Rastislav e l'enigma della "scultura in bronzo"

Aperto da Eutidemo, 04 Agosto 2023, 13:04:44 PM

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Eutidemo

Nel tribunale presieduto da Rastislav vengono condotti due individui, Bonzo e Banzo, ciascuno dei quali sostiene di essere il proprietario di una "scultura in bronzo"; e ognuno  dei due sostiene che l'altro, di nascosto, gliela ha rubata nottetempo.
***
Bonzo dice: - La "scultura in bronzo" in questione io l'avevo comprata in Turchia; ed il suo artefice, sotto la mia diretta direzione, l'aveva scolpita esattamente secondo le descrizioni che gli avevo fatto dei connotati di mio nonno. Almeno per come me li ricordavo io, perchè mio nonno è morto quando io ero ancora bambino; e ormai non c'è più nessuno vivo che si rammenti delle sue fattezze, a parte me.-
Quindi  Rastislav gli chiede: - C'è la possibilità di rintracciare lo scultore, il quale ci confermi che stai dicendo la verità?-
E Bonzo risponde: -No, perchè è morto!-
Infine Rastislav gli chiede: - C'è qualcuno che può attestare che sei stato in Turchia?-
E Bonzo risponde: -Sì, posso portare vari testimoni!-
***
Poi entra Banzo è dice: - La "scultura in bronzo" in questione io l'avevo comprata in Turchia; ed il suo artefice, sotto la mia diretta direzione, l'aveva scolpita esattamente secondo le descrizioni che gli avevo fatto dei connotati di mio nonno. Almeno per come me li ricordavo io, perchè mio nonno è morto quando io ero ancora bambino; e ormai non c'è più nessuno vivo che si rammenti delle sue fattezze, a parte me.-
Quindi  Rastislav gli chiede: - C'è la possibilità di rintracciare lo scultore, il quale ci confermi che stai dicendo la verità?-
E Banzo risponde: -No, perchè è morto!-
Infine Rastislav gli chiede: - C'è qualcuno che può attestare che sei stato in Turchia?-
E Banzo risponde: -Sì, posso portare vari testimoni!-
***
A questo punto Rastislav decide che è il caso di far portare la "scultura in bronzo" in aula; la quale non somiglia, in particolare, a nessuno dei due contendenti, nè a nessun altro.
***
Poi Rastislav dice una cosa, che induce immediatamente il ladro a confessare che ha rubato la "scultura in bronzo" all'altro; il quale, quindi, viene rimesso subito in possesso della sua proprietà, ed  il ladro viene messo in prigione.
***
Che cosa ha detto il principe Rastislav che induce subito il ladro a confessare che ha rubato la "scultura in bronzo"?
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iano

Citazione di: Eutidemo il 04 Agosto 2023, 13:04:44 PM
Nel tribunale presieduto da Rastislav vengono condotti due individui, Bonzo e Banzo, ciascuno dei quali sostiene di essere il proprietario di una "scultura in bronzo"; e ognuno  dei due sostiene che l'altro, di nascosto, gliela ha rubata nottetempo.
***
Come è possibile che ognuno dei due denunci il furto, se almeno uno dei due, non necessariamente il proprietario, la possiede?
Chi la possiede che interesse ha a fare la denuncia di furto?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Per quale motivo vengono condotti in tribunale?
Non viene detto.
Uno dei due ha fatto una denuncia?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Phil

Essendo improbabile che «ognuno  dei due sostiene che l'altro, di nascosto, gliela ha rubata nottetempo»(cit.), salvo abbiano davvero passato la notte a rubarsela l'un l'altro (o sia stata trovata da qualche parte ed entrambi ne reclamino il possesso, ma ciò non sarebbe compatibile con l'ipotesi del "furto reciproco", poiché ciascuno affermerebbe semplicemente che è sua), suppongo che chi non aveva la scultura in suo possesso (il presunto derubato), ha accusato chi l'aveva di avergliela rubata, mentre quest'ultimo afferma la scultura sia di sua proprietà. A seguito del diverbio le guardie hanno sequestrato il bene e ora bisogna decidere a chi appartenga davvero (ma è probabile che al momento del sequestro uno dei due l'avesse, in qualche modo, in suo possesso). Sempre se non ho frainteso il senso della storia.

P.s.
Mi ha fatto tornare in mente la storia del figlio incerto e Salomone.

iano

#4
Salomone è venuto in mente anche a me, ma la statua di nonno non è un figlio.
Un potenziale ladro, invece di rubare qualcosa, afferma di esserne stato derubato , sperando in un errore giudiziario che gli assegni quel qualcosa, senza paura di essere denunciato per furto.
Ma dovrebbe dimostrare di esserne il proprietario, e non può.
Nessuno dei due può dimostrare di essere il proprietario, come faccio quindi a denunciare il furto di qualcosa di cui non posso dimostrare la proprietà?
Se fossi il proprietario, non potendo dimostrare di esserlo, essendo stato derubato, non mi resterebbe altro da fare che ''rubarla'' a mia volta.
Strano che il principe non chieda:''C'è qualcuno che possa testimoniare la tua proprietà?'' Questo qualcuno non può essere lo scultore, anche se fosse vivo.
Nè il fatto che siano stati in Turchia prova nulla.
Questi sono dunque solo depistaggi.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Phil

Un indizio potrebbero essere le fattezze del nonno, poiché entrambi dicono «non c'è più nessuno vivo che si rammenti delle sue fattezze, a parte me»(cit.), il che significa che uno dei due sembrerebbe mentire, se non fosse che, dopo aver visto la statua (fatta portare in aula) tutti i presenti conoscono le presunte fattezze del nonno. Per cui se anche Rastislav dicesse: «se il colpevole non confessa ora, verrete bendati e chi non saprà descrivere le fattezze della statua verrà ucciso», anche il falso proprietario potrebbe essere comunque ormai in grado di descriverle.
Inoltre, non sapendo se e per quanto tempo entrambi hanno avuto in loro possesso la statua, anche dettagli rilevanti (scritte nel basamento, incisioni minute, peso, etc.) potrebbero essere state notate dell'impostore nel periodo in cui l'ha posseduta.
Rastislav potrebbe, sempre concedendo uno sconto di pena in caso di confessione, minacciare di morte chi non ricorda/indovina informazioni sul nonno (anno di morte, etc.) chiedendo a ciascuno senza che l'altro possa origliare; tuttavia, oltre al problema di controllare che la risposta sia esatta (come siamo messi con le burocrazie e gli archivi all'epoca?), non si può nemmeno escludere che i due siano nipoti del suddetto nonno (dati i nomi simili potrebbero anche essere fratelli) per cui entrambi potrebbero avere informazioni esatte su di lui. 
In sintesi: non ho buone ipotesi di soluzione.

iano

Neanch'io, ;D  ma immagino che bisogna uscire fuori dalla scena per osservarla da fuori, perchè deve esserci qualcosa che diamo per scontato che ci oscura la vista a rasoterra.
Ma il fatto che Eutidemo non sia ancora intervenuto mi fà pensare anche che si stia godendo la nostra reazione a un enigma che non ha soluzione.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Le vostre osservazioni sono ineccepibili!
Sono io che sono stato troppo sbrigativo nella premessa, non volendo stare a perdere troppo tempo nello spiegare gli antefatti; i quali, in effetti, sono irrilevanti ai fini della soluzione del problema che deve risolvere Rastislav.
***
A dire il vero il caso è un po' paradossale, ma è accaduto veramente!
***
Ed infatti, anni fa, vennero condotti in tribunale due giovanotti fermati in strada dalla polizia mentre litigavano cercando di strapparsi a vicenda una videocamera portatile (mi pare una Canon), davanti al portone del condominio dove abitavano entrambi; ognuno  dei due sosteneva che l'altro, di nascosto, gliela aveva rubata, scavalcando la separazione tra i loro due balconi.
La polizia chiese la ricevuta d'acquisto, per verificarne la proprietà, ma nessuno dei due la potè esibire; inoltre, poichè era stata acquistata all'estero, non si potè fare neanche una verifica in negozio.
***
I due si denunciarono a vicenda, e così finirono in tribunale in una causa degna di Totò e Peppino De Filippo; soprattutto tenendo conto dei testimoni prodotti dall'uno e dall'altro, nonchè dalla proiezione dei videotape in VHS esibiti dall'uno e dall'altro e delle relative perizie. :D
***
Questo è stato lo spunto per il mio indovinello; che, però, si è risolto in modo molto diverso!
***

Eutidemo

                                          SOLUZIONE
Rastislav, esaminata la scultura, esclama: - Ecco dov'era finita la "scultura in bronzo" del mio bisnonno, che era conservata da più di un secolo nel mio castello, e che poi era misteriosamente sparita!!! Me la ricordo benissimo, perchè per anni la vedevo tutti i giorni, ma ormai non ci pensavo più. Ora so che è stata rubata!!!-
Ma non è vero; Rastislav lo dice solo per indurre il ladro a confessare!
***
Ed infatti:
.
1)
Il ladro, che ha rubato la "scultura in bronzo" all'altro, ne deduce che l'altro, a sua volta, ha rubato la "scultura in bronzo" al principe; per cui preferisce autoaccusarsi del furto commesso nei confronti dell'altro, che è un comune suddito, piuttosto che essere accusato di aver derubato il principe.
.
2)
Il vero proprietario della "scultura in bronzo", invece, poichè lo scultore l'aveva scolpita sotto la sua diretta direzione, esattamente secondo le descrizioni che gli aveva fatto dei connotati di suo nonno, capisce benissimo che il principe sta mentendo apposta per far confessare il ladro; ed infatti il vero proprietario della "scultura in bronzo" sa benissimo che il principe non può certo aver posseduto una "scultura in bronzo" che corrisponde ai connotati di suo nonno, e che lui sa di aver regolarmente acquistato in Turchia.

iano

#9
La soluzione mi piace, ma si basa sul fatto che le fattezze del bisnonno di un principe non siano note ai suoi sudditi, il che è improbabile, perchè di solito le fattezze dei principi  e dei loro antenati sono note ai sudditi appunto attraverso quadri e statue.
I principi sono tali per discendenza di solito, e dimostrare questa discendenza è un punto importante per mantenere il potere, tanto che se non lo si potesse fare, tali discendenze vengono inventate e dimostrate, mostrando ai sudditi  statue di finti antenati.
La memoria del bisnonno di un principe in un modo o nell'altro è ancora viva.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Citazione di: iano il 08 Agosto 2023, 10:57:43 AMLa soluzione mi piace, ma si basa sul fatto che le fattezze del bisnonno di un principe non siano note ai suoi sudditi, il che è improbabile, perchè di solito le fattezze dei principi  e dei loro antenati sono note ai sudditi appunto attraverso quadri e statue.
I principi sono tali per discendenza di solito, e dimostrare questa discendenza è un punto importante per mantenere il potere, tanto che se non lo si potesse fare, tali discendenze vengono inventate e dimostrate, mostrando ai sudditi  statue di finti antenati.
La memoria del bisnonno di un principe in un modo o nell'altro è ancora viva.
Il bisnonno del principe Rastislav era la famosa "Maschera di ferro"; per cui solo i familiari conoscevano le sue fattezze :D  

(scherzo).
Comunque mi fa piacere che, almeno una volta tanto, la mia soluzione ti sia piaciuta.
Grazie :)

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