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Nun Me Scuccia'

Aperto da acquario69, 25 Giugno 2016, 05:51:44 AM

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Ipazia

Citazione di: acquario69 il 21 Agosto 2019, 11:25:03 AM
Quand'e' che verità e giustizia hanno smesso di andare a braccetto. (Intervista al prof.Galantini)

Molte cose condivisibili, escluso il punto di partenza. L'etica non è mai stata un processo cristallino, neppure sotto il segno di ideologie religiose forti e condivise che hanno riempito gli armadi dei loro scheletri inconfessabili.

E' vero che la laicità ha fallito la sua promessa storica, ma non per eccesso bensì per difetto, perchè non ha saputo creare una società integralmente laica ma l'ha popolata di feticci, peggiori di quelli che aveva abbattuto, incardinati nell'idolatria capitalistica del Mercato cui tutto, come ad un dio fenicio, viene sacrificato.

Tale idolatria ha il grave difetto di reificare l'umano a livelli che nessuna religione aveva mai raggiunto essendo ogni divinità quantomeno antropomorfica. Il Capitale, no; non ha nulla di umano e finisce col rendere l'umano stesso appendice di una macchina produttiva di merci che producono capitale in un moto perpetuo da cui l'umano è totalmente espunto. E con esso anche la spiritualità che un umanesimo realizzato potrebbe porre come cemento aggregante di una ricomposta comunità. La laicità ha perso il treno dell'umanesimo e il risultato è un lacerante ordine macchinico in una caotica società pre hobbesiana omnium contra omnes dove l'unico diritto vigente è quello della forza. Economica e militare.

Difendere i confini dai barbari è sacrosanto, ma se non si danno motivi a chi li difende per difenderli il crollo dell'impero è inevitabile. Questo i padroni del mondo lo sanno e giocano, dalle loro residenze fuori dalla mischia, capitalizzando i guadagni su entrambi i fronti. Questa è probabilmente la tragedia più indigeribile. E al momento attuale meno attaccabile. Onore a chi resta sulle barricate ma, come insegna la stoa, soprattutto per i più anziani, anche una ritirata nella filosofia può alleviare quel che resta da vivere. Lasciando ai posteri l'ardua sentenza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

paul11

Citazione di: acquario69 il 21 Agosto 2019, 11:25:03 AM
Quand'e' che verità e giustizia hanno smesso di andare a braccetto. (Intervista al prof.Galantini)

"Vi è una legge vera, ragione retta conforme alla natura, presente in tutti, invariabile, eterna, racconto da richiamare con i suoi comandi al dovere, e da distogliere con i suoi divieti dall'agire male ... A questa legge non è possibile si tolga valore, né lecito che in qualcosa si deroghi, né essa può essere abrogata; da questa legge non possiamo essere sciolti ad opera del senato o del popolo" ..affermava Cicerone ventuno secoli fa nel De re publica.
Con altre parole il dottore della Chiesa di San Tommaso d'Aquino ribadiva il concetto rincarando la dose: "Una legge ingiusta, contraria alla legge naturale o alla legge divina, non è una legge ma una corruzione della legge, e non obbliga in coscienza".
Anche Kant, che non è proprio una delle fonti del Catechismo, considerava la legge morale assoluta, libera da ogni condizionamento, universale e necessaria.
Se diamo uno sguardo all'uso che le democrazie moderne fanno del diritto, si capisce bene che qualcosa nel corso della storia è andato storto.
Se oggi i parlamenti si trovano a discutere di eutanasia dei minori, aborto, unioni civili, instradandosi su veri e propri campi minati etici e generando dei vertiginosi vuoti giuridici è semplicemente perché i tempi cambiano oppure esiste una valutazione più profonda? Pur partendo da visioni diverse e giungendo a conclusioni diverse, i tre grandi pensatori citati prima riconoscono l'informazione di un nesso inscindibile tra verità e giustizia, che inevitabilmente condiziona l'aggiornamento della norma, intesa come insieme di regole volte a disciplinare la vita organizzata.

............................
ciao Acquario,

L'incipit di Cicerone è già contraddittoria.
Non c'è nessuna legge umana ispirata dalla natura , la quale non conosce né il bene e neppure il male, tanto meno la giustizia.
Tommaso d'Aquino dovrebbe dirci quando e dove nei Vangeli ,Gesù sostenga che la legge di natura corrisponda alla legge divina e in cosa consista la legge divina formulata da Tommaso-

La legge morale kantiana non ha proprio fondamento rispetto a ciò che scrive nella Critica della ragion pura. E' una posizione, quella di Kant, troppo debole per reggere l'impianto dei rapporti etica/morale/legge/ diritto.

E'vero che la democrazia contemporanea è in crisi, ma i dispositivi culturali sono da cercare molto più in là di Kant(criticismo empirista/razionalista), Tommaso( scuola peripatetica, diritto divino/naturale) e Cicerone( origini nello stoicismo).

Il rapporto verità e giustizia implicò dai presocratici passando per Platone ed Aristotele, senza dimenticare Parmenide: che cosa è la verità e cosa è dike(giustizia).Non ci può essere una giustizia senza sapere prima cosa si intenda per verità

GV 8,32, intende liberi dal peccato in quanto non credevano alla verità per cui Gesù fosse venuto dal Padre.

La libertà fu "esaltata " dal cristianesimo L'implicazione è: libero/responsabile,
responsabile/sanzionabile. Come potrebbe un uomo non-libero essere sanzionato?
Il diritto romano con auctoritas e potestas pone un eccezione sovrana al di sopra della libertà e della stessa verità che già fu scissa nelle aporie categoriali aristoteliche nella OUSIA; ma già prima la filosofia si contendeva fra una verità eterna incontrovertibile e un divenire contraddittorio dove l'uno si mescolava nella molteplicità, per cui termini come verità, giustizia, libertà verranno scissi
e articolati seguendo i moti culturali storici.
Se la verità è, allora già contiene vita, giustizia,libertà.E se la verità è "una" eterna e incontrovertibile, vita, giustizia e libertà non possono essere scissi o subire le correnti del tempo del divenire per essere continuamente reinterpretati.

In conclusione, l'impianto generale è corretto da ciò che viene argomentato, Ma l'aporia era già al tempo filosofia greca, i tempi successivi, il diritto romano e addirittura il diritto canonico, prima ancora della modernità, semmai man mano che arriviamo alla contemporaneità, viene esaltata la scissione perdendo identità dei termini.

acquario69

@ Ipazia e paul

CitazioneMolte cose condivisibili, escluso il punto di partenza. L'etica non è mai stata un processo cristallino, neppure sotto il segno di ideologie religiose forti e condivise che hanno riempito gli armadi dei loro scheletri inconfessabili.

Infatti l'etica da sola non basta (e qui trapela il limite della religione) 

"La concezione di libertà che oggi viviamo ha radici lontane, e si colloca al tramonto del Medioevo" spiega Galantini. "Già dal Quattrocento il pensiero umanistico, il cosiddetto Rinascimento, pone le basi di una critica serrata alle "catene" che la visione metafisica cristiana imporrebbe alla storia dell'uomo. Nelle molteplici discipline del pensiero, dalla religione con Lutero, alla politica con Machiavelli, alla filosofia e al diritto con Grozio e Hobbes, si giungerà a convergere sul convincimento dell'autofondazione dell'uomo come soggetto al centro del cosmo. Questa visione antropocentrica dello stato di natura si sostituisce al cosmocentrismo di impronta medievale, in cui l'uomo, come afferma San Tommaso, manifesta la sua intelligenza nel saper contemplare con umiltà il fondamento della sua esistenza, cioè la Creazione come dono di Dio. Il diritto naturale cristiano quindi non può fare a meno di impregnare profondamente ogni atto di legge, di norma, di diritto consuetudinario, di quel carattere di equità e giustizia in quanto manifestazione della naturale, ragionevole bontà delle cose insita nella prassi umana. 
Tutto il contrario della problematica visione antropocentrica che si considera dall'Umanesimo in poi, dove l'uomo, presunto artefice di sé stesso, concepisce la vicenda storica come uno stato di perenne costante conflittualità e lotta per la sopravvivenza: venuto a mancare il Padre, la legittimazione della legge non è più la giustizia, e dunque la libertà si traduce in una ricerca ineluttabile del proprio bene individualistico.

Qui sopra invece l'autore a mio avviso spiega le cose da un punto di vista molto diverso e accenna alla visione metafisica (che non e' strettamente religiosa..ed oggi di quel che rimane della religione,meno che mai)
E fa notare che il punto di svolta e' l'antropocentrismo che da quel momento in poi dara' la direzione fino ad arrivare all'individualismo estremo dei nostri giorni, che comporterà a sua volta più o meno la seconda parte della tua descrizione, solo che tu ritorni allo stesso umanesimo che ha invece e per l'appunto innescato l'antropocentrismo.
La visione metafisica non separa l'uomo da tutto il resto ne tantomeno mette un Dio a distanza, concependolo come un entita anch'essa separata e trasformata in qualcosa di altrettanto "umano" con tutto cio che ne e' conseguito anche in questo caso.

CitazioneL'incipit di Cicerone è già contraddittoria.
Non c'è nessuna legge umana ispirata dalla natura , la quale non conosce né il bene e neppure il male, tanto meno la giustizia.
Tommaso d'Aquino dovrebbe dirci quando e dove nei Vangeli ,Gesù sostenga che la legge di natura corrisponda alla legge divina e in cosa consista la legge divina formulata da Tommaso-

Io credo che Cicerone - e Tommaso.. intendesse per "natura" non quella del divenire ma quella.."presente in tutti, invariabile ed eterna"..(ossia quella metafisica)..cioè della natura come causa -Natura naturans- e non solo come effetto -Natura naturata...ripreso poi da Giordano Bruno - Della causa principio et uno....e per il Taoismo il corrispondente di Yang e yin 

Noi oggi abbiamo infatti perso questo significato (ed anche questo e' effetto dell'individualismo antropocentrico) ecco perché per noi natura si limita a quella manifesta... ossia l'effetto,ma non la causa.

e su quest'ultima considerazione (quella di non riuscire più a vedere la "causa" ma solo "l'effetto") si sono aggrovigliate inestricabilmente le cose di cui "ora" si notano bene tutte le conseguenze.. 

Ipazia

Citazione di: acquario69 il 23 Agosto 2019, 06:52:51 AM
Infatti l'etica da sola non basta (e qui trapela il limite della religione)

L'etica non è solo religiosa, è antropologica. Ed è tutto ciò di cui disponiamo per stabilire criteri di giustizia riferiti alla verità della contingenza epistemologica e storica (l'astoricità ideologica nel rapporto coi migranti è fonte di danni a ogni pensante evidenti).

Citazione"La concezione di libertà che oggi viviamo ha radici lontane, e si colloca al tramonto del Medioevo" spiega Galantini. "Già dal Quattrocento il pensiero umanistico, il cosiddetto Rinascimento, pone le basi di una critica serrata alle "catene" che la visione metafisica cristiana imporrebbe alla storia dell'uomo. Nelle molteplici discipline del pensiero, dalla religione con Lutero, alla politica con Machiavelli, alla filosofia e al diritto con Grozio e Hobbes, si giungerà a convergere sul convincimento dell'autofondazione dell'uomo come soggetto al centro del cosmo. Questa visione antropocentrica dello stato di natura si sostituisce al cosmocentrismo di impronta medievale, in cui l'uomo, come afferma San Tommaso, manifesta la sua intelligenza nel saper contemplare con umiltà il fondamento della sua esistenza, cioè la Creazione come dono di Dio...

L'umanesimo rinascimentale è risposta contingente al dogmatismo cristiano che corregge con la citazione di Galilei ai detentori insediati del sapere: "Non mi sento obbligato a credere che lo stesso Dio che ci ha dotato di sensi, ragione ed intelletto abbia inteso permetterci di rinunciare al loro utilizzo." Tale correzione è ben lontana da una hybris antropocentrica. E questo vale da Spinoza a Newton. Semmai è proprio la concezione giudaico-cristiana a porre fin dalla Genesi il modello antropocentrico con la terra al centro dell'universo e l'uomo al centro del creato, opponendosi strenuamente ad un modello scientifico dell'universo che via via confermava la marginalità della terra e dei suoi abitanti rispetto all'immensità dell'universo. Modello scientifico che demoliva la Genesi ed ogni illusione antropocentrica.

Citazione...Il diritto naturale cristiano quindi non può fare a meno di impregnare profondamente ogni atto di legge, di norma, di diritto consuetudinario, di quel carattere di equità e giustizia in quanto manifestazione della naturale, ragionevole bontà delle cose insita nella prassi umana...

Non mi pare che la storia, e tantomeno quella delle religioni del Libro, confermi la "ragionevole bontà delle cose insita nella prassi umana", tant'è che la filosofia giusnaturalistica ha dovuto ovunque scontrarsi con la dogmatica dominante e la sua idea di peccato.

Citazione... Tutto il contrario della problematica visione antropocentrica che si considera dall'Umanesimo in poi, dove l'uomo, presunto artefice di sé stesso, concepisce la vicenda storica come uno stato di perenne costante conflittualità e lotta per la sopravvivenza:venuto a mancare il Padre, la legittimazione della legge non è più la giustizia, e dunque la libertà si traduce in una ricerca ineluttabile del proprio bene individualistico."

Il conflitto è nella natura delle cose viventi. Lo si può nascondere sotto il tappeto come fa la Genesi ma tale rimane. Legge e giustizia sono punti d'arrivo, non di partenza. Anche quando governava il Padre, non è che i suoi emissari abbiano brillato per giustizia e verità, essendone piuttosto i persecutori che i propagatori.

CitazioneQui sopra invece l'autore a mio avviso spiega le cose da un punto di vista molto diverso e accenna alla visione metafisica (che non e' strettamente religiosa..ed oggi di quel che rimane della religione,meno che mai). E fa notare che il punto di svolta e' l'antropocentrismo che da quel momento in poi dara' la direzione fino ad arrivare all'individualismo estremo dei nostri giorni, che comporterà a sua volta più o meno la seconda parte della tua descrizione, solo che tu ritorni allo stesso umanesimo che ha invece e per l'appunto innescato l'antropocentrismo. La visione metafisica non separa l'uomo da tutto il resto ne tantomeno mette un Dio a distanza, concependolo come un entita anch'essa separata e trasformata in qualcosa di altrettanto "umano" con tutto cio che ne e' conseguito anche in questo caso.

Premesso quanto sopra non vedo quale correlazione diretta possa esserci tra umanesimo e individualismo. Le humanae litterae hanno rivelato nel loro sviluppo la marginalità degli umani e del loro pianeta nell'universo suscitandone sgomento (Pascal). L'individualismo nasce come contrapposizione alla dimensione sociale - certamente presente nella concezione cristiana, ma pure in quella atea illuminista e socialista - ed è sponsorizzato ideologicamente dal modello emergente dell'impresa capitalistica e del suo demiurgo consacrato: l'imprenditore; subito candidatosi a prendere il posto vacante del Padre. Semmai è questo il problema: quel posto è ineluttabilmente vacante e qualcuno o qualcosa lo deve occupare proprio perchè siamo una specie sociale. Assai complessa per giunta. E quindi la "natura" tal quale aiuta poco e anche il giusnaturalismo ha fatto il suo tempo insieme ad ogni concezione immanentistica della bontà. L'unica bontà possibile sta nella conoscenza dei processi naturali e nelle buone pratiche ecologiche. Ed etologiche, riferite all'etologia umana.

Quindi ribadisco: il fallimento della laicità è non averlo saputo occupare in prima persona, coi suoi valori etici di giustizia e verità (sociale), ma di averlo lasciato agli idoli sempre più impresentabili della post modernità. Dubito che un ritorno a Padri celesti sia attuabile e laddove lo si fa si deve ricorrere al dogma, alla violenza e al totalitarismo della teocrazia. Modello etico decotto che di giustizia e verità ne offre assai poca.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

acquario69

@ Ipazia

Tu rispondi continuando a rifarti sulla religione...io invece scrivevo di metafisica.

PASSO E CHIUDO  :)

Ipazia

Che metafisica esiste al di fuori delle visioni del mondo e delle ideologie ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

paul11

Citazione di: acquario69 il 23 Agosto 2019, 06:52:51 AM
@ Ipazia e paul



CitazioneL'incipit di Cicerone è già contraddittoria.
Non c'è nessuna legge umana ispirata dalla natura , la quale non conosce né il bene e neppure il male, tanto meno la giustizia.
Tommaso d'Aquino dovrebbe dirci quando e dove nei Vangeli ,Gesù sostenga che la legge di natura corrisponda alla legge divina e in cosa consista la legge divina formulata da Tommaso-

Io credo che Cicerone - e Tommaso.. intendesse per "natura" non quella del divenire ma quella.."presente in tutti, invariabile ed eterna"..(ossia quella metafisica)..cioè della natura come causa -Natura naturans- e non solo come effetto -Natura naturata...ripreso poi da Giordano Bruno - Della causa principio et uno....e per il Taoismo il corrispondente di Yang e yin

Noi oggi abbiamo infatti perso questo significato (ed anche questo e' effetto dell'individualismo antropocentrico) ecco perché per noi natura si limita a quella manifesta... ossia l'effetto,ma non la causa.

e su quest'ultima considerazione (quella di non riuscire più a vedere la "causa" ma solo "l'effetto") si sono aggrovigliate inestricabilmente le cose di cui "ora" si notano bene tutte le conseguenze..
Ciao Acquario,
capisco e condivido cosa vuoi dire tu, ma non gli autori e relative argomentazioni che non sono affatto portatrici di chiarezza, tutt'altro.

Aristotele ,dal punto di vista filosofico con la sua scuola peripatetica è arrivata fino a Tommaso
d'Aquino, dottore della chiesa .
Parecchi filosofi moderni, chi soprattutto si occupa di ontologia, di metafisica, hanno continuato a seguire le sue aporie originarie. Il primo Heidegger è intriso di pragmatica aristotelica.
Fortunatamente ,soprattutto negli ultimi decenni ,qualcuno approfondendo i suoi scritti si è accorto di importanti ambiguità come il TO ON (Essere) che Aristotele gestisce lessicamente e come copula, creando ambiguità lessicali e predicative.

Aristotele è per il divenire. più che per l'eterno, è per gli effetti, più che per le cause.
Ha contribuito ad aprire l'aporia del fondamento che tutt'ora opera.

Chiudo qui perché vado off topic

paul11

Citazione di: Ipazia il 23 Agosto 2019, 09:47:23 AM
Che metafisica esiste al di fuori delle visioni del mondo e delle ideologie ?
...quello delle forme, quella possibilità tutta umana ,e ninete affatto animale, di postualre dei primitivi euclidei per costruire i teoremi delle geometrie, e le matematiche e di cui i Galilei e i Newton si sono serviti.
Comincio fortemente a dubitare che oggi l'uomo post moderno ne sarebbe in grado ,preso com'è dalla efficienza e produttività, del fare per non pensare.

Il pensare che il passato è ignoranza ,l'oggi è lotta, e domani felicità, quella idea "moderna" di progresso materiale, viene dal cristianesimo stesso
(passato peccato originale, oggi è vivere la sofferenza, domani è paradiso), Non si capiscono i potenti dispositivi culturali che hanno più facce della stessa medaglia.
L'individuo, il soggetto (sub-jectum in latino) signifca che-sta-sotto traduzione del greco di hypokeimenono. Non siamo mai stati, compresi  i capitalisti "padroni" della storia.

Il naturalismo moderno ha contribuito ad abbassare all'infimo il sub-jectum rendendolo animale, una mutagenesi virale, così è più supino ad accettare dal di-sotto ciò che la vita e la storia gli scorre addosso, non sapendo più distinguere l'istinto rigido di un animale che come nasce si alza e cammina mentre l'uom è completamente inetto e inerme e ha necessita di essere accudito, formato educato almeno fino all'adolescenza.
Questo altro dispositvo culturale permetterà ai futuri umanni di affondare nel sub-jectum bestiale e potere accettare ancora di più l disumanizzazione come fosse orpello per avere il"funzionario dell'apparato" misurato sull'efficienza e produttività, come vuole il "progresso".

Ipazia

Citazione di: paul11 il 23 Agosto 2019, 17:31:01 PM
Citazione di: Ipazia il 23 Agosto 2019, 09:47:23 AM
Che metafisica esiste al di fuori delle visioni del mondo e delle ideologie ?
...quello delle forme, quella possibilità tutta umana ,e ninete affatto animale, di postualre dei primitivi euclidei per costruire i teoremi delle geometrie, e le matematiche e di cui i Galilei e i Newton si sono serviti.

Ma anche questo rientra in una "visione del mondo", proprio in senso letterale, antropomorfizzandolo secondo la nostra capacità visiva sensibile e intellettuale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

acquario69

Tutti in fila per tre

https://www.youtube.com/watch?v=AqdP9oKXXcA

Presto vieni qui ma su non fare così
ma non li vedi quanti altri bambini
che sono tutti come te
che stanno in fila per tre
che sono bravi e che non piangono mai...

E' il primo giorno però domani ti abituerai
e ti sembrerà una cosa normale
fare la fila per tre, risponder sempre di sì
e comportarti da persona civile...

https://www.youtube.com/watch?v=Et8eiLURIFk

acquario69

La (psico)polizia del politicamente corretto

Il totalitarismo del buoni sentimenti ("buoni" solo in apparenza) ha i suoi cani da guardia, la sua psicopolizia, pronti a riportare all'ovile chiunque dissenta od osi manifestare pubblicamente dei dubbi.
E le conseguenze sono tanto feroci quanto implacabili.
«Quando esiste una sorveglianza su ciò che si dice si vive in un regime dittatoriale, il cui destino è vivere stabilendo divieti e decretando punizioni»,Si vuole cioè evitare la possibilità di pensare, di esprimersi liberamente. Si vuole neutralizzare la coscienza critica e censurare qualunque forma di dissidenzaPer chi sgarra la prima sanzione è «l'avvertimento in stile mafioso», con lo scatenamento delle armate mediatiche o dei cyberbullisti o i troll dei social network.
Si passa poi all'esclusione dal dibattito, infine alla punizione. Chi dissente dal pensiero unico va censurato, silenziato, deve arrivare a vergognarsi non solo di quello che ha detto ma di quello che ha "osato" pensare. Potrà pertanto essere riaccettato nella comunità solo a patto di umiliarsi e chiedere pubblicamente perdono (ve li ricordate quei processi mediatici a quei vip che si sono macchiati di psicoreato, da Barilla a Predolin?).
Denigrando e perseguitando gli intellettuali e le menti critiche si spera così di disincentivarli dal continuare le loro ricerche. Se questi si ostinano a continuare, verranno puniti attraverso le sempre più numerose norme e attraverso l'introduzione del reato d'opinione (ci siamo quasi...).

La dittatura del politicamente corretto

Di certe tematiche non si deve parlare per non urtare alcune minoranze che sembrano aver preso in ostaggio il senso critico. Chi si permette di farlo dovrebbe ritagliarsi una fascetta di tessuto, ricamarci l'iniziale di "E" di eretico, e cucirsela a bella vista sui vestiti. In fondo anche la stregoneria quando venne perseguitata era assimilata all'eresia. Anche essere politicamente scorretti è una forma di eresia: significa rifiutarsi di conformarsi al pensiero unico, dissentire dall'Ortodossia di Stato, forgiarsi una propria opinione alternativa alla maggioranza e difenderla a rischio di, citando Ernst Jünger, "darsi al bosco".
E per tutti gli altri ci saranno i farmaci (come il "soma", la droga di Stato del Mondo nuovo di Aldous Huxley) o il conformarsi ai costumi libertari e progressisti del pensiero unico.

Fonte:
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/schierarsi-contro-il-politicamente-corretto


...e che ti serva da lezione !!
https://www.youtube.com/watch?v=--byg1N842E

Tu che sei innocente
Tu che non hai fatto niente
Tu che ti lamenti
Perché ti hanno imbrogliato
Allora adesso senti:
Tu andrai in prigione
In prigione, in prigione
Proprio tu, in prigione
E che ti serva da lezione!
Tu che hai rispettato
Le leggi dello stato
Ti senti sfortunato
Ti senti perseguitato, offeso
Amareggiato, allora:
In prigione, in prigione!...
Tu che hai calcolato
Tu che hai provveduto
Tu che non hai mai sgarrato
Tu che alla giustizia
Ci hai sempre creduto
Tu andrai in prigione!
Tu che indaghi sempre
Sul conto della gente
E non ti fermi alle apparenze
Ma analizzi, scavi e poi
Sputi le sentenze, allora:
In prigione, in prigione!
Tu che sei avvocato
Serio e preparato
Ridi e scherzi poco
Ma conosci tutte le regole
Del gioco, allora:
In prigione, in prigione!

Jacopus

Il totalitarismo dei cattivi sentimenti é comunque ancor peggio. Junger, per quanto critico nei confronti del nazismo, e per quanto brillante intellettuale, é stato un ufficiale della Wehrmacht, una istituzione che non gradiva le opposizioni e le critiche. Allora non bastava la "E" di eretico ma si veniva passati per le armi.
Sul tuo discorso, che potrei anche condividere, avrei preferito un altro campione (ad es. Orwell).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve Paul11. Citandoti : "Il pensare che il passato è ignoranza ,l'oggi è lotta, e domani felicità, quella idea "moderna" di progresso materiale, viene dal cristianesimo stesso (passato peccato originale, oggi è vivere la sofferenza, domani è paradiso)."
Quindi due certezze ed una speranza. Ovvero, la dottrina del masochismo inculcata al popolo. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.