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Mini racconto: l'"agguato"!

Aperto da Eutidemo, 01 Agosto 2023, 17:25:21 PM

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Eutidemo

Il supervisore Ivan Kuznetsov ordina all'agente del KGB Yuri Ostrovsky di compiere un agguato al decimo piano del palazzo dove abita Ian Duskin; vicino all'uscita dell'ascensore, che si trova di fronte alla porta del suo appartamento.
L'altro agente del KGB Dimitri Polyakov lo avviserà via radio ad onde corte, quando vedrà Ian Duskin entrare nell'androne dell'edificio.
-Allora tu ti nasconderai a lato della porta dell'ascensore- gli spiega - Poi, dopo che lui sarà uscito di lì, gli sparerai alla schiena mentre è distratto perchè sta aprendo con la chiave la porta di casa. Però mi raccomando, dovete effettuare l'agguato soltanto in un giorno in cui  piove a dirotto!-
Ostrovsky e Polyakov non capiscono tale assurda raccomandazione, per cui effettuano l'agguato in un giorno di sole; e così l'agguato fallisce, e Ostrovsky  ci lascia la pelle ucciso da Ian Duskin (che non sapeva nulla dell'imboscata)
Come mai?

Phil

Ipotesi (più o meno fantasiose):
1 - il sole di una vetrata o finestra ha proiettato l'ombra di Ostrovsky sul corridoio, in stile meridiana, magari verso la porta di Duskin, che gli ha sparato senza fare troppe domande
2 - il decimo piano ha una finestra del corridoio rotta; in caso di pioggia viene chiusa dagli inservienti, rendendo il corridoio più buio e consono ad un'agguato, anche perché la lampadina davanti alla stanza di Duskin è fulminata da tempo
3 - Ostrovsky non ha spento la radio ad onde corte che, nel silenzio del corridoio, ha emesso qualche fruscio di troppo, anche a causa di possibili interferenze dell'ascensore; se ci fosse stata la pioggia in sottofondo magari Duskin non si sarebbe accorto del fruscio
4 - Kuznetsov aveva provveduto a creare delle perdite dal tetto (dirottando il flusso delle grondaie?) dentro l'appartamento di Duskin (oppure sapeva che egli aveva il vizio di lasciare la finestra sempre aperta); in un giorno di pioggia a dirotto l'appartamento si sarebbe allagato, spingendo Duskin, una volta uscito dall'ascensore, a guardare dritto verso l'acqua che esce da sotto la porta e a cercare subito di aprirla, diminuendo così le possibilità che si accorgesse dell'agente alle sue spalle
5 - Duskin, in caso di pioggia, è solito indossare un impermeabile con un grosso cappuccio, che ne limita la visione periferica; ciò garantisce più probabilità che non si accorga dell'agente sul lato dell'ascensore
6 - Duskin soffre di grave artrosi: il clima umido lo spinge dunque a prendere antidolorifici forti che ne limitano i riflessi e l'attenzione; questo agevola il compito dell'eventuale killer
7 - un'infallibile "zingara indovina" ha previsto che Duskin sarebbe morto in un giorno di pioggia torrenziale
8 - in caso di pioggia, Duskin sarebbe uscito dall'ascensore tenendo in mano l'ombrello con la mano con cui solitamente spara, sarebbe dunque stato ostacolato e rallentato nel raggiungere la pistola tenuta sotto il giubbotto (magari rimasto ben chiuso a causa della pioggia)

Eutidemo

Ian Duskin è un nano, per cui riesce a premere il pulsante del decimo piano solo i giorni di pioggia, usando l'ombrello; gli altri giorni, invece, senza ombrello, arriva al massimo a premere il pulsante del settimo  piano, in punta di piedi.
Per cui, dato che Ostrovsky e Polyakov hanno effettuato l'agguato in un giorno di sole, Ian Duskin scende al settimo piano, fa tre piani a piedi, e coglie alle spalle Ostrovsky facendolo fuori!
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Phil

Pensavo di essere stato troppo fantasioso e assurdo, ma mi hai superato di gran lunga; anche se, onestamente, non avrei mai creduto a una soluzione del genere. Sia perché per passare dal tasto 7 al tasto 10 può bastare una penna, una carta di credito, etc. sempre che i pulsanti dei piani siano disposti in modo da non avere il 7 e il 10 sulla stessa fila (e non è ovvio, v. qui), sia perché non si può escludere che il tasto per chiamare l'ascensore sia più in alto o alla stessa altezza del tasto 10 (e allora Duskin non potrebbe nemmeno prendere l'ascensore fino al settimo piano e dovrebbe farseli tutti a piedi ogni volta, o ricorrere, appunto, a penne o ausili simili), sia perché non è scontato che le scale sbuchino alle spalle del lato scelto per l'agguato, sia perché Duskin potrebbe uscire con l'ombrello anche se il tempo è soltanto nuvoloso, sia perché potrebbe comunque incontrare in ascensore qualcuno che abita al decimo piano o qualcuno che prema il bottone 10 per lui, sia perché il killer potrebbe sentire qualcuno che sale le scale è mettersi in guardia. Tuttavia, se lo scopo era proporre un finale imprevedibile, per me hai fatto centro.

Eutidemo

Ciao Phil. :)
Hai perfettamente ragione!
Ma, come avrai certamente capito, a differenza dei miei altri racconti, questo era soltanto un "mini-giallo" di carattere assolutamente "scherzoso"; senza alcuna pretesa di serietà giallistica o criminologica!
Era tanto per ridere, proponendo un finale imprevedibile! :D
Un saluto! :)

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