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Primo ricordo

Aperto da stelle dell'auriga, 13 Novembre 2018, 17:57:32 PM

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sgiombo

https://www.youtube.com/watch?v=_YDKxJcgPEE

E' un po' lunga e a chi non ha vissuto quei tempi (io personalmente controcorrente, come sempre: quelli che ora si sono da gran tempo sputtanati come reazionarissimi arrivisti mi additavano al pubblico ludibrio come "moderato", "socialdemocratico", "riformista", ecc.) può apparire forse noiosa, ma esprime bene certe atmosfere.

Il cercatore

Anche io mi pongo tante domande sulla natura della memoria e sopratutto sul legame con la realtà vissuta, ma per motivi un pò speciali.

Mi spiego. Io sono stato vittima di violenze sessuali da mia madre nell'adolescenza e di ricordo della mia infanzia, non mi ricordo (nel senso convenzionale del termine) quasi niente. Poi ho ripreso contatto con una persona, una delle figlie della migliore amica di mia madre, che mi ha fatto sapere che queste violenze, le aveva anche subite lei e che, infatti, i bambini dele due famiglie erano presi, fin da piccoli, in una rete di violentatori.

Da lì, mi sono tornati pezzi di immagini, parole pronunciate da mia madre, dal mio fratello. Poi alcuni dettagli estranei alla nostra famiglia, ma che confermavano tutto ciò. E nel frattempo, quello che alcuni chaimano "flashbacks" ed altri "falsi ricordi".

Ho studiato filosofia prima in Francia, poi in Inghilterra. In Inghilterra, mi sono posto la domanda del rapporto tra la scienza e la psicoanalisi di Freud e ho scoperto le nuove idee in neurologia - quelle di Damasio ed altri - proprio sul costituzione di un inconscio neurologico prima della memoria propria. Damasio ritrovava così il primo progetto di Freud, pre-psicoanalisi, quello di un progetto di psicologia scientifica che riponeva interamente su un modello materilista del cervello umano a basi di neuroni. 

Purtroppo, Freud ha poi abandonato questa via, perchè la scienza non era ancora pronto e lui doveva fare carriera.

Dunque, per tornare alla memoria, che cosa chiamiamo memoria vera e propria: un'immagine rimasta in mente dai primi anni, ho anche dai primi mesi di vità, o una narrativa, una ricostruzione o piuttosto una costruzione che serve a definire in un certo qualmodo ciò che riteniamo di essere. I flashback, in questo senso, non fanno parte della memoria, ma si possono definire come ricordi?

E quale rapporto ha la memoria con la costruzione del soggetto: è un rapporta di vera e propria costruzione del soggetto, o solo una parte? Attraverso la memoria, ci sarebbe tanto da dire sull'individualità di ognuno, sul rapporto del soggetto ala realtà, sulla definizione del vissuto o dell'esperienza. Ricordo tra l'altro una dichiarazione di un altro scienzato, credo G. Edelman, che diceva che il sistema nervoso di una zanzara non è mai assolutamento identico a quello di un altro perchè si sviluppa in corrispondenza delle esperienze vissute individualmente da ciascuna zanzara vivente. A maggior ragione per gli esseri umani.

Ecco a cosa mi fa pensare questa riflessione sulla memoria. E così torno ai miei studi in Francia dove la mia tesi di Laurea trattava del "gioco" tra quello che si definisce come Io, il soggetto, ed il mondo: Il soggetto come riflesso del mondo materiale nel quale non rappresenta quasi nulla, ma il mondo come mera riflessione, rappresentazione, del soggetto, seguendo in tutto ciò il pensiero di Schopenhauer.

Mi fermo lì. Forse ho già scritto troppo. Spero comunque aver portato qualcosa a questo filo di discussione.

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