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Varie

Aperto da Jean, 15 Gennaio 2017, 00:08:48 AM

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Jean

Varie
Erbe in una tisana
Bevuta una sera di gennaio
 
Seduto comodamente in una poltrona
Davanti ad una stufa accesa
Nel divano M. si era addormentata
 
Oh... non credo raggiungerò mai
I 500 post
Non entrerò mai nella storia
 
Dell'Hotel Logos
Come altre volte nella mia vita
Avrò solo intravisto la meta
 
Si sta bene davanti ad una stufa accesa
D'inverno, col gelo di questi giorni
Non c'è cosa migliore
 
I ricordi non mi abbandonano mai
Potenti eventi, sentimenti, patimenti
Come tutti anch'io
 
Non ho una risposta sicura
Da portare con me
E regalare al portiere
 
Dell'Hotel Logos
L'unico che può aprire
La porta del paradiso
 
Dove scaricare il fardello
Dell'esistenza
E ritornare bambino
 
Siamo piccole creature che cercano
Il calore di una stufa, d'inverno
Il conforto di una carezza
 
Ma sfortunatamente
Non rammentiamo
D'essere così piccole
 
E cerchiamo cose
Troppo più grandi
Delle nostre spalle
 
Ho un amico
Là, all'Hotel Logos
Che è entrato nella storia
 
Quando ci vado
A volte lo incontro
E mi sento bene
 
Come davanti a questa stufa, d'inverno
M. si è risvegliata
E si è ritrovata M.
 
Come tutti noi ci ritroviamo
Ad essere
Quello che siamo
 
I nostri ricordi
La nostra memoria
Una voce nella coscienza
 
Che cerca la soluzione
All'incredibile gioco
Dell'esistenza.
 
Molti stanno morendo
Là fuori, nel mondo
Per quello non può essere un gioco
 
Ma in ogni gioco
Si vince e si perde
Una carta scartata, una pedina mangiata
 
Muoiono al gioco
E le altre carte, le altre pedine
Rabbrividiscono...
 
Perché sanno
Che faranno la stessa fine
Il mito dice
 
Che l'eroe, il vincitore incontrerà
Il suo creatore
Ma nessun eroe è mai tornato
 
Se c'era un premio
L'ha riscosso dall'altra parte
Perché condividerlo
 
Farebbe finire il gioco
E ci sono delle regole nei giochi
Una matematica
 
Una bellezza racchiusa
E codificata in sequenze di numeri
Tutta l'esistenza
 
È un'immane, fantasmagorica
Sequenza di numeri
In successione
 
Noi siamo i lettori
E li interpretiamo come eventi
Emozioni... colori, sapori, odori... suoni
 
Come il calore
Di questa stufa
D'inverno
 
Come il calore
Della tisana

Di erbe varie

acquario69

Citazione di: Jean il 15 Gennaio 2017, 00:08:48 AM

Oh... non credo raggiungerò mai
I 500 post
Non entrerò mai nella storia

Dell'Hotel Logos
Come altre volte nella mia vita
Avrò solo intravisto la meta


dai non disperare..  :) ..se ti impegni ci sara' gloria anche per te.
in fondo non ci vuole molto..basta che scrivi qualsiasi cosa,tanto una vale l'altra.
certo ti ci vorra' un po più di tempo ad arrivare a quota 500,te ne mancano ancora parecchi,377 per l'esattezza,ma se vuoi approfittarne puoi cogliere l'occasione per rispondermi,così ne togli un altro dal tuo conto personale e diventano -376..

Jean

O Acquario...

a te ne mancan men di cento...

ma permettimi... davvero saremo glorificati ad aver scritto qualunque cosa ci sia venuta in mente?

Perché mai una cosa varrebbe l'altra? 
Le mie non han lo spessore dello studioso, al più mi barcameno con raccontini e poesiole... considerato che i miei inserimenti ai piani alti non si conformano alle regole colà vigenti.

Sari ad esempio mi direbbe che son inadeguato a parlar di coscienza al par degli enti... vi son oggetti linguistici ben appartenenti a precisi ambiti e precise regole. 
Che lui si è ben dato la pena di affrontare e studiare, per conformarcisi. 
Cosa che non potrei fare a mia volta, essendo culturalmente anarchico e divergente il mio obiettivo.

Avendo constatato che le discussioni spesso non son che la presentazione dei propri convincimenti, il mio obiettivo (probabilmente irraggiungibile) diversamente da chi vi si impegna è al di là del merito e della stessa discussione...

Con queste premesse... come potrei anelar alla gloria presso i miei simili se non corrispondo alle regole che essi osservano?

Son oggetto anomalo, saltabecco qui e là... ai margini della città, preferibilmente al fondo dei forum... reception e sala bar (piccolina e mooolto graziosa...).


No, non sarei mai degno di divenir a mia volta un ut-ente storico... per fortuna è ancora lunga la via e sin d'ora mi impegno di fermarmi a un passo dal compierla appieno... al 499 post... come un Bodhisattva in attesa d'esser raggiunto dal resto dell'umanità, nel mio caso per non abbassar il livello di chi ha davvero scritto la storia.

:)

acquario69

Citazione di: Jean il 15 Gennaio 2017, 21:53:58 PM
O Acquario...
a te ne mancan men di cento...

ma permettimi... davvero saremo glorificati ad aver scritto qualunque cosa ci sia venuta in mente?

Perché mai una cosa varrebbe l'altra?
Le mie non han lo spessore dello studioso, al più mi barcameno con raccontini e poesiole... considerato che i miei inserimenti ai piani alti non si conformano alle regole colà vigenti.

Sari ad esempio mi direbbe che son inadeguato a parlar di coscienza al par degli enti... vi son oggetti linguistici ben appartenenti a precisi ambiti e precise regole.
Che lui si è ben dato la pena di affrontare e studiare, per conformarcisi.
Cosa che non potrei fare a mia volta, essendo culturalmente anarchico e divergente il mio obiettivo.

Avendo constatato che le discussioni spesso non son che la presentazione dei propri convincimenti, il mio obiettivo (probabilmente irraggiungibile) diversamente da chi vi si impegna è al di là del merito e della stessa discussione...

Con queste premesse... come potrei anelar alla gloria presso i miei simili se non corrispondo alle regole che essi osservano?

Son oggetto anomalo, saltabecco qui e là... ai margini della città, preferibilmente al fondo dei forum... reception e sala bar (piccolina e mooolto graziosa...).

No, non sarei mai degno di divenir a mia volta un ut-ente storico... per fortuna è ancora lunga la via e sin d'ora mi impegno di fermarmi a un passo dal compierla appieno... al 499 post... come un Bodhisattva in attesa d'esser raggiunto dal resto dell'umanità, nel mio caso per non abbassar il livello di chi ha davvero scritto la storia.

:)

non farci caso, e' da un po di tempo a questa parte che io le cose le vedo un po rovesciate e di conseguenza e' molto probabile che le mie espressioni risultino al contrario, quindi anche in questo caso,non sei il solo a risultare un soggetto anomalo :)

... sin da piccolino ho avuto un fascino irresistibile per la montagna e cosi senza che all'inizio me ne rendessi conto mi sono ritrovato (ma anche mio malgrado) a percorrere un sentiero in salita..in aggiunta sara stata pure una forte curiosità (e che all'epoca non sapevo nemmeno io bene di cosa) che mi ha incentivato a proseguire...e poi in montagna l'aria e' decisamente più frizzante e pulita e i panorami sono meravigliosi,ed e' come "Non-essere" (o non esserci) più  :)  

Vedi io non sono un poeta come te,cioe voglio semplicemente dire che non rientra nel mio stile o nel mio modo di essere...pensa che una volta (credo fosse quando facevo addirittura le medie) avrei dovuto impararne una a memoria, ma non ce stato proprio verso...mi ricordo che invece mi era salita una rabbia dentro perché non riuscivo proprio a ricordarmela a pappardella come stupidamente mi era stato richiesto...forse sentivo che era il principio stesso e quel metodo ad essere totalmente assurdo e che in quel modo non l'avrei mai sentita mia, e allora mi succedeva che quelle parole mi risuonavano completamente vuote dentro che alla fine mi rimbalzavano ...non aveva e credo non può avere senso imparare qualcosa a memoria... ovviamente questo rientra nel mio caso e so che la poesia può invece essere sublime, fatto sta che non fa per me.

Pero ...come avrai notato poco fa,ti ho scritto un pensiero sulla montagna e del gran fascino che mi suscita... magari ti sarai pure chiesto cosa poteva avere a che fare con tutto il resto, ma forse potrai anche arrivare a capire che in fondo aneliamo entrambi alla stessa cosa sia pure in maniera diversa.

doxa

dai Acquario, coraggio, con un po' di buona volontà riesci a memorizzare "La vispa Teresa", quella della "gentil farfalletta".

C'è chi dice che non serve imparare a memoria e c'è chi dice che è importante. A cosa serve saper recitare "La vispa Teresa" ? 
Imparare a memoria serve a fissare la conoscenza nella mente, che permette collegamenti, analogie, ragionamenti. Per esempio, sapere le tabelline è fondamentale per dimezzare i tempi nelle moltiplicazioni. Ma è in auge un'antipedagogia che aborre l'apprendimento a memoria di poesie, nozioni, formule, e vorrebbe sostituirgli l'insegnamento di competenze generali e capacità critiche. 

acquario69

Citazione di: altamarea il 16 Gennaio 2017, 17:15:48 PM
dai Acquario, coraggio, con un po' di buona volontà riesci a memorizzare "La vispa Teresa", quella della "gentil farfalletta".

C'è chi dice che non serve imparare a memoria e c'è chi dice che è importante. A cosa serve saper recitare "La vispa Teresa" ?
Imparare a memoria serve a fissare la conoscenza nella mente, che permette collegamenti, analogie, ragionamenti. Per esempio, sapere le tabelline è fondamentale per dimezzare i tempi nelle moltiplicazioni. Ma è in auge un'antipedagogia che aborre l'apprendimento a memoria di poesie, nozioni, formule, e vorrebbe sostituirgli l'insegnamento di competenze generali e capacità critiche.


se per te imparare a memoria risulta un metodo positivo di apprendimento, adoperalo. 
Per me (cioè per le mie limitate capacita) risulta inadeguato

Citazione
dai Acquario, coraggio, con un po' di buona volontà riesci a memorizzare "La vispa Teresa", quella della "gentil farfalletta".

grazie ma non mi interessa

Jean

Quand'ero ragazzino
a volte frequentavo l'oratorio
per giocare a biliardino.
 
C'era anche un tavolo da ping pong
ma le code erano lunghe
e quelli bravi giocavano a lungo.
 
Un bambino non ama attendere a lungo... vero?
(sì, sto parlando a quel bambino...)
 
Una volta, determinato, attesi...
ci fosse voluto tutto il pomeriggio
ma non mollai la posizione.
 
Prima o poi arriva anche il nostro turno
e quando finalmente  giunge
nessuno dovrebbe metterlo in dubbio.
 
C'era un altro ragazzetto come me
ma molto più bello, biondo
già un bel fisico... già canaglia...
 
Mi passò avanti, con la racchetta pronta
senza dir nulla, senza guardarmi
come non esistessi.
 
Non aveva fatto nessuna coda
uno che vuol dominare
non si abbassa alle regole.
 
Stava quasi per iniziare il gioco
che mi feci forza
e gli dissi che era il mio turno.
 
Sogghignando
rispose che era meglio
se tornavo a casa.
 
Compresi che non c'erano alternative
o uscivo
o dovevo combattere.
 
Quest'ultima cosa non mi piaceva
la lotta, magari farsi male
e poi... per giocar con una pallina?
 
Tutti mi guardavano
convinti di vedermi prender la porta e uscire
lui era il leader.
 
Fossi uscito
qualcosa dentro di me
non sarebbe più tornato a casa.
 
Invece di indietreggiare avanzai
mi misi di fronte al leader
impedendogli di iniziare il gioco.
 
I leader non si abbassano alle regole
tanto meno a quelle non scritte
in un lampo mi ritrovai a terra.
 
Col collo serrato dalle sue mani
e per giunta con il maglione che torcendosi
mi aveva bloccato un braccio.

Capii di non aver speranze
un minuto al massimo
e avrebbe vinto.
 
Con uno strattone riuscii
a mettergli l'unico mio braccio libero
attorno al collo.
 
Decine di ragazzi, a cerchio
erano spettatori della nostra lotta
quasi tutti sconfitti dal leader.
 
Non provavo dolore
perché ero cosciente
che non poteva battermi.
 
Lui aveva due mani
ma io una leva più potente
e non avrei ceduto, a costo di morire.
 
Ricordo che sentivo parlare
alcuni biasimavano la slealtà del leader
che a tradimento mi gettò a terra.
 
Qualcuno disse
che nonostante disponessi di un solo braccio
non riusciva a prevalere.
 
Mi mancava sempre più il fiato
come mancava a lui
lo guardavo e mi guardava.
 
Per una volta meravigliato
che qualcuno, addirittura con un solo braccio
potesse tenergli testa.
 
Sbagliò strategia
convinto che non potessi resistere
non usò le mani per torcermi anche quel braccio.
 
Poi non avrebbe più potuto farlo
perché se respiravo almeno un secondo
il suo collo non avrebbe resistito.
 
Vennero dei grandi e ci separarono
mi ci vollero dieci minuti
per riprendermi dall'asfissia.
 
Nessuno di noi due giocò quel pomeriggio
le nostre strade si divisero
quel giorno.
 
Qualche anno dopo
Miotto, questo il suo nome
morì in un incidente.
 
Mi dispiacque
perché in fondo mi era simpatico
e avrei voluto star con la sua banda.
 
Non ho la stoffa del leader
e non mi piace la lotta
ma quel giorno...
 
non avessi accettato la sfida
qualcosa di me
non sarebbe tornato a casa...
 
Oggi, che sta terminando
il mio viaggio
se potessi farei diversamente...
 
Per la vita di quel ragazzo
uscirei dall'oratorio
senza reagire.
 
Ricordo ogni istante di quella lotta
e mi ricordo dei suoi occhi azzurri
e dei capelli biondi.
 
Se avessi potuto cambiarmi
con un altro
era con lui.
 
Così quasi piansi
quando seppi della sua morte

perché avrei voluto essergli amico.

Fharenight

#7
Sono sentimenti che nascono col senno di poi, quando le esperienze della vita e la maturità ci dilatano l'anima, ma non è detto che funzioni cosí per tutti. Quella lezione serviva a te, per farti crescere, altrimenti qualcosa dentro di te non sarebbe piú tornato a casa, ma credo sia servita positivamente anche a lui; era un prepotente.
Che non vi siate piú incontrati e non abbiate avuto l'occasione di conoscervi meglio e poter diventare amici, non è dipeso da voi, ma dal normale fluire della vita, dal destino.
Certo, di fronte alla morte di persone che conosciamo subentra sempre un sottile dispiacere pensando che non ci sono piú, non esistono piú, che non le rivedremo mai piú. Allora iniziamo a percorrere a ritroso con la mente per rivivere momenti passati che riguardano la persona scomparsa, quasi come a voler inconsciamente in questo modo resuscitarla, darle nuova vita attraverso i ricordi non privi di emozioni, la reminiscenza, spesso nostalgica. Cosí...

"Ricordo ogni istante di quella lotta
e mi ricordo dei suoi occhi azzurri
e dei capelli biondi."...

Poi, se la persona è stata una figura significativa per noi, si pensa alle occasioni perdute, si immagina ciò che poteva essere e non è stato: le mancate gentilezze, il bel gesto negato, l 'aiuto non offerto o respinto, il perdono rifiutato, le sofferenze stupidamente procurate, l'intesa non cercata. Perciò...

"Cosí quasi piansi.
quando seppi della sua morte.
Perché avrei voluto essergli amico".

È doloroso pensare che la vita è una sola. Che gli incontri, le relazioni, le scelte, le decisioni,  sono unici e irripetibili, e tutto si gioca lí, tutta la scena si svolge in quelle scelte, in quegli istanti e in quel lasso di tempo che non si ripeterà, e non ci saranno altre possibilità, non si potrà tornare indietro e rifare il cammino.

"se potessi farei diversamente...
Per la vita di quel ragazzo
uscirei dall'oratorio
senza reagire."


Sono  banalità le mie, lo so,  ma mi piace scrivere su tutto ciò che accarezza la mia anima.

Jean

Come già rilevato da altri... vi son ben tre discussioni aperte in tre differenti sezioni riguardanti il tema del fine vita (e in un'altra l'elaborazione del lutto) nelle quali l'opzione suicidio, diversamente declinata, risulta uno dei comuni denominatori.

Casualmente pare che l'attività del forum sia di molto ridotta, nella partecipazione come nelle nuove iscrizioni (Renzo Evangelista è da tempo l'ultimo utente).

Sinceramente mi dispiace che di tutti i saloni messi a disposizione dall'Hotel Logos vengano frequentati quasi solo i superiori per discutervi del momento (che ci riguarderà tutti, ben lo sappiamo) in cui verrà, per volere nostro o altrui, a cessare la nostra presenza.

Mi rattrista il disinteresse per la sezione viaggi e quella sull'arte perché son certo che tutti voi abbiate qualcosa da raccontare, il  quadro di un pittore che v'ha emozionato o un intervallo della vostra vita, inteso quale viaggio ecc.

Qualcuno ha parlato di primavera, collegandola alla verità... e come c'è quella della morte (bella mia d'andare all'inferno avrei preferito andarci d'inverno...) c'è anche, spererei più attrattivamente, quella della vita... ma in questo Hotel par si sia smarrita.

A mangiar sempre la stessa minestra ci si disabitua alle altre pietanze... qui ognuno di noi è il cuoco (dei suoi post e di quello che contengono...) e se questo offre la mensa non abbiamo che da provar nuove ricette...


 
Buon appetito...


Jean

Sariputra

Citazione di: Jean il 17 Marzo 2017, 13:24:57 PMCome già rilevato da altri... vi son ben tre discussioni aperte in tre differenti sezioni riguardanti il tema del fine vita (e in un'altra l'elaborazione del lutto) nelle quali l'opzione suicidio, diversamente declinata, risulta uno dei comuni denominatori. Casualmente pare che l'attività del forum sia di molto ridotta, nella partecipazione come nelle nuove iscrizioni (Renzo Evangelista è da tempo l'ultimo utente). Sinceramente mi dispiace che di tutti i saloni messi a disposizione dall'Hotel Logos vengano frequentati quasi solo i superiori per discutervi del momento (che ci riguarderà tutti, ben lo sappiamo) in cui verrà, per volere nostro o altrui, a cessare la nostra presenza. Mi rattrista il disinteresse per la sezione viaggi e quella sull'arte perché son certo che tutti voi abbiate qualcosa da raccontare, il quadro di un pittore che v'ha emozionato o un intervallo della vostra vita, inteso quale viaggio ecc. Qualcuno ha parlato di primavera, collegandola alla verità... e come c'è quella della morte (bella mia d'andare all'inferno avrei preferito andarci d'inverno...) c'è anche, spererei più attrattivamente, quella della vita... ma in questo Hotel par si sia smarrita. A mangiar sempre la stessa minestra ci si disabitua alle altre pietanze... qui ognuno di noi è il cuoco (dei suoi post e di quello che contengono...) e se questo offre la mensa non abbiamo che da provar nuove ricette...  Buon appetito... Jean

Sono del tutto d'accordo con te. Mi sento un grande degustatore di 'nuove pietanze' ( o di altri modi di cucinare le solite pietanze...che è già Molto interessante) e mi sto sforzando di lanciarne di nuove, ma noto anch'io poca collaborazione in cucina...E' vero che la discussione su relativismo/assolutismo ha sfiancato tanti e ora sembra di essere entrati in una sorta di riposino post-prandiale...con i soli cultori del buon Friedrich a tenere alto il vessillo filosofico duro e puro. Purtroppo è un tema per 'specialisti' che, usando sempre un detto culinario, "se la fanno e se la consano"...un cena tra amici, quasi...
Le sezioni su 'arte' e 'viaggi' languono malinconicamente...anche per le poche rappresentanti femminili presenti nel forum...che potrebbero arricchirle veramente con la loro sensibilità. Sembra quasi che ci sia del timore, da parte loro...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Phil

Citazione di: Jean il 17 Marzo 2017, 13:24:57 PM
di tutti i saloni messi a disposizione dall'Hotel Logos vengano frequentati quasi solo i superiori per discutervi del momento (che ci riguarderà tutti, ben lo sappiamo) in cui verrà, per volere nostro o altrui, a cessare la nostra presenza.

63 - ti chiedi mai cosa c'è prima della morte?
48 - quindi oggi sei in vena di domande inesistenziali...
63 - in fondo, se non sappiamo cosa c'è prima, come possiamo dare un non-senso alla nostra morte?
48 - prova a considerare questo: di fatto siamo semplicemente dei morti... cosa ci sia nell'aldilì non possiamo più saperlo...
63 - eppure alcuni ipotizzano ci sia una presunta pre-morte materiale, in cui dei nostri alter-ego vivi si alimentano di altre creature ex-viventi... uno scenario pittoresco e bislacco, ma potrebbe essere anche plausibile, no?
48 - troppo concreto e "solido" per i miei gusti... poi, se iniziamo ad avere fede nell'esistenza della materia, allora tutto diventa plausibile... per questo resto sempre convinto della mia posizione: l'immaterialismo mi sembra funzionale e comprovato dai fatti, il resto è sogno e bisogno di pensare di essere in qualche modo finiti, di non avere sempre un oltre...
63 - a proposito di oltre... hai saputo di 99?
48 - no, che ha combinato stavolta?
63 - purtroppo ha fatto una finaccia... è nato...
48 - allora è per lui che le campane di stamattina suonavano a vita... che peccato, era ancora nel pieno della sua morte... com'è successo?
63 - un incidente: i soliti pirati del letto... sembra copulassero in stato di fertilità, forse sotto l'effetto di sostanze eccitanti... qualcuno dice ci sia stato un guasto "meccanico", forse il dispositivo contraccettivo non ha funzionato... ma tant'è che ormai il buon 99 è vivo e vegeto...
48 - i responsabili andrebbero condannati a nascita... e la sua povera compagna, 66, che lo amava da vivere, chissà che strazio...  comunque, nel suo caso è vero che "sono sempre i migliori che se ne vanno"...
63 - migliori o peggiori, a volte è anche una decisione personale che va rispettata...
48 - alludi al gesto estremo?
63 - si... ti ricordi del mio vicino, 64?
48 - effettivamente, per lui, forse è stato meglio così...
63 - già... la morte gli stava troppo stretta, era costantemente ossessionato da quei pensieri ricorrenti di vita... più di una volta aveva tentato di nascersi...
48 - e alla fine c'è riuscito... darsi la vita era l'unica soluzione per poter trovare una via d'uscita...
63 - e pensare che c'è chi, al contrario, ha paura di nascere...
48 - ma non ha senso, in fondo, alla fine, tutti dobbiamo nascere... prima o poi...
63 - già, come si usa dire: a tutto c'è rimedio tranne che alla nascita... ma capisco che talvolta l'attesa sia un calvario insopportabile...
48 - bè, ora devo andare, sono stanco vivo, e pensare a queste cose mi fa sentire con un piede già fuori dalla fossa...
63 - si, è anche tardi, meglio andare... alla prossima, allora... chi non nasce si rivede!

P.s. Si tratta solo di un giocoso chiasmo caleidoscopico fra il mondo dei vivi e quello dei morti; una parodia dei discorsi dei viventi, traslati, volutamente senza simmetrica specularità, in un ciarliero aldilà in cui modi di dire, prospettive e credenze escatologiche si decompngono, sfalzando il senso del discorso umano riguardo il non-umano, in un viceversa distopico, deformato e destrutturato...

Jean

Grande, Phil!

Rovesciare la prospettiva...  

... attraversare un giorno uno specchio e cominciare un viaggio meraviglioso in un fantasmagorico mondo al rovescio... dove solo i controsensi hanno senso e una sola è la regola: credere all'impossibile. Tra le case di una surreale partita a scacchi cominciare una folle corsa per conquistare la casella finale che la farà regina del suo mondo incantato e imparare poesie facendo un sogno che, alla fine, non saprà nemmeno se sia suo davvero.

Quindi cosa faccio? sogno! Ma il sogno è l'essenza stessa della fuga.

Il maestro Takuan stava morendo. Andò da lui un discepolo e gli chiese quale fosse il suo testamento. Takuan rispose che non ne aveva, ma il discepolo insistette:" Non hai proprio nulla...nulla da dire?".
"La vita è sogno" disse, e spirò.


... l'immaterialismo mi sembra funzionale e comprovato dai fatti, il resto è sogno e bisogno di pensare di essere in qualche modo finiti, di non avere sempre un oltre...

... oltre il giardino,  un giardino di sogno...


 

J4you

Phil

Si Jean, il rovesciamento prospettico è stato il paroliere del discorso fra 48 ("morto che parla" nella Smorfia) e 63 ("dopo il compimento" per l'I Ching), un ribaltamento effettivamente surreale e onirico... e come in ogni sogno che si rispetti, c'è del celato, del rimosso, un plus-valore di senso simbolico che può esserne anche la chiave di lettura... hai provato a selezionare con il mouse il piccolo spazio vuoto al termine del dialogo?  ;)

Jean

Ciao Phil,

prima o poi vado a riprender i fili di ogni discorso, miei o di chi ha interagito con essi... solo questione di tempo... e naturalmente di trovarsi in vita per poterlo fare...

Il tuo raccontino m'è piaciuto assai... rilevo delle affinità nel nostro modo di sviluppar le prospettive (certamente non in un ragionamento filosofico stretto, non mi compete) e discretamente riguardo il sense of humor...

Se stai seguendo il topic "al di là dell'aldilà" avresti ben potuto postarlo colà, perché una delle premesse per almeno considerare fattibile una tal evenienza è appunto attivare l'immaginazione (chiamiamola così) che permetta di rovesciar completamente la prospettiva... come hai fatto col tuo raccontino... tutti  pensiamo (anche rifiutandolo) all'aldilà... e se l'aldilà pensasse a noi..?

Solo fantasia? 
E dove, non lo fosse, trovar corrispondenze, segni, tracce... sentori di profumi mai odorati e visioni di particolari oltre le capacità dell'occhio..?

Ma serve un interesse specifico per camminar su questa strada, non per acquisir qualcosa... ma dopo che s'è rinunciato ad acquisir alcunché, che i giochi son fatti e s'attende, tranquilli quanto si possa, d'uscir dal cinema...

Quasi un extra-tempo... un supplementare per cercar di portar a casa nostra una piccola partitella, ché quella grande è Lei che ci porta a casa sua...

I numeri... le ricorrenze... (forse mi capisci...)
 

Un caro saluto

Jean

Phil

Citazione di: Jean il 14 Aprile 2017, 22:28:43 PM
Se stai seguendo il topic "al di là dell'aldilà" avresti ben potuto postarlo colà, perché una delle premesse per almeno considerare fattibile una tal evenienza è appunto attivare l'immaginazione (chiamiamola così) che permetta di rovesciar completamente la prospettiva... come hai fatto col tuo raccontino...
Ciao Jean,
sono lieto che il dialogo/raccontino ti abbia solleticato... tuttavia preferisco non esportarlo di là (nel topic "Al di là dell'aldilà"), perché probabilmente farei il passo più lungo della gamba: di là si sondano i confini fra aldiqua e aldilà, mentre qua, in questo topic, non c'è un aldilà e né un "fuori topic"/off topic: essendo intitolato "Varie", non ha propriamente una frontiera fra dentro e fuori, tutto può starci dentro e tutto può restarne fuori; per questo si presta meglio a suggestioni e divagazioni (che sarebbero fuori tema ovunque, tranne che qui...).

D'altronde, l'immaginazione non conosce off-topic, proprio come i sogni andrebbero tutti archiviati alla voce "Varie": entrambe (immaginazione e sogni), intimamente imparentati, mandano a gambe all'aria la dicotomia vero/falso, giusto/sbagliato, mentre i discorsi seri e seriosi, invece, non possono fare a meno di entrare a gamba tesa sulla cruciale distinzione fra la ricerca del vero e la fuga (a gambe levate... o amputate ;) ) dal falso... lo scrivere ludico, come quello del raccontino, dal canto suo, può correre gambe in spalla in qualunque direzione varia (come da titolo del topic) senza l'ambizione di tracciare o rispettare limiti, e quando allude ad un "qui" ed un "là" lo fa sempre ludicamente (v. l'ironico "aldilì" del dialogo), prendendo sottogamba la gravità (in entrambi i sensi ;) ) del discorso che rincorre la verità (anche questa frase da intendere in entrambi i sensi... con tutti questi doppi sensi che si incrociano, ci vorrebbe un vigile, ma tipo Bianconiglio ;D ).

Se la bellezza del mondo sta nella sua varietà, come dice il proverbio, è bello che ci sia un posto topico in cui la verità (anagramma difettoso di varietà) se ne stia con la coda fra le gambe, lasciando il discorso libero dalla zavorra della veridicità (che gambizza ogni salto "creativo").
In fondo, se "le bugie hanno le gambe corte", la scrittura fantasiosa, nell'epoca informatizzata, non ha più nemmeno le "zampe di gallina" ;D