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Libri "Itaca"

Aperto da Jacopus, 01 Febbraio 2017, 18:45:46 PM

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Jacopus

Ci sono dei libri a cui si ritorna volentieri, con il pensiero, oppure che si riprendono in mano, se ne rilegge un passo, o addirittura si rileggono daccapo in altre epoche della nostra vita o soltanto si fantastica di rileggere senza averne mai davvero il tempo. Qui possiamo parlare di questi libri. I libri "Itaca", quelli a cui si fa ritorno.
 Ne posso annoverare diversi a cui ho attinto in momenti anche molto lontani della mia vita. Uno in particolare continua ad affascinarmi ossessivamente, anche se in realtà l'ho riletto solo una volta: "memorie di Adriano" di M. Yourcenar. In quel libro ho scoperto l'orgoglio dell'essere un discendente degli antichi latini. Un popolo sobrio, che con intelligenza costruì un impero, modello di tutti i successivi imperi occidentali. Ma in quel libro ho scoperto anche tante altre cose, la raffinatezza tipicamente francese di scrivere bene, la tolleranza verso gli altri, l'amore per la cultura e di come essa sia inscindibilmente connessa al buon governo. Ma anche la capacità di vivere il mondo e la propria vita in modo laico e contemporaneamente rigorosamente morale, secondo l'insegnamento stoico, tanto che Adriano chiede che nella sua tomba l'epigrafe sia "che la terra ti sia lieve". Un libro che tutti gli italiani dovrebbero leggere.
Bè, se vi piace, scrivete anche voi qualcosa sui vostri libri "Itaca", perchè anche loro, nel loro piccolo, sono un percorso ed un esperienza.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

acquario69

Ne ho diversi di libri "Itaca"
Tra questi uno che mi sta particolarmente a cuore e' Racconti Romani di Moravia

sono racconti che ho trovato davvero coinvolgenti come se in ogni personaggio e in ogni singola vicenda cera qualcosa che sentivo anche mio, come averli davvero vissuti in prima persona,qualcosa percio che era ed e' rimasto nel mio stesso sangue...l'espressione e' forte e può sembrare esagerata ma chi e' nato e vissuto a Roma come me (e ha letti questi racconti) può forse arrivare a capirlo meglio.


in questi racconti infatti, se pur ambientati negli anni 50 i personaggi con le loro particolari vicende, rispecchiano una "familiarità" che era comune ritrovare sempre,almeno fino agli inizi degli anni 90...una Roma che nonostante fosse una citta relativamente grande, conservava fedele quelle caratteristiche uniche nel suo genere che la facevano essere ancora una comunità, o tante piccole comunita al suo interno, comunque unite da un unica ed orgogliosa identita,dove storie,vicende e personaggi cosi variegati e parimenti descritti in questo libro chiunque avrebbe prima o poi incrociato,o in diversi modi vissuto direttamente o solo per sentito dire, magari semplicemente per strada, nel bar vicino casa,nel mercato del quartiere o persino dal pizzicagnolo  :) ...quando ancora venivano familiarmente chiamati cosi,perche il dialetto (e i dialetti) erano considerati, magari senza nemmeno saperlo,cultura e che per questo si poteva ancora trasmettere in maniera del tutto spontanea..

quindi Jacopus,visto che sei di Roma anche tu e se ancora non li hai letti te li consiglio vivamente...e magari se ti va mi dirai le tue sensazioni

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