Limiti della cultura umanistica?

Aperto da Claudia K, 01 Aprile 2023, 23:57:08 PM

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Claudia K

Citazione di: daniele22 il 19 Aprile 2023, 09:12:56 AM
Intanto dovresti spiegare il tuo like sul mio post nr. 175 di cui riporto uno stralcio:
"Per me il maestro, oltre ad insegnare la sua materia dovrebbe insegnare ad essere critici nei confronti di quello che si apprende da lui, almeno per quel che riguarda la sua competenza. Questa critica naturalmente dovrebbe manifestarsi nelle domande che dovrebbe esternare lo studente in merito a cosa non gli sia chiaro di quello che gli viene insegnato. Ora, io non sono per certo un fascista, ma penso fosse questo ciò che intendesse Gentile nella sua riforma. Va da sé allora che la scuola post-fascista, cioè quella attuale, abbia conservato di tale idea solo l'aspetto selettivo per i destinati all'elezione sulla base della meritocrazia laddove i meriti sarebbero sicuramente di marca scadente."
Scusa ma non ti avevo risposto a questa domanda. 
Il like l'avevo dato perchè condivido quello che avevo recepito come senso globale del tuo post 175, e cioè il principio della formazione orientata in primis allo sviluppo della capacità speculativa. 
(Risultato che certamente non si ottiene con il primato del nozionismo, che alla fin fine è persino identico NELLA SOSTANZA dal classico alle professionali : cambia l'oggetto.)
Prova un po' a pensare a quali meravigliosi risultati si potrebbe, invece, arrivare se i bambini fossero resi consapevoli che il Pensiero Umano ha una storia e una evoluzione, e se si cominciasse dalle elementari a renderli CONSAPEVOLI di questa meraviglia e stuzzicare la loro curiosità! E pensa quanto sarebbe più agevole stimolare talenti che sono tali perchè PENSANO e perchè piace loro PENSARE, nella consapevolezza che quel Pensare ha una storia e una evoluzione!
E invece...la scuola italiana è quella in cui TUTTI  arrivano a 16-17 anni  non sapendo neanche cosa sia la filosofia (compresi quelli che hanno scelto i licei in cui si studia), mentre la stragrande maggioranza di coloro che non conseguiranno mai una maturità liceale...potrà tranquillamente percorrere una vita intera senza mai aver scoperto che questo meraviglioso percorso esista e abbia una storia!

Mi sembra superato (salvo che per gli storici) il problema di cosa pensasse Gentile. 
Mi interessa molto di più che la sua impostazione fascista e classista abbia avuto DECENNI per essere rimeditata nell'Italia <democratica e repubblicana> e che essa, invece,  non sia mai stata re-impiantata NELLA SOSTANZA. 

daniele22

Citazione di: Claudia K il 19 Aprile 2023, 19:23:56 PMScusa ma non ti avevo risposto a questa domanda.
Il like l'avevo dato perchè condivido quello che avevo recepito come senso globale del tuo post 175, e cioè il principio della formazione orientata in primis allo sviluppo della capacità speculativa.
(Risultato che certamente non si ottiene con il primato del nozionismo, che alla fin fine è persino identico NELLA SOSTANZA dal classico alle professionali : cambia l'oggetto.)
Prova un po' a pensare a quali meravigliosi risultati si potrebbe, invece, arrivare se i bambini fossero resi consapevoli che il Pensiero Umano ha una storia e una evoluzione, e se si cominciasse dalle elementari a renderli CONSAPEVOLI di questa meraviglia e stuzzicare la loro curiosità! E pensa quanto sarebbe più agevole stimolare talenti che sono tali perchè PENSANO e perchè piace loro PENSARE, nella consapevolezza che quel Pensare ha una storia e una evoluzione!
E invece...la scuola italiana è quella in cui TUTTI  arrivano a 16-17 anni  non sapendo neanche cosa sia la filosofia (compresi quelli che hanno scelto i licei in cui si studia), mentre la stragrande maggioranza di coloro che non conseguiranno mai una maturità liceale...potrà tranquillamente percorrere una vita intera senza mai aver scoperto che questo meraviglioso percorso esista e abbia una storia!

Mi sembra superato (salvo che per gli storici) il problema di cosa pensasse Gentile.
Mi interessa molto di più che la sua impostazione fascista e classista abbia avuto DECENNI per essere rimeditata nell'Italia <democratica e repubblicana> e che essa, invece,  non sia mai stata re-impiantata NELLA SOSTANZA.
Evidentemente hai recepito proprio male perchè il pensiero critico al quale appunto mi appello nel post nr.75 non ha molto a che fare col pensiero speculativo trattandosì bensì di due modalità del pensare che si applicano in momenti diversi, in cui il pensiero speculativo interviene nel momento in cui si sviluppa lo studio del tema. Per esempio: quando riassumi un testo compi una speculazione sul testo e non eserciti una critica. Il pensiero critico è quello che invece critica il testo e lo fa quando lo studente rileva dei dubbi. Siccome tutti i testi, quando li si studi, prevedono sia pensiero critico che speculativo, un bravo studente dovrebbe tenere assieme pensiero speculativo e pensiero critico durante l'atto dello studio. Io do privilegio al pensiero critico e non a quello speculativo, giacché quello speculativo è in un certo senso ovvio, altrimenti cos'è che studieremmo andando a scuola, mentre non sembra cosi ovvio quello critico. Pertanto, il pensiero che si riduce alla sola speculazione avrebbe tutto il sapore di uno che beve tutto senza ben sapere quel che beve. C'è gente a cui basta ed è più che giusto che sia così, ma non può bastare certo ad un filosofo. Insomma, se c'è questa perdita di senso critico, non sarebbe giustificabile dal tipo di didattica che aveva a mente Gentile, bensì da altro.
Per quel che riguarda i meravigliosi risultati non sono molto favorevole all'ammaestramento, specialmente non vedo molto di buon occhio gli aggettivi ... Non volevo risponderti perché è evidente che non ci comprendiamo proprio, viaggiamo infatti su mondi che non si toccano, ma è andata così. Un saluto

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 19 Aprile 2023, 23:05:38 PMè evidente che non ci comprendiamo proprio, viaggiamo infatti su mondi che non si toccano, ma è andata così. Un saluto
Temo anch'io...

iano

#198
Citazione di: Claudia K il 18 Aprile 2023, 23:07:04 PMGiusto per tornare IT: a mio modo di vedere l'ordinamento scolastico italiano compie, "per tradizione" ultracentaria e inamovibile, una vera mattanza di intelligenze per le motivazioni già dette.



Non ho dubbi su questo. Ma quanto ciò può derivare dalla  necessaria standardizzazione di una istruzione non negata a nessuno,  di massa?
Rimane l'educazione specifica, dedicata, che possono dare i genitori, che però può configgere in modo irrimediabile con quella pubblica, di modo che la scuola o i genitori possano decidere di gettare la spugna, e delegare all'altro soggetto.
Quanti genitori del dopoguerra hanno vissuto in silenzio il paradosso di essersi sacrificati per l'istruzione dei loro figli, al fine di un futuro distante dal loro, per sentirsi poi guardanti con quella distanza dai loro figli?

Una tragedia forse poco nota perchè non pubblicizzata dai nostri genitori, per i quali l'amore per i figli è rimasto a prescindere prioritario.
Non sarà venuto il momento di rendergli finalmente onore a questa grandiosa generazione di genitori del dopoguerra, della cui assoluta abnegazione non sembra esserci più traccia?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

#199
Siamo sicuri ? E i nonni delle generazioni successive che mantengono figli e nipoti, avendone ancor meno riconoscenza, dove li mettiamo ? Senza nulla togliere alla generazione del dopoguerra che per lo meno ha avuto la ricompensa di veder migliorare la propria condizione di vita ed ha lottato coi figli perchè questo fosse possibile ottenendo delle vittorie. Che il Capitale si sta rimangiando con gli interessi.

La mattanza di intelligenze è assai più marcata oggi che nella scuola dell'obbligo e università di massa del secolo scorso. Qualità distrutta dall'emergere trionfante dell'istruzione d'elite dietro corresponsione di tanto denaro da parte delle famiglie agiate. Col ritorno ai neoglebalizzati pur dotati di laurea pubblica, ma resa spazzatura dal Mercato che utilizza la forza lavoro, e che la forma in canali rigorosamente separati.

Di fronte a questa reale ecatombe di intelligenza umana è penoso chiamare in causa Croce, Gentile e la scuola umanistica. Significa non aver capito nulla del "nuovo che avanza". Semmai una formazione umanistica, anche faidatè, familiare o di scuola d'antan, è l'unica barriera che ancora protegga l'età evolutiva e gli adulti dalla barbarie dilagante.




pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Claudia K

Citazione di: iano il 20 Aprile 2023, 14:03:27 PMNon ho dubbi su questo. Ma quanto ciò può derivare dalla  necessaria standardizzazione di una istruzione non negata a nessuno,  di massa?
Tu apri un altro fronte di riflessione, di tutto rispetto. 
Però (mio pensiero): che l'istruzione non sia negata a nessuno per me è un minimo etico imprescindibile. 
E che sia stardardizzata nei primi due cicli formativi (scuola dell'obbligo)...sarebbe (sempre secondo me) il trionfo della democrazia reale SE in questa standardizzazione fossero gettati i semi dei vari rami dello scibile. Cosa che NON accade assolutamente con la programmazione italiana. 
La cartina al tornasole è nel FATTO che, se no hai una famiglia in grado di spiegarti cosa sia la filosofia...arrivi a 17 anni che non sai proprio cosa sia, anche quando hai scelto il classico o lo scientifico! 
Ma non ti sembra assurdissimo e criminale, quando milioni di Persone avrebbero potuto rivelarsi talenti, e si trovano a fare i saldatori o gli idraulici ? Il tutto..mentre non pochi maturati in classico e scientifico, che tali sono soltanto per il CLASSIMO socialmente attivo (e forse oggi più che mai) e nella complicità persino inconsapevole di scuola e famiglia, vedono una cifra di individui persi per sempre, perchè non avevano alcuna propensione alla Riflessione in nessuna direzione (fosse essa filosofica o scientifica). 
Ne ho solo a titolo personale un elenco ragguardevole tra i soli compagni di scuola miei e di mio fratello. Persone che non fanno "rumore" sol perchè provenienti da famiglie abbienti che, pur di tenere il punto "classista" mantengono a vita  il maturato patinato e/o cercano per lui/lei (molto in segreto) tutti i sostegni economici e previdenziali dello Stato , ma mai avrebbero accettetato che il loro cognome vedesse l'albero  genealogico "infangato"...che so... da un pur dignitosissimo "elettrotecnico". Mentre il problema resta di queste Vittime, che a 14 anni non potevano sapere che famiglia e scuola li stessero votando ad un percorso  che non corrispondeva minimamente ai loro talenti (quali che fossero) e li aveva immolati sul farlocco altare delle "scuole di chi comanderà"...facendone veri poveri disgraziati, non di rado con problemi psico-clinici,  che non riescono a governare neanche se stessi. 

atomista non pentito

Se si ritrovano a fare gli idraulici sono degli eletti.

Ipazia

Citazione di: atomista non pentito il 20 Aprile 2023, 16:04:55 PMSe si ritrovano a fare gli idraulici sono degli eletti.
Arte misteriosa e rara, alle prese con problematiche talvolta disperate. Trovarne uno bravo è segno di grazia divina. O fortuna impagabile, per chi non crede.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#203
@Claudia.
Non credo che si nasca predestinati, come fosse scritto nel DNA, perchè anche quando fosse, iniziamo a capire oggi quanto alla genetica si affianchi in modo decisivo l'epigenetica .
Più che il lavoro che fai rimane centrale il come lo fai dunque, perchè il come lo fai è ciò che trasmetterai ai tuoi figli, qualunque cosa faranno a loro volta.
Se crediamo ai geni predestinati,  con la loro indiscussa utilità sociale, ci sembrerà imperdonabile non creare scuole per geni, dove si assecondi la naturale predisposizione.
Ma tutto sta nel credere ai geni per nascita, come appunto tu mi pare creda, traendone poi le  conseguenze su cosa sia bene fare.
Io come sai ho dubbi su questo, e vedo i cosiddetti geni come i prodotti di un processo culturale, quindi collettivo, virtuoso, laddove vedo appunto in quel processo la virtù e non nei suoi prodotti finali che possiamo considerare essere i cosiddetti geni.
Quindi il compito dell'idraulico non è quello di trasmettere l'arte più o meno geniale dell'idraulica al figlio, ma un etica del lavoro che vada ad alimentare le virtù della collettività artefice del processo culturale che poi produce i geni.
Il cosiddetto genio è la persona non giusta in assoluto, ma giusta nel momento giusto, nel posto giusto, e diventa allora cruciale la probabilità di trovarlo dove serve, nel momento in cui serve, e questa probabilità è la misura del valore di una cultura, che quando serve sarà perciò in grado di esprimere con alta probabilità ciò di cui abbisogna.
In sostanza sono convinto che  la differenza fra fama eterna  del genio, e il suo ancor possibile più eterno anonimato, sia il volo di una farfalla.
Anche i geni se vuoi devono sottostare alla selezione naturale di Darwin, dove non è prevista una promozione per meriti di nascita.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Claudia K

Citazione di: iano il 20 Aprile 2023, 16:28:00 PMtutto sta nel credere ai geni per nascita, come appunto tu mi pare creda, traendone poi le  conseguenze su cosa sia bene fare
No Iano, non si tratta di credere in "geni e predestinazioni".

Si tratta (molto più semplicemente) di prendere atto che esistano predisposizioni (oltre che innate capacità intellettive di vario grado e anche "misurabili" , malgrado le arcinote contestazioni ai QI-test, tacciati di poter misurare la sola "intelligenza di tipo matematico" e che non è affatto vero sia così, poichè misurano la capacità Logica, che è alla base di qualunque forma di pensiero e sua comunicazione, ivi inclusa la favolistica per i bambini).
E queste non sono affatto stimolate da una scuola dell'obbligo come la nostra, che ti somministra "storia e regole" di tutte le materie, tacendoti la storia più affascinante di tutte, che è quella del Pensiero Umano, e che sarebbe la prima in assoluto a sviluppare spirito speculativo (o critico, se Daniele preferisce) nel MOSTRARE come ogni <verità> resti relativa e aperta all'ulteriore Sapere e Pensare.

Daniele inneggia allo "spirito critico" e la sua definizione mi sta benissimo e mi fa pure comodo: lo "spirito critico" non te lo sviluppa il prof di lettere e filosofia che ti ritrovi come maledizione al liceo per essere lui/lei ideologizzato a tremila e usare i discenti come plebe acefala da catechizzare alla propria parrocchia! Questi è solo l'ennesimo impostore che SOFFOCA lo "spirito critico"! E la di lui/lei postura è ANTI-filosofica, quale che sia l'ideologia, per il fatto puro e semplice di ritenersi detentore di qualche <verità>...senza nanche avvertire il senso del ridicolo che connota questa postura.

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Ieri cercavo, per ragioni mie, materiale sul noto/storico slogan de "la fantasia al potere" e mi sono imbattuta nel (per me incantevole) articolo che linko di seguito :
 https://laricerca.loescher.it/volevamo-la-fantasia-al-potere-c-e-andata/

Articolo che avrebbe ragione di essere citato e meditato nell'ambito di parecchie tematiche, risultando di rara preveggenza (essendo stato pubblicato nel 2017) persino rispetto a fenomeni sociali esplosi in modo vir..ulento solo durante la successiva pandemia.
Ma qui l'ho linkato perchè riassume, nel sottotitolo,  esattamente quella che è anche la mia visione su questo tema, riassunta sul punto specifico nel :  " La scuola italiana propone già un curriculum per distinguere il vero dal falso, per ragionare con la propria testa e discutere con gli altri. Si chiama filosofia, ma è un'opportunità formativa oggi del tutto sprecata a causa dell'impianto storicistico che ingessa il suo insegnamento."



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