Un insegnare migliore perché soggettivo

Aperto da Angelo Cannata, 17 Febbraio 2017, 14:42:48 PM

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Angelo Cannata

Mettendo in collegamento alcune cose lette su riflessioni.it mi è sorta un'idea tutta da verificare, chiarire, da sottoporre a confronto; forse è un'idea inutile, ma, se non altro, sarà stata occasione di discussione.

Partiamo dalla discussione aperta da acquario69, in cui ha chiesto a Sariputra di spiegargli il Buddhismo. A partire da questa domanda, la discussione si è impostata non su un sapere enciclopedico sul Buddhismo, che si sarebbe potuto trovare in molti siti internet, ma sull'esperienza personale.

Un altro elemento è quanto scrive Ivo Nardi nella sua biografia: "Tra i suoi progetti futuri: creare scuole per imparare a pensare".

Mi viene anche da ricordare che tempo fa mi fu chiesto di esprimere qualcosa sul mio cammino personale, sul quale poi aprii una discussione apposita.

Dove voglio arrivare? Mi nasce il sospetto che potrebbe essere interessante, ma soprattutto costruttiva, la diffusione di un sapere quasi enciclopedico, il quale, a differenza di Wikipedia, dia spazio all'esperienza personale; una specie di Wikipedia la quale segua una via di mezzo tra l'informare oggettivo e il parlare del modo personale in cui l'autore (o gli autori) di quella voce ha vissuto esperienza riguardo a tale informazione.

Da qui nascerebbero una miriade di problemi, dubbi e incertezze, molti dei quali già su Wikipedia sono stati risolti.

Per esempio: come facciamo a sapere se l'autore ha davvero una competenza, o perfino un interesse, in ciò che scrive o non lo faccia solo per ingannare qualcuno? Ma questo è stato da sempre uno dei dubbi gettati su Wikipedia. Eppure s'è visto che alla prova dei fatti tale dubbio non ha motivo di sussistere, a causa del fatto che la rete internet possiede, attraverso la varietà degli utenti, un sufficiente autocontrollo, una sufficiente capacità di smascherare il falso.

Altro dubbio: succederebbe che uno, cercando, per esempio, una voce qualsiasi come "arte", si ritroverebbe davanti una lista di qualche migliaio di utenti, ciascuno dei quali offre un suo percorso personalizzato, guidato, verso l'arte. Per un verso questo sarebbe un vantaggio, ma in ogni caso la lista potrebbe essere oggetto di una graduatoria, anzi, più tipi di graduatorie, similmente a come per i film c'è il voto ricevuto dalla critica e il voto ricevuto dal pubblico.

Ciò potrebbe far pensare alle lezioni scolastiche autogestite, cioè senza professori, che si sperimentarono in occasione delle rivolte studentesche del 68. Quegli esperimenti fallirono, eppure Wikipedia non è fallita.

In sintesi, l'idea sarebbe una diffusione del sapere tenendo conto che spesso chi vuol sapere non cerca solo informazioni, ma gradirebbe anche essere condotto verso quella materia attraverso un percorso che sia non tanto efficiente per diventare un professionista di successo o per ottenere voti alti agli esami, ma sia soprattutto un percorso umano, un essere guidati per mano da chi magari non è un laureato specialista in quella materia e però, per certi versi proprio per questo, può guidarti in maniera più umana.

Non è forse vero che a volte il compagno di banco riesce a farti capire una questione meglio del professore? Perché? Tra i motivi ci può essere il fatto che il professore ti presentava i contenuti della lezione senza metterci come lui vive o ha vissuto quei contenuti.

Ciò sarebbe diverso, quindi, dal semplice blog, il quale non è detto che si ponga come scopo di offrire percorsi graduali, sistematici, organizzati.

Che ne pensate?

Apeiron

#1
Beh che dire bel tema ;)

Più che ad un'enciclopedia preferirei una cosa come questo forum: ossia un luogo dove ci si confronta, si discute e si parla all'altro sia dei propri interessi sia della propria esperienza personale. Si potrebbe poi fare in modo che in questo "luogo" tutti fossero liberi di esprimere la propria opinione, nei limiti della decenza (non a caso un forum deve comunque avere moderatori e amministratori...). In sostanza si potrebbe pensare, più che ad un'enciclopedia, una "città vrtuale" dove ciascuno da il suo contributo.

Tuttavia questo progetto ha i suoi limiti e le sue problematiche. Non ultima la dipendenza da internet che tale progetto potrebbe creare. Ossia persone che discutono, conversano virtualmente e poi nella "vita vera" non riescono a vivere. In sostanza questo ipotetico forum se sostituito alla scuola "vera" finirebbe per causare l'asocialità e a inasprire tutti i problemi relazionali che la tecnologia causa. Un mondo popolato di Apeiron non lo vorrei mai  ;D

Come fare? A mio giudizio si dovrebbe mutare completamente tutto il sistema educativo. La scuola dovrebbe interessarsi non solo a trasmettere nozioni ma anche ad insegnare a fare le "cose pratiche" che la famiglia ora non riesce più a trasmettere. Si può notare che con entrambi i genitori che lavorano fuori di casa ai figli manca spesso la capacità di imparare le "piccolezze quotidiane" che però sono fondamentali per l'autostima ecc. Inoltre ora sappiamo che i bambini non sono tutti uguali ("neurodiveristà"). Ciò significa che specie nei primi anni dell'istruzione l'insegnamento dovrebbe essere adattato al bambino di modo che il bambino riesca ad appassionarsi e a conoscersi meglio. Solo dopo un po' di anni semmai si può richiedere allo studente di "adattarsi" (come si pretende ad esempio che tutti i bambini di sei(!) anni siano pronti a studiare come viene deciso dalla scuola?). Inoltre farei anche qualche oretta di diritto, di modo che le nuove generazioni conoscano meglio la nazione in cui vivono.
In Giappone per esempio la pulizia delle aule viene affidata anche agli studenti e credo che questo servirebbe sia a far imparare gli studenti i "mestieri", sia a dare loro un "senso civico" e mostrare a loro il "valore" di tali piccole cose (poi eh il Giappone ha i suoi problemi sociali, ma d'altronde nessuno stato è perfetto, però si possono prendere le cose buone e tralasciare le cose problematiche). Altrimenti si rischia di crescere persone che sanno molte cose e sono completamente ignari di tantissimi aspetti della vita.
Inoltre nelle scuole sarei più severo con il bullismo e cercherei di insegnare l'apertura all'altro. Di modo che ognuno sia libero di conversare e trasmettere la propria personale esperienza.

Quindi sì più che ad un megaforum virtuale che col tempo secondo me si farà (anzi in verità tra di noi giovani in un certo senso è già iniziato...) cambierei la scuola. Portando il mio esempio nello studio sono al quinto anno di università e anche se sono messo abbastanza bene devo dire che mi sento ancora incapace a studiare perchè mi manca proprio il metodo personale nello studio!!!

Quindi in sostanza vorrei dalla scuola: meno "nozioni" ma più praticità, meno insegnamento "distaccato" ma più conversazione e soprattutto meno bullismo. Come potremo come umanità comprenderci a vicenda di più se perdiamo l'abilità di conversare? Come potremo vivere se non impariamo a destreggiarci negli infiniti meandri della società? Come potremo riuscire a vincere i problemi se abbiamo un carattere non formato? L'uomo non è solo conoscenza e me ne sono accorto proprio grazie alla mia esperienza personale.
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Angelo Cannata

L'idea che ho proposto non dovrebbe sostituire la scuola, così come non la sostituisce Wikipedia: essa sarebbe soltanto un luogo di avvio soprattutto alla sensibilità per un conoscere in forma di cammino umano, amichevole.

A differenza di quello che già si fa su Logos, l'utente dovrebbe avere la possibilità di trovare molti itinerari, tra cui poter scegliere non solo quello che preferisce, ma anche ricevere stimoli a dare un'occhiata a percorsi a cui non aveva pensato.

Una piccola iniziativa del genere potrebbe anche servire proprio a non passare il tempo inutilmente ad auspicare per la scuola cose che essa, almeno nel presente, non lascia prevedere che farà.

D'altra parte, una volta che la cosa, con gli anni, diventasse sempre più seria, nulla vieterebbe di organizzare modalità di incontro anche di presenza.

Apeiron

Citazione di: Angelo Cannata il 17 Febbraio 2017, 19:52:54 PML'idea che ho proposto non dovrebbe sostituire la scuola, così come non la sostituisce Wikipedia: essa sarebbe soltanto un luogo di avvio soprattutto alla sensibilità per un conoscere in forma di cammino umano, amichevole. A differenza di quello che già si fa su Logos, l'utente dovrebbe avere la possibilità di trovare molti itinerari, tra cui poter scegliere non solo quello che preferisce, ma anche ricevere stimoli a dare un'occhiata a percorsi a cui non aveva pensato. Una piccola iniziativa del genere potrebbe anche servire proprio a non passare il tempo inutilmente ad auspicare per la scuola cose che essa, almeno nel presente, non lascia prevedere che farà. D'altra parte, una volta che la cosa, con gli anni, diventasse sempre più seria, nulla vieterebbe di organizzare modalità di incontro anche di presenza.

Sì sapevo benissimo che il mio discorso era utopico e irrealizzabile, perchè per farlo ci vorrebbe una vera e propria rivoluzione. Sì era uno sperare inutilmente però d'altronde questa speranza esprime anche chiaramente l'obiettivo: stimolare la sensibilità e appunto essere più disponibili ad aprirsi a percorsi diversi. La tua proposta è certamente più fattibile di quanto avevo "proposto" (ci metto le virgolette perchè il mio discorso era utopico) io tuttavia secondo me con la mentalità che si sta via via diffondendo anche un ambiente come lo pensi tu sarebbe riservato a pochi, ossia a coloro che già sono interessati.

Prova ad immaginarti di entrare in una scuola superiore (perchè d'altronde è nella ribellione adolescenziale che si comincia a cercare la "propria via") e a fare la proposta. Farebbe poco successo. Perchè d'altronde la "mentalità comune" odierna è per la specializzazione. Ognuno sceglie il suo ramo e si accontenta di una preparazione esigua nel resto. Ci sono anche persone che ammiro molto che fanno ad esempio volontariato ma anche loro devono specializzarsi e questi anche se magari avrebbero voglia non hanno tempo.

In sostanza la tua proposta mi piace tuttavia secondo me affinché abbia un vero successo il sistema educativo dovrebbe cambiare. Se il "modello di vita" è il cosiddetto "uomo di successo", ossia colui che a scuola è bravo in tutto, è competitivo perchè si adatta come un mago alle peripezie e alle "brutte cose" del mondo del lavoro e quindi fa carriera e poi famiglia non credo che molti seguirebbero la tua proposta (che appunto è contro questo ideale). Se invece ci si accontenta di un discreto successo allora ok, sono d'accordo. Certamente avere la possibilità di fare esperienza delle conoscenze acquisite sarebbe ottimo per chi è interessato.  

Voglio poi riprendere una questione che avevo lasciato in sospeso prima. In un certo senso la mia generazione ha già iniziato a condividere esperienze, informazioni, passioni grazie ad Internet. Tuttavia quello che è accaduto è che tutta questa condivisione ha causato un "livellamento" delle esperienze: in sostanza è passata l'idea che tutte le esperienze e i percorsi sono "uguali" e la cosa ha fatto in modo che molti non sanno trovare il loro "percorso" (tra questi "molti" ci sono io, che tra l'altro sono consapevole di ciò ma in genere manca anche la consapevolezza!). Perciò secondo me se fin dall'inizio dell'età scolare non viene insegnato il "valore" dell'esperienza e dei percorsi alla fine si rischia che anche la tua proposta venga utilizzata esattamente come Wikipedia, ossia come un accumulo di conoscenze.

Quindi in conclusione: sì con l'idea sono d'accordo però sono un po' scettico su quanto successo possa avere.

P.S. Sarei interessato anche a sentire l'opinione di altri forumisti :)
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

InVerno

Per conto mio è un idea interessante, anche se non capisco come la intendi di preciso. Non è originale nella sostanza, ma lo è nella forma, l'enciclopedia per sua natura ha una struttura "a cascata" rigida e indicizzata. Idee simili esistono ma seguono strutture del tutto diverse e il risultato sembra quasi non comparabile. Per esempio i siti di domanda\risposta, dove un utente vuole approfondire un argomento e un altro utente variamente qualificato risponde mettendo in mostra un percorso di "risposta" soggettivo. Questo tipo di struttura funziona e ha funzionato, la struttura enciclopedica invece non mi sovviene sia stata provata e onestamente non ho nemmeno ben chiaro come tu la intenda. Intendi che alla ricerca di un argomento corrispondano diverse pagine "soggettive" sviluppate da diversi utenti e magari indicizzate sulla base di votazioni etc?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Angelo Cannata

Provo a fare un esempio per tentare di essere più chiaro.

Supponiamo che una persona qualsiasi gradirebbe conoscere meglio la musica jazz. Però non è soddisfatta delle spiegazioni teoriche che si trovano su tutta le rete internet: vorrebbe un approccio più sentito, più umano, che possa anche essere conversazione.

Allora va su internet e trova il sito che avrei in mente io. Cerca se ci sia qualcosa avente a che fare con Jazz e trova 40 voci, cioè 40 persone, ciascuna delle quali ha reso disponibile uno o più percorsi conoscitivi riguardo al Jazz.

A questo punto nasce il problema della scelta. Per la scelta il nostro personaggio si baserà su votazioni espresse da altri utenti riguardo a certi parametri, che potrebbero essere:

- facilità del linguaggio usato
- disponibilità dell'autore a partecipare in conversioni con gli interessati
- completezza delle informazioni fornite
- numero di persone già coinvolte e quindi partecipanti alla discussione
- effettiva gradualità dei passi proposti
- disponibilità di più di un itinerario, per esempio per chi vuole le cose semplici, per chi invece le vuole complesse e approfondite
- se e in che misura gli itinerari forniti sono completi, oppure sono sotto forma di lavori in corso
- soddisfazione complessiva di coloro che hanno completato l'itinerario

Oltre alle votazioni ci potrebbero essere le recensioni.

Infine, il nostro personaggio fa la sua scelta e si ritrova con

- un itinerario da seguire
- un forum di discussione in cui interagire con l'autore e con altri
- nei casi più progrediti ci potrebbe essere perfino un calendario di appuntamenti per chat dal vivo o perfino di incontri organizzati in luoghi geografici ben definiti. Quest'ultima cosa potrebbe sembrare quasi impossibile (vallo a scoprire un itinerario che prevede incontri nella tua zona), eppure ho in mente dei forum nazionali di appassionati (di altre cose) che organizzano periodicamente incontri locali; ovviamente ci va chi può. Questa possibilità potrebbe anche suggerire la possibilità di gruppi locali.

Fharenight

Apeiron dice: "Tuttavia questo progetto ha i suoi limiti e le sue problematiche. Non ultima la dipendenza da internet che tale progetto potrebbe creare. Ossia persone che discutono, conversano virtualmente e poi nella "vita vera" non riescono a vivere. In sostanza questo ipotetico forum se sostituito alla scuola "vera" finirebbe per causare l'asocialità e a inasprire tutti i problemi relazionali che la tecnologia causa. Un mondo popolato di Apeiron non lo vorrei mai"
Non solo, occorre tener presente che tutto ciò che si legge (e si scrive) in internet è "volatile", viene difficilmente assimilato, personalmente mi stanca parecchio leggere post troppo lunghi specialmente se mi interessano più argomenti. Anche scrivere sul pc o dal telefonino blocca la memoria, sembra rincretinire invece che aprire la mente e favorire l'arricchimento del proprio bagaglio culturale. Internet serve per la comunicazione, per un'informazione immediata, ma come strumento culturale la vedo dura.

Angelo Cannata

Citazione di: Fharenight il 20 Febbraio 2017, 20:11:23 PMInternet serve per la comunicazione, per un'informazione immediata, ma come strumento culturale la vedo dura.
Eppure ormai si può dire tutte le università del mondo hanno canali internet per chi voglia studiare e prendere titoli di studio online.

Angelo Cannata

Citazione di: Fharenight il 20 Febbraio 2017, 20:11:23 PM
... scrivere sul pc o dal telefonino blocca la memoria, sembra rincretinire ...
Penso che tutto dipenda da cosa l'utente legge e cosa scrive sul pc. Se l'utente passa il tempo leggendo sciocchezze, può rincretinire anche leggendo libroni da dieci chili.

InVerno

In linea di massima quello che posso dirti è che la tua idea sta all'interno di un movimento più grande e articolato, che tende a trasformare i freddi prodotti in "esperienze" e che sta sconvolgendo i paradigmi di diversi spazi dell'economia, io stesso ho viaggiato molto per imparare e fare percorsi attraverso alcune di queste realtà e viceversa. Le possibilità che un progetto simile venga trasportato dalla stessa corrente sono elevate, sopratutto se dopo la semplice redazione di contenuti si passerà anche ad una fase di contatto personale (digitale, ma anche il semplice 4 occhi funziona meglio di quanto si creda). Cominciare da soli un progetto simile significa prendersi un grosso rischio economico, purtroppo per la natura enciclopedica del tuo progetto i partner a cui potresti appoggiarti sono relativamente pochi quindi a questo saresti praticamente costretto, ma ne va dell'unicità del progetto. Io fossi in te e avessi una certa disponibilità economica da poter mettere a rischio ci crederei, a patto di avere a fianco persone altamente qualificate.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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