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Prigioniera

Aperto da Tuttosbagliato, 02 Gennaio 2017, 19:17:22 PM

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Tuttosbagliato

Mi sono iscritta a questo forum perchè sono esaurita e non so davvero con chi sfogarmi. Ci sarebbero così tante cose da scrivere da farmi dubitare, nello stesso momento in cui scrivo, che ho fatto la cosa giusta.
Taglio la testa al toro: inizio dalla fine. Il mio compagno ha curato negli ultimi anni un tumore che si presentava in stadio avanzato. Io, che già prima mi dedicavo a lui completamente, ho finito per vivere solo per lui, per cercare di farlo stare meglio possibile, andando anche contro il suo estremamente difficile carattere, che non ha accettato per lunghissimo tempo la malattia e anzi mi ha riversato addosso tutto il suo livore nei confronti del destino avverso; per farla breve mi ha distrutto, ha usurato tutte le mie energie vitali, fisiche e psichiche, ma sono rimasta con lui perchè non potevo lasciarlo malato. Ora che la situazione pare stabilizzarsi ho deciso, per evitare la mia annientazione totale, di lasciarlo. Gli ho parlato, ovviamente non ha voluto capire una parola delle tante che gli ho posto innanzi. Gli ho dato un pò di tempo per organizzarsi, giacchè fino ad ora mi sono occupata io sia della casa che del lavoro, che di lui. Lui ha provato prima con la calma, poi con la rabbia, poi con la pena a convincermi a rimanere. Non ho ceduto, per ora almeno, dato che invece negli ultimi giorni è stato molto male di salute e se non ci fossi stata io non so come avrebbe potuto fare. Mi rendo conto che queste mie parole sono davvero semplicistiche, ma sono così stanca della vita che anche scrivere queste poche parole mi fa sentire svuotata e priva di energie. Sono tuttavia convinta che questo forum possa essere l'inizio di una risalita per la mia vita, che dovrò ricominciare da zero, dopo che mi sarò lasciata lui finalmente alle spalle, senza sensi di colpa.

Sarò grata  a chiunque vorrà darmi un parere, guardando da fuori questo piccolo scorcio della mia disgraziata esistenza.
Grazie e alla prossima.

Apeiron

#1
Provo io anche se ti dico fin da subito che i miei consigli vanno presi con le pinze per due motivi: (1) i miei consigli tendono ad essere "idealizzati", cioè poco "realistici", perciò seguili solo se in qualche modo ti fanno sentire meglio (2) non conoscendo la tua situazione posso solo fare delle ipotesi...

In questi casi l'ideale sarebbe la "riconciliazione". Mi spiego meglio: quando qualcuno ci fa soffrire in modo ingiustificato e non è minimante riconoscente in noi si crea un rancore, cioè vogliamo fargliela pagare. Tuttavia questo in realtà ci fa stare alla lunga peggio. Quindi un primo consiglio che posso darti è cercare di eliminare il rancore (nota che non ti sto dicendo di "tornare assieme", solo di eliminare almeno in parte i pensieri negativi). Vedendo però come descrivi la situazione questa "eliminazione del rancore" non mi sembra realmente possibile in modo diciamo automatico e anzi a volte lottare contro i pensieri negativi può peggiorare ancora di più la situazione. Dunque non c'è soluzione? Beh ci deve essere secondo me altrimenti non scriverei una risposta...
Il nuovo consiglio che ti posso dare è "ritornare" a coltivare delle passioni che avevi prima degli eventi di cui racconti oppure a cercarne altre visto che lui non è la tua vita. Ti sembrerà un consiglio scontato però trovarti delle passioni potrebbe anzitutto liberarti dal peso di continaure a pensarci e in secondo luogo ti aiuta a riconciliarti, cioè superare l'offesa (ripeto: ciò non significa che devi "vivere ancora per lui", devi superare la rabbia che hai contro di lui). Se segui qualche religione, aiutati con essa. Se non lo sei ti consiglio comunque di imparare delle tecniche con cui si combatte la rabbia. Inoltre ti consiglio di sfogarti su questo forum tanto con l'anonimato non rischi di esporti troppo (e qui nessuno, spero, ti giudica...).

Spero di esserti stato utile.

P.S. Non farti ingannare dall'eccessivo senso di colpa. Voglio dire: il senso di colpa è utile se effettivamente ti segnala un tuo vero errore. Però bisogna anche stare attenti a non essere "travolti" dal senso di colpa (d'altronde se non si agisce più non si può nemmeno rimediare) e a non sentirsi in colpa per cose su cui non si ha responsabilità.
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

Benvenuta sul forum che mi auguro possa rispondere almeno in parte alle tue aspettative.

Per una situazione quale stai vivendo confido saprai vi siano altrettanti punti di vista quanti i forumisti che sentiranno di risponderti, cercando di cogliere il molto non detto tra le parole scritte.

Partiamo dall'inizio, dal tuo nick... che mi riporta ad un periodo della mia vita nel quale i miei comportamenti sono stati errati, per non dire di peggio.

Come sia accaduto l'ho studiato, analizzato... per anni, giungendo all'attuale conclusione che le dinamiche che l'hanno innescato non potevano essere fermate e mi hanno condotto non ai confini dell'inferno (di cui discute l'amico Sari in spiritualità) ma proprio dentro... direi nel punto più basso che potevo immaginarmi.

Fortunatamente e non per mio merito la tempesta è scemata e poi passata, tuttavia lasciando macerie non rimovibili e profonde cicatrici.

Tuttavia se ho davvero imparato qualcosa della vita è stato proprio a causa di questa discesa nel sottosuolo della psiche. 
Adesso, come diceva Jung, so, conosco...  vi sono in noi forze (negative e positive) non soggette ai nostri desideri... evolvono secondo dinamiche e leggi che quasi sempre ignoriamo.

Anche se le nostre esperienze son diverse vorrei darti un unico suggerimento, di agire per quanto possibile con gradualità, perché nulla di quel che abbiamo fatto e facciamo ci abbandonerà mai.

Per quel che conta hai tutta la mia comprensione.

Angelo Cannata

Prima di rivolgerti a questo forum cerca dalle tue parti persone serie, competenti, professionali, che siano in grado di aiutarti di persona, di presenza, attraverso una conoscenza approfondita dei tuoi problemi.

Come ha accennato Jean, qui troverai una molteplicità di pareri, e aggiungo io, di persone incompetenti, tra cui io stesso, che serviranno solo a confonderti ancora di più. Qui non hai la possibilità di descrivere i tuoi problemi in tutti i dettagli, perciò chi ti risponderà, compreso io stesso, non farà altro che riversare su di te la propria mentalità.

Un forum serve per discutere, non per aiutare chi ha problemi gravi. Per i problemi seri ci vogliono persone competenti, serie, professionali, con esperienza, presenti in carne ed ossa, in grado di seguirti a tu per tu.

Possibile che dalle tue parti non ci sia proprio nessuno in grado di seguirti come si deve?

Apeiron

Guarda ora che ci ripenso forse ho fatto male a consigliarti quello che ti ho consigliato perchè appunto non conosco la tua situazione e come dice Angelo Cannata forse le mie parole potrebbero essere fonte di confusione. Forse avrei fatto meglio a risponderti come Jean col quale sono totalmente d'accordo.

Detto questo ha anche ragione ancora Angelo Cannata quando dice che prima di rivolgerti qui nel forum guarda se riesci ad avere un aiuto più vicino e sicuramente più utile di quello che possiamo darti.
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Angelo Cannata

Aggiungo una precisazione: nel forum si vive anche l'amicizia e non è detto che chi ha dei problemi non possa trovare conforto anche nella semplice amicizia. Tuttavia bisogna tener presente che un amico, anche se in buona fede, anche con tutte le buone intenzioni di aiutare, può sempre sbagliare nel dare un consiglio, nel portare il discorso verso una direzione.
Anche i professionisti sbagliano, ma ciò non significa che a causa di questo sia meglio non rivolgersi mai ad un professionista. Si tenta sempre il meglio.

donquixote

Se io avessi la suola di una scarpa rotta e per questo mio problema mi rivolgessi ad un forum di persone che stimo riflessive, o almeno potenzialmente tali, l'ultima cosa che mi aspetterei è di sentirmi dire: rivolgiti ad un calzolaio, perchè se questo accade significa che o io ho sovrastimato gli utenti del forum oppure questi hanno sottovalutato la mia intelligenza credendomi non in grado di arrivare a tale banale deduzione. Se si racconta a persone anonime una propria esperienza lo si fa solitamente per raccogliere pareri di gente non coinvolta emotivamente, oppure per confrontare esperienze analoghe e modi differenti di affrontarle, oppure anche solo per sfogarsi e trarre da una discussione qualche spunto utile. Credo che lo scopo sia più o meno questo, e dire "rivolgiti ad un professionista" è un modo per intervenire senza intervenire, per parlare senza dire nulla, e anzichè esprimersi in modo pilatesco se non addirittura offensivo puntualizzando l'ovvio se non si ha qualcosa da dire è sempre meglio non dire. E poi sarà l'intelligenza, la saggezza, la capacità di discernimento e di valutazione di colui o colei che  ha aperto questa discussione a decidere per il meglio, pescando da un ventaglio di punti di vista diversi ciò che riterrà più conforme o affine alle proprie necessità. Nel merito mi limito solo a riportare una citazione di Nietzsche: «Medico aiuta te stesso, così aiuterai anche i tuoi malati. Questo sia il tuo aiuto migliore: che egli guarisca guardando con gli occhi colui che risana se stesso». Il senso di responsabilità deve essere esercitato innanzitutto nei confronti di se stessi, perchè solo una persona sana potrà aiutare qualcun altro senza avere a sua volta bisogno d'aiuto, e anzi come giustamente dice Nietzsche l'aiuto migliore che si possa fornire a qualcuno è, per rimanere alla metafora,  metterlo in grado di camminare con le proprie gambe e non spingere la sua carrozzella vita natural durante.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Angelo Cannata

Citazione di: donquixote il 04 Gennaio 2017, 20:05:24 PM
...poi sarà l'intelligenza, la saggezza, la capacità di discernimento e di valutazione di colui o colei che  ha aperto questa discussione a decidere per il meglio, pescando da un ventaglio di punti di vista diversi ciò che riterrà più conforme o affine alle proprie necessità...
Una persona che ha problemi è una persona più vulnerabile di una persona che non ne ha. Chi ha problemi commette spesso l'errore di affidarsi al primo che gli capita, proprio perché si trova oppresso dai propri problemi e non vede l'ora di provare un po' di sollievo. Che senso ha puntare sull'intelligenza e sulla saggezza della persona interessata? Proprio questo è un lavarsi le mani. Se una persona sta chiedendo aiuto, vuol dire che non si ritiene nelle condizioni di poter usare l'intelligenza e la saggezza come una persona che non abbia problemi pesanti. Non ha senso dire ad una persona confusa: ascolta qualche decina di altre persone incompetenti e poi usa la tua saggezza per trovare la strada migliore. È assurdo.

Citazione di: donquixote il 04 Gennaio 2017, 20:05:24 PM
dire "rivolgiti ad un professionista" è un modo per intervenire senza intervenire, per parlare senza dire nulla, e anzichè esprimersi in modo pilatesco se non addirittura offensivo puntualizzando l'ovvio se non si ha qualcosa da dire è sempre meglio non dire.
Non ho detto "rivolgiti ad un professionista". Ho detto "Prima di rivolgerti a questo forum cerca dalle tue parti persone serie, competenti, professionali". La mia indicazione non ha escluso questo forum, ma ha richiamato l'attenzione su un ordine di precedenze: prima cercare il massimo; poi, se il massimo non è possibile, oppure si è capita la prudenza da usare nel relazionarsi col resto, si può provare col resto.
Ciò che scrivo non è dettato dal lavarsi le mani, ma dal desiderio di proteggere chi ha problemi dal maggiore disorientamento in cui potrà incorrere ascoltando un gran numero di pareri provenienti da persone incompetenti.

Freedom

Citazione di: Tuttosbagliato il 02 Gennaio 2017, 19:17:22 PMSarò grata  a chiunque vorrà darmi un parere, guardando da fuori questo piccolo scorcio della mia disgraziata esistenza.
Grazie e alla prossima.
Prova a dire qualcosa di più. Nulla di "compromettente", per carità, o che la tua sensibilità non giudica opportuno. Solo introduci, se ti è possibile, qualche altro elemento di valutazione.

La malattia del tuo partner come si sta evolvendo?  O come si presume che si possa evolvere?
Credo che questo sia importante per comprendere meglio il tuo stato d'animo.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Jacopus

Ciao tuttosbagliato. Il consiglio di Angelo e' quello piu' responsabile e piu' protettivo nei tuoi confronti. Non puoi essere aiutata da un gruppo di persone su un forum. Ci hai descritto un grande dolore. Se te la senti scrivi ancora come consiglia Freedom perche' gia  scriverne puo' essere un sollievo ma per quanto vi siano persone riflessive e profonde la possibilita' di prendere un granchio e fare dei danni e' alta.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Tuttosbagliato

Citazione di: donquixote il 04 Gennaio 2017, 20:05:24 PM
Se io avessi la suola di una scarpa rotta e per questo mio problema mi rivolgessi ad un forum di persone che stimo riflessive, o almeno potenzialmente tali, l'ultima cosa che mi aspetterei è di sentirmi dire: rivolgiti ad un calzolaio, perchè se questo accade significa che o io ho sovrastimato gli utenti del forum oppure questi hanno sottovalutato la mia intelligenza credendomi non in grado di arrivare a tale banale deduzione. Se si racconta a persone anonime una propria esperienza lo si fa solitamente per raccogliere pareri di gente non coinvolta emotivamente, oppure per confrontare esperienze analoghe e modi differenti di affrontarle, oppure anche solo per sfogarsi e trarre da una discussione qualche spunto utile. Credo che lo scopo sia più o meno questo, e dire "rivolgiti ad un professionista" è un modo per intervenire senza intervenire, per parlare senza dire nulla, e anzichè esprimersi in modo pilatesco se non addirittura offensivo puntualizzando l'ovvio se non si ha qualcosa da dire è sempre meglio non dire. E poi sarà l'intelligenza, la saggezza, la capacità di discernimento e di valutazione di colui o colei che  ha aperto questa discussione a decidere per il meglio, pescando da un ventaglio di punti di vista diversi ciò che riterrà più conforme o affine alle proprie necessità. Nel merito mi limito solo a riportare una citazione di Nietzsche: «Medico aiuta te stesso, così aiuterai anche i tuoi malati. Questo sia il tuo aiuto migliore: che egli guarisca guardando con gli occhi colui che risana se stesso». Il senso di responsabilità deve essere esercitato innanzitutto nei confronti di se stessi, perchè solo una persona sana potrà aiutare qualcun altro senza avere a sua volta bisogno d'aiuto, e anzi come giustamente dice Nietzsche l'aiuto migliore che si possa fornire a qualcuno è, per rimanere alla metafora,  metterlo in grado di camminare con le proprie gambe e non spingere la sua carrozzella vita natural durante.


Rispondo a te, rispondendo un pò a tutti. Prima di tutto ringrazio coloro che hanno scritto, tutti con le loro parole mi hanno dato un punto di vista che mi ha suscitato riflessioni e, in qualche modo, mi hanno fatto sentire meno sola, in questa immensa landa, che può essere desolatissima in mezzo a milioni di persone, che è la vita stessa. Spero di non fare torto ad alcuno rispondendo in unicum a tutti. Rispondo a te Donquixote perchè leggendoti, oggi, ho pensato che non avrei saputo trovare parole migliori per parlare a qualcuno come me sapendo le poche cose scritte. Ti ringrazio. A volte, incontrando tanta gente, perdo la fiducia nel genere umano ma poi la mia convinzione che esistano persone speciali, anche nella semplicità di un aiuto gratuito, di qualcuno che ti dedica il proprio tempo, sempre prezioso, e te lo regala con l'unico intento di farti stare meglio, ecco quando la  convinzione di ciò si materializza in carne e ossa, seppur virtuali in questo caso, mi riconcilia parzialmente con la vita.
Per ciò che riguarda tutti gli altri: grazie, apprezzo la parola di tutti. Sì io sono fragile in questo momento, ma ognuno di noi ha forza e fragilità in sè, solo che queste forze alterne si manifestano in modo differente in base al periodo che si attraversa. In generale sono forte di carattere, e anzi tutti in famiglia e nelle amicizie si sono sempre appoggiati a me per la soluzione a problemi, è che io non ho mai trovato alcuno che invece sapesse prendermi per mano nelle mie di difficoltà, le volte che ho provato a farmi aiutare mi sono sentita delusa o nelle intenzioni altrui, che nascondevano secondi fini, o nei limiti personali dell'altra persona. Ma sono in grado di discernere, di me dicono che ascolto tutti e poi faccio di testa mia, quindi non preoccupatevi di influenzarmi negativamente, nella vita se non si impara a discernere il 'sapere' non si è imparato nulla.
Dopo ciò, vi aggiorno. Il mio compagno ha curato questo tumore, e ora sembra sia rientrato. Dico sembra perchè come sapete il rischio di recidive nei primi anni post cure è alto. Tuttavia ci sono tutti i postumi delle cure debilitanti in un fisico già di suo molto fragile e problematico. Sta di fatto che la mia decisione di lasciarlo è rientrata per cause di forza maggiore: ho dovuto ricoveralo per polmonite. Sono stati giorni di passione, la situazione pare stabilizzarsi ma non sarà indipendente per molto tempo, quindi senza dubbi, la decisione è presa: mi prenderò cura di lui. Fino a quando? Non lo so. Ora la mia vita è questa. Lo sento giusto, e qualcuno evidentemente, ha deciso per me, perchè in questa situazione sono certa di quello che voglio e devo fare, per come sono io, perchè nella mia vita ho sempre preso tutte le mie decisioni facendo in modo di non rinnegare me stessa e quello che voglio essere; in passato il mio più grande errore è stato quello di non volermi bene a sufficienza, ma ora ho raggiunto la conoscenza di me stessa anche in questo, e ho capito quanto valgo e che anche io merito qualcuno che sappia darmi quello che io so dare.
Il mio futuro? Non lo so, ma vi ringrazio, davvero e dal cuore, scrivere qui mi ha aiutato moltissimo, prima di tutto perchè la scrittura è stata sempre la mia terapia, ma erano scritture private, invece in questo momento avevo bisogno di parole da altri che me, ma che non facessero parte delle mie conoscenze, troppo invischiate e poco oggettive.
Vorrei solo finire dicendo di non vergognarvi mai delle vostre fragilità, perchè chi vede chiaramente la propria fragilità altrettanto chiaramente vedrà la propria forza. Chiudo con una frase che ho sentito questa notte e che ho percepito subito mia:

"C'è sempre una scelta giusta e una scelta sbagliata, e la scelta sbagliata sembra sempre la più ragionevole."
(George Augustus Moore)

Duc in altum!

**  scritto da Tuttosbagliato:
Citazione"C'è sempre una scelta giusta e una scelta sbagliata, e la scelta sbagliata sembra sempre la più ragionevole."
 (George Augustus Moore)
Sono d'accordo: sembra, quindi ragionevole non è sinonimo di appropriato, dunque incomincia a scegliere con più intuito, che non significa istinto.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

**  scritto da Tuttosbagliato:
Citazionein passato il mio più grande errore è stato quello di non volermi bene a sufficienza, ma ora ho raggiunto la conoscenza di me stessa anche in questo, e ho capito quanto valgo e che anche io merito qualcuno che sappia darmi quello che io so dare.
"...Un giorno mi perdonerò.
Del male che mi sono fatta.
Del male che mi sono fatta fare....
E mi stringerò così forte da non lasciarmi più..."
...
-- Emily Dickinson
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Fharenight

È pur vero che in questo forum manca una sezione dedicata alla psicologia, tuttavia essendo un luogo di riflessioni e logos, l'utente  credo volesse uno scambio di idee con persone che possano vedere il suo problema da una prospettiva esterna, quindi piú oggettiva, cosí come ci si confida con persone amiche.
Da un club di narcisisti non mi aspettavo risposte molto diverse da quelle date, a parte la prima e quella di Donquixote. Perché una risposta appropriata, in questo caso, avrebbe richiesto un minimo di  empatia e non uno sciorinare considerazioni filosofeggianti od opportuniste.
Invitare l'utente a ricorrere ad un "professionista", ovvero ad uno psicologo, o meglio, ad uno psicoterapeuta -la sola laurea in psicologia in pratica non serve a niente - non mi sembra essere stata una scelta molto felice.
"Prigioniera" esponendo la sua sofferta situazione, ed ora anche con la decisione presa, ha dimostrato coraggio, serietà e grande senso di responsabilità, qualità morali non piú comuni oggigiorno. Pertanto le esprimo tutta la mia stima.
Ho vissuto anch'io situazioni simili, non con il consorte ma con altri familiari, e la mia reazione è stata un po' meno matura e ponderata. Ognuno agisce secondo la propria coscienza, ma anche secondo il proprio temperamento e carattere e nulla come in queste circostanze di particolare fragilità fa scaturire e portare in superficie le nostre lacune, nevrosi, aspetti piú negativi della nostra personalità, come l'egoismo (o l'egotismo), rancori serbati e accresciuti nel tempo, timori e quant'altro.
Non sempre si ha la possibilità di avere vicino persone disinteressate e capaci di aiutarci sinceramente. Penso che nella vita ci voglia almeno un pizzico di fortuna e che un filo di destino c'è nell'esistenza di ognuno di noi.
Le favole si realizzano a volte, molte altre no; e chi può dire da chi dipende veramente?
Comunque, qualunque sarà la tua decisione futura, se dovessi cambiare idea e decidere diversamente,  a mio parere, nessuna delle due scelte sarebbe sbagliata, sarebbe giusta sia l'una che l'altra, perché ravvedo dignità in entrambe. Quindi sentiti libera, perlomeno dal timore di sbagliare.

Apeiron

Allora è giusto dare consigli e io all'inizio ho provato a darne. Però a mio giudizio è giusto darne solo quando non c'è di meglio. E secondo me una persona in carne ed ossa con cui confrontarsi è mille volte meglio che consigli dati in un forum. Chiaro che se proprio non c'è alternativa allora va bene il forum. Però c'è anche da dire che il sottoscritto è un incompetente e da incompetente ha tutti i suoi limiti del mondo nel dare consigli. Inoltre come dice Angelo Cannata troppi consigli possono portare confusione.

Ora che Tuttosbagliato ha preso una decisione spero che risolva i suoi problemi. In caso contrario in amicizia si può discutere di altre soluzioni ma appunto avere un aiuto in carne ed ossa è molto meglio che avere solo aiuti "a distanza".

Rivolgo quindi a Tuttosbagliato i miei più sinceri auguri affinchè possa migliorare la sua situazione!
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)