestrino scorra il mare... blu, limpido e profondo... ... invece, avvolte da sovrumani silenzi scorrono interminabili distese di sabbia arroventata, sotto la quale, incredibilmente, nuotano giganteschi, inquietanti creature simili a vermi...  Chi controlla La Spezia controlla l'Universo...   J4Y

Questo è Dune di Frank Herbert!!!... ;D ;D
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

InVerno

Avendo un odio viscerale per quella città, mi viene la nausea ogni volta che passo per le strade convulse e asfittiche della città meno "a misura d'uomo" che conosco, non posso che commentare con estremo stupore che tutte queste belle parole sia legate a quell'urbe di cemento slavato, di strade razionali irragionevoli, di tentativi posticci di rendere umana la gloria abortita per cui era ri-nata ! Ma siccome la spiaggia non c'è, suppongo che ti riferisci ai territori prima e dopo, e allora mi rinfranco!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

paul11

Citazione di: Jacopus il 23 Agosto 2016, 16:56:32 PM
Viaggio di lavoro verso La Spezia. Il sole illumina ogni cosa. Fuori dal finestrino scorre il mare. Scintillante, immobile, altero nella sua bellezza. Immagino che sotto la superficie nuotino spettri inquietanti di sirene omeriche.
Nelle cuffiette i Gotan Project propagano la loro musica. Che ci sia Buenos Aires dietro quel promontorio? Sono quasi arrivato e mi domando se salutero' gli occasionali compagni di viaggio. Una voce alla mia destra mi dice "no, non salutare, sono gli stessi simili che ti hanno offeso e fatto del male. Restituisci lo stesso male. Il tuo silenzio sara' eloquente."
Alla mia sinistra si alza una seconda voce: "saluta invece, ricorda il bene che ti e' stato donato".
Sono indeciso. Quel fondo di rabbia che mi frequenta insiste: "non salutare, immagina che rancore se non risponderanno al tuo saluto". Anche l'altra voce torna alla carica: "ma insomma cosa ti costa?  Potranno anche non rispondere ma quel saluto sara' sicuramente arrivato dentro la loro anima...ehm coscienza. Forse sara' conservato nel deposito delle buone azioni che serve dall'inizio del mondo a contrastare le cattive".
Mi decido, saluto e ricevo tutte le risposte.
Esco dal treno. Il sole illumina ogni cosa. Sul mare immagino ora un branco di delfini che naviga verso il largo.
Ciao Jacopus,
sarò forse l'ultimo dei Mohicani,ma per me il saluto è una sorta di sacralità.
Se poi ritorna un altrettanto saluto meglio, diversamente non fa nulla.
Non so per quale motivo ma la ritengo la linea di passaggio di una umanità che ha ancora una speranza di comunità.
Molti non salutano ormai per abitudine, altri per timidezza o perchè sono chiusi,
Ma un piccolo pertugio si apre sempre in un buongiorno una buonasera, non è solo per bonton, c'è qualcosa nel saluto che è importante proprio perchè forse si saluta meno.allora per me diventa una sacralità.E' un'apertura.

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