Non so se ne siete informati, ma per il 22 Febbraio si è lanciata l'iniziativa "Un giorno senza connessione-sconnettiamoci dai device e riconnettiamoci tra noi". Chi ha dei figli adolescenti conosce tutte le problematiche legate alla possibile dipendanza da internet e da smartphone. Ma anche gli adulti, a mio parere, sono ormai sempre più condizionati da questi mezzi di comunicazione .
Naturalmente aderirò all'iniziativa e per il 22 Febbraio non userò PC o altro e ovviamente non posterò nulla.
Sarebbe bello che l'intero forum aderisse a questa iniziativa...
Per un giorno non succede niente...

Personalmente non condivido quest'iniziativa, di cui anche a me è capitato di leggere tra le notizie, perché serve solo a lasciare i problemi come stanno, senza alcuno sforzo di andare alla loro radice.

Il problema dello stare troppo davanti al computer o a internet non è una questione di durate, è questione di che cosa si fa davanti al computer o su internet. È questo l'interrogativo che la gente non si pone e che non può essere risolto neanche scollegandosi un anno intero. Se la gente stesse al computer con intenzioni chiare, con programmi seri, allora il problema non sussisterebbe. Se i social network fossero usati anche per riflettere e non solo per scambiarsi scemenze, non esisterebbe un problema di dipendenza dai social network. Non sarà l'essere scollegati a svegliare la gente e far loro capire cosa fare.

È la stessa logica di come impiegare il tempo libero del fine settimana: i fatti mi sembrano dimostrare che l'aumento di disponibilità di tempo libero non ha affatto creato una popolazione mentalmente più libera; al contrario, il tempo libero viene usato per diventare ancora più schiavi di tutto ciò che massifica.

Un ragionamento simile riguarda quando si fa critica contro la Chiesa, perché la Chiesa chiede offerte. Il problema non sta nel chiedere offerte, ma nel percepire che ciò che viene dato in cambio non vale l'offerta data. Lo stesso è quando ci si lamenta dell'eccessiva tassazione da parte dello Stato: il problema non è che lo Stato ti succhia il denaro, ma che in cambio di quel denaro non ti dà un equivalente di servizi validi.

Per sintetizzare il tutto: non dobbiamo cadere nell'illusione che il togliere ci faccia automaticamente capire cos'è che bisogna mettere al suo posto. Il solo togliere, fatto con mente vuota, lascia solo vuoto e può perfino essere peggiore, perché distoglie da una ricerca critica di dove stanno, quali sono le vere radici dei problemi.

Avete mai visto qualcuno consigliare a un musicista di dedicarsi un po' meno alla musica? Eppure so per esperienza che è normale per i musicisti dedicare l'intera loro vita, le intere loro giornate, al loro strumento musicale. La differenza sta nel fatto che un musicista percorre per tutta la vita un cammino di crescita profonda e ricchissima; anche stando collegati al computer o a internet si può portare avanti qualcosa del genere, per questo dico: non dipende da quanto ci stai, dipende da cosa ci fai.

Avete mai visto qualcuno sconsigliare un monaco dal troppo dedicarsi alla preghiera, alla meditazione?

Non sarà lo scollegarci a farci capire come impiegare il nostro tempo.

In parte sono daccordo con il discorso radicale di Cannata ma è sempre e comunque meglio che una certa sensibilità innanzitutto si instauri, e la sensibilità verso la "sconnessione" non è certo diffusa essendo la "connessione" una droga relativamente nuova. Marito e moglie si prepareranno scaricate le serie Tv il giorno prima e si piazzeranno davanti ai loro schermi "sconnessi" mentre il bimbo guarda il suo cartoon scaricato il giorno prima "sconnesso". Una pagliacciata ma meglio di niente. Io parteciperò come quasi tutti gli altri giorni (ho internet solo in ufficio, non a casa).

ok aderisco.

spero di ricordarmi  

basta che sia un giorno