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Prigioniera

Aperto da Tuttosbagliato, 02 Gennaio 2017, 19:17:22 PM

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donquixote

Citazione di: Tuttosbagliato il 06 Gennaio 2017, 11:37:07 AM"C'è sempre una scelta giusta e una scelta sbagliata, e la scelta sbagliata sembra sempre la più ragionevole." (George Augustus Moore)


Nella frase citata io sottolineerei il "sembra", che pare un segnale che evidenzia una trappola incombente: di fatto la scelta sbagliata non è mai ragionevole, anche se la "sembra". La scelta deve sempre essere quella giusta, o comunque quella che nel momento della decisione appare tale alla nostra coscienza. Non tanto per una questione "morale", che non è affatto in gioco in questo caso, ma più semplicemente per evitare che tale scelta, una volta fatta, si ripercuota sulla psiche di ognuno e dia luogo a rimpianti, rimorsi, sensi di colpa che non potranno che aumentare il senso di disagio e di sofferenza suscitando rancore e voglia di rivalsa. Se si compie la scelta giusta si sarà inoltre più forti e convinti e si riusciranno ad accettare anche le eventuali conseguenze indesiderate, mentre sarà molto più difficile accettare le conseguenze di una scelta compiuta in modo forzoso, dettata magari dall'opinione della gente che ci sta intorno, o dall'idea di noi che vorremmo che gli altri avessero, o da quello che si aspetterebbe colui che è coinvolto dalle nostre decisioni, o da qualche altra ragione "esterna" a noi. Diceva sempre Nietzsche: "Fate pure ciò che volete, ma siate prima di tutto di quelli che sanno volere"; significa che la volontà deve essere guidata dalla sapienza, e la sapienza alberga nel cuore e nella coscienza di ognuno che abbia imparato a conoscere se stesso. E la sapienza non è razionale e a volte nemmeno ragionevole, ma è giusta.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Fharenight

Credo sia sottinteso nella frase di Moore che il "ragionevole" si riferisca al "ragionamento" contorto che  inconsciamente facciamo quando ci troviamo di fronte ad una difficile scelta o comunque a situazioni di considerevole sofferenza. Spesso quel che appare come "ragionevole" non è che il risultato e la vittoria di un desiderio, di un sentimento o di un impulso che prepotentemente vuole imporsi e si camuffa da "ragionevole", appunto. Il meccanismo della nostra mente a volte prende queste vie.

Pertanto credo che in queste circostanze sia meglio prendersi tutto il tempo necessario ed utile sia per lasciar calmare le emozioni di varia natura che ribollano nell'anima, e  per riflettere quindi ulteriormente con  piú tranquillità e con maggiore presa di coscienza del tutto.
Se nonostante tutto ci si accorge a postetiori di aver sbagliato lo stesso,  beh, pazienza, si mette il punto e si volta pagina. Rimuginare per colpevolizzarsi inutilmente e continuamente o vivere di rimpianti non serve a niente. La vita è fatta di errori e di scelte azzeccate. Si volta pagina e si continua il cammino. Nuove prospettive si schiudono dinanzi e una nuova alba di riflessi rosa e d'oro ci attende per avvolgerci col suo abbraccio, riversando nel nostro cuore nuova linfa  e rigenerata speranza.

Duc in altum!

**  scritto da  Fharenight:
CitazioneCredo sia sottinteso nella frase di Moore che il "ragionevole" si riferisca al "ragionamento" contorto che  inconsciamente facciamo quando ci troviamo di fronte ad una difficile scelta o comunque a situazioni di considerevole sofferenza.
Forse non hai compreso che il punto di riflessione non è sul se sia ragionevole o se sia nel ragionamento, ma in quel sembra che precisa nettamente che nelle scelte di relazione, lì dove dobbiamo confrontarci con l'amicizia o l'amore, la ragione deve genuflettersi alla fiducia (anche illogica) che ci ispira l'intuito.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Fharenight

#18
Duc in Altum, sei tu che non hai capito una ceppa. Intendevo praticamente la stessa cosa ma in senso piú ampio. In questo caso poi  mi pare che non ci sia piú tanto amore nei confronti del compagno (e come potrebbe esserci amore in mancanza di rispetto o non riconoscimento dei propri sacrifici e della propria dignità?)..
Per come ha esposto la sua situazione il nick Tuttosbagliato,  non si tratta di una decisione da genuflessione: lei è consapevole di meritare e volere libertà e una nuova vita piú gratificante, ma non abbandona il compagno perché questi si trova in una condizione di salute molto precaria, e sembra sia solo. Non so se riesci a cogliere il dilemma per una persona dotata di ANIMA (a proposito del post di Acquario69).
Genuflettersi semplicemente per una scelta dettata dalla passione o altra motivazione che non sia (vero) amore è segno di debolezza.  Non si può vivere prigionieri delle proprie debolezze.
Se Tuttosbagliato si sente  prigioniera in questo momento e in questa particolare situazione, è un conto, se è effettivamente prigioniera da una vita o da quando convive col compagno, allora al suo posto lo lascerei non appena starà meglio, possibilmente senza sparire definitivamente per i suoi problemi seri di salute, se lui lo consente.
Tuttosbagliato, tu gli hai parlato e lui non ha voluto capire; beh, deve capire. Non è giusto che si appoggi sempre a te, che tu ti sacrifichi e pretenda che continui a farlo; non sei la sua schiava.
Un uomo siffatto sarebbe capace che se si rimette completamente, incontra un'altra donna, se ne innamora e ti lascia senza mezzi termini.

Freedom

Citazione di: Tuttosbagliato il 06 Gennaio 2017, 11:37:07 AM
Citazione di: donquixote il 04 Gennaio 2017, 20:05:24 PM la decisione è presa: mi prenderò cura di lui. Fino a quando? Non lo so. Ora la mia vita è questa. Lo sento giusto,
E per quello che vale la mia opinione è proprio una decisione giusta la tua.

Nonostante la mia non conoscenza delle persone in causa e della circostanza che hai descritto (non potevi fare diversamente) per sommi capi, mi arrischio ne l' affermare la mia condivisione.

Penso di essere facile profeta nel prevedere che tale scelta comporti un prezzo da pagare nettamente inferiore rispetto alla scelta opposta. Anche se entrambe le opzioni sono pesantissime.

Come è ovvio la forza per andare avanti dovrai trovarla dentro te stessa, pur tuttavia non disdegnerei il conforto di chi, per parentela, amicizia e/o professione sia in condizione di darti una mano. C'è dignità e orgoglio in te ma che non si trasformi in superbia: gli altri hanno tanti doni per noi. Ed il mostrarci bisognosi, decorosamente bisognosi ci fa bene. E ci aiuta a selezionare chi ci vuole davvero bene.

Torna a trovarci. :)
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Tuttosbagliato

Grazie a tutti,
avete preso a cuore la mia "storia" e la passione e la profondità con cui ne parlate a tratti mi emoziona. Devo di nuovo trovarmi in totale sintonia e vicinanza spirituale con  Donquixote, che coglie le piccole importanti pieghe che in un arazzo mostrano il vero disegno dell'artista: il "sembra" della frase incriminata porta con sé tutto il significato di una decisione. Una strada che decidiamo di percorrere diventa giusta non per ragionamenti, i più disparati, che sono comunque necessari, ma perché dopo tanto peregrinare del pensiero qualcosa scatta nel nostro inconscio, che sale al conscio, alla consapevolezza, e che ha per noi fatto la sintesi tra i fatti, esterni, e il nostro io, interiore: la sintesi è la decisione che sentiamo giusta. Questo mi è accaduto. So che sto facendo la cosa giusta perché mi sento me stessa nel farla.
Ho una piccola nota per voi, di merito e di demerito:
la foga con cui parlate di questa mia vicissitudine vi porta a volte allo scontro personale, ma leggendo questo vostro modo di esprimere contraddizioni di idee mi avete fatto sorridere, e per questo, ancora una volta, vi ringrazio: non sapete quanto ne ho bisogno.

Grazie e alla prossima

Duc in altum!

**  scritto da Fharenight:
CitazionePer come ha esposto la sua situazione il nick Tuttosbagliato,  non si tratta di una decisione da genuflessione: lei è consapevole di meritare e volere libertà e una nuova vita piú gratificante, ma non abbandona il compagno perché questi si trova in una condizione di salute molto precaria, e sembra sia solo. Non so se riesci a cogliere il dilemma per una persona dotata di ANIMA
Mi dispiace, ma un amore finito non è mai nato, ed è questa consapevolezza che libera chi vive in relazioni per compromesso, per passione, per capriccio, e non per complementarietà delle anime. Quindi la genuflessione c'è stata, la fiducia nella speranza dell'incredibile è rinata, l'uomo esce dalla disperazione in virtù della sua speranza, ma poi la ragione dei fatti, il sentimentalismo, ha trionfato su essa: "...Sta di fatto che la mia decisione di lasciarlo è rientrata per cause di forza maggiore: ho dovuto ricoveralo per polmonite..." - il dilemma ha sempre due soluzioni ...grazie a Dio!!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Fharenight

Tuttosbagliato dice: "Ho una piccola nota per voi, di merito e di demerito...".
Beh, dopo esserci impegnati a soccorrere, sia pur solo verbalmente, una persona che chiede aiuto, questa bacchettata non mi sembra di buon gusto.
Duc in Altum conclude: "...Grazie a Dio!".

Grazie a Dio cosa? È un tormento. In certi dilemmi in realtà non c'è neppure una vera scelta.
Con l'ultimo intervento dell'utente  mi sembra di aver colto qualche dettaglio in piú che modifica la mia opinione.
In certi dilemmi, dicevo, in realtà non c'è neppure una vera scelta, lo è solo apparentemente; l'unica strada è quella già tracciata, oppure tracciarne un'altra è o sembra troppo faticoso.
Ho notato che la decisione presa e affermata con un compiacimento che stride, contrasta molto  con la disperazione espressa il giorno prima nel post iniziale.
Per me è una vittima (per quel pochissimo che ci è dato di sapete e capire), e come tutte le vittime che si immolano tali, esprime compiaciuta rassegnazione.
Secondo la mia esperienza, vittime si nasce e difficilmente si esce da un ruolo, da un copione assegnatoci dal fato, anche se ne siamo consapevoli;  è tutto ciò che ci muove intorno a determinare e rafforzare quel meccanismo che chiamiamo destino, non solo la nostra indole e le nostre predisposizioni.
Forse sono molto significative  e racchiudono tutta la disperata verità e la contraddizione, quelle due parole con cui l'utente si è manifestata: "Prigioniera" e "tuttosbagliato" .
Se tutto è sbagliato, cosa si fa?
Un prigioniero può scegliere?

acquario69

#23
Citazione di: Tuttosbagliato il 02 Gennaio 2017, 19:17:22 PM
Mi sono iscritta a questo forum perchè sono esaurita e non so davvero con chi sfogarmi. Ci sarebbero così tante cose da scrivere da farmi dubitare, nello stesso momento in cui scrivo, che ho fatto la cosa giusta.
Taglio la testa al toro: inizio dalla fine. Il mio compagno ha curato negli ultimi anni un tumore che si presentava in stadio avanzato. Io, che già prima mi dedicavo a lui completamente, ho finito per vivere solo per lui, per cercare di farlo stare meglio possibile, andando anche contro il suo estremamente difficile carattere, che non ha accettato per lunghissimo tempo la malattia e anzi mi ha riversato addosso tutto il suo livore nei confronti del destino avverso; per farla breve mi ha distrutto, ha usurato tutte le mie energie vitali, fisiche e psichiche, ma sono rimasta con lui perchè non potevo lasciarlo malato. Ora che la situazione pare stabilizzarsi ho deciso, per evitare la mia annientazione totale, di lasciarlo. Gli ho parlato, ovviamente non ha voluto capire una parola delle tante che gli ho posto innanzi. Gli ho dato un pò di tempo per organizzarsi, giacchè fino ad ora mi sono occupata io sia della casa che del lavoro, che di lui. Lui ha provato prima con la calma, poi con la rabbia, poi con la pena a convincermi a rimanere. Non ho ceduto, per ora almeno, dato che invece negli ultimi giorni è stato molto male di salute e se non ci fossi stata io non so come avrebbe potuto fare. Mi rendo conto che queste mie parole sono davvero semplicistiche, ma sono così stanca della vita che anche scrivere queste poche parole mi fa sentire svuotata e priva di energie. Sono tuttavia convinta che questo forum possa essere l'inizio di una risalita per la mia vita, che dovrò ricominciare da zero, dopo che mi sarò lasciata lui finalmente alle spalle, senza sensi di colpa.

Sarò grata  a chiunque vorrà darmi un parere, guardando da fuori questo piccolo scorcio della mia disgraziata esistenza.
Grazie e alla prossima.


secondo me,potrebbe esserci un problema di fondo..

e sarebbe quello di esserti "attaccata" a lui e viceversa (e ancor prima della sua malattia,quindi a prescindere da questa,che nel caso avrebbe così soltanto fatto finalmente emergere e fatto esplodere in te,qualcosa che ti sarebbe rimasto ancora nascosto)

a un certo punto infatti parli di annientazione totale,ma forse questo tuo annientamento era già in opera..ora come si può essere (qualcosa) di aiuto se ancora prima mi auto annullo?...(se non parto prima da una mia identità?)..cosa posso dare ad un altro a cui dico di voler bene se prima ancora non voglio bene a me stessa?...cosa gli do il mio essere annullato?
..e il fatto che,almeno da come hai descritto le sue reazioni,pare come se ad un certo punto se ne fosse  "approfittato",dovrebbe confermarlo.

allora viene da pensare che la tua identità l'hai appunto annullata creando così un rapporto di dipendenza (prigioniera/tuttosbagliato)..quindi di malsano attaccamento...perché non si può vivere solo per un altro,annullando pero se stessi,proprio per quello che ho provato a spiegare sopra.


aggiungo un eventuale ipotesi..o se vuoi uno ulteriore stimolo;
 
paradossalmente potrebbe succedere che..attraverso questa tua nuova consapevolezza..(che prima ti rimaneva nascosta) hai appunto ritrovato il "bene" che devi prima di tutto a te stessa e che solo così si e' in grado di poterlo dare.. e forse lo indica già da questa tua ultima decisione di seguirlo...ma e' chiaro che ora dovra essere anche lui a capirlo

Tuttosbagliato

#24
Citazione di: Fharenight il 08 Gennaio 2017, 13:53:36 PM
Tuttosbagliato dice: "Ho una piccola nota per voi, di merito e di demerito...".
Beh, dopo esserci impegnati a soccorrere, sia pur solo verbalmente, una persona che chiede aiuto, questa bacchettata non mi sembra di buon gusto.


Mi dispiace che tu non possa accettare un mio parere sulla modalità con cui a volte si è qui interloquito, è una questione di carattere e anche di buon gusto, hai ragione. Il fatto di avere chiesto aiuto non mi toglie il diritto di esprimere il mio pensiero, e in modo molto gentile ed educato. Maanche questo è un parere. Mi spiace di aver solleticato la tua suscettibilità.



Con l'ultimo intervento dell'utente  mi sembra di aver colto qualche dettaglio in piú che modifica la mia opinione.
In certi dilemmi, dicevo, in realtà non c'è neppure una vera scelta, lo è solo apparentemente; l'unica strada è quella già tracciata, oppure tracciarne un'altra è o sembra troppo faticoso.
Ho notato che la decisione presa e affermata con un compiacimento che stride, contrasta molto  con la disperazione espressa il giorno prima nel post iniziale.


Non c'è nessun compiacimento, ho solo sentito che quella presa era la decisione giusta, e ho spiegato il motivo.


Per me è una vittima (per quel pochissimo che ci è dato di sapete e capire), e come tutte le vittime che si immolano tali, esprime compiaciuta rassegnazione.
Secondo la mia esperienza, vittime si nasce e difficilmente si esce da un ruolo, da un copione assegnatoci dal fato, anche se ne siamo consapevoli;  è tutto ciò che ci muove intorno a determinare e rafforzare quel meccanismo che chiamiamo destino, non solo la nostra indole e le nostre predisposizioni.
Forse sono molto significative  e racchiudono tutta la disperata verità e la contraddizione, quelle due parole con cui l'utente si è manifestata: "Prigioniera" e "tuttosbagliato" .
Se tutto è sbagliato, cosa si fa?
Un prigioniero può scegliere?


Io non sono una vittima, considero il mio destino disgraziato, perchè mi sono successi molti accadimenti negativi di cui non ho avuto colpa. Quest'ultimo è un pò diverso ma non molto. Mi sono innamorata del mio compagno anni fà,  avevo già deciso di lasciarlo perchè mi ha fatto troppo soffrire, ora che ho la consapevolezza che uno non deve solo dare ma anche pretendere. Ci ho messo del tempo a capirlo, questa può essere una mia colpa. La nomea di vittima non mi si addice proprio, dato che non ho mai parlato con alcuno dei miei problemi nè ho fatto pesare mai a chi mi attorniava nessuno dei miei problemi.
Non vedo contraddizione nelle parole: Tuttosbagliato e Prigioniera.
Tuttosbagliato, perchè, oltre a me, troppe volte ho visto persone non cattive avere mille sofferenze e problemi, e altre invece ciniche, calcolatrici non avere grosse difficoltà e anzi, avere anche molta fortuna. Non ho mai invidiato nessuno se non chi ha avuto la grande fortuna di avere trovato una persona che la ami davvero. Quindi non ho livore con i più fortunati, ma mi chiedo perchè.
E poi Prigioniera perchè ho sbagliato a non capire prima che stavo con la persona sbagliata ma essere arrivati a queto punto, con lui che ha avuto bisogno di me mi ha fatto sentire prigioniera, nel dovere rimanere per prendermi cura di lui. Lo avevo già lasciato, poco prima che scoprisse il tumore. Per poco appunto, perchè il fatto che stesse male mi fece tornare, e ora che volevo andarmene definitivamente è stato di nuovo male.

Non vedo da nessuna parte le conclusioni che hai tratto, ma rispetto i tuoi pensieri. Del resto non rispondendo a realtà non mi infastidiscono.

Lo so che "A pensar male si fà peccato ma spesso ci si azzecca", ma in questo caso non è così.

Grazie per il tuo intervento e per il tuo tempo.

Tuttosbagliato

Citazione di: acquario69 il 08 Gennaio 2017, 14:51:47 PM
secondo me,potrebbe esserci un problema di fondo..

e sarebbe quello di esserti "attaccata" a lui e viceversa (e ancor prima della sua malattia,quindi a prescindere da questa,che nel caso avrebbe così soltanto fatto finalmente emergere e fatto esplodere in te,qualcosa che ti sarebbe rimasto ancora nascosto)



a un certo punto infatti parli di annientazione totale,ma forse questo tuo annientamento era già in opera..ora come si può essere (qualcosa) di aiuto se ancora prima mi auto annullo?...(se non parto prima da una mia identità?)..cosa posso dare ad un altro a cui dico di voler bene se prima ancora non voglio bene a me stessa?...cosa gli do il mio essere annullato?
..e il fatto che,almeno da come hai descritto le sue reazioni,pare come se ad un certo punto se ne fosse  "approfittato",dovrebbe confermarlo.

allora viene da pensare che la tua identità l'hai appunto annullata creando così un rapporto di dipendenza (prigioniera/tuttosbagliato)..quindi di malsano attaccamento...perché non si può vivere solo per un altro,annullando pero se stessi,proprio per quello che ho provato a spiegare sopra.


aggiungo un eventuale ipotesi..o se vuoi uno ulteriore stimolo;

paradossalmente potrebbe succedere che..attraverso questa tua nuova consapevolezza..(che prima ti rimaneva nascosta) hai appunto ritrovato il "bene" che devi prima di tutto a te stessa e che solo così si e' in grado di poterlo dare.. e forse lo indica già da questa tua ultima decisione di seguirlo...ma e' chiaro che ora dovra essere anche lui a capirlo
Sono stata molto "attaccata a lui in passato" e mi sono fatta maltrattare. Non avevo esperienza dell'Amore e ci ho messo del tempo a capire che io davo moltissimo e non ricevevo quello che meritavo. E' così, è stata una mia mancanza, una mia debolezza, una mia incomprensione. Ho sempre avuto il desiderio di aiutare gli altri ma anche di essere amata. Pensavo che lui mi amasse, ma mi sbagliavo, capita. Invece avrei dovuto prima pretendere da lui attenzioni e pensieri, che non ci sono mai stati, nemmeno quendo ho cominciato a chiederli. Ora sono cambiata, sono più consapevole, la mia insicurezza si è trasformata in consapevolezza, non in superbia, solo ora so che io valgo. Ma qiesto non muta la mia indole e sento di fare la cosa giusta a rimanere per aiutarlo, visto che ora ha troppo bisogno di me.

Grazie e scusa, ora sono un pò di fretta.
Alla prossima

Mariano

Ammiro l'umanità, la lucidità e l'ironia di tuttosbagliato ; mi auguro che continuerà a seguire questo forum per gli argomenti che le potranno interessare.

Duc in altum!

**  scritto da Fharenight:
CitazioneDuc in Altum conclude: "...Grazie a Dio!".

Grazie a Dio cosa? È un tormento. In certi dilemmi in realtà non c'è neppure una vera scelta.
Grazie a Dio per avere sempre (almeno) due alternative.


CitazioneUn prigioniero può scegliere?

Certo che sì, in maggior ragione se la perdita della libertà è la conseguenza alle nostre scelte.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Fharenight

#28
Tuttosbagliato dice: " Mi dispiace che tu non possa accettare un mio parere sulla modalità con cui a volte si è qui interloquito, è una questione di carattere e anche di buon gusto, hai ragione. Il fatto di avere chiesto aiuto non mi toglie il diritto di esprimere il mio pensiero, e in modo molto gentile ed educato. Maanche questo è un parere. Mi spiace di aver solleticato la tua suscettibilità."
Beh, tu te la canti e tu te la suoni.
Non hai "solleticato" niente , cara "bisognosa di aiuto", ho solo constatato la scarsa delicatezza che si nasconde dietro le apparenze, e questo è un modo di fare tipico di molte donne. Mi dispiace che accetti solo consigli premurosi e delicate attenzioni per le tue disavventure sentimentali, mentre ti è sgradito un  piccolo appunto. Hai ragione, è questione di carattere e di buon gusto.

Piú leggo le tue risposte e più mi ricredo sulla buona opinione che avevo espresso inizialmente. Pertanto non rispondo piú, altrimenti finisce tutto in  un battibecco, e questo è un forum serio, non è consentito prolungare diverbi personali  come in una chat.

Duc in Altum, forse non mi sono spiegato io: voglio dire che a volte  non c'è proprio alternativa, quindi neppure nessuna possibilità di scelta... Perciò non vedo in cosa si debba ringraziare Dio in questa situazione.  Ma come ho già detto non replico piú su questo topic.


Duc in altum!

#29
**  scritto da Fharenight:
Citazioneforse non mi sono spiegato io: voglio dire che a volte  non c'è proprio alternativa, quindi neppure nessuna possibilità di scelta... Perciò non vedo in cosa si debba ringraziare Dio in questa situazione.  
L'alternativa c'è sempre, altrimenti il libero arbitrio verrebbe meno, saremmo burattini del "destino". Tu stai confondendo il volere con il dovere, ossia, a quale dovere supremo deve attenersi il volere? Ecco perché non riesci a vedere l'altra soluzione; e non è che perché tu soggettivamente t'illuda che a volte non incontri opzioni, sia così radicale per tutti.
@Tuttosbagliato vuole restare, ma può benissimo anche andarsene, è il dovere che lei ha posto come sovrano della sua volontà a suggerirle il da fare, ma non è che non ha alternative, c'è sempre la facoltà di scelta ...grazie a Dio!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)