Giro Intorno Al Mondo

Aperto da Il Mondo Che Vorrei, 17 Marzo 2017, 18:58:14 PM

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Il Mondo Che Vorrei

Ciao a tutti cari amici, oggi desidero porre a tutti voi, una domanda.

Avete mai fatto un giro intorno al mondo?

Da qualche settimana sono sempre più convinto di voler provare a fare questa nuova esperienza, penso che mi possa permettere di crescere e vedere tutto da diverse prospettive.

Voi che ne pensate?

In caso avete qualche consiglio?

Jean

Un saluto a te...
 
Secondo una leggenda, Shiva avrebbe chiesto ai suoi figli di circumnavigare tre volte l'universo per acquisire conoscenza del mondo. Mentre Shanmuga impiegò diversi decenni per fare il giro del mondo sul suo pavone, il fratello più giovane Ganesha si limitò a girare per tre volte intorno al padre e alla madre Parvati, proclamando che i suoi genitori erano l'universo intero. Così facendo vinse la competizione con suo fratello e venne proclamato capo dei Gana di Shiva.
 

Eh, ci son viaggi davvero lunghi e ti auguro di realizzare quelli cui aspiri, in quanto ai miei son stati e sono alquanto limitati... ed oggi che molte primavere (... e le loro verità...) si son accumulate sulle mie spalle in parte ho compreso che tutta la nostra vita non è che un viaggio e poco importa dove si svolga... 

le diverse prospettive...

https://www.riflessioni.it/logos/riflessioni-sull'arte/esiste-il-paesaggio-o-solo-le-prospettive/

... possono condurre ad ogni sorta di paesaggio e quando ne raggiungiamo uno ecco presentarsi un'altra prospettiva, ad indicarci che quello è uno dei tanti, infiniti paesaggi... un frammento di verità che per un po' si lascia ammirare, riflettendo la luce del nostro interesse...

questo, appunto, è un forum di riflessioni...

 

Jean 

Sariputra

#2
Ah...il giro intorno al mondo ! Che ricordi...mi misi in zucca di farlo, anche se non avevo ben chiara l'idea di mondo, in quella particolare vita da gabbiano che condussi per un pò. Non ricordo bene che epoca fosse, ho solo dei ricordi di navi con vele colorate...ma forse non erano questi mari e queste navi...
Mi accinsi all'impresa per puro spirito di emulazione, questo lo rammento bene...e la decisione mi si palesò indubitabile quando, mentre me ne stavo librato placidamente, sostenuto da una piacevole correntella, vidi uno stormo di anatre che, a freccia, si dirigevano verso sud...All'epoca non avevo ancora ben chiara quale fosse la differenza tra un gabbiano e un'anatra, si può dire che ero un gabbiano un pò naif da questo punto di vista...ma tant'è...subito presi posto al centro esatto della V e volai con loro. Volare insieme, a stormo, è una di quelle cose che più mi mancano. Non c'è una possibile sensazione di armonia che può equagliare il suono del battere all'unisono delle ali mentre si procede, con il vento sul becco, diretti verso l'ignoto.
I gabbiani però sono uccelli bizzosi e che si stancano in fretta di tutto...proprio come gli umani..e questo ovviamente dà da pensare.  Appena lo stormo giunse in vista di un mare profondo, caldo e invitante, ecco...cosa non ti vedo!...Alla mia destra, proprio verso la linea dell'azzurro orizzonte intravedo un albatro , marino grande uccello, un nobile essere solitario, un filosofo del cielo...più tardi, dopo averci fatto amicizia si degnò di rivelarmi il suo nome, che faceva Giuseppe, anche se lo pronunciava con un leggero sibilo che suonava come shhiushheppe.  Lo seguì per un pò prima di chiedergli l'amicizia, come si usa in volo, ossia girandogli un pò attorno allungando ora un'ala e poi l'altra, quasi stiracchiandomi ( me l'aveva insegnato mia mamma che diceva sempre che bisogna essere cortesi con gli estranei...).  Giuseppe era un albatro un pò particolare, che non amava parlare molto di sè. Volammo sicuramente, verso ovest, per più di duecento leghe , fermandoci brevemente per tuffarci a capofitto a pescare sarde o alici; giusto quel tanto che ci serviva per placare la fame. Giungemmo così in vista delle isolette del Langerhans, con le loro mura di sasso rosso...Qui Giuseppe mi rivelò il segreto delle uova d'oro e di come doverle custodire con cura, per evitare che vengano divorate dalle sterne...Ci fermammo giusto pochi giorni per riposare e poi...via! Con il favore dei venti, sempre verso ovest, inseguendo i tramonti...
Presto incrociammo voli di pesci volanti , innumerevoli come le stelle in cielo. Durante le notti la luce lunare si rifletteva sull'argento vivo dei pesci. Lo spettacolo era indescrivibile...posso solo avere nostalgia di quei momenti...ma in quel tempo , io e Giuseppe, non pensavamo altro che catturarne qualcuno per saziarci, per ritrovar le forze. Il viaggio intorno al mondo sembrava non terminare mai...
Mi ricordo solo che passammo un istmo montagnoso , pieno di fuochi accesi ad illuminare la notte e poi il sole, prima abbagliante e poi morente ci abbracciava. Giuseppe era un adoratore del Sole. In quei momenti sapevo che dovevo solo starmene zitto e non disturbarlo. Il suo volo da solenne diventava magnifico. Le sue penne e le sue piume si doravano nella sera...e io volevo chiedergli il segreto del suo volo così ardito, deciso, con il becco serrato e gli occhi semichiusi...ma non osavo...era già tanto che mi permetteva di volare con lui.  Poi fu di nuovo oceano, grande , immenso e senza fine...e isole piene di gente felice...vivevano del mare, proprio come noi due. Incrociammo pure un uragano, che saliva da sud, carico di pioggia e di vento, nero come la pece...e proprio allora...questo lo ricordo bene...persi di vista Giuseppe. Rimasi solo come un gabbiano solo, posato sul pelo dell'acqua in tumulto...Senza il mio compagno non sapevo che fare, così...mi lasciai andare, mi feci trasportare dalle onde per giorni, ora beccando un rametto, ora pescando un pesciolino...
Quando l'inferno si placò ripresi depresso il mio volo. Sapevo solo che dovevo andare verso ovest. Volevo tornare a casa, alla mia scogliera muschiosa e ai branchi di sgombri che mi divertivo a pescare...
Il colore delle mie piume era mutato. Ero anch'io un adoratore del Sole, ora...cominciavo a capire che non avevo perso Giuseppe nell'uragano, ma che lui mi aveva lasciato solo di proposito...ora il mio volo era perfetto. Giuseppe era stato il mio maestro di volo per il tempo necessario a che io lo diventassi...di questo capivo che dovevo essergliene grato per sempre ...non mi doveva niente e mi aveva insegnato tutto, aperto come lo erano le sue ali immense...non teneva nulla stretto nelle zampe...
Non lo rividi mai più...forse era tornato alle sue isole di sasso rosso...
I miei ricordi, un pò sfocati, finiscono su di una scogliera che sentivo come la mia casa...ricordo solo una piccola gabbianella che mi osservava...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jean

Accidenti, Sari...

il tuo delicato racconto mi ha richiamato alla mente un altro gabbiano, il famoso Livingstone del 1970...  gran bel romanzo, quasi anticipatore di uno stile. 

Devo dire che ho provato un po' d'invidia, per la bella scrittura e poi perché mi hai surclassato nel rispondere al nuovo utente... dedicandogli addirittura un racconto...

L'avessi rivolto a me mi sarei sentito in imbarazzo e dopo  un po' di tempo per raccoglier le idee, se non rispondere a tono (magari con un contro-raccontino come siam avvezzi fare...) che non sempre si realizza quanto vorremmo, almeno ringraziarti per lo squisito gesto.

A volte penso che noi si sia (nel caso sbagliassi sul tuo conto dimmelo senza indugio) di un'altra epoca... come si dice "anime antiche",  rimaste imprigionate in questo mondo dall'attrazione per forme espressive e artistiche che ormai han fatto il loro corso... forse un po' alla deriva, nel mio caso senza neppur un blog personale dove accogliere i visitatori e mostrar loro le mie opere, confidando in una reciprocità non imposta ma sentita, se davvero, dietro le parole, vien sentita...

Però ai piani alti, nell'ultimo servizio da cameriere che colà ho svolto, ho davvero incontrato... direi toccato... una certa gentilezza d'animo che non sospettavo di tal portata... e, di più, vorrei dir diffusa tra un discreto numero di persone che nei loro movimenti in questo Hotel Logos ne fan circolar la linfa, il sangue vitale.

Avrai letto che i Maori han avuto riconosciuta l'identità giuridica del loro fiume sacro (... sembra un argomento fatto apposta per paul, se vorrà cimentarsi...), così non penso sia troppo balzano parlar di sangue, quasi il nostro amato Hotel (.. perché non dovrebbe esserlo, visto che gli dedichiamo qualcuna tra le nostre parti migliori?) abbia un cuore... o più d'uno, quello di chi lo frequenti con rispetto e, appunto reciprocità. 

Che differenza c'è tra un fiume e un Hotel? 
Dove scorre un flusso d'acqua non è poi così diverso di dove scorre un flusso di persone e dove scorre qualcosa lì è una forma di vita...
 



Un caro saluto


J4you    

Sariputra

#4
Citazione di: Jean il 21 Marzo 2017, 23:32:49 PMAccidenti, Sari... il tuo delicato racconto mi ha richiamato alla mente un altro gabbiano, il famoso Livingstone del 1970... gran bel romanzo, quasi anticipatore di uno stile. Devo dire che ho provato un po' d'invidia, per la bella scrittura e poi perché mi hai surclassato nel rispondere al nuovo utente... dedicandogli addirittura un racconto... L'avessi rivolto a me mi sarei sentito in imbarazzo e dopo un po' di tempo per raccoglier le idee, se non rispondere a tono (magari con un contro-raccontino come siam avvezzi fare...) che non sempre si realizza quanto vorremmo, almeno ringraziarti per lo squisito gesto. A volte penso che noi si sia (nel caso sbagliassi sul tuo conto dimmelo senza indugio) di un'altra epoca... come si dice "anime antiche", rimaste imprigionate in questo mondo dall'attrazione per forme espressive e artistiche che ormai han fatto il loro corso... forse un po' alla deriva, nel mio caso senza neppur un blog personale dove accogliere i visitatori e mostrar loro le mie opere, confidando in una reciprocità non imposta ma sentita, se davvero, dietro le parole, vien sentita... Però ai piani alti, nell'ultimo servizio da cameriere che colà ho svolto, ho davvero incontrato... direi toccato... una certa gentilezza d'animo che non sospettavo di tal portata... e, di più, vorrei dir diffusa tra un discreto numero di persone che nei loro movimenti in questo Hotel Logos ne fan circolar la linfa, il sangue vitale. Avrai letto che i Maori han avuto riconosciuta l'identità giuridica del loro fiume sacro (... sembra un argomento fatto apposta per paul, se vorrà cimentarsi...), così non penso sia troppo balzano parlar di sangue, quasi il nostro amato Hotel (.. perché non dovrebbe esserlo, visto che gli dedichiamo qualcuna tra le nostre parti migliori?) abbia un cuore... o più d'uno, quello di chi lo frequenti con rispetto e, appunto reciprocità. Che differenza c'è tra un fiume e un Hotel? Dove scorre un flusso d'acqua non è poi così diverso di dove scorre un flusso di persone e dove scorre qualcosa lì è una forma di vita...  Un caro saluto J4you

Proprio con mia figlia, che mi critica spesso per il mio "antiquato" modo di esprimermi e per  il mio interesse a riguardo cose e dettagli della vita che , obiettivamente, interessano ben poche persone al giorno d'oggi, rispondo che 'porti pazienza' ...visto che si ritrova un padre con un'"anima antica", vetusta e obsoleta quasi...D'altronde, dopo innumerevoli esistenze, è anche del tutto logico che ci sia una sorta di 'stanchezza' per le cose del mondo, ma che permanga una catena legata alla bellezza che ancora riusciamo a vedere. Proprio quella che ci tiene incatenati ad esso... ;D
Adesso penserai: "Eccolo là! Lo sapevo che tirava fuori la storia della ri-nascita..." e questa potrebbe davvero essere un'altra storia, che vive di ricordi, di flash che attraversano le nebbie. Un mistero avvolge questi lampi che sono, ma soprattutto che furono, anche parte dei miei ricordi ( ma sono veramente miei questi ricordi?...) ::)
Sì, sono d'accordo con te, anche nei piani nobili dell'Hotel si trovano ectoplasmi carichi di umanità, a volte tribolata e a volte che fa tribolare ( anche solo per chiarirsi cosa intendono con le loro dissertazioni...). Spesso, nel loro discutere, emerge una sorta di... "anima giovane"  :) con tutto quel di positivo che possiamo intendere con questo termine...
Le anime 'vetuste' però avrebbero bisogno anche di abbeverarsi di quella bellezza che viene dalla vita qualunque, la vita dei molti che passano, lasciano solo un saluto, e poi ritornano nella nebbia. Di filosofi poco ferrati in materia ma pieni di vita da condividere...non che gli attuali frequentatori ne siano privi, intendiamoci...ma a volte sono un pò troppo 'professionali' ( anche giustamente visto che si tratta di un luogo di riflessioni)  ;D ;D  e portano una collana d'aglio che temo possa spaventare i molti che forse vorrebbero intervenire per dire la loro ( collana d'aglio che funziona perfettamente contro dei 'vampiri' della bellezza come noi due, caro Jean...)

P.S. Sul fatto " che non sempre si realizza quanto vorremmo", come potrei non essere d'accordo? Temo anzi che "mai si realizza quanto vorremmo". E questo una supposta anima antica dovrebbe ben saperlo. In fondo in fondo però sempre lo spera...non per niente è ancora incatenata, no?
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

InVerno

Secondo me il problema non è tanto il viaggio intorno al mondo, di per se potresti farlo in una 30ore chiuso nella fusoliera di un areo, quanto invece a quanto ti dedicherai al viaggio, quanto tempo avrai, e la tua capacità di adattarti ai contesti, che cosa cerchi.. dettagli che non hai fornito. Secondo me o hai il tempo di prenderti, sei capace di magari scavicchiarla con qualche lavoretto sul posto, essere adattabile con il sonno etc. Un percorso cosi, si trasforma in un tour de force voyeuristico se non hai la capacità\possibilità di fermarti. Già è un viaggio che va estremamente pianificato, se poi si trasforma in una vera e propria corsa a "vedere cose" e rispettare prenotazioni io non ne capisco molto il senso. E' un impresa che potrai vantare con te stesso e gli amici, ma non avrai visto granchè del mondo. Perchè paradossalmente quando si parla di giro del mondo si ci mette in testa che la priorità è completarlo, si ci fa prendere dalla frenesia delle tappe. Io al contrario, sarei contento di riuscire a fermarmi in un posto il più possibile prima di partire, se mi piace. Ovviamente qui si parla di disponibilità di tempo e soldi, e il livello medio a cui sei abituato\disposto a viaggiare.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Il Mondo Che Vorrei

Citazione di: InVerno il 24 Marzo 2017, 09:15:52 AM
Secondo me il problema non è tanto il viaggio intorno al mondo, di per se potresti farlo in una 30ore chiuso nella fusoliera di un areo, quanto invece a quanto ti dedicherai al viaggio, quanto tempo avrai, e la tua capacità di adattarti ai contesti, che cosa cerchi.. dettagli che non hai fornito. Secondo me o hai il tempo di prenderti, sei capace di magari scavicchiarla con qualche lavoretto sul posto, essere adattabile con il sonno etc. Un percorso cosi, si trasforma in un tour de force voyeuristico se non hai la capacità\possibilità di fermarti. Già è un viaggio che va estremamente pianificato, se poi si trasforma in una vera e propria corsa a "vedere cose" e rispettare prenotazioni io non ne capisco molto il senso. E' un impresa che potrai vantare con te stesso e gli amici, ma non avrai visto granchè del mondo. Perchè paradossalmente quando si parla di giro del mondo si ci mette in testa che la priorità è completarlo, si ci fa prendere dalla frenesia delle tappe. Io al contrario, sarei contento di riuscire a fermarmi in un posto il più possibile prima di partire, se mi piace. Ovviamente qui si parla di disponibilità di tempo e soldi, e il livello medio a cui sei abituato\disposto a viaggiare.

Ciao Inverno, ovviamente con viaggio intorno al mondo, intendevo, vivere nei posti in cui andrò per un determinato periodo. Cerco questo tipo di esperienza, per capire meglio me stesso, per avere l' opportunità di vedere nuove cose e di confrontarmi con persone diverse da quelle a cui sono abituato. Attualmente ho un lavoro più o meno sicuro, ma non è ciò che voglio. Voglio capire davvero me stesso e penso che questo sia uno dei migliori modi. So che per fare un viaggio come lo intendo io, andrebbe pianificato nei minimi dettagli, ma so anche che voglio lasciare spazio alla liberta, che non va di pari passo con la pianificazione, quindi farò una via di mezzo. Inoltre non lo farei, pensando solo al traguardo, ma godendomi ogni singola tappa.

Grazie per le tue considerazioni, di sicuro mi sono state di aiuto. :)

Il Mondo Che Vorrei

Citazione di: Jean il 17 Marzo 2017, 20:02:15 PM
Un saluto a te...

Secondo una leggenda, Shiva avrebbe chiesto ai suoi figli di circumnavigare tre volte l'universo per acquisire conoscenza del mondo. Mentre Shanmuga impiegò diversi decenni per fare il giro del mondo sul suo pavone, il fratello più giovane Ganesha si limitò a girare per tre volte intorno al padre e alla madre Parvati, proclamando che i suoi genitori erano l'universo intero. Così facendo vinse la competizione con suo fratello e venne proclamato capo dei Gana di Shiva.


Eh, ci son viaggi davvero lunghi e ti auguro di realizzare quelli cui aspiri, in quanto ai miei son stati e sono alquanto limitati... ed oggi che molte primavere (... e le loro verità...) si son accumulate sulle mie spalle in parte ho compreso che tutta la nostra vita non è che un viaggio e poco importa dove si svolga...

le diverse prospettive...

https://www.riflessioni.it/logos/riflessioni-sull'arte/esiste-il-paesaggio-o-solo-le-prospettive/

... possono condurre ad ogni sorta di paesaggio e quando ne raggiungiamo uno ecco presentarsi un'altra prospettiva, ad indicarci che quello è uno dei tanti, infiniti paesaggi... un frammento di verità che per un po' si lascia ammirare, riflettendo la luce del nostro interesse...

questo, appunto, è un forum di riflessioni...



Jean

Grazie per il tuo messaggio Jean, sono proprio voglioso di mettermi in discussione, cercando nuovi orizzonti.

Il Mondo Che Vorrei

Citazione di: Sariputra il 18 Marzo 2017, 00:26:24 AM
Ah...il giro intorno al mondo ! Che ricordi...mi misi in zucca di farlo, anche se non avevo ben chiara l'idea di mondo, in quella particolare vita da gabbiano che condussi per un pò. Non ricordo bene che epoca fosse, ho solo dei ricordi di navi con vele colorate...ma forse non erano questi mari e queste navi...
Mi accinsi all'impresa per puro spirito di emulazione, questo lo rammento bene...e la decisione mi si palesò indubitabile quando, mentre me ne stavo librato placidamente, sostenuto da una piacevole correntella, vidi uno stormo di anatre che, a freccia, si dirigevano verso sud...All'epoca non avevo ancora ben chiara quale fosse la differenza tra un gabbiano e un'anatra, si può dire che ero un gabbiano un pò naif da questo punto di vista...ma tant'è...subito presi posto al centro esatto della V e volai con loro. Volare insieme, a stormo, è una di quelle cose che più mi mancano. Non c'è una possibile sensazione di armonia che può equagliare il suono del battere all'unisono delle ali mentre si procede, con il vento sul becco, diretti verso l'ignoto.
I gabbiani però sono uccelli bizzosi e che si stancano in fretta di tutto...proprio come gli umani..e questo ovviamente dà da pensare.  Appena lo stormo giunse in vista di un mare profondo, caldo e invitante, ecco...cosa non ti vedo!...Alla mia destra, proprio verso la linea dell'azzurro orizzonte intravedo un albatro , marino grande uccello, un nobile essere solitario, un filosofo del cielo...più tardi, dopo averci fatto amicizia si degnò di rivelarmi il suo nome, che faceva Giuseppe, anche se lo pronunciava con un leggero sibilo che suonava come shhiushheppe.  Lo seguì per un pò prima di chiedergli l'amicizia, come si usa in volo, ossia girandogli un pò attorno allungando ora un'ala e poi l'altra, quasi stiracchiandomi ( me l'aveva insegnato mia mamma che diceva sempre che bisogna essere cortesi con gli estranei...).  Giuseppe era un albatro un pò particolare, che non amava parlare molto di sè. Volammo sicuramente, verso ovest, per più di duecento leghe , fermandoci brevemente per tuffarci a capofitto a pescare sarde o alici; giusto quel tanto che ci serviva per placare la fame. Giungemmo così in vista delle isolette del Langerhans, con le loro mura di sasso rosso...Qui Giuseppe mi rivelò il segreto delle uova d'oro e di come doverle custodire con cura, per evitare che vengano divorate dalle sterne...Ci fermammo giusto pochi giorni per riposare e poi...via! Con il favore dei venti, sempre verso ovest, inseguendo i tramonti...
Presto incrociammo voli di pesci volanti , innumerevoli come le stelle in cielo. Durante le notti la luce lunare si rifletteva sull'argento vivo dei pesci. Lo spettacolo era indescrivibile...posso solo avere nostalgia di quei momenti...ma in quel tempo , io e Giuseppe, non pensavamo altro che catturarne qualcuno per saziarci, per ritrovar le forze. Il viaggio intorno al mondo sembrava non terminare mai...
Mi ricordo solo che passammo un istmo montagnoso , pieno di fuochi accesi ad illuminare la notte e poi il sole, prima abbagliante e poi morente ci abbracciava. Giuseppe era un adoratore del Sole. In quei momenti sapevo che dovevo solo starmene zitto e non disturbarlo. Il suo volo da solenne diventava magnifico. Le sue penne e le sue piume si doravano nella sera...e io volevo chiedergli il segreto del suo volo così ardito, deciso, con il becco serrato e gli occhi semichiusi...ma non osavo...era già tanto che mi permetteva di volare con lui.  Poi fu di nuovo oceano, grande , immenso e senza fine...e isole piene di gente felice...vivevano del mare, proprio come noi due. Incrociammo pure un uragano, che saliva da sud, carico di pioggia e di vento, nero come la pece...e proprio allora...questo lo ricordo bene...persi di vista Giuseppe. Rimasi solo come un gabbiano solo, posato sul pelo dell'acqua in tumulto...Senza il mio compagno non sapevo che fare, così...mi lasciai andare, mi feci trasportare dalle onde per giorni, ora beccando un rametto, ora pescando un pesciolino...
Quando l'inferno si placò ripresi depresso il mio volo. Sapevo solo che dovevo andare verso ovest. Volevo tornare a casa, alla mia scogliera muschiosa e ai branchi di sgombri che mi divertivo a pescare...
Il colore delle mie piume era mutato. Ero anch'io un adoratore del Sole, ora...cominciavo a capire che non avevo perso Giuseppe nell'uragano, ma che lui mi aveva lasciato solo di proposito...ora il mio volo era perfetto. Giuseppe era stato il mio maestro di volo per il tempo necessario a che io lo diventassi...di questo capivo che dovevo essergliene grato per sempre ...non mi doveva niente e mi aveva insegnato tutto, aperto come lo erano le sue ali immense...non teneva nulla stretto nelle zampe...
Non lo rividi mai più...forse era tornato alle sue isole di sasso rosso...
I miei ricordi, un pò sfocati, finiscono su di una scogliera che sentivo come la mia casa...ricordo solo una piccola gabbianella che mi osservava...

Ciao Sari, ti ringrazio della risposta, purtroppo però mi sfugge la morale o il messaggio che volevi mandarmi.

Sariputra

Citazione di: Il Mondo Che Vorrei il 27 Marzo 2017, 17:07:11 PM
Citazione di: Sariputra il 18 Marzo 2017, 00:26:24 AMAh...il giro intorno al mondo ! Che ricordi...mi misi in zucca di farlo, anche se non avevo ben chiara l'idea di mondo, in quella particolare vita da gabbiano che condussi per un pò. Non ricordo bene che epoca fosse, ho solo dei ricordi di navi con vele colorate...ma forse non erano questi mari e queste navi... Mi accinsi all'impresa per puro spirito di emulazione, questo lo rammento bene...e la decisione mi si palesò indubitabile quando, mentre me ne stavo librato placidamente, sostenuto da una piacevole correntella, vidi uno stormo di anatre che, a freccia, si dirigevano verso sud...All'epoca non avevo ancora ben chiara quale fosse la differenza tra un gabbiano e un'anatra, si può dire che ero un gabbiano un pò naif da questo punto di vista...ma tant'è...subito presi posto al centro esatto della V e volai con loro. Volare insieme, a stormo, è una di quelle cose che più mi mancano. Non c'è una possibile sensazione di armonia che può equagliare il suono del battere all'unisono delle ali mentre si procede, con il vento sul becco, diretti verso l'ignoto. I gabbiani però sono uccelli bizzosi e che si stancano in fretta di tutto...proprio come gli umani..e questo ovviamente dà da pensare. Appena lo stormo giunse in vista di un mare profondo, caldo e invitante, ecco...cosa non ti vedo!...Alla mia destra, proprio verso la linea dell'azzurro orizzonte intravedo un albatro , marino grande uccello, un nobile essere solitario, un filosofo del cielo...più tardi, dopo averci fatto amicizia si degnò di rivelarmi il suo nome, che faceva Giuseppe, anche se lo pronunciava con un leggero sibilo che suonava come shhiushheppe. Lo seguì per un pò prima di chiedergli l'amicizia, come si usa in volo, ossia girandogli un pò attorno allungando ora un'ala e poi l'altra, quasi stiracchiandomi ( me l'aveva insegnato mia mamma che diceva sempre che bisogna essere cortesi con gli estranei...). Giuseppe era un albatro un pò particolare, che non amava parlare molto di sè. Volammo sicuramente, verso ovest, per più di duecento leghe , fermandoci brevemente per tuffarci a capofitto a pescare sarde o alici; giusto quel tanto che ci serviva per placare la fame. Giungemmo così in vista delle isolette del Langerhans, con le loro mura di sasso rosso...Qui Giuseppe mi rivelò il segreto delle uova d'oro e di come doverle custodire con cura, per evitare che vengano divorate dalle sterne...Ci fermammo giusto pochi giorni per riposare e poi...via! Con il favore dei venti, sempre verso ovest, inseguendo i tramonti... Presto incrociammo voli di pesci volanti , innumerevoli come le stelle in cielo. Durante le notti la luce lunare si rifletteva sull'argento vivo dei pesci. Lo spettacolo era indescrivibile...posso solo avere nostalgia di quei momenti...ma in quel tempo , io e Giuseppe, non pensavamo altro che catturarne qualcuno per saziarci, per ritrovar le forze. Il viaggio intorno al mondo sembrava non terminare mai... Mi ricordo solo che passammo un istmo montagnoso , pieno di fuochi accesi ad illuminare la notte e poi il sole, prima abbagliante e poi morente ci abbracciava. Giuseppe era un adoratore del Sole. In quei momenti sapevo che dovevo solo starmene zitto e non disturbarlo. Il suo volo da solenne diventava magnifico. Le sue penne e le sue piume si doravano nella sera...e io volevo chiedergli il segreto del suo volo così ardito, deciso, con il becco serrato e gli occhi semichiusi...ma non osavo...era già tanto che mi permetteva di volare con lui. Poi fu di nuovo oceano, grande , immenso e senza fine...e isole piene di gente felice...vivevano del mare, proprio come noi due. Incrociammo pure un uragano, che saliva da sud, carico di pioggia e di vento, nero come la pece...e proprio allora...questo lo ricordo bene...persi di vista Giuseppe. Rimasi solo come un gabbiano solo, posato sul pelo dell'acqua in tumulto...Senza il mio compagno non sapevo che fare, così...mi lasciai andare, mi feci trasportare dalle onde per giorni, ora beccando un rametto, ora pescando un pesciolino... Quando l'inferno si placò ripresi depresso il mio volo. Sapevo solo che dovevo andare verso ovest. Volevo tornare a casa, alla mia scogliera muschiosa e ai branchi di sgombri che mi divertivo a pescare... Il colore delle mie piume era mutato. Ero anch'io un adoratore del Sole, ora...cominciavo a capire che non avevo perso Giuseppe nell'uragano, ma che lui mi aveva lasciato solo di proposito...ora il mio volo era perfetto. Giuseppe era stato il mio maestro di volo per il tempo necessario a che io lo diventassi...di questo capivo che dovevo essergliene grato per sempre ...non mi doveva niente e mi aveva insegnato tutto, aperto come lo erano le sue ali immense...non teneva nulla stretto nelle zampe... Non lo rividi mai più...forse era tornato alle sue isole di sasso rosso... I miei ricordi, un pò sfocati, finiscono su di una scogliera che sentivo come la mia casa...ricordo solo una piccola gabbianella che mi osservava...
Ciao Sari, ti ringrazio della risposta, purtroppo però mi sfugge la morale o il messaggio che volevi mandarmi.

Nessuna morale e nessun messaggio...vai dove ti porta il cuore!  ;D
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Federico Mey2

Citazione di: Il Mondo Che Vorrei il 17 Marzo 2017, 18:58:14 PM
Ciao a tutti cari amici, oggi desidero porre a tutti voi, una domanda.
Avete mai fatto un giro intorno al mondo?
Da qualche settimana sono sempre più convinto di voler provare a fare questa nuova esperienza, penso che mi possa permettere di crescere e vedere tutto da diverse prospettive.
Voi che ne pensate?
In caso avete qualche consiglio?
Ciao, scusa per il ritardo, ma non leggevo mai questa sezione del forum.
Io 10 anni fa l'ho fatto, procedendo in direzione ovest. Ho viaggiato da Milano in Inghilterra, da lì nel Cile (compresa un'isola sperduta nel Pacifico), poi Corea, Thailandia, Svezia, Norvegia e ritorno.
Esperienze molto belle sono state l'isola del Pacifico (in cui mi sono confrontato con la sopravvivenza e istinti suicidi), la Corea (con i suoi monasteri buddisti e nessun occidentale visto per 1 mese intero), la Thailandia (con la sua vita notturna e le isole tropicali) e la Norvegia coi suoi panorami costieri.
Avevo anche l'intenzione di prendere un treno a Vladivostok per il ritorno (e testare la mia conoscenza del russo), ma poi sono invece tornato in aereo purtroppo.