Menu principale

Sens of humor

Aperto da Jean, 20 Aprile 2023, 22:09:09 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

iano

#45
se isso è il tutto, issa il nulla, chi è 'o malamente?


Isso
è gesso,
se insolato dal continente
nell'isola del sole,
sotto la terra di 'o malamente,
e quindi issa, come insalata
 senza sale,
non sa di niente,
 ma se è senza sale
Benemente o malamente
qualcosa deve essere.
Io ipotizzo arance, limone, olive, cipolle, peroncino e sale,
per una cucina povera dal sapore universale.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Possiamo descrivere
tutto come uno,
nulla come zero,
e tutto finirebbe qui
se non ci fosse qualcosa
che è questa descrizione
fatta alle ore due.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Jean

La cucina (universale) salverà il mondo (?)

Citazione di: Jacopus il 16 Ottobre 2023, 23:09:39 PMSecondo me "O malamente" è Nietzsche-Sade-Pilato-Il discorso al popolo dell'isola di Meli. È tutto ciò che è, perché è forza. Forza come Macht e non come Gewalt. La forza bruta, veniva definita un tempo (che risposta poco umoristica!).

Ammettendo che sia "seria" è l'altra faccia della medaglia; quella umoristica è nel retro del tuo foglio digitale, se anche non la vedi c'è... o non potrebbe esistere quella seria.

Questa seria è "isso" (uno), quella umoristica "issa" (zero), mentre 'o malamente quel qualcosa che ne permette l'esperienza, descrivendola intelligibilmente (come spiegato da iano) non necessariamente alle 2 di notte... (ho notato che iano tira tardi, eh, il popolo della notte...).

Su quanto hai scritto (che mi ha costretto all'approfondimento... non è mai troppo tardi per studiare – specie per iano - nel mio caso piuttosto uno sfogliare superficiale...), non conoscendo il tedesco, ho fatto tradurre da  google i due termini che usi per "forza", separatamente e uniti:

Macht - Energia
Gewalt - Violenza
Macht Gewalt – Violenza di potere

Qualcosa mi ha ricordato le famose pubblicità Pirelli:


 
adatto che (espressione sdoganata dal caro paul 11, che saluto, nel caso..)  potenza e forza sono equivalenti, sono "isso", contrapposti a "issa" - il nulla... mentre (grazie a Pirelli, finalmente...) abbiamo un'indicazione per quel "qualcosa" --> il controllo.

Forza, energia, potenza sono l'espressione dinamica della/nella creazione, l'indispensabile energia propulsiva (anche le Pirelli avevano bisogno di un motore, un "veicolo" pubblicitario nel caso riportato) che permea ogni cosa esistente, compreso l'essere umano. 
Solo che in quest'ultimo la capacità di controllo si è sviluppata indipendentemente dal contesto, cosicché, per far un esempio l'uomo non caccia più (finora...) per necessità ma per... piacere? 
 
Il controllo  "unisce" la forza-energia alla "violenza", producendo la ben nota violenza del potere qual che sia.

Ma il controllo presuppone un agente che lo eserciti, quindi  'o malamente è nei fatti il nostro io...


Citazione di: iano il 17 Ottobre 2023, 01:19:18 AM
se isso è il tutto, issa il nulla, chi è 'o malamente?


Isso
è gesso,
se insolato dal continente
nell'isola del sole,
sotto la terra di 'o malamente,
e quindi issa, come insalata
 senza sale,
non sa di niente,
 ma se è senza sale
Benemente o malamente
qualcosa deve essere.
Io ipotizzo arance, limone, olive, cipolle, peperoncino e sale,
per una cucina povera dal sapore universale.

Isso è il gesso.

Qualcosa ne raccoglie un pezzettino
usandolo per tracciar segni
sulla lavagna dell'esistenza.

Ieri, alle due di notte...
nella cucina (figurato)
qualcuno
ha disegnato (scritto)
codesti preziosi cibi:
arance, limone, olive, cipolle, peperoncino e sale
che sono alcuni tra gli scopi dell'universo...

Chi ha
il potere,
assieme a questi,
provveda anche
un pezzo di pane
a tutte le genti.
 
Grazie  @Jacopus  @ iano

Cordialement
Jean


iano

#48
Dimenticavo Jean...acqua ed olio.  :P
L'acqua ci vuole, se si aggiunge il pane duro.
E' l'insalata di arance, piatto povero della cucina siciliana, o ricco se versione riveduta e corretta di pane ed acqua.
Come tutti i piatti poveri è fatto comunque di quello che c'è, e qualcosa c'è sempre. Poi è il sapiente accostamento  dei qualcosa a fare il tutto, anche se più che da sapienza è dalla disperazione e dal tanto provare che qualcosa viene sempre fuori.
Il tutto poi è quella pienezza di sapore che quegli accostamenti non ti lasciavano immaginare, quando l'inatteso diventa l'ingrediente principale.
E' quel sapore comunque che ti fà chiudere gli occhi... e quale miglior complimento per un piatto quando l'occhio non vuole la sua parte...












Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Jean



"Buonasera, vorrei iscrivermi a un vostro corso."

"Bene... quale?"

"Conosci te stesso (soddisfatti o rimborsati)."

"Eh, il nostro fiore all'occhiello. Che fortuna, è rimasto l'ultimo posto!"

"Accidenti, non pensavo ci fosse un tale interesse... meno male, cosa serve?"

"... rimasto l'ultimo posto di tre... per questo è fortunato, un segno karmico o del destino, se preferisce. Basta un documento, sottoscrivere questo modulo e versare un acconto di xx euro."

"... dieci pagine di modulo d'iscrizione? Comunque questa è la mia C.I. e l'acconto... un po' caruccio, eh."

"Come leggerà nel modulo, al termine del corso in accordo alla formula soddisfatti o rimborsati, se non lo sarà riavrà le quote versate, se invece acquisita la conoscenza di sé sarà soddisfatto, sicuramente non la scambierà con una cifra ben maggiore di quella sostenuta!"

"Beh, messa così pare una formula vantaggiosa... ho un paio di  dubbi e vorrei parlarne con l'insegnante... potrei incontrarlo?"

"Ma certo... ci sta già parlando, dica pure, sono io!"

"Ah, pensavo fosse un amministrativo..."

"Infatti amministro un po' di tutto, mi muovo su più piani – dell'essere e non -  che dubbi ha?"

"Il primo riguarda il motivo per cui sono qui rispetto all'impegno richiesto..."

"Giusto, interrogarsi sulle motivazioni... è già sulla buona strada, anzi, un bel pezzo avanti! Certo che se conoscesse se stesso..."

"Non avrei dubbi?"

"... a cui non potrebbe rispondere da sé, e forse non sarebbe qui per iscriversi al corso, che magari potrebbe condurre lei, signor..?"

"Ulisse... non credo che potrei mai arrivare a tenere un corso del genere e, coincidenza, stiamo parlando proprio del mio secondo dubbio, signor..?"

"Ipnclvim"

"Ipnclvim... ma è un nome?"

"Quello più facile da ricordare... ilprimonomechelevieneinmente."

"Ma potrebbe non essere il suo... se dicessi, che so... Jean?"

"Ci ha azzeccato, visto che facile?!"

"... davvero? Ma è un caso!"

"Sicuramente, uno contro tutti i nomi del mondo... come trovare il biglietto vincente della lotteria... le avevo detto che è fortunato, no?" 
 
"Qualcosa mi sfugge... mi par d'essere in un film..."

"... in una simulazione, nella pagina d'un libro... in un dialogo scritto su un forum... qual è la vera realtà?"

"... accidenti, son domande difficili... la vera realtà è quella che vivi, che sperimenti, qualcosa di oggettivamente incontestabile, no?"

"Appunto... ma chi la vive dov'è?"

"Sono io, qui... che la sto vivendo..."

"Vedi, Ulisse (a questo punto diamoci del tu...) tu potresti essere l'espediente di uno scrittore burlone per comunicare con i suoi amici... egli, dietro l'ormai onnipresente tecnologia sta, parola dopo parola, infondendo la vita in te, uno dei suoi personaggi... e man mano in chi legge si forma un'immagine a cui farti corrispondere... niente di nuovo sotto il sole, come direbbe il Toro... tutto è già stato scritto, noi si cambia solo un po' forma e disposizione e si posta... per continuare a vivere in questa realtà virtuale, magari credendo di far bella figura, con dei ragionamenti logici e importanti... insomma una canzone intelligente..."
 
Continua...
 
https://www.mybubble.it/2021/07/07/1973-cochi-e-renato-fanno-cantar-tutta-la-gente-con-la-canzone-intelligente-e-le-altre-ma-chi-era-lo-sciocco-in-blu/
 
dedicato @Aspirante Filosofo58
 
Cordialement
Jean

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Jean il 02 Novembre 2023, 10:02:23 AM

"Buonasera, vorrei iscrivermi a un vostro corso."

"Bene... quale?"

"Conosci te stesso (soddisfatti o rimborsati)."

"Eh, il nostro fiore all'occhiello. Che fortuna, è rimasto l'ultimo posto!"

"Accidenti, non pensavo ci fosse un tale interesse... meno male, cosa serve?"

"... rimasto l'ultimo posto di tre... per questo è fortunato, un segno karmico o del destino, se preferisce. Basta un documento, sottoscrivere questo modulo e versare un acconto di xx euro."

"... dieci pagine di modulo d'iscrizione? Comunque questa è la mia C.I. e l'acconto... un po' caruccio, eh."

"Come leggerà nel modulo, al termine del corso in accordo alla formula soddisfatti o rimborsati, se non lo sarà riavrà le quote versate, se invece acquisita la conoscenza di sé sarà soddisfatto, sicuramente non la scambierà con una cifra ben maggiore di quella sostenuta!"

"Beh, messa così pare una formula vantaggiosa... ho un paio di  dubbi e vorrei parlarne con l'insegnante... potrei incontrarlo?"

"Ma certo... ci sta già parlando, dica pure, sono io!"

"Ah, pensavo fosse un amministrativo..."

"Infatti amministro un po' di tutto, mi muovo su più piani – dell'essere e non -  che dubbi ha?"

"Il primo riguarda il motivo per cui sono qui rispetto all'impegno richiesto..."

"Giusto, interrogarsi sulle motivazioni... è già sulla buona strada, anzi, un bel pezzo avanti! Certo che se conoscesse se stesso..."

"Non avrei dubbi?"

"... a cui non potrebbe rispondere da sé, e forse non sarebbe qui per iscriversi al corso, che magari potrebbe condurre lei, signor..?"

"Ulisse... non credo che potrei mai arrivare a tenere un corso del genere e, coincidenza, stiamo parlando proprio del mio secondo dubbio, signor..?"

"Ipnclvim"

"Ipnclvim... ma è un nome?"

"Quello più facile da ricordare... ilprimonomechelevieneinmente."

"Ma potrebbe non essere il suo... se dicessi, che so... Jean?"

"Ci ha azzeccato, visto che facile?!"

"... davvero? Ma è un caso!"

"Sicuramente, uno contro tutti i nomi del mondo... come trovare il biglietto vincente della lotteria... le avevo detto che è fortunato, no?"
 
"Qualcosa mi sfugge... mi par d'essere in un film..."

"... in una simulazione, nella pagina d'un libro... in un dialogo scritto su un forum... qual è la vera realtà?"

"... accidenti, son domande difficili... la vera realtà è quella che vivi, che sperimenti, qualcosa di oggettivamente incontestabile, no?"

"Appunto... ma chi la vive dov'è?"

"Sono io, qui... che la sto vivendo..."

"Vedi, Ulisse (a questo punto diamoci del tu...) tu potresti essere l'espediente di uno scrittore burlone per comunicare con i suoi amici... egli, dietro l'ormai onnipresente tecnologia sta, parola dopo parola, infondendo la vita in te, uno dei suoi personaggi... e man mano in chi legge si forma un'immagine a cui farti corrispondere... niente di nuovo sotto il sole, come direbbe il Toro... tutto è già stato scritto, noi si cambia solo un po' forma e disposizione e si posta... per continuare a vivere in questa realtà virtuale, magari credendo di far bella figura, con dei ragionamenti logici e importanti... insomma una canzone intelligente..."
 
Continua...
 
https://www.mybubble.it/2021/07/07/1973-cochi-e-renato-fanno-cantar-tutta-la-gente-con-la-canzone-intelligente-e-le-altre-ma-chi-era-lo-sciocco-in-blu/
 
dedicato @Aspirante Filosofo58
 
Cordialement
Jean
Grazie per la dedica. Secondo me, questo dialogo si potrebbe  trasferire a tante altre situazioni di televendita, di e-mail pseudo invitanti, e via discorrendo, a tutto ciò che puzza di imbroglio. Mentre ritengo importante che ognuno conosca il proprio vero e profondo sé, qui, come in tutte le altre situazioni (cambiando argomento) chi propone ciò, pensa innanzitutto al proprio portafoglio, perdendo di vista sé stesso. E' un po' come in quelle pubblicità che iniziano con "solo da noi trovi...".
Qualche anno fa mi capitò di andare ad un appuntamento, perché a quanto mi avevano scritto sull'invito, io avrei avuto la possibilità di vincere una cena per due come premio. Peccato che per poterla vincere io fossi costretto a comprare un'enciclopedia di cui non mi importava un fico secco! Avendo io dimestichezza con le vendite, in quel periodo, lo feci notare e bloccai l'interlocutore, terminando con: "...so quando è ora di smetterla, e ora è arrivato quel momento!"
Vorrei trovare un siffatto venditore per metterlo ko dal punto di vista dei ragionamenti.  :D :D :D
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Jean



Settimana enigmistica
 
Per rinfrancar lo spirito, tra un enigma e l'altro,
convien portare l'attenzione alla vuota pagina
senza una soluzione, per quanto tu sia scaltro.
Senza marmellata, pan, caffelatte là in cucina
 
la colazione è simbolo che manca di sostanza;
seppure nell'imago creiamo ogni apparenza
alzati dalla sedia vuota ancor resta la panza,
così tra parole e fatti permane la distanza.
 
Siam tutti di passaggio nel mondo e in questo forum,
siam tutti peccatori (chi no?) che non raggiungon il quorum
per guadagnarci un posto nella schola cantorum.
Dai debitor falliti, i par condicio creditorum
attendono la fine del film di questo cineforum.


 
Dedicato  @Eutidemo  @daniele22 @iano @Phil @ Bobmax
 
Cordialement
Jean

Phil

Ringraziamento a Jean in stile "dark humor":

Che sia ascesa o caduta in verticale
tutti ci si incontra poi in orizzontale;
capita bene o male la gran finzione,
ogni casella porta alla (dis)soluzione,
per ogni rebus o misterioso enigma
una ruga in volto ne segna lo stigma,
e lo si comprende solo verso sera:
ciò che fa il gioco, è la casella nera...

Ipazia

Belle entrambe ma attenzione alla metrica. E agli accenti, che italiano e francese non condividono per nulla. Tronchi contro sdruccioli e piani.

Anche la linguisticamente ricca invenzione di phil qualche limatina la meriterebbe.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: Ipazia il 04 Novembre 2023, 14:52:34 PMTronchi contro sdruccioli e piani.


Anche questa non è male.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Phil

Citazione di: Ipazia il 04 Novembre 2023, 14:52:34 PMAnche la linguisticamente ricca invenzione di phil qualche limatina la meriterebbe.
Il povero Jean ha subito più di una volta le "molestie" delle mie filastrocche nei suoi testi, quindi chiunque voglia manomettere le mie rime, non può che essere benvenuto (sono rime "open source").
Sulla "ricchezza" hai ragione, la filastrocca ha infatti un "doppio fondo"; sotto l'allegoria del cruciverba c'è un tema "elettorale": «che sia ascesa o caduta» si riferisce all'indice di gradimento e agli exit poll; «ci si incontra poi in orizzontale» allude ai tabelloni con le liste affiancate in orizzontale fuori dai seggi (oltre che, volendo, all'orizzontalità delle file per il voto); «ogni casella porta alla soluzione» (il "dis" è un po' polemico, così come "finzione"), nel senso che ogni lista e candidato pare avere la soluzione per i problemi della società; segue un riferimento ai politici più navigati che hanno affrontato molti enigmi (con la ruga ad alludere all'età media dei presidenti); la "casella nera verso sera" è chiaramente quella del voto espresso che scandisce lo spoglio notturno delle schede.

Ipazia

Che politica e morte
abbiano tante affinità 
si è scoperto più tardi 
con la modernità. 

L'animale politico
nasconde le zanne
ma caro Aristotele
le ha lunghe due spanne.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jean


Per rin-fran-car lo spi-ri-to, tra un e-nig-ma e l'al-tro,
con-vien por-ta-re l'at-ten-zio-ne al-la vuo-ta pa-gi-na
sen-za u-na so-lu-zio-ne, per quan-to tu si-a scal-tro.
Sen-za mar-mel-la-ta, pan, caf-fe-lat-te che t'ab-ba-ci-na
 
la co-la-zio-ne è sim-bo-lo che man-ca di so-stan-za;
sep-pu-re nel-l'i-ma-go cre-ia-mo o-gni ap-pa-ren-za
al-zàti dal-la se-dia, vuo-ta an-cor re-sta la pan-za,
co-sì tra pa-ro-le e fat-ti per-ma-ne la di-stan-za.
 
Siam tut-ti di pas-sag-gio nel mon-do e in que-sto fo-rum,
siam tut-ti pec-ca-to-ri (chi no?) che non rag-giun-gon il quo-rum
per gua-da-gnar-ci un po-sto nel-la scho-la can-to-rum.
Da-i de-bi-tor fal-li-ti, i par con-di-cio cre-di-to-rum
at-ten-do-no la fi-ne del film di que-sto ci-ne-fo-rum.

.....................
Pur s'a-sce-si o ca-du-ti in ver-ti-ca-le
tut-ti ci s'in-con-tre-rà in o-riz-zon-ta-le;
ca-pi-ta be-ne o ma-le la gran fin-zio-ne,
o-gni ca-sel-la me-na al-la (dis)so-lu-zio-ne,
o-gni re-bus o mi-ste-ri-o-so e-nig-ma
la-scia u-na ru-ga in vol-to qua-le sti-gma,
che si com-pren-de so-lo quan-do vien la se-ra:
ciò che fa il gio-co, è la ca-sel-la ne-ra...

.........................
Non v'è maggior patir d'un tronco che t'arriva
sdrucciolando piano pian tra capo e collo
e tu, dissimulando dici: chi soffriva,
non vedi il bozzo, minor d'un francobollo?
 
Ma quello, il bozzo, al par dell'iceberg
per il principio di quel genio, l'Heisemberg,
non puoi misurare dov'è posizionato,
come pel chiodo tutto è indetermina...
(eh sì, mancando l'ultima sillaba...)

 
Grazie a tutti per lo scambio.  :P
(@Ipazia... qui si scherza un pochino, eh...)  :'( O:-)

 
Cordialement
Jean

Jean




Ratislav e il prigioniero di Zenda (un altro enigma dei chiodi).

Nel regno di Ruritania, Rudolf, il matematico imprigionato nel castello di Zenda, viene regolarmente visitato da Ratislav che gli propone sempre nuovi enigmi con la promessa mai adempiuta di liberarlo quando risolti. In realtà trattasi dell'espediente di Ratislav per appropriarsi delle conoscenze di Rudolf.
Tuttavia un giorno Rassendyll, il falegname del castello, entrato nella cella per riparare un infisso e dispiaciuto della sorte di Rudolf, gli rivela la soluzione di un enigma da proporre a Ratislav con la clausola che se non risolverà l'enigma dovrà  liberarlo DEFINITIVAMENTE...
 
L'enigma consiste nel
 
"correggere l'uguaglianza ERRONEAMENTE SCRITTA con i chiodi, agendo opportunamente su UN SOLO SINGOLO CHIODO"
 
 
(908,8-241,8 = 241,2+184,6)
 
NB – non sono valide disuguaglianze né fasi (argomenti) di numeri complessi.  
 
                                  e chiunque abbia amor per l'umorismi,
                                  oppure provi matematico diletto
                                  a cimentarsi con tali equilibrismi
                                  e non riporli inevasi nel cassetto.

 
Cordialement 
Jean

Jean

Perbacco, l'enigma del precedente post è rimasto inevaso... al pari di Rudolf, ancora prigioniero di Zenda... beh, chiederò a Rassendyll, il falegname del castello qualche aiutino...

nell'attesa vi intrattengo con un raccontino, "Identità":




A un pensionato (non sanno come passar il tempo) intento ad osservare un metalmeccanico martellar con precisione un rivettone sulla putrella, chissà come mai venne in mente di chiedergli chi fosse.
Il lavoratore, seppur inizialmente distratto dalla domanda del pensionato, continuò a lavorare mentre la sua mente divagò verso un'osservazione più profonda della sua esistenza e dell'idea di identità.

Pensò a quanto fosse insignificante e transitorio il suo lavoro nel grande schema delle cose. I rivettoni che martellava sarebbero andati a formare una parte di una travatura che a sua volta sarebbe stata parte di un sistema più vasto. Le sue azioni, per quanto precise e abili, sembravano prive di un significato intrinseco.

La domanda del pensionato, "Chi sei?", risuonava nella sua mente. In un momento di riflessione nichilista, il metalmeccanico si perse nella consapevolezza della transitorietà e del vacuo della sua esistenza. La sua identità sembrava svanire, come se non ci fosse nulla di sostanziale che potesse definirlo.

Mentre martellava con ancora più forza, il metalmeccanico si lasciò sommergere da una sensazione di vuoto esistenziale. Si chiese se l'identità fosse solo un'illusione, una costruzione umana priva di significato reale. Forse, pensò, siamo solo un insieme casuale di atomi e molecole che si sono assemblati per un breve periodo di tempo, destinati alla dispersione e all'oblio.

Il metalmeccanico continuò a lavorare in preda a una sorta di disincanto. Nella sua concezione nichilista del mondo, ogni azione sembrava inutile e priva di significato. Il martellare dei rivettoni sulla putrella divenne un'attività automatica, priva di scopo, un semplice esercizio di movimenti ripetitivi.

Il pensionato, notando l'aria di desolazione che circondava il metalmeccanico, si avvicinò con gentilezza. "Forse, amico mio, l'assenza di un significato intrinseco non deve necessariamente annientare il valore delle nostre azioni. Possiamo trovare il nostro scopo nella capacità di dare senso a ciò che facciamo, nel creare connessioni con gli altri e nel cercare la bellezza anche nelle cose più semplici."

Il metalmeccanico alzò lo sguardo, guardando il pensionato con occhi stanchi e smarriti. "Ma tutto sembra così effimero, così insignificante... come possiamo trovare un significato in questo vuoto?"
"Forse il significato si trova nella nostra stessa esperienza, nelle relazioni che costruiamo, nelle emozioni che proviamo e nel modo in cui influenziamo gli altri. Nonostante la natura effimera e insignificante della nostra esistenza, possiamo scegliere di attribuire valore alle nostre azioni e di creare un significato personale."

Il metalmeccanico rifletté sulle parole del pensionato, cercando di trovare un punto di equilibrio tra la sua concezione nichilista e la prospettiva del significato personale. Mentre martellava ancora i rivettoni sulla putrella, si rese conto che, sebbene l'identità e il significato potessero sembrare fugaci e relativi, poteva ancora trovare un senso di realizzazione e soddisfazione nel perseguire la sua abilità e nell'essere consapevole delle connessioni che creava con gli altri.

E così, il metalmeccanico continuò il suo lavoro, abbracciando l'incertezza dell'esistenza e cercando di colmare il vuoto con il proprio senso di significato personale. Mentre martellava, accettava che, sebbene l'identità potesse essere un concetto effimero, poteva ancora trovare una forma di valore e di senso nell'atto stesso del martellare, nel perseguire la perfezione e nella ricerca di un senso personale nella sua breve e transitoria esistenza.

Il pensionato, notando alfine l'espressione compiaciuta del metalmeccanico lo salutò e quest'ultimo, nel ricambiare il saluto si distrasse quel tanto dal mancare la testa del rivetto... 

... e tutto il ferroso chilo della mazzetta da carpentiere impattò sull'indice sinistro del metalmeccanico che lanciò un poderoso urlo...

... con ciò il metalmeccanico si ritrasse dal sogno, e la sua coscienza traslò nella dimensione della veglia dove non aveva ricevuto alcun colpo né subito un qualche danno.... tra l'altro non era un metalmeccanico, bensì un chimico in pensione appassionato di filosofia e l'accaduto gli ricordò quanto letto di recente:

... ma una martellata sul dito ti rammenta l'uno che sei lungo l'intero arco della tua vita. Fotogramma per fotogramma.  Funziona meglio del cogito: soffro (io e non un altro) ergo sum. Il tuo dito, salvo amputazione, definisce la tua ontologia per l'intero arco della tua vita e il nichilismo, restando sul reale, è kaputt.

Accidenti, che ontologia (e di chi) aveva definito il suo dito?



https://www.riflessioni.it/logos/index.php?msg=81097

"Identità, termine filosofico indicante in generale l'eguaglianza di un oggetto rispetto a sé stesso."


Cordialement
Jean

Discussioni simili (2)