MUORE GIOVANE CHI E' CARO AGLI DEI

Aperto da Mariano, 25 Giugno 2016, 00:46:07 AM

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Mariano

Non so come mi è capitato di ricordare questa frase storica e di cercare di comprenderne il significato:
- è una frase consolatoria per chi perde una persona cara;
- è un'esortazione al martirio;
- oppure ha un significato più profondo connesso col senso della vita?
Io non so con quale intenzione l'abbia scritta l'autore, ma sono propenso a leggerla nella terza accezione.
Spero che l'argomento possa interessare altri.

acquario69

che coincidenza...credimi,proprio ieri,non so come ma mi era venuta in mente questa stessa frase,forse l'avevo letta o sentita poco prima,ma sicuramente collegata anche al fatto di essere stato dal dottore in settimana per uno strano e improvviso dolore al ginocchio...questo dottore,un tipo molto simpatico e con spiccato senso dell'humor...così durante la visita,oltre al ginocchio si era finiti per fare delle brevi battute sulla condizione umana..dei vari acciacchi,ma diciamo pure tranquillamente delle sofferenze fisiche che cominciano a venire da una certa eta,e tutto il resto...e che insomma a quel punto diventa solo una fregatura...(sia chiaro,per come la vedo io)

finita la visita,mi e' venuto spontaneo rifletterci sopra e ho semplicemente pensato che se dovessi morire oggi,credo sia davvero tutto di guadagnato..in fondo la mia eta corrisponde a quella fase dove si e' fino a poco prima "saliti" ed ora inizia la "discesa" 


allora credo che gli dei in quei casi ti sono particolarmente cari,perché ti risparmiano un sacco di inutile sofferenza

paul11

"....erano giovani e forti, ma sono morti"
E' l'eroe, il mito anche moderno , il genio artistico.
Spesso si dà il proprio meglio fra i 20-30 anni poi diventa consunzione.
Meglio un giorno da leoni che una vita da ..........

Non ci credo a questi miti, ogni età ha delle sue prerogative, il tempo prende e il tempo dà

Mariano

Citazione di: acquario69 il 25 Giugno 2016, 05:40:05 AM
che coincidenza...credimi,proprio ieri,non so come ma mi era venuta in mente questa stessa frase,forse l'avevo letta o sentita poco prima,ma sicuramente collegata anche al fatto di essere stato dal dottore in settimana per uno strano e improvviso dolore al ginocchio...questo dottore,un tipo molto simpatico e con spiccato senso dell'humor...così durante la visita,oltre al ginocchio si era finiti per fare delle brevi battute sulla condizione umana..dei vari acciacchi,ma diciamo pure tranquillamente delle sofferenze fisiche che cominciano a venire da una certa eta,e tutto il resto...e che insomma a quel punto diventa solo una fregatura...(sia chiaro,per come la vedo io)

finita la visita,mi e' venuto spontaneo rifletterci sopra e ho semplicemente pensato che se dovessi morire oggi,credo sia davvero tutto di guadagnato..in fondo la mia eta corrisponde a quella fase dove si e' fino a poco prima "saliti" ed ora inizia la "discesa"


allora credo che gli dei in quei casi ti sono particolarmente cari,perché ti risparmiano un sacco di inutile sofferenza
Si, strana coincidenza, ma mi sembra di leggere una contraddizione in quello che dici: gli dei (ammesso  che esistano ) vogliono proteggerti dalle sofferenze; ma allora, dato che la sofferenza e la prima sensazione della vita, dovrebbero non farti nascere.

acquario69

#4
Citazione di: Mariano il 26 Giugno 2016, 21:59:20 PM
Si, strana coincidenza, ma mi sembra di leggere una contraddizione in quello che dici: gli dei (ammesso  che esistano ) vogliono proteggerti dalle sofferenze; ma allora, dato che la sofferenza e la prima sensazione della vita, dovrebbero non farti nascere.

naturalmente questa e' una domanda che mi sono posto anch'io.

ritornando pero più allo specifico della discussione e a quella che a te sembra una contraddizione per me non lo e' perché finora posso dire che mi e' andata complessivamente bene e sento di aver avuto la possibilità anche attraverso le mie esperienze di aver "ricevuto" tutto il necessario per non desiderare altro..non ne avverto appunto più la necessita..ma questo non vuol dire che mi sto "annichilendo" (anche se forse potrebbe sembrare così) bensi esattamente il contrario,proprio perché non ho più desideri,o per meglio capire il senso di quello che sto dicendo,non sento di avere più il bisogno di attaccarmi a qualcosa,percio se a me dicessero che domani stesso devo morire,non mi fa più ne caldo e ne freddo.
e questo ha le sue ovvie ripercussioni anche sulla vita stessa perché la sofferenza ad essa implicita cambia completamente connotazione,e non dico che viene eliminata ma si e' più liberi,e dalla sofferenza stessa.
tra parentesi essere liberi non significa come generalmente viene inteso fare quello che si vuole,in una concezione proiettata tutta al proprio "esterno",in totale agitazione,ma al contrario e' una condizione interna,percio inamovibile e non condizionabile dagli eventi.
e ripeto,dal mio punto di vista sarebbe un enorme vantaggio perché quando si e' giovani la prospettiva e' diversa,direi rovesciata e le sofferenze hanno diciamo così uno scopo,che appunto ci lega (di cui pero puoi accorgertene solo dopo,quando sei dall'altra parte della prospettiva iniziale,non tanto fisica quanto mentale...ma io direi meglio spirituale)

e poi in subordine a quanto sopra ce pure un fattore più pratico..un conto essere giovani e un altro quando ti cominciano a venire tutti gli acciacchi inevitabili dove subentra una certa sofferenza fisica o una forte limitazione delle tue possibilità,magari quest'ultimo appunto sarà pure condito di un certo cinismo ma se andiamo a vedere mi sembra innegabile che le cose stiano così,ma questo comunque e' un fattore secondario come ho già detto prima.

non so se possa centrare qualcosa ma aggiungo una parentesi personale e non posso fare a meno di pensare e ricordare che ho avuto la bellezza di ben quattro incidenti mortali,nel breve arco di tempo dai miei 19 ai 25 anni,e in due di questi casi ho dovuto proprio buttare le automobili,mentre nei restanti due,una volta,percorrendo una strada provinciale,e ha cominciato a nevicare,sono finito su un guard rail,fortunatamente con la fiancata e il giorno dopo,perché quando e' accaduto era notte e non si vedeva niente,io e l'amico che stava con me siamo andati nello stesso luogo e abbiamo visto che dietro il guard rail cera uno sprofondo a picco spaventoso di centinaia di metri e la stessa barriera protettiva,tutta inclinata,che chissa come ha fatto a resistere ed era lunga solo in quel breve tratto,quindi e' pure stata una questione di metri!! e un altra,pioveva e a un certo punto la macchina mi scivola via,fa un testacoda durato un eternità,sulla una strada anch'essa provinciale e a doppio senso con altri veicoli provenire dall'altra parte!..e finisco su una buca al lato della carreggiata con la parte posteriore dell'autoveicolo...venni a sapere in seguito agli accertamenti della stradale,che dallo stesso identico punto ci fini non molto tempo prima,un altra macchina ma stavolta in direzione frontale,dove mori il conducente!!
inevitabile per me da allora non chiedermi se fosse stato semplicemente un caso o se era nel mio destino che dovessi continuare a vivere,e se non era intervenuto qualcosa che aveva già deciso per me e stabilito che dovevo ancora necessariamente continuare questo mio percorso.

Nota correttiva:
Ho scritto strade provinciali,ma ho sbagliato erano,sono statali e in tutti e quattro incidenti nemmeno un graffio!

paul11

Certo che c'è da chiedersi davvero se c'è  "lunga mano"Acquario.Chissà forse davvero si vuole che tu faccia esperienza.

A volte penso che ci sia una reincarnazione, un dover capire e migliorare vita per vita, esperienza per esperienza.
Perchè non capisco come si possa morire giovani senza un trascorso di maturità di riflessione.
Sono domande a cui non trovo risposte ...logiche.Sono appunto fuori dal comprensibile, almeno il mio capire.

Il concetto di libertà che poni a mio parere è molto importante.
Speso la libertà è definita come una questione fisica a noi esterna, o di psicologia comportamentale, vale a dire l'effetto di quello che noi siamo, pensiamo e motiviamo; ma trovo che sia fondamentale  come tu scrivi la relazione nel proprio intimo di libertà intesa come relazione di scopi, desideri, felicità ,ma non strettamente legati al materiale, ovvero ad oggetti esterni.
In fondo una persona può cercare pochi oggetti materiali indispensabili,, beni di consumo e volgere il proprio sguardo ad una propria crescita interiore che lo motiva di più.Se poi nella vitta c'è un ritorno di esperienza in cui questa modalità di scelta intima  esistenziale ci gratifica perchè i problemi della vita ci appaiono risolvibili da altre prospettive e sappiamo viverli più serenamente, ci accorgiamo che non siamo più schiavi di desideri e quindi sempre più liberi di cercare altrove e in modalità diverse la feliictà, la pace ,la serenità.

Senza questo "salto" , non riusciremo a uscire dai grandi problemi sociali , l'emancipazione sociale,passa da quella individuale.

acquario69

Certo che c'è da chiedersi davvero se c'è  "lunga mano" Acquario.Chissà forse davvero si vuole che tu faccia esperienza.

be' per me non ci sono dubbi,la "mano' ce' stata...e chissa se non sia qualcosa di simile a cio che ha voluto far intendere giona parlando di "chiamata divina"...ma per me non ce nulla di misticheggiante in tutto questo...sono esperienze che non possono non cambiarti dentro in maniera più o meno profonda...ma per quello che posso dire e' qualcosa che ti lavora dentro...forse proprio come fa lo scultore mentre scalpella un po alla volta la statua

Senza questo "salto" , non riusciremo a uscire dai grandi problemi sociali , l'emancipazione sociale,passa da quella individuale.


si,questo pero credo venga ulteriormente frainteso come qualcosa di troppo "personale",come se fossimo entità separate/isolate..il salto come dici tu andrebbe a mio avviso intrapreso in senso globale,universale del termine e che riguarda appunto l'insieme,ma e' una consapevolezza questa che oggi più che mai abbiamo perso (e che l'uomo pre-moderno custodiva in se,e probabilmente senza manco starselo a chiedere) e la consapevolezza,per ritornare al punto di partenza,avviene in primo luogo dentro di noi...come puoi forse capire meglio,già in altre occasioni mi e' venuto di scrivere "UNO-Tutto/Tutto-UNO" che secondo me lo sintetizza efficacemente...e in realtà non dico niente di nuovo,e sopratutto niente di mio...

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