La dipendenza affettiva

Aperto da Crizia, 14 Maggio 2017, 19:29:51 PM

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Crizia

Quando ero piccola, se un'amichetta mi lasciava per tornarsene a casa, piangevo disperata.
Figlia unica, cresciuta con genitori e nonni e poco abituata alla compagnia di altri bambini (anche perchè estremamente timida) mi sono sentita spesso sola.
Mi sono legata, ciclicamente, ad "amiche del cuore" sviluppando talvolta attaccamenti eccessivi.
Mentre con l'altro sesso ho avuto sempre grandi difficoltà...fino a che ho incontrato mio marito, ancora più timido e represso di me, col quale sono riuscita ad aprirmi e ora siamo felicemente sposati.,
MA è rimasto il problema delle amicizie femminili: non so se in esse ricerco una idealizzata figura materna (mia madre non è mai stata affettuosa, nè fisicamente nè a parole, pur non avendo mai messo in un dubbio che mi ami....ma è l'antitesi del romanticismo, mentre io sono il suo opposto) fatto sta che tuttora, a 42 anni, mi è capitato di legarmi "troppo" a una collega. PErsona affettuosissima, soprattutto fisicamente, che mi ha sempre riempito di coccole ed attenzioni.
il problema è che, passata la prima fase di costruzione dell'amicizia, in cui faccio di tutto per "conquistare" ed essere gradita, sono arrivata a un punto morto, in cui non sto bene.
Perchè mi rendo conto di pretendere troppo, e cioè che mi ricambi esattamente con le mie stesse modalità.
Per esempio,visto che siamo colleghe e quindi ci vediamo quotidianamente, mi sono abituata a raccontarle tutte le mie vicissitudini (incoraggiata da lei), quindi ora che è in malattia  a me piace sentirla tutti i giorni, così se lei un giorno invece di una telefonata mi manda un sms perchè non ha tempo ci resto male e penso subito se le ho fatto qualcosa per cui non ha avuto voglia di sentirmi. Obiettivamente è esagerato, lo so bene e cerco di non farmene accorgere, ma non so come distaccarmi senza apparire fredda.
Non sono così sempre, nè con tutte le amicizie, nè con mio marito, nè con i figli. Di questi ultimi sono sicura, sono la mia famiglia, per cui non sono possessiva.
Scrivo qui per avere consigli su come evolvere, su come riuscire a distaccarmi e soprattutto a spegnere la mente che arrovella troppo!

green demetr

Non ho capito perchè ti devi distaccare, pensi che soffriresti meno?

Certo che in un mondo dove l'affetto viene chiamato dipendenza....wow!

Bisogna pensare positivo fratelli. L'affetto è sempre una cosa buona.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

acquario69

Citazione di: Crizia il 14 Maggio 2017, 19:29:51 PM
Quando ero piccola, se un'amichetta mi lasciava per tornarsene a casa, piangevo disperata.
Figlia unica, cresciuta con genitori e nonni e poco abituata alla compagnia di altri bambini (anche perchè estremamente timida) mi sono sentita spesso sola.
Mi sono legata, ciclicamente, ad "amiche del cuore" sviluppando talvolta attaccamenti eccessivi.
Mentre con l'altro sesso ho avuto sempre grandi difficoltà...fino a che ho incontrato mio marito, ancora più timido e represso di me, col quale sono riuscita ad aprirmi e ora siamo felicemente sposati.,
MA è rimasto il problema delle amicizie femminili: non so se in esse ricerco una idealizzata figura materna (mia madre non è mai stata affettuosa, nè fisicamente nè a parole, pur non avendo mai messo in un dubbio che mi ami....ma è l'antitesi del romanticismo, mentre io sono il suo opposto) fatto sta che tuttora, a 42 anni, mi è capitato di legarmi "troppo" a una collega. PErsona affettuosissima, soprattutto fisicamente, che mi ha sempre riempito di coccole ed attenzioni.
il problema è che, passata la prima fase di costruzione dell'amicizia, in cui faccio di tutto per "conquistare" ed essere gradita, sono arrivata a un punto morto, in cui non sto bene.
Perchè mi rendo conto di pretendere troppo, e cioè che mi ricambi esattamente con le mie stesse modalità.
Per esempio,visto che siamo colleghe e quindi ci vediamo quotidianamente, mi sono abituata a raccontarle tutte le mie vicissitudini (incoraggiata da lei), quindi ora che è in malattia  a me piace sentirla tutti i giorni, così se lei un giorno invece di una telefonata mi manda un sms perchè non ha tempo ci resto male e penso subito se le ho fatto qualcosa per cui non ha avuto voglia di sentirmi. Obiettivamente è esagerato, lo so bene e cerco di non farmene accorgere, ma non so come distaccarmi senza apparire fredda.
Non sono così sempre, nè con tutte le amicizie, nè con mio marito, nè con i figli. Di questi ultimi sono sicura, sono la mia famiglia, per cui non sono possessiva.
Scrivo qui per avere consigli su come evolvere, su come riuscire a distaccarmi e soprattutto a spegnere la mente che arrovella troppo!

da come sei riuscita a spiegare le cose a me dai l'impressione che hai le idee abbastanza chiare ma che nonostante tutto la faccenda ti rimane sempre aperta cosi da rimanerne vincolata.

Allora il punto sarebbe quello di liberarti.
ma liberarsi da cosa?...ovviamente da te stessa  :)

verrebbe abbastanza facile pensare che quando eri piccola forse l'atteggiamento freddo e distaccato di tua madre abbia fatto in modo di non farti sentire riconosciuta o respinta o che comunque abbia contribuito a crearti una distanza di sicurezza per non soffrire, cosi che crescendo questa distanza si sarebbe pure tramutata in desiderio di possesso e/o attaccamento.

Penso avrai comunque capito già da te che ce' qualcosa di sbagliato nel volerti attaccare a qualcosa di "esterno" a te.
Ma esiste veramente qualcosa di "esterno" a noi? Oppure cio che noi identifichiamo come esterno non e' che una proiezione più o meno fedele di cio che sta già in noi..un po come il riflesso di un immagine su uno specchio?.....(sono solo domande e senza nessuna pretesa)

ad ogni modo e dal mio punto di vista, forse dovresti cominciare a riconoscere che la solitudine o cio che magari provi intendendola come separazione, non e' qualcosa che va evitata e che non andrebbe sentita negativamente, (ad esempio come una privazione), ma al contrario può diventare la chiave di svolta allo stesso senso di separazione, arrivando ad accorgerti che tale separazione che provavi prima e che tanto ti faceva soffrire in realtà non esiste...insomma se sai stare da sola, (che beninteso non significare diventare misantropi) cioè' quando sei "sola" ma non ti senti sola,bensi esattamente il contrario,a mio avviso e' solo allora che puoi arrivare a capire e a sentirti LIBERA e in conseguenza di relazionarti con gli altri serenamente e autenticamente e senza avvertirne perciò il desiderio di possesso o attaccamento.

Crizia

#3
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 22:14:09 PM
Non ho capito perchè ti devi distaccare, pensi che soffriresti meno?

Certo che in un mondo dove l'affetto viene chiamato dipendenza....wow!

Bisogna pensare positivo fratelli. L'affetto è sempre una cosa buona.
Mi devo distaccare perché le mie modalità soffocano l'altra persona . La mia collega deve sentirsi libera di chiamarmi, o no senza che io ci resti male o pensi male. Inoltre,  sono stanca di rovinarmi le giornate con pensieri campati  in aria.
Ricordo che da piccola desideravo coccole ed intimità,  ma non osato chiederle e se d'improvviso mia madre me le avesse fatte mi sarei sentita fortemente imbarazzata. Perciò,  presumo,  ho sempre puntato tanto sulle amicizie. Non sono invadente, ma vado in crisi se la persona non risponde alle mie attenzioni come mi aspetto. E ho bisogno di una continuità che gli atri vivono talvolta come peso, obbligo.  
Eppure da sola non sto male,  anzi mi piace...

green demetr

Citazione di: Crizia il 15 Maggio 2017, 10:30:38 AM
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 22:14:09 PM
Non ho capito perchè ti devi distaccare, pensi che soffriresti meno?

Certo che in un mondo dove l'affetto viene chiamato dipendenza....wow!

Bisogna pensare positivo fratelli. L'affetto è sempre una cosa buona.
Mi devo distaccare perché le mie modalità soffocano l'altra persona . La mia collega deve sentirsi libera di chiamarmi, o no senza che io ci resti male o pensi male. Inoltre,  sono stanca di rovinarmi le giornate con pensieri campati  in aria.
Ricordo che da piccola desideravo coccole ed intimità,  ma non osato chiederle e se d'improvviso mia madre me le avesse fatte mi sarei sentita fortemente imbarazzata. Perciò,  presumo,  ho sempre puntato tanto sulle amicizie. Non sono invadente, ma vado in crisi se la persona non risponde alle mie attenzioni come mi aspetto. E ho bisogno di una continuità che gli atri vivono talvolta come peso, obbligo.  
Eppure da sola non sto male,  anzi mi piace...

Allora bisogna saper distinguere.

Se ti piace effettivamente stare sola (non importa se dovuto al fatto che tua madre ti abbia messo o meno in quella condizione) è un conto.
Ma se ti piace avere dei feedback positivi, allora non ci trovo niente di male ad aspettarseli.

Bisogna anzitutto appurare quello, sennò non possiamo andare avanti. (mia opinione)



Vai avanti tu che mi vien da ridere

Crizia

Ripeto, stare da sola mi piace, adoro fare lunghe camminate nella natura, leggere, ho tanti hobby solitari....non ho bisogno di una persona perchè mi manca la compagnia.
Però le aspettative, nel mio caso, mi complicano la vita in quanto sono distorte, ossia partono sempre dal presupposto di come IO mi comporterei in una data occasione. Se l'altra persona non si comporta come farei io, partono gli arrovellamenti.
Penso che sarei più serena se riuscissi a dare senza aspettarmi niente in cambio, o perlomeno senza aspettarmi quello che voglio io.

Sariputra

Citazione di: Crizia il 15 Maggio 2017, 18:53:37 PMRipeto, stare da sola mi piace, adoro fare lunghe camminate nella natura, leggere, ho tanti hobby solitari....non ho bisogno di una persona perchè mi manca la compagnia. Però le aspettative, nel mio caso, mi complicano la vita in quanto sono distorte, ossia partono sempre dal presupposto di come IO mi comporterei in una data occasione. Se l'altra persona non si comporta come farei io, partono gli arrovellamenti. Penso che sarei più serena se riuscissi a dare senza aspettarmi niente in cambio, o perlomeno senza aspettarmi quello che voglio io.

Il problema Crizia sono le aspettative. Le aspettative che noi tutti abbiamo delle persone e che vengono sempre deluse, invariabilmente. La persona che soddisfa tutte le nostre aspettative esiste solo nei romanzi di Jane Austen, e sempre e solo nel finale ( perché poi , se avesse continuato il racconto, il genio della scrittrice inglese ne avrebbe tracciato sicuramente la delusione patita...). Per vivere sereni dobbiamo sforzarci di non nutrire alcuna aspettativa sulle persone e sulla vita in genere ( perché anche questa, invariabilmente come le persone, tradisce le nostre aspettative...). E poi, con sana autocritica, riflettere sul fatto che anche noi tradiamo la aspettative che gli altri hanno riposto ( illudendosi anche loro) nella nostra persona ... :) :(
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

donquixote

Citazione di: Sariputra il 15 Maggio 2017, 19:12:46 PMIl problema Crizia sono le aspettative. Le aspettative che noi tutti abbiamo delle persone e che vengono sempre deluse, invariabilmente. La persona che soddisfa tutte le nostre aspettative esiste solo nei romanzi di Jane Austen, e sempre e solo nel finale ( perché poi , se avesse continuato il racconto, il genio della scrittrice inglese ne avrebbe tracciato sicuramente la delusione patita...). Per vivere sereni dobbiamo sforzarci di non nutrire alcuna aspettativa sulle persone e sulla vita in genere ( perché anche questa, invariabilmente come le persone, tradisce le nostre aspettative...). E poi, con sana autocritica, riflettere sul fatto che anche noi tradiamo la aspettative che gli altri hanno riposto ( illudendosi anche loro) nella nostra persona ... :) :(

Cara ti amo - Elio e le storie tese

Lui : Eravamo fidanzati, poooooi, tu mi hai lasciato, senza addurre motivazioni plausibili...
Lei: Noo...o....oooh..non e' vero, tu non capisci l'universo femminile, la mia spiccata sensibilita', si contrappone al tuo gretto materialismo maschilista...
...ciononostante...

Lui: Cara ti amo.
Lei: Mi sento confusa.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Devo stare un po' da sola.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Esco appena da una storia di tre anni con un tipo.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Non mi voglio sentire legata.
Lui: Cara ti amooooo !

Lui: Rimani in casa.
Lei: Voglio essere libera.
Lui: Esci pure con chi ti pare.
Lei: Non ti interessi mai di quello che faccio

Lui: Vorrei palparti le tette.
Lei: Porco !
Lui: Mai ti toccherei neanche con un fiore.
Lei: Finocchio !

Lui: Mi drogo, bestemmio, picchio i bambini e non ti cago.
Lei: Ti amo !
Lui: Mi faccio il culo quattordici ore di seguito per mantenerti e ti cago.
Lei: Ti lascio per un tossicomane che non fa un cazzo tutto il giorno,  bestemmia e picchia i bambini.

Lui: Mi metto il goldone...
Lei: Ho un desiderio di maternita'.
Lui: Ho un desiderio di paternita'.
Lei: Mettiti il goldone.

Lui: Cara ti amo.
Lei: Mi sento confusa.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Devo stare un po' da sola.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Esco da una storia di tre anni con un tipo.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Non mi voglio sentire legata.
Lui: Cara ti amooooo !


lui: Rimango in casa.
Lei: Mi opprimi.
Lui: Esco.
Lei: Questa casa non e' un albergo.

Lui: Ti passo un cubetto di ghiaccio intinto nel Cointreau sulla pancia dopo di che ti scopo bendata.
Lei: Non sono una troia.
Lui: Allora in posizione canonica io sopra tu sotto?
Lei: Che palle !

Lui: Disse la vacca al mulo...
Lei: Oggi ti puzza il culo !
Lui: Disse il mulo alla vacca...
Lei: Ho appena fatto la cacca...

Lui: Cara ti amo.
Lei: Mi sento confusa.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Devo stare un po' da sola.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Brrr.. esco da una storia di tre anni con un tipo.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Non mi voglio sentire legata.
Lui: Cara ti amooooo!

Lui: Ed ora uniamo i nostri corpi nell'estasi suprema che e' propria dell'idillio dell'amore.
Lei: No, perche' quando avevo 13 anni mio cugino me l ' ha fatto vedere e da allora sono traumatizzata pero' possiamo restare abbracciati tutta la notte senza fare niente, sara' bellissimo lo stesso...

Lui:(te lo tronco nel culo)
Lei:(dai sii serio)

Lui: Usciresti con me domani sera.
Lei: Sono stanca forse ho gia' un' altro impegno.
lui: Beh, poco male cosi' vedo i miei amici.
Lei: Sono libera.

Lui: Mettiamola sul sesso.
Lei: Ho bisogno d'affetto.
Lui: Mettiamola sull'affetto.
Lei: Chiaviamo.

Lui: Io sono come sono.
Lei: Cerca di cambiare.
Lui: Sono cambiato.
Lei: Non sei piu' quello di una volta.

Lui: Tu mi appartienti.
Lei: L' utero e' mio !
Lui: Eccoti i soldi per la pelliccia.
Lei: Eccoti l ' utero !

Evviva l ' amoreeeee !!!
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

green demetr

Citazione di: Crizia il 15 Maggio 2017, 18:53:37 PM
Ripeto, stare da sola mi piace, adoro fare lunghe camminate nella natura, leggere, ho tanti hobby solitari....non ho bisogno di una persona perchè mi manca la compagnia.
Però le aspettative, nel mio caso, mi complicano la vita in quanto sono distorte, ossia partono sempre dal presupposto di come IO mi comporterei in una data occasione. Se l'altra persona non si comporta come farei io, partono gli arrovellamenti.
Penso che sarei più serena se riuscissi a dare senza aspettarmi niente in cambio, o perlomeno senza aspettarmi quello che voglio io.

Direi cha abbiamo la risposta.
Non è che ti importa avere feed back positivi, è che a te piace stare sola.
Per questo ti arrovelli. Cerchi qualcosa che non desideri.

Per uscire dall'arrovellamento si tratta di o tornare a essere soli, o a mettersi d'impegno nella relazione.
Non esistono vie di mezzo, l'altro non si comporterà mai come noi vogliamo.
Detto questo, se tu ti impegni e l'altro non ti da feed back positivi, l'errore non è tuo, è suo.

Però se ci conoscessimo, se ci guardassimo negli occhi, sapremmo che il fatto che vuoi che il feed back sia esattamente come vuoi tu, è esattamente perchè vuoi in realtà rimanere sola.

Purtroppo è un problema diffusissimo.  :(

Nella normalità quella che ti consiglia Sariputra, si tratta di raffredare gli entusiasmi e vivere quella falsità dei rapporti che si estende, vicino, sopra, sotto di noi.
Non è colpa tua, la colpa è di questa Società che fa schifo.
Se non riesci a raffreddare la cosa da sola. Ci sono comunque sempre gli aiuti psicologici.
In Italia sarebbe ora di sfatare il mito che si va sole se si è pazzi.
Il contrario è un valido aiuto per moltissimi problemi secondari.  ;)


Vai avanti tu che mi vien da ridere

Crizia

Interessante la tua riflessione green, mi ha colpito. Può darsi quindi che il desiderare feedback a mia immagine e somiglianza sia perchè voglio stare sola.....razionalmente non riesco a capacitarmene, ma può essere.
Però io non darei la colpa alla società. E non credo di dovermi "raffreddare", in quanto penso che le emozioni e anche le esaltazioni siano il sale della vita. Piuttosto penso che dovrei trovare un modo per relativizzare, per fidarmi più di me stessa in modo da non essere così dipendente dall'umore e azioni altrui.
Lo psicologo è una gran bella cosa, ci sono andata anni fa ma.....fosse gratuito come il medico di base ci potrei fare un pensierino! ::) purtroppo ho una famiglia da mantenere e soldi non ne avanzano manco per un caffè, a volte.
Quindi devo cavarmela da sola. In questo forum ho letto riflessioni belle e profonde, e penso che possiate aiutarmi.

baylham

Ti posso consigliare la lettura del breve saggio "L'amicizia" di Francesco Alberoni, è utile per riflettere sul sentimento dell'amicizia e quindi comprendere e dare una risposta a ciò che avverti come problema.

anthonyi

Crizia, devo dirti che io sono abbastanza sconcertato dal tuo racconto. Da quello che dici sembri essere una donna realizzata: Marito, figli, lavoro. Sulle amicizie poi non ho capito bene il problema, gli altri sono differenti da noi, è questa la bellezza, è normale che non agiscano come agiremmo noi, e magari possono indurci a riflettere sulla differenza.
Vorrei farti riflettere sul fatto che sei abbastanza fortunata, per la gran parte delle persone almeno uno di questi quattro aspetti della vita è seriamente problematico, per me ad esempio lo sono più o meno tutti e quattro, però si sopravvive.