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Quale direzione?

Aperto da Simone, 30 Maggio 2016, 22:03:57 PM

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Simone

(Amen di essere filosofi)
Una tendenza che ho notato è che col passare del tempo si fa sempre meno conversazione di certi argomenti. Sembra che crescendo fisicamente e materialmente ci formiamo su un presente materiale e le questioni esistenziali profonde lasciano il posto alla pragmatica del fare (presto e sempre prima, automatico e abituale, che il tempo fugge via sempre più rapido).
Che cosa fare? Programmare la realtà o contemplare la bellezza di un programma perfetto?
Il linguaggio del fare, il linguaggio dell'esser fatto.
Quali molecole, quali codici, quali forme primitive, quale linguaggio, quali informazioni  avranno la meglio nel dirigere l'aspetto globale del futuro?

acquario69

forse il fatto che questo argomento non abbia avuto finora risposte può già essere un segnale,del resto non credo sia così facile  provare a dire qualcosa in merito,anche perché la corrente del fiume e' diventata troppo impetuosa per non rischiare di esserne trascinati a sua volta...quindi molto meglio (secondo me) mettersi,almeno temporaneamente,al riparo a bordo della riva..

baylham

Forse la risposta è implicita nella domanda: sono il presente, il fare quotidiano le questioni profonde, mentre le questioni esistenziali non lo sono.

Simone

Grazie per le risposte.

Il fare è guidato dal sentire e i sentimenti scaturiscono dal contatto fra "molecole", che sono forme primitive dell'energia (almeno relativamente alla complessità strutturale degli organismi che emergono dai loro diversi ordini). Ogni diversa molecola ha una diversa funzione e ogni diversa molecola "psicoattiva", influenzando consistentemente il funzionamento del'organo cosciente, imprime in noi una tendenza in una diversa direzione comportamentale. Dunque mi chiedo in che direzione ci porti il diffuso uso quotidiano di sostanze psicoattive quali la caffeina in particolare, che spinge a fare prima ma a scapito dell'immaginare; e quindi a produrre di più ma a scapito della qualità creativa. Perché è l'immaginazione che ci permette di orientarci, di mirare un desiderio e prendere la direzione per realizzarlo, in breve di scegliere. Ma più forte sarà la spinta al fare e meno controllo avremo sulla direzione; come una gara di velocità, non sapremo dove andremo a finire e forse finiremo per schiantarci. Tutto dipende dal tipo di carburante -la forma di energia- dunque quale carburante per (avanzare in) quale direzione?

E ancora, qual'è il miglior futuro che possiamo immaginare? Quali forme, immagini e sentimenti possono condurci ad esso?
La mia idea è che finché non ci chiediamo seriamente che cosa inibisce la nostra immaginazione, nel migliore dei casi non sapremo dove andiamo.

acquario69

#4
Citazione di: Simone il 01 Giugno 2016, 17:53:36 PM
E ancora, qual'è il miglior futuro che possiamo immaginare? Quali forme, immagini e sentimenti possono condurci ad esso?
La mia idea è che finché non ci chiediamo seriamente che cosa inibisce la nostra immaginazione, nel migliore dei casi non sapremo dove andiamo.

sicuramente le sostanze che ingeriamo hanno un influenza sull'organismo e non solo sul piano fisico,essendo per principio tutto interconnesso.
non conosco nei particolari i vari effetti delle diverse sostanze e non so se dico una sciocchezza pensando che non sia solo il caffè ad essere "psicoattivo"..e chissa in generale quanti altri veleni ingurgitiamo,e' davvero ancora possibile trovare alimenti sani? non lo so,qualche serio dubbio ce l'avrei,penso tuttavia che sia molto difficile.

dunque quale immaginazione?..e appresso quale direzione?

intanto una certezza credo si possa gia avere e cioè che tutto cio che caratterizza la nostra epoca va proprio nella direzione che in assoluto non dovremmo più assumere,altrimenti come dici tu e non credo sia nemmeno così difficile da capire,ci andremo,anche molto presto a schiantare...
eppure,nonostante l'evidenza perché si continua per questa direzione?..perlomeno a me sembra che sia così.
e infatti credo anch'io che cio che viene a mancare sia una diversa "immagine" ma forse il punto vero e proprio e' che l'immagine non ce l'abbiamo proprio più..si va avanti per così dire solo a forza d'inerzia e che logicamente non fa che continuare,e pure passivamente nella stessa identica direzione.
allora secondo me questo può significare che non ce più nemmeno una coscienza,che a monte e ancora prima possa indurre all'immaginazione.

e se così fosse,come tornare ad avvertire la coscienza? (magari non che sia andata chissa dove,piuttosto e' sepolta da strati accumulati di rifiuti,che poi e' esattamente quello che succede all'esterno,nei confronti del nostro pianeta,della nostra madre terra!..e secondo me non può non esserci perfetta correlazione) si dovrebbe appunto fare una mega bonifica,al nostro interno,disintossicarci di tutte le scorie mentali che ci impediscono di vedere..

per conto mio vedrei pure delle alternative,e in sintesi sarebbe quello di tornare alla natura,intesa non come oggetto (e in questo senso non può che finire per essere utilizzato) ma come organo vivente in simbiosi con tutto il creato,noi compresi ovviamente,dovremmo sentirci in fusione e non distinti e separati...ma onestamente per me e' davvero difficile pensare che tutto questo possa alla fine realizzarsi,anche perché,tra le altre cose,la velocità che si e' da tempo instaurata in questo senso non mi lascia ben sperare,sarebbe come cercare di fermare un alluvione (riprendendo la metafora di sopra) con le sole mani.
forse rimane solo lo schianto finale,l'unico che può davvero fermare le cose e rimettere finalmente ordine,azzerando tutto!

..ma forse sono solo troppo pessimista,percio se posso chiedere,tu invece quali alternative vedresti ancora possibili,cercando di approfondire quello che mi sembra hai finora soltanto accennato?..quale direzione??

Aniel

Baylham ha parlato del FARE QUOTIDIANO,secondo me e' da qui che dobbiamo partire. I social possono servire come scambio di idee, come mezzo di aggregazione per la crescita delle coscienze , ma ha molti limiti quando si tratta di scambio di energie tra le persone, e' nella vita quotidiana che abbiamo veramente la possibilita' di interagire e di crescere.
Guardare le persone negli occhi e' il mezzo migliore per capire chi ti sta di fronte, aiutare con un gesto, con un sorriso, con un incoraggiamento  chi sta nella 'merda', tanto domani ci puoi essere tu, abbracciare un cane, un albero e sentirne il campo vibratorio, guardare l'immensita' del cielo. la luna ieri sera aveva un colore dorato, ve lo voglio raccontare.... '
Pero' mi piace scrivere,  mi piace la leggerezza della poesia , delle parole condivise, dei sentimenti condivisi, anche se faccio errori , mi piace migliorarmi negli errori, anche d'ortografia!!!  forse anche questo e' un fare quotidiano. Ferdinando Pessoa diceva che scrivere e' un passatempo come un'altro , come fare l'uncinetto, e' una passione,ancora meglio se condivisa.