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Primo ricordo

Aperto da stelle dell'auriga, 13 Novembre 2018, 17:57:32 PM

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stelle dell'auriga

Da sempre mi affascina la capacità del nostro cervello di immagazinare ricordi, pare che l' ippocampo sia la sede specifica  dove vengono depositati i nostri ricordi autobiografici, che sicuramente sono legati alle nostre emozioni, l' esempio più eclatante è quello della musica, infatti a volte bastano poche note di alcune melodie che abbiamo amato a farci venire in mente momenti belli, importanti, magari anche non piacevoli, che abbiamo vissuto.

Spero nel tempo di poter conservare una buona memoria, la mia è fotografica, a volte riesco a ricordare scene della mia vita, come se fosse un film.

Ho letto che i primissimi ricordi si formano intorno ai due/ tre anni, eppure ci sono persone che hanno qualche flash di immagine già prima, parlando di questo argomento con delle amiche ci siamo confrontate e loro stentavano a credere che avessi un ricordo già intorno all' anno di vitae, è un bel ricordo: una bambola su un' altalena rossa, il mio primo regalo all' Epifania, ( sì all' epoca era la Befana a portare i doni ;D ), ricordo anche dove era stata posizionata nella stanza.

Ovviamente ho chiesto  a mia madre, "inquietantemente" ha confermato di sì.
 E voi a che età è più o meno è collocato il vostro primo ricordo?
Se vi va di condividere, ovvio  :)

Socrate78

#1
Io purtroppo ricordo più nitidamente le cose "brutte" che quelle belle, ricordo benissimo tutti i rimproveri che ho preso a scuola, le litigate con i compagni e le rotture di piccole amicizie, le ricordo come se fosse ieri, mentre ricordo meno i momenti di gioia . Forse è perché ricordare i nostri errori serve per non ripeterli, giusto? Ma io dico che è ingiusto comunque, il nostro cervello dovrebbe essere programmato per farci solo pensare senza farci provare nulla di negativo, la sofferenza è espressione del limite della natura che non riesce a produrre un'intelligenza superiore ed allora compensa con il dolore.

stelle dell'auriga

Citazione di: Socrate78 il 13 Novembre 2018, 20:16:12 PM
Io purtroppo ricordo più nitidamente le cose "brutte" che quelle belle, ricordo benissimo tutti i rimproveri che ho preso a scuola, le litigate con i compagni e le rotture di piccole amicizie, le ricordo come se fosse ieri, mentre ricordo meno i momenti di gioia . Forse è perché ricordare i nostri errori serve per non ripeterli, giusto? Ma io dico che è ingiusto comunque, il nostro cervello dovrebbe essere programmato per farci solo pensare senza farci provare nulla di negativo, la sofferenza è espressione del limite della natura che non riesce a produrre un'intelligenza superiore ed allora compensa con il dolore.

Questo ricordare più chiaramente gli episodi brutti potrebbe dipendere dal forte impatto che le esperienze negative hanno impresso alla tua psiche, una sorta di "forma mentis" incapace di vedere il bello, o perlomeno quei momenti di gioia sono stati talmente di minore intensità che non ti hanno lasciato ricordi tali da poter essere degni di nota.

Vabbè azzardo eh, anche perchè non conoscendoti, si può solo buttare lì qualche considerazione;
forse è anche una capacità caratteriale o di difesa, perchè per quanto mi riguarda i ricordi brutti tendo a rimuoverli, non voglio che abbiano potere su di me.

Comunque fare degli errori serve anche a crescere, forse dovresti essere più indulgente verso te stesso, tutti facciamo errori o commettiamo leggerezze, fa parte del bianco e nero di cui siamo composti, l'importante è che queste parti siano armonicamente conviventi tra loro.

InVerno

Ho un esperienza piuttosto strana a riguardo, il tuo incipit dove citi "memoria fotografica" me l'ha fatto tornare in mente. Sono sempre stato convinto di avere delle memorie di infanzia, alcune molto antiche altre meno. Finchè più in la nella vita ho aperto un album fotografico, e le ho trovate li: l'immagine più nitida dei miei ricordi coincideva con la fotografia. Sono giunto rapidamente alla conclusione di aver costruito queste memorie a partire dalla fotografia, perchè più provavo ad allontarmi dall'immagine fotografata più il ricordo svaniva, solo una manciata di momenti prima e dopo il momento immortalato che avevo probabilmente immaginato da più giovane quando avevo visto la foto. Trovo incredibile come la mia mente sia stata capace di abbandonare la terza persona ed immedesimarsi nel soggetto della foto e creare la mia ipotetica vista durante quel momento, anche se molto probabilmente guardando davanti a me avrei dovuto vedere il fotografo mentre nei ricordi non c'era. Sei sicuro di non aver mai visto quella bambola in una foto? :) In generale quando ripenso a questa storia, non posso che meravigliarmi di quanto il nostro cervello lavori costantemente per illuderci e consolarci, e di quanto il nostro ipotetico "io" sia costruito e quanto innato..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

acquario69

Citazione di: Isfrael il 13 Novembre 2018, 17:57:32 PM
Da sempre mi affascina la capacità del nostro cervello di immagazinare ricordi, pare che l' ippocampo sia la sede specifica  dove vengono depositati i nostri ricordi autobiografici, che sicuramente sono legati alle nostre emozioni, l' esempio più eclatante è quello della musica, infatti a volte bastano poche note di alcune melodie che abbiamo amato a farci venire in mente momenti belli, importanti, magari anche non piacevoli, che abbiamo vissuto.

Spero nel tempo di poter conservare una buona memoria, la mia è fotografica, a volte riesco a ricordare scene della mia vita, come se fosse un film.

Ho letto che i primissimi ricordi si formano intorno ai due/ tre anni, eppure ci sono persone che hanno qualche flash di immagine già prima, parlando di questo argomento con delle amiche ci siamo confrontate e loro stentavano a credere che avessi un ricordo già intorno all' anno di vitae, è un bel ricordo: una bambola su un' altalena rossa, il mio primo regalo all' Epifania, ( sì all' epoca era la Befana a portare i doni ;D ), ricordo anche dove era stata posizionata nella stanza.

Ovviamente ho chiesto  a mia madre, "inquietantemente" ha confermato di sì.
E voi a che età è più o meno è collocato il vostro primo ricordo?
Se vi va di condividere, ovvio  :)


Ciao pantera rosa
Non ho idea di quanti mesi o anni avessi ma l'immagine che risale al mio primo ricordo e' questa:

Di sicuro ero in braccio a qualcuno che mi stava portando in direzione della cucina, dove cerano altre presenze...dal balcone adiacente proveniva una luce (che era la luce riflessa del sole)  
...quella luce non me la sono più dimenticata, talmente bella, talmente intensa,che non saprei nemmeno come descrivertela.

Kobayashi

Non saprei dire se si tratta del primo ricordo in assoluto, comunque per me è stato un sogno: in auto di notte con mio padre che guida in modo bizzarro e pericoloso, senza guardare la strada chinato sui pedali che manovra con le mani anziché con i piedi. Finiamo fuori strada, un volo pazzesco nel cielo sereno pieno di stelle, e poi iniziamo a precipitare.
Probabilmente un sogno che si è ripetuto più volte.
Interessante il fatto che fosse praticamente un avvertimento...
Un'intuizione notevole che si è formata chissà come nella mente di un bambino di tre-quattro anni.

stelle dell'auriga

Citazione di: InVerno il 13 Novembre 2018, 23:51:37 PM
Ho un esperienza piuttosto strana a riguardo, il tuo incipit dove citi "memoria fotografica" me l'ha fatto tornare in mente. Sono sempre stato convinto di avere delle memorie di infanzia, alcune molto antiche altre meno. Finchè più in la nella vita ho aperto un album fotografico, e le ho trovate li: l'immagine più nitida dei miei ricordi coincideva con la fotografia. Sono giunto rapidamente alla conclusione di aver costruito queste memorie a partire dalla fotografia, perchè più provavo ad allontarmi dall'immagine fotografata più il ricordo svaniva, solo una manciata di momenti prima e dopo il momento immortalato che avevo probabilmente immaginato da più giovane quando avevo visto la foto. Trovo incredibile come la mia mente sia stata capace di abbandonare la terza persona ed immedesimarsi nel soggetto della foto e creare la mia ipotetica vista durante quel momento, anche se molto probabilmente guardando davanti a me avrei dovuto vedere il fotografo mentre nei ricordi non c'era. Sei sicuro di non aver mai visto quella bambola in una foto? :) In generale quando ripenso a questa storia, non posso che meravigliarmi di quanto il nostro cervello lavori costantemente per illuderci e consolarci, e di quanto il nostro ipotetico "io" sia costruito e quanto innato.
Ciao, ho capito perfettamente il tuo ragionamento e la tua ricostruzione del momento particolare,  :)  ma io intendevo un ricordo molto lontano e spontaneo, come quando "si riavvolge il nastro" della nostra vita , fino ad arrivare alla primissima  immagine.
 
Riguardo la tua domanda, posso dirti con estrema certezza di non aver mai visto la bambola in foto, l' altalena la ricordo perchè è durata come gioco, ma non sapevo affatto della bambola, mi è stato detto a conferma...vabbè l' avevo premesso che ho una memoria molto sviluppata, sono un caso patologico  ;D

 
Anzi no... ci sono persone che hanno ricordi di una vita precedente, famoso è il caso del bambino Cameron Macaulay, vabbè quello però è un altro argomento.

stelle dell'auriga

Citazione di: acquario69 il 14 Novembre 2018, 05:48:12 AM


Ciao pantera rosa
Non ho idea di quanti mesi o anni avessi ma l'immagine che risale al mio primo ricordo e' questa:

Di sicuro ero in braccio a qualcuno che mi stava portando in direzione della cucina, dove cerano altre presenze...dal balcone adiacente proveniva una luce (che era la luce riflessa del sole)  
...quella luce non me la sono più dimenticata, talmente bella, talmente intensa,che non saprei nemmeno come descrivertela.

 Grazie acquario, è davvero molto suggestiva come immagine ;)

stelle dell'auriga

Citazione di: Kobayashi il 14 Novembre 2018, 07:21:28 AM
Non saprei dire se si tratta del primo ricordo in assoluto, comunque per me è stato un sogno: in auto di notte con mio padre che guida in modo bizzarro e pericoloso, senza guardare la strada chinato sui pedali che manovra con le mani anziché con i piedi. Finiamo fuori strada, un volo pazzesco nel cielo sereno pieno di stelle, e poi iniziamo a precipitare.
Probabilmente un sogno che si è ripetuto più volte.
Interessante il fatto che fosse praticamente un avvertimento...
Un'intuizione notevole che si è formata chissà come nella mente di un bambino di tre-quattro anni.

Molto interessante, è un ricordo di sogno premonitore, evidentemente c' è qualcosa di molto più profondo in noi, che conosce.

(Scusate ho fatto tre post, non sono riuscita a fare il multiquote)

enrico 200

credo che il mio più lucido e primo ricordo risalga intorno al primo anno di età, forse al sesto o settimo mese perchè mi pare che avessi delle dimensioni troppo piccole mentre ero in braccio ad uno dei miei genitori, penso mio papà mentre dalla loro stanza da letto perchè riconosco il punto di passaggio credo che fecero, un flesh di pochi secondi, forse al massimo credo si 2 o 3, mentre praticamente passavano nel corridoio in diagonale per entrare in bagno e farmi il bagnetto; rammento queste due figure in contro luce, quindi un bel po in ombra, scuri che non distinguevo i volti perchè ditro di fatto c'è una finestra nel passaggio, ste due figure giganti di mezzi busti, una forse più piccola a sinistra , mia mamma e papà che mi teneva e che quindi avevo di fronte con la testa ovviamente che mi girava un po ed io pensavo credo sicuramente ok mi rifanno quello che mi hanno fatto l'altra volta ormai l'ho capito mi rassegno che è una prassi ormai  ;D 
ne ho altri che presumo siano di poco dopo dei primi passi aiutato nel ricordo da un filmato anche dove mi ci ritraggono che negli anni l'ho visto e rivisto diverse volte e mi è quindi credo o rimasta memoria o semplicemente me lo son ricordato e quindi mi è rimasto vivo e ricordo il puro terrore, lo spavento come uno che non vuol fare il bangin giamping e viene portato senza volontà sua in un precipizio per il fatidico lancio mentre tu temi e anzi sei quasi sicuro che ti sfracellerai; così mi sentivo perchè infatti in quella ripresa, io ricordo o è anche visibile ora non ricordo, son stato portato sulle mie sole gambe non abituate ancora all'equilibrio e alla forza di tenere il mio peso corporeo facendomi saltare quei piccoli ma tantissimi allo stesso tempo e allenanti passettini di passaggio intermedio da sdraiato, poi pian piano verso il gattonare e poi verso l'arrampicarsi fino alla fine all'alzarsi pian piano con le proprie forze sulle gambe. Insomma non fu graduale, mi ci misero di botto, facendomi saltare quei passaggi. L'altro giorno mamma mia ha detto che ora non lo rifarebbe, credo abbia capito che non si può fare. Infatti ricordo l'insicurezza, la paura di essere in quei tranpolini, le mie gambette cioè così fragili, sembravano di burro tanto ero impreciso nell'equilibrio e nello sforzo di reggermi su di esse dovendo dosare le spinte in su e cercare l'equilibrio contemporaneamente, dicevo tra me "qui mi sfracello" e piangevo infatti cercando di farli commuovere a quei due Guliver dei miei genitori  :'( dicendo a mia modo ma proprio da questo calvario mi dovete far passa, non c'è un altra via, magari intermedia, a passettini piano piaaano
;D

stelle dell'auriga

Citazione di: enrico 200 il 02 Dicembre 2018, 01:02:32 AM
credo che il mio più lucido e primo ricordo risalga intorno al primo anno di età, forse al sesto o settimo mese perchè mi pare che avessi delle dimensioni troppo piccole mentre ero in braccio ad uno dei miei genitori, penso mio papà mentre dalla loro stanza da letto perchè riconosco il punto di passaggio credo che fecero, un flesh di pochi secondi, forse al massimo credo si 2 o 3, mentre praticamente passavano nel corridoio in diagonale per entrare in bagno e farmi il bagnetto; rammento queste due figure in contro luce, quindi un bel po in ombra, scuri che non distinguevo i volti perchè ditro di fatto c'è una finestra nel passaggio, ste due figure giganti di mezzi busti, una forse più piccola a sinistra , mia mamma e papà che mi teneva e che quindi avevo di fronte con la testa ovviamente che mi girava un po ed io pensavo credo sicuramente ok mi rifanno quello che mi hanno fatto l'altra volta ormai l'ho capito mi rassegno che è una prassi ormai  ;D
Grazie per aver condiviso,

però scusami i primi ragionamenti a quell' età no eh...non esageriamo  ;D , il cervello è ancora immaturo per un' attività del genere.

sgiombo

Non saprei se il mio più remoto ricordo sia stato quello di un' arcobaleno (nella mia memoria -sicuramente fallace- era addirittura quadruplo; probabilmente in realtà doppio) visto dopo un temporale estivo a Bovegno, in Val Trompia (BS), località poco costosa ove con i miei familiari ho passato le ferie estive da zero a cinque anni (ricordo anche i nomi dei due fratelli maschi della numerosa famiglia locale ove eravamo in pensione (Liugi e Battista) e quello della più piccolina delle tante figlie, la mia coetanea Esterina (come mi piacerebbe rivederla!), con la quale giocavo in un divertentissimo fienile pieno dell' intenso profumo dell' erba essiccata, in cui ci potevamo allegramente tuffare da varie altezze; oppure invece quello di quando, molto precocemente (due o tre anni), ho imparato ad andare con la biciclettina senza rotelle per non cadere, nel grande cortile della casa ove abitavo allora, nel centro storico di Cremona.

enrico 200

#12
Citazione di: Isfrael il 03 Dicembre 2018, 17:54:16 PM
Citazione di: enrico 200 il 02 Dicembre 2018, 01:02:32 AM
credo che il mio più lucido e primo ricordo risalga intorno al primo anno di età, forse al sesto o settimo mese perchè mi pare che avessi delle dimensioni troppo piccole mentre ero in braccio ad uno dei miei genitori, penso mio papà mentre dalla loro stanza da letto perchè riconosco il punto di passaggio credo che fecero, un flesh di pochi secondi, forse al massimo credo si 2 o 3, mentre praticamente passavano nel corridoio in diagonale per entrare in bagno e farmi il bagnetto; rammento queste due figure in contro luce, quindi un bel po in ombra, scuri che non distinguevo i volti perchè ditro di fatto c'è una finestra nel passaggio, ste due figure giganti di mezzi busti, una forse più piccola a sinistra , mia mamma e papà che mi teneva e che quindi avevo di fronte con la testa ovviamente che mi girava un po ed io pensavo credo sicuramente ok mi rifanno quello che mi hanno fatto l'altra volta ormai l'ho capito mi rassegno che è una prassi ormai  ;D
Grazie per aver condiviso,

però scusami i primi ragionamenti a quell' età no eh...non esageriamo  ;D , il cervello è ancora immaturo per un' attività del genere.
a me pare davvero di ricordarlo e di essere stato moolto più cosciente di quel che si pensa si possa davvero essere a quella età così piccola anche se non sapevo cos'era, cosa succedeva o cosa facevano in quel momento e perchè ma sentivo e vedevo e quindi capivo almeno collegavo con la memoria certi spostamenti, movimenti, trattamenti (che era il prepararmi, il tragitto fino al bagno ) che si ripetevano e capivo successivamente nelle volte successive cosa sarebbe successo di li a poco; è solo poi da più grande che ho collegato quei ricordi, quel breve anzi ricordo e ho capito cos'era, cosa avveniva cioè .. almeno credo... poi penso che noi possiamo se vogliamo e se ne abbiamo sufficiente sensibilità pratica di accedere a ricordi ... sul cervello che si pensa sia come un computer credo che si deve sviluppare non so ho dei dubbi appunto perchè credo che questo corpo non sia altro che uno strumento e che la coscienza nostra vera pelle sia indipendente da esso e credo di aver sentito o letto da qualche parte che c'è chi ha ricevuto l'asportazione di parte dell'attività cerebrale, della materia grigia o cerebrale (per qualche forma tumorale credo li presente ? ) e di aver continuato a pensare, a ragionare come se quella parte ci fosse ancora dopo l'operazione chirurgica proprio dove si riteneva essere lo strumento del pensiero, insomma mi pare di ricordare che funzionava anche senza cervello (senza pile o consol che si credeva invece quindi necessaria come solitamente si intende bo
;D

Jean

Ciao Isfrael,
(grazie del commento su Ècouter les femmes)


Il primo ricordo risale a qualche settimana di vita ma come per InVerno (che l'imputava alla memoria fotografica) può ben essere che me lo sia costruito a partire dai colloqui con mia madre.
L'immagine (in movimento, quindi un microvideo) raffigura mio fratello di due anni che si avvicina alla culla dove giacevo, con in mano l'arnese per sollevar i cerchi di ghisa della cucina economica.
Mia madre, prontamente intervenuta, mi raccontò che in qualche modo era riuscito ad infilzarci una sardina... con l'intento di darmela da mangiare...

Beh, considerato che i successivi ricordi son di tre anni dopo dubiterei del tutto della circostanza se non fosse perché quell'immagine mi procura sempre una sensazione particolare, poiché avevo coscienza di (e proprio vedevo sia) mio fratello e me stesso, come li osservassi dall'esterno...

Ma come che sia la cosa quel ricordo, ammesso ci sia, non lo ritengo un "mio" ricordo ma un'immagine in un flusso indifferenziato di memorie, invece questo...

... quando Jean, un bimbo di cinque anni, fu chiamato dal padre si rilassò a vederlo e sentirlo tranquillo. Gli disse che l'avrebbe portato con sé – nel furgone che usava per il lavoro – a visitare la nuova casa dove si sarebbero trasferiti.
Non il fratello maggiore, non assieme alla madre. Solo loro due. Una cosa immensa.
In quel tragitto seduto a fianco del padre il bambino divenne Jean.
Il nome con cui lo chiamavano e a cui rispondeva divenne il Suo nome, nulla sarebbe stato come prima. Senza rendersene conto i suoi occhi presero a guardare il mondo attraverso il parabrezza del furgone in un modo diverso: le immagini provenienti dall'esterno avevano cambiato percorso dentro di lui, allungandolo di un istante, prima di giungere a depositarsi nella memoria.
Adesso passavano prima da quel Nome.
Ogni esperienza, sensazione ed emozione da quel momento sarebbero appartenute a quel nome; non più eventi a sé, ma eventi di Jean.


...che ho riportato anche altrove è ben più significativo (a parer mio) perché coincide col radicamento dell'io. Se interessa magari ne riparliamo.
 


Ti auguro una buona serata
Jean

stelle dell'auriga

Grazie anche a sgiombo e Jean,  :) per aver condiviso una parte importantissima  e intima del proprio vissuto, ma mi è venuta un pò di nostalgia di un tempo passato, mai conosciuto, come quando i miei genitori mi raccontavano episodi della loro storia e io mi sentivo letteralmente trasportata in quei luoghi e tempo e la sensazione era quella di fascino mista a un pizzico di malinconia.  :'(



Ultimamente mi capita spesso di ricordare e andarmene nel passato, ma probabilmente capita un pò a tutti... c' est la vie.

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