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Nun Me Scuccia'

Aperto da acquario69, 25 Giugno 2016, 05:51:44 AM

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acquario69

Citazione di: Ipazia il 01 Febbraio 2019, 14:11:07 PM
Non esiste una ratio individuale. La ratio è intelligenza collettiva che si tramanda di progenie in progenie. E' essa a dettare la gerarchia perchè, se ha senso il concetto di noumeno, è la ratio ad incarnarlo.

Prima ho scritto..liberarsi della propria individualità e aprirsi in maniera disinteressata.
Devo riconoscere che non sempre ci riesco!
Grazie ciao

Freedom

Citazione di: acquario69 il 01 Febbraio 2019, 14:57:13 PM
Prima ho scritto..liberarsi della propria individualità e aprirsi in maniera disinteressata.
Devo riconoscere che non sempre ci riesco!
Grazie ciao
Mi meraviglierei del contrario. Se già ci riesci qualche volta, a mio modo di vedere, è un risultato ottimo. In un certo senso è quello che ritengo così importante da averci fatto un Topic in Spiritualità:

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/morire-alla-propria-volonta/
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Sariputra

Citazione di: Freedom il 01 Febbraio 2019, 15:02:11 PMMi meraviglierei del contrario. Se già ci riesci qualche volta, a mio modo di vedere, è un risultato ottimo. In un certo senso è quello che ritengo così importante da averci fatto un Topic in Spiritualità: https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/morire-alla-propria-volonta/

Ma ha veramente senso il concetto di noumeno?
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Freedom

Citazione di: Sariputra il 01 Febbraio 2019, 15:24:25 PM
Ma ha veramente senso il concetto di noumeno?

Perdonami ma non ho capito.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Sariputra

#79
Citazione di: Freedom il 01 Febbraio 2019, 17:04:45 PMPerdonami ma non ho capito.

Ho sbagliato Freedom, scusami, era riferito a Ipazia. Porta pazienza... :(
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Ipazia

Citazione di: Sariputra il 01 Febbraio 2019, 15:24:25 PM
Ma ha veramente senso il concetto di noumeno?

By me: NOOO. Anche Ockham penso sarebbe d'accordo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

acquario69

Citazione di: Sariputra il 01 Febbraio 2019, 15:24:25 PM
Ma ha veramente senso il concetto di noumeno?

In realta e' un termine parecchio ambiguo ed ho sbagliato ad inserirlo.
quello a cui intendevo io risale a Platone...poi da quando ci ha messo mano Kant,l'ha finito per disintegrare...per quel po che ancora poteva "comunicare"...e in effetti il termine più appropriato era Noesis,l'unico possibile ad uso (e consumo) della filosofia per i "pensanti" occidentali (o meglio quella che fu, per quel poco che ancora poteva contribuire e oggi praticamente morta e sepolta già da un bel pezzo!)

acquario69

Citazione di: Freedom il 01 Febbraio 2019, 15:02:11 PM
Mi meraviglierei del contrario. Se già ci riesci qualche volta, a mio modo di vedere, è un risultato ottimo. In un certo senso è quello che ritengo così importante da averci fatto un Topic in Spiritualità:

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/morire-alla-propria-volonta/

Prendi un po' troppo le cose alla lettera...in realtà mi stavo solo prendendo in giro da solo 🙂

acquario69

La Retorica

Atteggiamento dello scrivere o del parlare, o anche dell'agire, improntato a una vana e artificiosa ricerca dell'effetto con manifestazioni di ostentata adesione ai più banali luoghi comuni.


La propaganda è, banalmente, l'arte di persuadere attraverso mezzi di comunicazione vocali o visivi in grado di trasmettere efficacemente idee ed informazioni di stampo politico. 
L'obiettivo di questa disciplina, dunque, è la persuasione, e il suo strumento principale è la retorica, quella forma di discorso – costellato di simboli, concetti, metafore e allegorie – che già Platone, più di duemila anni fa, nel suo Gorgia, criticava:

"La retorica, dunque, a quanto pare, è artefice di quella persuasione che induce a credere ma che non insegna nulla intorno al giusto e all'ingiusto". (Platone, Il Gorgia)

...Paura,odio,rabbia,orgoglio,solidarietà,fratellanza: 
questi i principali istinti che la propaganda vuole scaturire.

Fonte:
https://www.lintellettualedissidente.it/societa/siamo-schiavi-della-propaganda/


Ipazia

Citazione di: acquario69 il 11 Aprile 2019, 07:20:24 AM
Itagliani tenetevi pronti...tra non molto vi toglieranno pure le mutande!


ATTENZIONE: VOGLIONO FARE IL GOVERNO DRAGHI! - Francesco Amodeo

Non si nascondono più: vogliono la dittatura

Grazie. Dovrebbero vederlo tutti. Monti 2 è dietro l'angolo, mentre continuano a propinarci i mantra sull'imprenditore e la sua insostituibile funzione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Kobayashi

Molto interessante.
Su Draghi, tra l'altro, ci si dimentica del ruolo che ha avuto nella resa della Grecia alla Troika.
Infatti le cose in Grecia sono precipitate nel momento in cui la Bce ha deciso di venire meno alla sua prima funzione (in quanto banca centrale) ovvero garantire denaro contante sufficiente per la normale vita economica di un Paese. Quando i cittadini greci si sono ritrovati nella condizione di non poter accedere ai propri conti correnti per l'esaurimento dei bancomat e delle casse degli sportelli bancari, si è scatenato, come ovvio, il caos. E il governo greco ha dovuto accettare le condizioni criminali della Troika.
E ora, proprio in questi giorni, come se niente fosse, Juncker dichiara che "forse" con la Grecia l'Ue ha sbagliato e avrebbe potuto essere un po' più generosa...

acquario69

Uscire dalla crisi con la filosofia  

Stiamo attraversando un periodo di crisi oggettiva e soggettiva. La crisi oggettiva è determinata dal fatto che le leggi del mercato confliggono con il mondo della vita: dai giovani che non trovano lavoro, agli occupati che lo perdono, dagli imprenditori che chiudono le loro imprese, all'aumento progressivo e generalizzato della soglia dalla povertà. E la domanda che spontanea e drammatica sorge è quella del filosofo Franco Totaro: «Ma i fini dell'economia sono anche i nostri fini?».
La crisi soggettiva è determinata dalla rassegnazione generalizzata, perché il conflitto non è più tra imprenditori e lavoratori, perché sia gli uni che gli altri si trovano dalla stessa parte e hanno come controparte il mercato. E come fai a prendertela con il mercato? Il mercato è nessuno, anche se il filosofo Romano Madera ci ricorda che, come leggiamo in Omero: «Nessuno è sempre il nome di Qualcuno», ma questo Qualcuno non è identificabile. Da questa considerazione prende avvio il libro di Moreno Montanari "Vivere la filosofia", la cui lettura consiglio a tutti, perché segnala come una possibile via d'uscita quella di tornare al messaggio che la filosofia, al suo nascere e prima di diventare disciplina di Accademie, ha consegnato all'uomo, invitandolo a rispettare la sua natura che, a differenza di quella animale, non si accontenta della realtà quale è data, ma la vuole trascendere, la vuole oltrepassare, rifiutando la rassegnazione, il cinismo, i vissuti di impotenza, gli atteggiamenti vittimistici e persino l'indignazione, se poi questa lascia le cose così come sono.
La filosofia, infatti, non è nata come "teoria", ma come "rifiuto a imprigionare la vita in ciò che è", e quindi nell'accettazione rassegnata del dato, nell'inerzia che non promuove la problematizzazione dell'ovvio, dell'opinione diffusa e acriticamente accolta come inoltrepassabile, riducendo l'uomo, da attore della propria vita, a semplice spettatore e vittima di poteri che lo sovrastano e, soggiogandolo, ne decidono il destino. Si tratta della filosofia che si pone domande non tanto per trovare risposte teoriche, ma, come scrive María Zambrano, per indurre gli uomini ad «essere loro stessi risposte che mettono in moto la vita».
Per questo occorre superare lo sguardo individualistico che giudica lo stato delle cose dall'angolatura ristretta del proprio punto di vista, e guardarle nella prospettiva del Tutto, dove la scala dei valori subisce una radicale trasformazione. E allora diventeremo responsabili delle sorti dell'aria, dell'acqua, della biosfera, della vegetazione, della sorte degli animali, in una parola della Terra, nei confronti della quale non abbiamo ancora formulato alcuna etica, perché finora abbiamo limitato l'etica a regolare i conflitti tra gli uomini, ma non ancora a farsi carico degli enti di natura. E già la Terra non regge, se è vero, come ci informa il "Global Footprint Network", che se tutti vivessimo con lo stile di vita americano avremmo bisogno di cinque terre, e con lo stile italiano di 2,7. Quello di guardare le cose dall'alto e non dal nostro particolare punto di vista, quello di pensarci parte di un Tutto e non al vertice del creato,è il primo esercizio filosofico trasmessoci dagli antichi Greci.
Un altro esercizio filosofico è quello indicato da Platone come "esercizio di morte" dove l'aver presente che si deve morire, si trasforma, come scrive Pierre Hadot, nell'invito a "ricordarsi di vivere", e quindi a fare una nuova gerarchia dei nostri bisogni e desideri soprattutto in riferimento a quelli superflui, una diversa gradazione delle nostre urgenze e dei nostri valori, una più significativa valorizzazione delle nostre relazioni affettive, in una parola un modo nuovo di essere uomo, non appiattito sulle istanze del presente, ma prospettico e rivolto al futuro, non col tratto passivo di chi spera o attende, ma con quello attivo, conforme alla natura propria dell'uomo che non si consegna alla realtà di fatto, ma vuole oltrepassarla.
Questi sono alcuni degli esercizi filosofici ben illustrati ed esemplificati da Moreno Montanari. Altri se ne aggiungono come la scrittura meditativa che riflette sui testi che leggiamo, disposti a farci modificare da loro non solo in ordine alle nostre idee ma soprattutto in ordine alla nostra esperienza, accompagnati in questo da quell'atteggiamento che è l'amore, che per Platone è "filo-sofo", perché non possiede l'altro, come la filosofia che non possiede la verità, ma la cerca perché la ama.
Si dirà: con questi esercizi filosofici si trasforma se stessi, ma non il mondo. Non è vero perché, come ci ricorda Michel Foucault ne La cura di sé: «Il punto di Archimede sul quale posso da parte mia sollevare il mondo è la trasformazione di me stesso», perché «quando riusciamo a curare le ferite del nostro mal di vita – scrive Montanari – ne beneficiano tutte le persone che intrecciano la loro esistenza con la nostra, mentre quando ciò non riesce finiamo inevitabilmente per intossicarle». 

Fonte:
Recensione di Umberto Galimberti del libro; "vivere la filosofia" di Moreno Montanari

——

Philo-sophia = amore per la saggezza

Questa parola è sempre stata impiegata per qualificare una preparazione a questa acquisizione della saggezza, ed in particolar modo gli studi che potevano aiutare il philosophos, o chi aveva per essa una certa attitudine, a diventare sophos, cioè saggio.
Così come il mezzo non può essere preso per un fine, analogamente l'amore per la saggezza non può costituire la saggezza stessa. E poiché la saggezza è di per sé identica alla vera conoscenza interiore, si può dire che la conoscenza filosofica non è che una conoscenza superficiale ed esteriore. Essa non ha dunque in sé e per sé un valore proprio. Essa costituisce solamente un primo grado nella via della conoscenza superiore ed effettiva che è la saggezza.

(Rene Guenon)

Ipazia

#88
Entrambe le contraddizioni rilevate, richiedenti una filosofia etica di ordine superiore, non possono però portarci fuori da un Tutto che è ancora, come scoprirono i soliti greci, misura antropologica di tutte le cose. La natura in sé e per sè è del tutto indifferente ai nostri pasticci. Anche se li subisce non ha alcuno strumento critico per decifrarli o pratico per contrastarli, se non attraverso la ferrea logica automatica di quelle che noi abbiamo definito le sue leggi. In definitiva: è  esclusivamente nostro l'interesse a porvi rimedio per una migliore qualità della - nostra in quanto specie - vita e appagamento della nostra coscienza.
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pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: acquario69 il 17 Aprile 2019, 08:16:10 AM
... Quello di guardare le cose dall'alto e non dal nostro particolare punto di vista, quello di pensarci parte di un Tutto e non al vertice del creato, è il primo esercizio filosofico trasmessoci dagli antichi Greci.

Sì, i presocratici, prima delle accademie e degli spiritisti. Quelli che non avevano timor panico a mettere il piede in un fiume che non è mai lo stesso. La buona notizia è che dopo millenni di spiritismo ci siamo tornati a quelle radici culturali, ben più solide di quelle a cui anche il filosofo Galimberti ha finito col bruciare incenso. Tralasciato il quale, è sempre un piacere ascoltarlo, agguantandone gli stimoli. Come questa saggia prefazione ecologista che forse una questione fondamentale non coglie, ovvero che l'unico sapere che ci permette di calcolare l'apocalisse, mettendoci a disposizione l'armamentario teorico e pratico per evitarla, è proprio quella tecnoscienza che nell'immaginario paranoico della veterometafisica sarebbe all'origine di tutti i mali.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri