Sogno di un lontano passato!

Aperto da Eutidemo, 19 Luglio 2021, 07:18:21 AM

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Eutidemo

Moltissimo tempo fa, negli anni '70, oltre alla mia occupazione principale, per arrotondare un po' le mie entrate, lavorai  per qualche tempo a "part-time" per i nostri servizi di controspionaggio; ma non ero affatto un cosiddetto "agente operativo", bensì soltanto un cosiddetto "analista" (di terzo livello), per cui il mio lavoro  era un tranquillo lavoro d'ufficio (peraltro, alquanto estemporaneo).
Anzi, spesso, il mio era una specie di "smart-working" "ante litteram"; perchè, a volte, mi limitavo a "sbobinare" a casa mia quanto era stato registrato su nastro magnetico, ovvero ad ascoltare alcune trasmissioni cifrate con una radio ad onde corte.
Per il resto mi limitavo ad analizzare  "scenari" di vario genere e tipo.
Non avendo, quindi, nessuna eccezionale storia da 007 da rammentare, vi racconterò una esperienza che ebbi all'epoca; però, la ebbi soltanto in sogno.
Credo che, comunque, meriti lo stesso di essere raccontata, perchè fu un sogno molto interessante e particolareggiato; sebbene, sia ben chiaro, qualunque riferimento a fatti o persone effettivamente esistenti, è puramente casuale!
***
L'avevo completamente rimossa dalla mia memoria, ma mi è tornata in mente, guardando una "docuserie" di NETFLIX sullo spionaggio; ma su questo tornerò più avanti.
Per adesso vi racconto il singolare sogno che feci all'epoca.
***
Mi trovavo a casa mia a guardare  "Carosello", in attesa del programma della serata, quando (in sogno), ricevetti una telefonata che mi invitava a recarmi immediatamente in via Gaeta n... primo piano; non mi spiegarono il perchè, ma, poichè in caso di chiamate del genere, si aveva diritto ad un piccolo "supplemento" economico, ci andai subito.
***
Chi abita a Roma, sa benissimo che, all'epoca, in via Gaeta c'era l'ambasciata sovietica; e, mi pare che attualmente, nello stesso edificio, ci sia l'ambasciata russa.
Si tratta di un edificio non particolarmente "prestigioso", che, di fronte all'ambasciata americana di via Veneto, fa la figura del "parente povero"; per di più via Gaeta è una strada molto stretta (e, a mio parere, anche un po' "squallidina").
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***
Dopo aver sbagliato portone (visto che due lampioni della strada erano rotti), alla fine imbroccai quello giusto, in via Gaeta n...., giusto di fronte all'ambasciata sovietica; il piano lo azzeccai subito, perchè, in effetti, lì c'era un solo primo piano (a parte una sopraelevazione all'epoca non classificata come "piano" vero e proprio).
***
Non appena giunto all'appartamento che mi avevano indicato (cioè l'interno ...), suonato il campanello, mi aprì la porta il Capitano Xxxxxx, il quale si lamentò del mio ritardo; scusatomi, entrai all'interno, e, qui, il mio sogno cominciò a trasformarsi in un incubo!
***
Ed infatti, in una grande stanza, davanti alle imposte ancora chiuse (che, nel mio sogno, erano "persiane" e non "serrande"), c'era posato in terra, sul suo treppiede, il più grosso "fucile da cecchino" che avessi mai visto in vita mia; ed infatti, pur essendo io abbastanza esperto di armi da fuoco, era un modello che assolutamente non conoscevo.
Però, a occhio e croce, mi sembrava prelevato  da qualche museo, visto il suo aspetto  estremamente antiquato (anche per gli anni '70).
Ma si sa, sono cose che accadono di frequente nei sogni!
***
Accovacciato accanto al colossale fucile, un "bolt action" (cioè, "a catenaccio", ovvero ad "otturatore scorrevole girevole"), c'era il tenente Yyyyyy, che era il mio diretto superiore (io ero sottotenente); il quale mi spiegò che si trattava di un Mauser 1918 T-Gewehr da 13,2 mm, che i Tedeschi usavano nella prima guerra mondiale.
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A quanto ne so, almeno all'epoca, non esisteva un fucile più grosso e potente; ed infatti i tedeschi lo usavano per forare le corazza dei "tank" inglesi, uccidendone il conducente.
Se ne può avere una vaga idea, confrontando le dimensioni di un suo proiettile, con quelle di un normale "proiettile da cecchino".
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***
Alquanto sorpreso dal trovarmi di fronte ad un tale "dinosauro", domandai a Yyyyyy perchè diamine mi avessero chiamato là; ed infatti io non ero nè "un agente operativo", nè mi occupavo della manutenzione di residuati bellici.
Xxxxxx mi rispose con una domanda: - Tu eri "tiratore scelto", durante il servizio di leva, non è vero?-
- Sì, capitano!- risposi cominciando a preoccuparmi un tantino.
Tanto più quando Yyyyyy intervenne precisando: -A dire il vero, era "primo tiratore" reggimentale, comandante!-
***
- Benissimo!- si fregò soddisfatto le mani il capitano -Allora penso proprio che non avrai alcun problema a centrare il punto del muro del palazzo di fronte che adesso noi  ti indicheremo!-
Io (sempre nel sogno), scoppiai in una risata, in verità un tantino nervosa, replicando: - Io non sparo proprio a niente, capitano, non rientra nelle mie competenze! Ed infatti, che io sappia, lo "sparare" rientra nelle competenze del tenente Zzzzzz; il quale è un "agente operativo", ed è un tiratore dieci volte più in gamba di me! Chiamate lui!-
- Zzzzzz ha avuto un incidente, per cui stasera non poteva venire; quindi ho pensato che, fra tutto il personale disponibile in tempi brevi, tu eri il più idoneo!-
- A sparare a un muro?- chiesi io con un leggero velo di sarcasmo nella voce.
***
A quel punto Yyyyyy si mise a sghignazzare "singultivamente" (col rischio di farmi svegliare dal sogno), e mi spiegò: -Sisì, tu devi sparare a un muro! Ma a noi interessa che il proiettile arrivi nella schiena di chi è seduto alla scrivania che sta "dietro" quel muro!-
- Spero che tu stia scherzando!- sussurrai con un filo di voce, che sembrava un rantolo, mentre il sangue cominciava a gelarmisi nelle vene.
- Niente affatto!- ribattè lui, non riuscendo a frenare il suo riso convulso -Quell'edificio non è in cemento armato, per cui il proiettile di questo fucile "antimateriale" lo perforerà come se fosse burro!-
***

CONTINUA

Eutidemo

#1
SEGUE DA SOPRA

- Non vedo cosa ci sia tanto da ridere, tenente!- intervenne seriosamente il capitano - Forse il nostro caro "primo tiratore" si starà chiedendo come diamine facciamo a sapere che Ivan Rybakov sarà seduto proprio lì, quando lui sparerà al corrispondente punto esterno del muro-
Ma, poichè Yyyyyy non riusciva proprio a smetterla di sbellicarsi dalle risate, me lo spiegò lui:
-Noi conosciamo l'orario in cui Rybakov è di turno, per rispondere alle telefonate degli agenti di cui è il referente; per cui, al momento giusto, io gli telefonerò da qui per essere sicuro che è davvero seduto alla scrivania dove si trova il telefono.
Siamo riusciti a scoprire il numero e il codice per le chiamate dirette!
Una volta riconosciuta la sua voce, io gli dirò "Прощай товарищ!"  ("Proshchay tovarisch!", cioè, "Addio compagno"); ed è in quel momento che tu farai fuoco!
***
Non riuscendo a destarmi dall'incubo, risposi seccamente: -Io non faccio fuoco proprio per niente...se lo scordi "signore"!-
- E se io te lo ordinassi per scritto?-
- Nemmeno! Per il codice penale, se un reato è commesso per ordine di una autorità superiore, del reato risponde colui che ha dato l'ordine; però ne risponde allo stesso modo chi ha eseguito l'ordine, anche se è stato messo per scritto....-
- ...salvo che, per errore di fatto, abbia creduto di obbedire ad un ordine legittimo!- chiosò ridendo Yyyyyy.
- Già, ma io non credo affatto che l'ordine di uccidere sia un ordine legittimo!-
- Ma tu sei soggetto al "codice militare", per cui devi in ogni caso obbedire agli ordini di un ufficiale superiore!- ribadì seccamente Xxxxxx.
- Non se si tratta di un ordine illegittimo, come quello di uccidere qualcuno!- ribattei io - Tanto più che, visto che non siamo affatto in guerra con la Russia, io sono soggetto al "codice militare di pace", e non certo al "codice militare di guerra"-
- Se vigesse quest'ultimo, mi ubbidiresti?- chiese sorridendo il capitano.
- Nossignore! Ed infatti, anche se fossimo in guerra, non essendo in combattimento, non sparerei "mai", a freddo, a un nemico "inerme"; soprattutto se mi sta dando le spalle...-
- ...e, per giunta, attraverso un muro!- aggiunse sghignazzando Yyyyyy.
Xxxxxx, questa volta, scoppiò a ridere anche lui; e, dandomi un buffetto sul petto, esclamò: - Bravo tenente, hai risposto giusto! Ma è prima di tutto il codice dell'onore che vieta di sparare alle spalle, prima ancora di quello militare! Tu sei troppo avvocato per fare il soldato di carriera!-
***
- Ma pensavi davvero che stessimo dicendo sul serio?- mi domandò Yyyyyy, tornando serio, e con un tono tra il faceto e l'offeso.
- Be'- feci io, che cominciavo a stizzirmi un po' -Vista quella specie di cannone portatile posato lì per terra, in effetti mi sembrava logico che parlaste davvero sul serio.
Non l'avrete mica portato qui solo per farmi uno scherzo, spero!-
-Certo che no, tenente!- ghignò Xxxxxx -Lo abbiamo portato qui affinchè tu, appunto, spari proprio su quel muro!-
***
Va bene che i sogni sono sempre un po' strani, ma questo stava un tantino esagerando!
- Confesso che sono confuso!- balbettai scuotendo la testa.
***
A quel punto, Yyyyyy aprì una valigetta verde, e ne trasse fuori uno stranissimo oggettino; che, sul momento, io non riuscii a identificare in alcun modo.
Vediamo se ci riuscite voi, guardando la seguente immagine.
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***
Be', quello riprodotto sopra, è il modello che hanno esibito nella "docuserie" di NETFLIX sullo spionaggio; mentre, quello che mi mostrò Yyyyyy, era un tantino più evoluto, essendo stato progettato qualche anno dopo.
Nella prima puntata della "docuserie" di NETFLIX, infatti, viene ricordato un singolare "strumento" spionistico risalente addirittura agli anni '60 (quando io andavo ancora a scuola); si trattava di un piccolo microfono -in gergo, "cimice"- inserito in un particolare tipo di proiettile.
Tale minuscolo apparecchietto era in grado di resistere allo "shock" dello sparo e dell'impatto; pur essendo, però, abbastanza sensibile da riprendere una conversazione che avvenisse non troppo distante da esso.
Era dotato di un trasmettitore e di una batteria con particolari specifiche; inoltre il proiettile si trascinava dietro un corto "cavo d'antenna", per trasmettere l'audio alla squadra di sorveglianza.
A causa delle sue dimensioni non poteva che essere sparato da un fucile dalla canna molto capiente, come, appunto, il Mauser 1918 T-Gewehr da 13,2 mm.
Però la "carica" del bossolo:
- doveva essere abbastanza potente da consentire alla "cimice-proiettile" di conficcarsi a destinazione (cioè su un supporto abbastanza vicino al luogo della conversazione che si voleva intercettare);
- non doveva essere troppo potente, onde evitare che  si frantumasse sul bersaglio.
***
Poichè la distanza tra i due edifici era di 27 metri, il nostro servizio di tecnica balistica aveva "dosato" la carica nella misura che, si sperava, sarebbe risultata ottimale.
***
Xxxxxx e Yyyyyy mi fecero vedere la finestra, aperta, della stanza nella quale si sarebbe tenuta la riunione che loro volevano intercettare; e sul bordo della quale io avrei dovuto far configgere la "cimice-proiettile".
***
Ed infatti, l'ambasciata sovietica era una fortezza nella quale era assolutamente impossibile penetrare per nascondervi dei mini-microfoni d'ascolto; comunque, anche se ci si fosse riusciti, le sale riunioni venivano minuziosamente "bonificate" prima di ogni convegno.
E, purtroppo, di "talpe", là dentro, non ne avevamo neanche una (i traditori, in Russia, avevano -ed hanno- vita molto breve).
***
Peraltro, visto che è passato mezzo secolo, sarà bene ricordare che quella finestra della sala riunioni doveva sempre essere tenuta aperta, in quanto:
- all'epoca l'ambasciata sovietica era priva di un impianto di aria condizionata, il quale veniva considerato una "mollezza capitalistica";
- all'epoca (e forse anche adesso) i russi fumavano il doppio dei turchi, per cui, se durante una riunione non avessero aperto la finestra, sarebbero morti tutti asfissiati;
- all'epoca, i "microfoni direzionali spia" a lunga distanza, praticamente non esistevano (o, quantomeno, non con l'efficienza di quelli di oggi).
- la "lettura del labiale" veniva già praticata, ma, considerata la disposizione dei luoghi, nel nostro caso era impraticabile (da una finestra all'altra, si vedeva solo quello che appariva in linea retta, o poco più)
***
Precisato quanto sopra, piazzammo il fucile su un tavolo lungo e stretto, a circa mezzo metro dalla finestra; poi spegnemmo la luce, e aprimmo le imposte e le persiane.
Fuori era molto buio, sia perchè i due lampioni sottostanti la nostra finestra  (chissà come mai) erano entrambi non funzionanti, sia perchè la luna era ancora una falce; sul vecchio fucile, però, era montato un modernissimo (per allora) cannocchiale per la visione notturna, con mirino a reticolo, per cui riuscivo a vedere benissimo il punto a cui dovevo mirare.
I problemi, però, erano tre:
- non conoscevo per niente l'arma;
- non avevo la benchè minima idea di come si comportasse un simile bizzarro tipo di proiettile;
- temevo che il piccolo cavo a strascico avrebbe alterato la traiettoria.
Però avevo:
- il vantaggio della distanza, veramente minima, da cui dovevo sparare (ero allenato a colpire un bersaglio a 500 metri ed oltre);
- un certo margine di tolleranza rispetto al punto ottimale di fissaggio.
***
Attendemmo qualche tempo, fino a che il fumo fuoriuscente dalla finestra della sala riunioni ci fece capire che il convegno era iniziato, e poi demmo inizio all'operazione.

CONTINUA

Eutidemo


PROSEGUE DA SOPRA

Sebbene si trattasse di un sogno, era molto realistico, per cui ebbi qualche difficoltà con l'otturatore "girevole scorrevole", in quanto;
- la leva era grossa quasi quanto quella del cambio della mia auto;
- per giunta, era "scorrevole" come il pesante catenaccio di un vecchio convento di frati francescani.
***
Una volta che l'arma fu pronta a sparare, Yyyyyy si affacciò un attimo alla finestra con una sigaretta accesa tra le labbra, e poi si tirò subito indietro; non appena lo fece, un nostro "compare" mise in moto in strada una vecchia Harley Davidson "smarmittata", la quale produsse un frastuono paragonabile a quello di 747 al momento del decollo.
Ed infatti, considerato che con quel tipo di proiettile era impossibile montare un "silenziatore" sulla volata della canna, era indispensabile coprire in qualche modo il rumore dello sparo.
***
A quel punto premetti il grilletto!
Mi sorpresi sia per il rumore non eccessivo, sia per il rinculo abbastanza sopportabile; ma, questo, evidentemente dipendeva dal fatto che i tecnici avevano alquanto "depotenziato" la carica del proiettile.
Se, invece, lo avessi sparato "a carica piena", penso proprio che avrebbe fatto il rumore di un cannone; e che, sulla spalla, avrei ricevuto qualcosa come il calcio di un mulo infuriato.
Ma in fondo, trattandosi solo di un sogno, la cosa non avrebbe poi fatto una grande differenza.
***
A quel punto, mi svegliai davanti alla televisione ancora accesa; Carosello era ormai terminato da un pezzo!
***
P.S.
Sogno di un prossimo futuro.
Ho sognato nuovamente di trovarmi in quella stanza con Yyyyyy  e Xxxxxx, ma, questa volta, nel 2022:
- la sala riunioni dell'ambasciata sovietica era dotata di un modernissimo impianto di aereazione, a circuito chiuso (a prova di gas);
- i vetri della finestra (fissi) erano "specchiati", per cui da dentro si poteva vedere fuori, ma non viceversa;
- le pareti, il soffitto, il pavimento e i vetri della finestra (fissi) erano insonorizzati, per cui neanche il più flebile suono poteva essere percepito dai più moderni microfoni direzionali;
- le pareti, il soffitto, il pavimento e i vetri della finestra (fissi)  erano resi "radioimpenetrabili", per cui nessuna onda radio di cellulari o di "cimici" poteva passarci attraverso;
- al centro della stanza, era sempre in azione un "rilevatore di segnali" elettronici di qualsiasi genere a tipo.
***
Sul lungo tavolo, sopra il quale nel mio precedente sogno era posato il fucile, c'era ora uno strano apparecchio, dotato di monitor, che non avevo mai visto prima.
Yyyyyy  e Xxxxxx mi spiegarono che, con quello, erano in grado di registrare tutto quello che i Russi si dicevano dentro la sala riunioni.
***
- Come?- chiesi io.
- Grazie alla lampadina che illumina l'ambiente!-
- E' truccata?-
- Niente affatto, si tratta di una normale lampadina che i Russi hanno comprato dal ferramenta all'angolo; e che, ovviamente, hanno accuratamente controllato!-
- Confesso di non capire!- ammisi io.
***
Allora Xxxxxx mi indicò la finestra, facendomi notare che, ovviamente, nonostante che il vetro fosse specchiato, si vedeva lo stesso che dentro la luce era accesa.
Ma solo quello!
***
Xxxxxx mi spiegò:
- Certo saprai che già da qualche tempo, dirigendo un raggio laser che opera nel campo degli infrarossi (cioè invisibile all'occhio umano) su una superficie adatta (in genere il vetro di una finestra) nella stanza in cui si sta svolgendo la conversazione, il raggio si riflette sulla superficie e colpisce il ricevitore.
Ed infatti, le onde sonore creano vibrazioni sulla superficie dell'oggetto, che a loro volta modificano il comportamento del raggio laser riflesso; per cui il ricevitore registra i cambiamenti, che alla fine vengono convertiti in una registrazione sonora della conversazione-
***
- E i russi questo non lo sanno?- chiesi - Se lo so io, lo sapranno sicuramente anche loro, no?-
- Certo che lo sanno!- mi confermò Yyyyyy -Ed infatti quei vetri specchiati, oltre ad essere insonorizzati ed a prova di onde radio ed elettromagnetiche, sono anche "antivibrazione sonora"; per cui, dirigendoci sopra un raggio laser, non otterremmo assolutamente nulla!-
- E allora?-
***
- E allora devi sapere che una qualsiasi lampadina non emette la luce in diverse direzioni in modo perfettamente uniforme;  la disuniformità varia anche tra i diversi tipi di lampadine, essendo abbastanza alta per le lampadine a incandescenza e a LED, ma molto più bassa per quelle fluorescenti.-
- Quindi?-
- Questa irregolarità fa sì che le vibrazioni della lampadina (causate dalle onde sonore) alterino leggermente l'intensità del flusso luminoso che il nostro sensore elettro-ottico, del tutto "passivo", cattura attraverso il vetro specchiato; e questi cambiamenti sono sufficientemente percettibili per ricostruire le conversazioni che avvengono in quella sala riunioni!-
- Come, appunto, stiamo facendo adesso!- concluse, per lui Xxxxxx-.
***
A questo punto mi sono svegliato.
Però, d'ora in poi, se voglio avere una conversazione riservata di sera, la farò a luci spente!
***


Eutidemo

NOTA
Il motivo per il quale, nel sogno Xxxxxx e Yyyyyy erano ricorsi a quell'arcaico tipo di fucile, era dovuto al fatto che la "cimice-proiettile" aveva una fondello di quasi 13 mm di diametro; per cui (almeno negli anni '70), non esisteva nessun altro fucile di dimensioni sufficienti da poterci "camerare" dentro un proiettile del genere!
;)


sapa

Accidenti, Eutidemo, che sogni nitidi e dettagliati fai! E, soprattutto, come li ricordi bene e che senso compiuto hanno! A me capita raramente di ricordarmi un sogno, per esempio la notte scorsa ne ho fatti 2 diversi, ma del primo ho ricordo vaghissimo, mentre il secondo lo ricordo perfettamente, cosa che mi succede molto raramente: mi trovavo su una mulattiera sconnessa come poche da me frequentate, sulla mia subaru 4x4 e stavo andando a visitare un'azienda biologica che avevo già visitato poco tempo prima, per verificare i dati della mietitura dell' orzo. Di strano c'è che una procedura del genere non si fa mai, a meno non ci siano forti sospetti di truffe da parte dell'operatore, e inoltre l'orzo è stato trebbiato, qui da noi, da quasi 1 mese. Mentre percorrevo questo stradello sconnesso e pieno di buche, ricordo che sacramentavo abbastanza e mi chiedevo chi me lo faceva fare....Vabè, arrivo alla meta, cioè in un borghetto collinare, costituito da un agglomerato di casette, arrampicato su una collina e vedo che il posto è pieno di macchine e che si sta preparando una festa, con tanto di tavoli all' aperto, bandiere al vento e fuochi sui quali si cucina e si arrostisce. Mi viene incontro il marito della titolare, il quale mi dice che la moglie, che dovrei intervistare, è impegnata in cucina, gli chiedo come è andata la trebbiatura dell'orzo e lui mi risponde" Male, abbiamo fatto 25 quintali all' ettaro", cosa che mi conferma anche il figlio, che aggiunge "La mamma ci tiene tanto all'agricoltura biologica, ma così non potremo andare avanti". Cerco di consolarli come posso, poi mi faccio indicare dove posso trovare la signora e arrivo davanti a una bella ragazza giovane, mora con i capelli tagliati alla marines, che è china sui fornelli e, quando mi vede, mi sorride radiosamente e mi saluta con aria allegra. Al che io le chiedo che festa si stia preparando e lei mi risponde: " La fiera della Nazione!". Fine del sogno. Bene, tutta gente mai vista e conosciuta e diverse incongruenze (la visita fuori programma, lo stradello impercorribile, una quantità eccessiva di macchine in relazione alle condizioni d'accesso, la fiera della Nazione), cose il cui significato mi sfugge. Mi sono svegliato, però, di buon umore e con il ricordo nitidissimo di tutto il sogno. A presto.

Jacopus

#5
Provo a dirtelo io Sapa, ma così per gioco. Stai attraversando un periodo faticoso, "accidentato" ma il sogno ti consola, dicendoti che alla fine del percorso ci sarà una fiera della nazione, fatta di cibo e di belle ragazze giovani e more (il tuo ideale, presumo). Insomma è come se il sogno ti dicesse "tieni duro, fra poco ci sarà la ricompensa". Possibile interpretazione, ma i sogni sono sempre densi di simboli, potrebbero essere possibili contemporaneamente altre letture.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Eutidemo

Ciao Sapa. :)
In effetti hai tutte le ragioni di sorprenderti del fatto che io faccia sogni così nitidi e dettagliati; nonchè del fatto che essi abbiano un senso così compiuto!
Leggendo "tra le righe" del tuo post, mi viene quasi da pensare che tu sospetti che, quello che ho raccontato, non sia stato affatto un sogno, bensì un evento da me realmente vissuto!
Ovviamente tu sei perfettamente libero di crederlo!
Io però, ti confermo che era soltanto un sogno; come, d'altronde, ti direi in ogni caso, anche se si fosse trattato di un fatto realmente accaduto!
;)
***
Quanto ai tuoi sogni, il secondo che hai fatto mi sembra molto dettagliato; non meno del mio!
E' vero che, a quanto racconti, anche nel tuo secondo sogno ci sono alcune incongruenze; però, tutto sommato, non mi sembrano poi così paradossali.
Pertanto anche a me viene il sospetto che si sia trattato di un fatto che ti è realmente accaduto, e che tu stai cercando di spacciare per un semplice sogno.
Anche se, però, in effetti, non ne vedo il motivo!
***
Oppure, se davvero si è trattato di un sogno, secondo me, la sua simbologia "potrebbe" essere la seguente:
- la mamma che ci tiene tanto all'agricoltura biologica, ma che così non ce la fa ad andare avanti, "potrebbe" rappresentare l'aspirazione della sinistra ad una svolta ecologista (però molto costosa e difficoltosa);
- la bella ragazza giovane, mora con i capelli tagliati alla marines, che è china sui fornelli e che sta preparando "La fiera della Nazione!", "potrebbe" rappresentare Giorgia Meloni, che si sta apprestando a governare il Paese con una svolta "nazionalistica" e "produttivistica" che, dell'"ecologia", se ne impipa altamente.
E' vero che Giorgia Meloni, almeno esteriormente, ha la testa di colore "biondo"; dentro, però, almeno nel tuo sogno la sua testa è simbolicamente colorata di "nero"!
***
Però ho letto adesso l'interpretazione di Jacopus, che, tutto sommato, mi sembra molto più plausibile della mia.
***
Un saluto :)
***

sapa

Ciao Eutidemo, no, ti sbagli, non mi permetterei mai nemmeno di pensare che stai mentendo, spacciandoci un fatto vero per un sogno! Non ne vedrei nemmeno la motivazione. Piuttosto, mi ha colpito invece la nitidezza del racconto e il tuo aver colto numerosi dettagli, quando i miei sogni sono quasi sempre sbilenchi e un po' naif. Quello che ho raccontato è stranamente abbastanza nitido, in effetti, non è dei miei soliti. Tendo anch'io a  interpretarlo come ha fatto Jacopus, che ringrazio, anche perchè sto vivendo da mesi una crisi medico-sanitaria personale, al di là del covid, che mi sta deprimendo non poco. Ho un urgentissimo bisogno di ottimismo e di fiducia e questo sogno me ne ha forniti un po'. A presto.

Eutidemo

Citazione di: sapa il 20 Luglio 2021, 07:23:10 AM
Ciao Eutidemo, no, ti sbagli, non mi permetterei mai nemmeno di pensare che stai mentendo, spacciandoci un fatto vero per un sogno! Non ne vedrei nemmeno la motivazione. Piuttosto, mi ha colpito invece la nitidezza del racconto e il tuo aver colto numerosi dettagli, quando i miei sogni sono quasi sempre sbilenchi e un po' naif. Quello che ho raccontato è stranamente abbastanza nitido, in effetti, non è dei miei soliti. Tendo anch'io a  interpretarlo come ha fatto Jacopus, che ringrazio, anche perchè sto vivendo da mesi una crisi medico-sanitaria personale, al di là del covid, che mi sta deprimendo non poco. Ho un urgentissimo bisogno di ottimismo e di fiducia e questo sogno me ne ha forniti un po'. A presto.
Avrei bisogno anch'io di sogni del tuo tipo, per per tirarmi su il morale!
Ed infatti Sono quattro giorni che mi si è rotto un tubo dell'acqua nel muro, per cui, avendo dovuto chiudere il rubinetto generale, sono quattro giorni che non posso cucinare e lavarmi sul serio; sto ancora aspettando che arrivi l'idraulico.
:(
Per giunta, tanto per tirarmi su il morale, mi devo tenere su la palpebra dell'occhio destro con l'adesivo della carta da pacchi, perchè la mia "ptosi" si è aggravata di molto!
:(
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Evviva!!!
:)

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