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pensieri da un amico

Aperto da Pensarbene, 28 Settembre 2023, 11:56:06 AM

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Ipazia

#15
"Complottismo" è categoria mediatica che (s)qualifica chi la usa. Funziona come la categoria "terrorismo" degli anni '70. Usata a destra e manca dai media di quelli che poi si sono rivelati i padroni del terrore.

Solitamente chi chiama "al lupo al lupo..."

Davvero nulla di nuovo sotto il sole, eccetto le etichette omologative su cui si forgia l'isteria eterodiretta degli omologati.

https://www.google.com/amp/s/restaurars.altervista.org/bertrand-russell-siate-voci-dal-coro/amp/


pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pio

#16
Non capisco perché  metti nello stesso piatto studiosi di fama mondiale con pifferai magici. Cosa c'entra? Sembra che vedi complottari in ogni dove. Ormai non si usa la rete esclusivamente per scopi commerciali o tecnico/scientifici, ma i dati si raccolgono per indirizzare le scelte sociali e politiche, come abbiamo visto e vedremo sempre più in futuro probabilmente. La "massa" che tu disprezzi viene indirizzata verso scelte e bisogni indotti dalla struttura poco trasparente di cui si fa uso anche a livello politico. Nulla di nuovo dirai, è cambiato solo il metodo di condizionamento. Questo non significa che si debba per questo accettarlo acriticamente.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Pio

#17
Citazione di: Ipazia il 01 Ottobre 2023, 06:46:40 AM"Complottismo" è categoria mediatica che (s)qualifica chi la usa. Funziona come la categoria "terrorismo" degli anni '70. Usata a destra e manca dai media di quelli che poi si sono rivelati i padroni del terrore.

Solitamente chi chiama "al lupo al lupo..."

Davvero nulla di nuovo sotto il sole, eccetto le etichette omologative su cui si forgia l'isteria eterodiretta degli omologati. In

https://www.google.com/amp/s/restaurars.altervista.org/bertrand-russell-siate-voci-dal-coro/amp/



Che poi , se dobbiamo scovare per forza complottari, insieme a Bannon dovremmo mettere gente ai vertici delle istituzioni democratiche e i cui complotti dimostrati hanno veramente "scatenato l'inferno" : Colin Powell e Toni Blair.  Ma non sto parlando di complotti e complottisti, quanto di un cambiamento di paradigma in atto: un passaggio dalla democrazia basata sulle istanze e necessità dei "corpi" ad una INFOCRAZIA  fondata sulla raccolta  e utilizzo di dati personali per indirizzare scelte sociali e politiche.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

daniele22

Se vuoi togliere potere a chi c'è l'ha dovresti smettere di conferirglielo.
Siamo tutti eterodiretti, sia dall'una che dall'altra parte, solo che chi detiene il potere è avvantaggiato in questo conflitto poiché chi vi si oppone continua ad alimentarlo nonostante tutto. Chi vuole opporsi dovrebbe quindi per primo recuperare quello che tutti abbiamo un po' smarrito appiattendoci ad essere appunto eterodiretti; quello che abbiamo smarrito consiste nel recupero dell'introdiretto, che infine dovrebbe consentirci di attuare una specie di autodisciplina. Sarebbe solo attraverso questa pratica che si può scoprire ciò che possiede un valore autentico nella vita umana. Per quel che mi riguarda quindi non avrebbero valore tutte quelle troiate apportatrici di un effimero benessere e che il sistema socio economico mi propina a spron battuto in modo sicuramente seducente. Quel che veramente può darmi benessere si rappresenterebbe infatti solo nelle produzioni che si iscrivono all'interno della scienza medica la quale promuove la salute del corpo e della mente. Un saluto

Ipazia

#19
È vero, ma si sono ciullati anche la medicina. Potevano mica lasciare alla purezza dell'episteme (scienza) la fonte di profitto più grande e sicura del Mercato.

Quanto al conferimento di legittimazione al potere, esso è talmente taroccato dagli sponsor che comprano partiti all'ingrosso e in liquidazione, che l'unico dissenso possibile è divenuto, nell'inferno nel paradiso liberal-liberista, l'astensione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Claudia K

Citazione di: Pio il 01 Ottobre 2023, 08:14:36 AMNon capisco perché  metti nello stesso piatto studiosi di fama mondiale con pifferai magici. Cosa c'entra? Sembra che vedi complottari in ogni dove.
Non direi, Pio. di aver fatto questo.  :-*

Non mi sarebbe neanche materialmente possibile confondere uno Studioso...con un complottista (magari pure ossessivo)!
Così come non mi è possibile confondere il mezzo di comunicazione con i contenuti e gli intenti di chi quel  mezzo utilizza.

Studiosi (e sedicenti tali) : c'è tra essi anche chi prende solenni cantonate (da sempre), chi esonda dai propri livelli di effettiva Competenza, chi è in preda all'istrionismo, chi allo <scoop> a soli scopi di vanagloria e/o dindini, e sai che potremmo continuare sul fronte non sempre glorioso degli <studiosi> e DIVULGATORI. E' come parlare di qualunque altra categoria professionale : c'è l'eccellenza benemerita e c'è la fanghiglia degli incompetenti sed etiam voraci... (non è una novità, vero?)

Chi si aggrappa ai loro studi per interesse proprio (normalmente filo dispotico) : il web, sul fronte deteriore, non è solo una rassegna di fakes, bensì e peggio è una rassegna infinita di citazioni SEZIONATE ET ABUSATE...anche quando relative a Studi Seri, sino a seviziarle in suffragio di tesi che l'autore del citato DECONTESTUALIZZATO  NON sostiene affatto!
Ma questo va ascritto, nel segno pessimo del trionfo della NON Etica, a chi il mezzo usa in questo modo, e non a chi il mezzo mette a disposizione!

Citazione di: Pio il 01 Ottobre 2023, 08:14:36 AMLa "massa" che tu disprezzi viene indirizzata verso scelte e bisogni indotti dalla struttura poco trasparente di cui si fa uso anche a livello politico.
Non disprezzo affatto "la massa", e mi sento molto coinvolta dalle istanze di EQUITA' che da Essa (come da me, peraltro) provengono.
Mi viene solo da piangere quando constato la immensa facilità con cui (proprio in politica) "la massa" tenda istintivamente a compattarsi al seguito di pifferai magici e arruffapopolo (e gli italiani sono campioni in questo) senza manco sapersi chiedere e saper chiedere al pifferaio di turno un semplicissimo "sì vabbè, tutto OK! Ma come lo realizzi quel che urli per ogni mezzo, con quali MEZZI? ".
E il complottismo (ma non soltanto il complottismo, che AVEVA velleità politiche e cerchiamo di NON obliare questo FATTO) ne è stato un tester su scala planetaria (non ci dimentichiamo lo sciamano di Capitol Hill e i quattro personaggi in cerca d'autore che lo seguivano nella farsa grottesca, please!) !

Per cui : la massa ha a disposizione contenuti di ogni genere, ma se abbocca a quelli più vistosamente farlocchi e pseudo gratificanti di mille frustrazioni...non mi sembra per nulla corretto attribuirne la responsabilità al mezzo, quanto piuttosto collocarla dove ad essa compete, e cioè nel carentissimo spirito critico-valutativo di chi HA SCELTO quella "informazione".

Ipazia

E come la chiamiamo l'operazione che lo sciamano, per conto del suo paese, ha presentato all'ONU come prova delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein ?

E il piano Condor come lo chiamiamo ?

Altro che Capitol Hill !

Ogni omologato vede solo quello che vogliono che veda. E si inalbera pure contro chi vede qualcosa di più.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pio

Le scuole forniscono pochissimi strumenti per forgiare spirito critico. Le famiglie ancora meno. Da decenni ormai. Non possiamo poi prendercela con la gente perché non sa scegliere l'informazione adeguata tra un oceano di informazioni sparate a mo' di spot, con pochissimo approfondimento e spesso con tanti errori grammaticali persino (leggere ANSA per esempio). Così, se insegni solo la velocità alla gente, anche velocità di fruizione delle notizie, come pretendi che passi ore ad approfondire un argomento? Semplicemente NON CE LA FA. Non c'è più la necessaria capacità di attenzione e concentrazione. È questo è un effetto della rete.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Phil

@Pio 

Sarei cauto nel credere ad un drastico cambio di scenario nel ruolo dell'informazione rispetto al passato e ancor più nel sostenere che «Il regime dell'informazione rende gli esseri umani integralmente trasparenti» (cit. da Han).
Per quanto riguarda il ruolo dell'informazione, è dalla notte dei tempi che la gestione dell'informazione, sia essa orale o scritta, decide le sorti di battaglie, uomini e popoli: dal detto «il paese è piccolo, la gente mormora» fino allo spionaggio e informazione pilotata nelle guerre, mondiali o puniche che siano, il peso sociale e politico dell'informazione non è mai stato irrilevante o superfluo. Oggi, oltre che del "piccolo paese", possiamo "mormorare" anche della guerra in Ucraina, dell'economia indiana o delle avventure al Polo Nord, ma è cambiata principalmente la quantità, la "gittata planetaria" e magari anche l'"invadenza" delle informazioni, non la necessità metodologica di verificare, ora come sempre, le fonti (si tratti della comare del paese, del blog di informazione alternativa, dell'immancabile «si dice che...», etc.), di mantenere vigile il senso critico, di essere consapevoli di quanto, da sempre, un'informazione manipolata sia un'arma molto potente, etc. Certamente è un'arte difficile e delicata, ma la sua esigenza non è affatto nuova.
Per quanto riguarda invece la trasparenza degli esseri umani, direi che invece è ancor più ridotta nell'infosfera contemporanea: non solo sono convinto che permanga per quasi tutti la distinzione fra "maschera pubblica" e vita privata, fra trasparenza accuratamente ostentata nei social e opacità domestica ben celata, fra vetrina per gli amici e "blackbox" per lo psicologo o per se stessi, etc. ma ora è anche possibile avere più "facciate", come in un forum in cui nessuno sa la vera identità dei suoi interlocutori.
Credo la rete non vada demonizzata in quanto tale, poiché, come molti hanno già osservato, essendo uno strumento è principalmente una questione di come viene usata: non è obbligatorio avere giudizi (che richiederebbero appunto adeguate informazioni e competenze) su ogni notizia e ogni fatto che accade nel globo, e tanto più numerosi sono i fatti di cui si vuol parlare, quanto più è arduo, inevitabilmente, avere opinioni ben fondate e aggiornate su tutto. Secondo me, la nostra è l'epoca in cui la saggezza sta più che mai nel saper scegliere, nell'indirizzarsi, quindi anche nel rinunciare, nel non (dis)perdersi fra mille stimoli, mille informazioni, mille possibilità. La rete non ci obbliga a prendere sempre posizione, ad essere tuttologi, virologi esperti di guerra con master in economia ed urbanistica, etc. e qui il "non sapere" socratico è antidoto, tanto antico quanto attuale, al "tifo di pancia" che può nascere spontaneo dopo aver letto una notizia. In fondo, la rete è come una biblioteca, se decidiamo di approfondire qualcosa con le risorse che essa ci offre, non ce la caveremo certo con qualche giorno; per questo è necessario escludere, "filtrare" e, soprattutto, non essere precipitosi nello "schierarsi sugli spalti" (che dovrebbero essere metodologicamente, al massimo, un punto di arrivo, non quello di partenza).

Claudia K

Citazione di: Pio il 01 Ottobre 2023, 16:11:04 PMse insegni solo la velocità alla gente, anche velocità di fruizione delle notizie, come pretendi che passi ore ad approfondire un argomento? Semplicemente NON CE LA FA. Non c'è più la necessaria capacità di attenzione e concentrazione. È questo è un effetto della rete.
"Non ce la fa" (secondo te), però... ce la fa benissimo a fare a perdere giorni e notti  (e qualche volta la vita, come a Capitol Hill) per fare da  cassa di risonanza delle balordaggini più facilmente inquadrabili come tali. 
Inquadrabili come tali...ma proprio ictu oculi! A partire dal loro linguaggio e dalla mancanza di logica dei rispettivi assunti, e passando per il rifuggire da ogni confronto dialettico, sul quale - ove costretti dalle circostanze - incespicano rovinosamente. 

E cosa c'entra la rete in tutto questo? La rete, piuttosto, ti dà la possibilità di valutare e confrontare quante informazioni vuoi e di qualunque spessore. O era preferibile il borgo ameno di cent'anni fa, in cui l'unica informazione (salvo che si fosse l'1/10mila nato bene e in possesso di Biblioteca di famiglia) era quella del parroco, elargita senza alcuna difficoltà anche agli analfabeti? 

La rete dà possibilità di informazione e comunicazione, e addirittura di condivisione persino emotiva, che erano del tutto precluse ai più solo qualche decennio fa. 

Poi ad ognuno la scelta, che - come già detto da Phil - non è la <scelta de panza> del fronte su cui correre a schierarsi, ma è la scelta delle FONTI alle quali attingere per FORMARSI un'opinione che seriamente cerchi e voglia potersi definire tale. 
Ovvio che, come scienze sociali insegnano non da oggi, la fragilità strutturale e le frustrazioni personali e il senso di impotenza di parte della "massa" conducano quella parte di massa ad abboccare alle promesse di "rivalsa" agitate senza pudore dai pifferai magici e ballari più spregiudicati e temibili.  (che è poi l'eterna vicenda - senza andare lontano - della politica italiana e dei governi "scelti dal popolo"  dagli Anni 90 in poi). 

Pio

Mi spiace, ma trovo più convincente e approfondita l'analisi che fa Han piuttosto che le vostre. Condivido molte cose che dite ma trovo che restate ancora un po' sulla superficie. Comunque non posso certo riassumere un libro in un post. Posso al massimo consigliarne la lettura, a chi interessa. :)
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Ipazia

La cosa più sorprendente della "Infocrazia" è che tutta la tecnologia disponibile produce un giornalismo velinaro che confeziona in innumerevoli testate mediatiche, su supporti diversi, sempre la medesima polpetta di una povertà sconcertante. E' il protagonista dell'informazione, il giornalista d'inchiesta, che è venuto a mancare, per cui più che di infocrazia bisognerebbe parlare di idiocrazia. Idioti naturali e artificiali uniti nella lotta contro la verità per un fruitore idiota quanto basta.

Questo passa il mainstr(e)am, che però, purtroppo per gli autoproclamati padroni del mondo, non coincide con il web, che invece è un secchio bucato dove riesce a passare molto di ciò che l'omologazione aborre. E' vero che tutto è traducibile in profitto, ma l'arma usata ha effetti imprevedibili, che gli ideologi dell'omologazione hanno una necessità assoluta di ricondurre all'ovile. Se ci riusciranno, più che Infocrazia sarà Orwell.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

inn realtàuno degli scopi della mediatica di sistema è quello di sovraccaricare il cervello cercando di danneggiare il suo filtro informatico 
Il cervello riesce a capire solo 6 bit contemporanei e di ritenere momentaneamente una immagine in 6 secondi.
Un input quantitativamente maggiore e immagini inferiori ai 6 secondi non sono ben capiti nè ritenuti.Al contrario, se ripetuti, provocano un tilt momentaneo e reazioni che, in alcuni casi, possono provocare una breve epilessia.
Cose successe a molti spettatori di film come Armageddon in particolare e altri,in cui la sequenza temporale delle immagini era di 4/5 secondi o meno.
I Signori del Sistema queste cose le sanno bene, quindi sparano news e immagini a raffica su Internet in modo tale che la gente ne resti....colpita e confusa senza rendersene conto.
Il filtro informatico  cerebrale va difeso, protetto e usato bene  in modo tale da mantenerlo integro e attivo.
La sistemica terrena è pericolosa psicologicamente e astuta praticamente , si basa su apparenze di realtà mescolate con la realtà  vera e propria.Per questo vorrebbe violare e mettere fuori uso le difese naturali degli esseri umani.
Uno dei metodi è quello che ho detto: gente disarmata mentalmente!

daniele22

Non sono certo quello che ritiene in prima istanza i mezzi o le tecnologie di informazione responsabili del nostro smarrimento, ma potrebbe essere proprio che la scarsa capacità critica, sempre che non si tratti di scarsa volontà ad esercitarla, sia almeno in parte un effetto addebitabile proprio alla ridondanza di informazione a cui siamo sottoposti. Come ha detto Phil nessuno ci obbliga a prendere immediata posizione, rinviando quindi il tutto ad un accorto vaglio dell'informazione che di volta in volta ci si propone innanzi. Gli è però che in una democrazia rappresentativa una posizione prima o dopo si dovrebbe prendere. E in una democrazia rappresentativa la fiducia che si concede riveste una certa importanza essendo infine determinante al buon funzionamento del regime democratico. Nel nostro sistema avremmo quindi bisogno che vi fosse fiducia ed è però indubbio che questa versi in profonda crisi. Cosa può dunque succedere quando la fiducia entra in crisi e al tempo stesso dovresti tuo malgrado concederla? Lascio la domanda in sospeso. Ordunque, di pifferai magici è pieno il mondo e mi meraviglierebbe che una persona normale sia in grado di distinguerli facilmente tanto sarebbero abili certuni. I politici non mantengono quel che dicono? Nessun problema; è di sicuro colpa dell'opposizione o della sfavorevole congiuntura economica, e in parte hanno pure ragione; questo è il guaio e al tempo stesso questo è il campo in cui si destreggiano i manipolatori più abili. Un colpo al cerchio e un altro alla botte, una sapiente mescolanza di verità e menzogne. E così accade allora che questi dicano che bisogna cambiare la legge elettorale, soprattutto perché ci sono pure le riforme da fare ... è urgente, bisogna fare presto!, ci vuole più potere decisionale! Chissà poi perché bisogna sempre fare presto come se il mondo potesse cambiare dall'oggi al domani. Imparino a fare i politici. I risultati infatti si vedono, tanto che il professor Cacciari, sicuramente suo malgrado, si è sentito in obbligo di difendere, se non le scelte, almeno la posizione in cui la Meloni si trova a dover governare; "c'è un prima grande come una casa" diceva una sera ai manipolatori più abili che davano tutti contro alla Meloni. Ma allora così sarebbe fin troppo facile dico anch'io.
Dato comunque che le maschere tendono a rarefarsi nei momenti critici, l'indizio più evidente a rivelare certi pifferai mi si è svelato, ovviamente, in due momenti altamente critici recentemente occorsi, e mi riferisco alla pandemia e alla guerra. È stato stupefacente per me vedere come molti giornalisti, e parliamo di direttori di testate giornalistiche nazionali che reputavo almeno in parte seri (lascio sempre il beneficio del dubbio circa il fatto che credano veramente a quello che dicono) si siano letteralmente trasformati in senso peggiorativo durante queste due emergenze per poi ritornare quasi miracolosamente ad essere nuovamente in parte seri ora che la pandemia e la guerra hanno perso quella rilevanza mediatica che ebbero al momento del loro insorgere. E non si può certo dire che costoro siano degli incompetenti, ma evidentemente la competenza non è da sola sufficiente a che le cose funzionino per il meglio. Penso pertanto che sia ardua impresa valutare la credibilità di certa informazione da parte di un cittadino.
Data la premessa e tralasciando i contenuti che nel mezzo si producono andrei quindi molto cauto nel togliere al mezzo di comunicazione ogni responsabilità di quel che nel mondo accade, proprio perché il mezzo non esiste mai in sé stesso, ma sempre in relazione a noi che lo produciamo. E se la produzione in origine è spontanea, avulsa cioè in certo senso da finalità nascoste, nondimeno in successione temporale viene puntualmente strumentalizzata a fini imperscrutabili da chi possiede interesse e capacità per farlo. Questo accade pure per le idee; accadde tanto per l'idea di Dio quanto per l'idea filosofica. Infine, il problema posto da pensarbene, per come la vedo io che penso che l'essere umano sia vittima di un errore mentale circa la valutazione che dà di se stesso sarebbe un problema di natura psicoantropologica. Per dirla in parole povere, i detentori delle grandi ricchezze che si dilettano a giocare col mondo sarebbero afflitti da malattia mentale. Un saluto

Pensarbene

I romani dicevano "mens sana in corpore sano" e avevano ragione.
Poi uno può metterci l'Anima e lo Spirito oppure no o solo in parte ma, in ultima analisi, quello è l'essenziale.
Ora,ciò che minaccia la salute mentale dall'esterno va ignorato totalmente. Io vi ho spiegato gli attacchi al filtro cerebrale e questo è già un avviso di quelli forti.
Ma, come sapete, ci sono aggressivi e aggressioni, interferenze e  interferenti sia grezzi che sottili, visibili e invisibili, umani e non umani.
Mai come in questo inizio secolo l'umanità è stata sotto tiro, se non se ne libera almeno una parte tanti saluti.

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