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Il pizzaiolo

Aperto da Sariputra, 01 Marzo 2020, 11:44:23 AM

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Sariputra


IL PIZZAIOLO


Me ne stavo tranquillamente seduto con un amico ad un tavolo di una pizzeria del centro. Era ancora presto e pochi avventori riempivano la sala. Osservavo, discorrendo semiserio come mio solito, il lavoro del pizzaiolo: tirava, gettava in aria, roteava la pasta e condiva il tutto a velocità incredibile, per poi buttare tutto dentro la bocca minacciosa del forno a legna.
Ad un certo punto entrò  nel locale un uomo ben vestito. Occhi come fessure e uno sguardo imbronciato. L'aria del riccone annoiato.
Desidera? Chiese il cameriere. Voglio una pizza con gli asparagi! Brontolò.
Di questa stagione non si trovano, si giustificò cortesemente il cameriere, ma se vuole abbiamo melanzane e zucchine e...No! Voglio gli asparagi e vedete di trovarli se no conoscerete...e minacciò sottovoce qualcosa.
Preoccupato il cameriere avvisò il padrone del locale e questi si gettò a vedere di trovare qualcosa.
Il pizzaiolo, che aveva sentito tutto, sorrise tra sé. Chiamò il padrone e lo rassicurò. Il problema si sarebbe risolto facilmente. Prese un pò di pasta, la modellò a forma di asparago, la infarinò per bene e la mise sulla pizza. Si preoccupò poi di servire personalmente il cliente.
Questi, quando capì l'inganno, paonazzo come sul punto di esplodere, saltò su per picchiare il brav'uomo. L'altro però, tranquillo, lo fermò.
Caro signore, gli disse, lei cerca qualcosa che non si può trovare. Ora io le ho servito qualcosa che le somiglia. Delle due cose, qual'è la più ingiusta?
L'altro, sconcertato, non sapeva cosa dire.
Vede, se avesse richiesto le melanzane o le zucchine, avrebbe fatto la cosa giusta e, dopo averle assaggiate, ne avrebbe volute delle altre; ora invece si ritrova con niente. A che pro? Concluse.
Il riccone ormai non ci vedeva più dalla rabbia e, preso il pizzaiolo per il collo, si preparava a picchiarlo.
Ora no! Ora no! Urlò questi.
Ancora oggi mi domando cosa volesse dire quell' "ora no!". Fattostà che l'uomo se ne andò tranquillo e il saggio pizzaiolo si rimise al lavoro.


            Vecchio raccontino datato 1992, ritrovato dopo delle pulizie in Villa


Son passati vent'otto anni da quando l'ho scritto e non mi ricordo più il significato che intendevo allora per quell'"ora no!"  :(
Forse era l'epoca in cui abusavo dei koan zen... ;D
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jean



ORA.NO


Lo scrittore francese Albert Camus ha ambientato il suo famoso romanzo La peste proprio ad Orano, città che egli ben conosceva in quanto vi era nata la seconda moglie Francine Faure e lui stesso vi soggiornò a lungo.

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Orano (Algeria), 20 giugno 2003 (Adnkronos Salute)

- La morte di un bimbo di undici anni e il contagio di nove persone fa riesplodere a Orano, in Algeria, l'incubo della peste bubbonica. L'epidemia descritta da Albert Camus in uno dei suoi capolavori ('La peste'), sembra essere tornata nella città algerina - nel Paese gli ultimi casi risalivano agli anni '60 - e ha spinto il ministro della Sanita' Abdelhamid Aberkane a recarsi sul posto con un'equipe di specialisti dell'Istituto Pasteur di Algeri, come riferisce l'Algerie Presse Service.

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27.02.2020 - La vera pandemia è quella dell'informazione

Quando scoppia la peste a Orano, in Algeria, la prima cosa che accade, prima che i morti raggiungano l'apice, è la nascita di un nuovo giornale, Il Corriere dell'epidemia. Scrive Albert Camus: «Nonostante la penuria di carta che ha costretto a ridurre il numero di pagine, era nato un altro giornale, il cui scopo era informare i nostri concittadini, all'insegna della più rigorosa oggettività, sull'espansione o la regressione della malattia; fornire loro le opinioni più autorevoli sul futuro dell'epidemia...». Il grande scrittore francese, che nel romanzo La peste, ambientato nel 1940, anticipa molte delle dinamiche cui assistiamo in questi giorni con il diffondersi del coronavirus, non poteva certo prevedere che la sua intuizione, la nascita di una informazione ad hoc per raccontare l'epidemia, sarebbe esplosa in questo modo.

https://www.ilriformista.it/la-vera-pandemia-e-quella-dellinformazione-54373/


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Nel 1911, anno di pubblicazione dell'Inchiesta Faina-Nitti che rivela una situazione di povertà estrema nel Sud d'Italia e in Calabria, a Verbicaro (Cosenza), come ha ricostruito Felice Spingola, a seguito di un'epidemia di colera che aveva provocato numerose vittime si verifica una violenta rivolta popolare, con tre morti e decine di arresti, che autorità e giornali spiegano con termini mutuati dall'antropologia positiva.

Viene coniato il neologismo «verbicarismo», ripreso da Paolo Orano, per indicare «primitività di istinti e di cultura; stato di arretratezza» delle popolazioni convinte che il colera fosse stato diffuso dalle autorità.

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Tutto appar casuale

sin quando non t'accorgi

che ogni indizio vale

ed il disegno scorgi.



Cordialement
Jean

Phil

Citazione di: Jean il 01 Marzo 2020, 14:24:38 PM
ORA.NO

Rilancio invertendo «orano» in «onaro»: nome di una frazione del Veneto (comune di Scorzè), regione a cui sono collegabili il virus, Sariputra e... un cavallo chiamato Onaro, che è salito sul podio per l'ultima volta il 22 febbraio scorso (la stessa data in cui è stata emessa un'ordinanza per la quarantena). La competizione equina si è tenuta all'Horse Club Terra Ionica, nome di chiaro riferimento allo Ionico che è il mare che bagna la regione che, come raccontato da Jean, fu vittima di un epidemia. Epidemia che oggi pare tornare d'attualità con il virus originato in Cina, che è la nazione che produce più asparagi, i quali, chiudendo il cerchio, erano il desiderio del cliente borioso che in pizzeria fu acquietato da un paio di «ora no!».

iano

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''