La psicologia giustifica il male e deresponsabilizza l'uomo?

Aperto da Socrate78, 05 Maggio 2023, 20:15:25 PM

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Jacopus

Probabilmente non riesco a spiegarmi bene. Anche se in realtà il concetto è semplice. Intanto grazie per l'info sulla richiesta di Andreoli, ma come ben sai il giudice è peritus peritorum.
Poi rispetto a tutta un'erba un fascio, mi piacerebbe sapere dove l'ho scritto, perché se ho scritto che è sempre responsabilità della società brutta e cattiva e non me ne sono accorto, ho bisogno anch'io di uno psichiatra o più umilmente di un integratore per la memoria. Insomma quello che affermo è che le azioni malvagie nascono da serie multifattoriale di cause. Semplificare il tutto al carattere dell'uomo malvagio che preda l'uomo buono mi sembra una favoletta che non regge, anche se è molto comoda per quietare la nostra coscienza. C'è un film molto interessante sull'argomento: la città di Dio. Descrive una favelas brasiliana, nella quale è un'impresa non diventare dei criminali, eppure il protagonista ci riesce attraverso la passione per la fotografia. Ciò non toglie che al di là delle risorse individuali, sempre in grado di farci scegliere, l'ambiente dove viviamo non è indifferente e tanto meno lo è negli anni della nostra infanzia e formazione. Non si tratta di "buonismo" ma di comprendere i meccanismi dell'agire umano, che sono interdipendenti e intereagenti con quelli degli altri umani con i quali veniamo a contatto. Abbiamo molte scelte da fare nella nostra vita, ci confrontiamo con esperienze, con affetto ( magari nostro zio con simpatie naziste ci voleva davvero bene e noi non giudichiamo più il nazismo - o i furti -così negativamente). Se vogliamo ragionare in termini di complessità possiamo provare a risolvere problemi immensi come quelli posto in questa discussione, oppure limitarci a dire "il male fa parte della natura umana e quindi c'è poco da fare" e poi ognuno se la aggiusta come vuole (sperare nel paradiso, commettere il male perché così fan tutti, deprimersi, dividere il mondo in buoni e cattivi?). La mia religione che è kantiana mi impedisce questa soluzione.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Claudia K

Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 21:27:21 PMquello che affermo è che le azioni malvagie nascono da serie multifattoriale di cause
Più che condiviso, questo concetto.
Ciò non toglie che possiamo avere lo psicotico grave che ammazza il suo benefattore perchè glielo comandavano "le voci".
Poi abbiamo il Bilancia che sembra sanissimo e intelligente, ma che dopo un'infanzia come quella che hai descritto e che non conoscevo...qualche "voce" (non meglio diagnosticabile ad oggi) che gli ha suggerito che una qualche sua riscossa, passati i suoi 45 anni, potesse derivargli dal compiere 17 omicidi in 6 MESI...dovrà pure averlo guidato, e sono con Andreoli che un'infanzia del genere possa esploderti dentro e governarti in qualunque istante della vita .
E poi abbiamo quella che agognava  "una vita in vacanza" ...mentre si sta matematicamente procurando "una vita all'ergastolo".
E poi abbiamo quello che è disposto ad ammazzare una persona...per prendergli 30 euro con cui andare a mangiare una pizza e una birra.
E fino a quelli che (privi di ogni trascorso traumatizzante e invasi solo dalla centralità del loro famelico e vizioso ombelico) raccontano ai tonti di moltiplicare  gnocchi e  pizze in nome della Vergine Maria, non molto diversi dai tanti che rastrellano i risparmi di una vita di tot pensionati promettendo loro rendite allettanti per poi volatilizzarsi con il malloppo in qualche Stato dove potranno goderseli in "bella vita", e così via per tutti i reati previsti dal codice penale...
Come dire : la multifattorialità delle cause è un dato imprescindibile.
Ma i casi di MONOfattorialità, in cui IL FATTORE portante è il semplice "la vita mia vale più della tua, e anche un gusto mio vale più della tua vita" sono una REALTA' (che la Psichiatria , peraltro, non nega affatto, con o senza Andreoli).


Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 21:27:21 PMal di là delle risorse individuali, sempre in grado di farci scegliere, l'ambiente dove viviamo non è indifferente e tanto meno lo è negli anni della nostra infanzia e formazione. Non si tratta di "buonismo" ma di comprendere i meccanismi dell'agire umano, che sono interdipendenti e intereagenti con quelli degli altri umani con i quali veniamo a contatto.
Certo.
Concordissimo.
Ma con la stessa accuratezza di analisi (per non auto-ingannarsi) sarà da prendere atto ANCHE che esistano e dilaghino casi molto basici in cui non ci possono essere dubbi che il male sia procurato per PURA malvagità in base al già detto "la mia vita o anche un semplice mio gusto estemporaneo ...per me vale più della tua vita!".
(Devo ricordare i tomi del Circeo, o l'eroe di <terrazza sentimento>, o il Cagnoni o il Parolisi o tutti gli uxoricidi per INTERESSE venale, o tutti i satanisti, o tutti i truffatori, o tutti gli stupratori di ragazzine, o...cosa ancora? )

Claudia K

Ad colorandum : la de-responsabilizzazione che intuisce Socrate c'è stata, e ha informato DECENNI! 

Il dramma nel dramma è che abbia de-responsabilizzato tragicomicamente persino una massa di coloro che avevano/hanno la Responsabilità di giudicare e che sono pagati per questo! 

Arrivo a ribaltare l'applicativo della "proiezione" : il luogo comune è che "vede il malvagio chi teme di esserlo o poterlo essere!". 

Con lo stesso tasso di "infalsificabilità" , ma con un cinin di pragmatismo in più, ma quanto sarebbe facile affermare che "tende ad assolvere tutti...proprio chi ha più ragioni di temere d'essere lui/lei inchiodato nelle proprie malefatte" (non importa di quali dimensioni) ? 

Jacopus

Chi crede di essere senza peccato e scaglia la prima pietra di solito è quello che riesce a compiere le più grandi malefatte. Sul fatto che chi si immedesima sul lato delinquenziale poi diventa indulgente, ti posso citare un anedotto divertente ma significativo. A Torino c'è un museo criminologico, che ha raccolto l'eredità di Lombroso, il fondatore della criminologia come disciplina, famoso per la sua eziologia della delinquenza a partire esclusivamente da fattori organici. Nella sua raccolta di crani di delinquenti, raccolta negli anni, ha espressamente chiesto che alla sua morte, fosse inserito anche il suo cranio nella raccolta. Cranio tuttora ben visibile nella raccolta. Francamente mi fanno molto più paura quelli che NON si immedesimano nelle storie degli altri, che quelli che si immedesimano. Torniamo sempre al solito discorso: dobbiamo sentirci tutti separati o tutti uniti? Non sarebbe meglio considerare il fatto che siamo entrambe le cose e che comunque, laicamente, nessuno si salva da solo?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Claudia K

Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 23:46:11 PMNella sua raccolta di crani di delinquenti, raccolta negli anni, ha espressamente chiesto che alla sua morte, fosse inserito anche il suo cranio nella raccolta. Cranio tuttora ben visibile nella raccolta.
Aneddoto effettivamente simpatico, ma sul "significativo" avrei le mie riserve: escluderei che l'intenzionalità  del Lombroso nel dettare  tale volontà  potesse includere una qualche licenza al "siamo tutti  potenzialmente uguali" (mica per niente: sarebbe stata, questa, la più potente mina alle fondamenta...tanto del suo museo quanto , soprattutto, delle sue teorie!). 
Lombroso scelse che i suoi resti (non soltanto il cranio, anche se è esposto solo quello) fossero conservatì lì perchè quel museo era la sua "creatura" più ufficialmente/istituzionalmente  "consacrata" e "destinata alla Storia delle Scienze", e perchè quanto è lì raccolto è ciò che fu la sua vita e passione, tant'è che per lunghissimi anni era stato da lui custodito in casa propria. 

Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 23:46:11 PMTorniamo sempre al solito discorso: dobbiamo sentirci tutti separati o tutti uniti? Non sarebbe meglio considerare il fatto che siamo entrambe le cose e che comunque, laicamente, nessuno si salva da solo?
Mi verrebbe un candido quanto sincero  "scusa, ma che c'entra?" . 
Ci rientra, in qualche modo, anche Lombroso : lui avrebbe affidato tutto al determinismo <scientifico>, ma per contrastare questo si corre il fortissimo rischio di affogare in un <indeterminismo cosmico con ispirazioni e aspirazioni etiche> che non ha basi più solide del superatissimo determinismo lombrosiano! 

Consentimi una battuta che solo tale vuol essere : se è sacrosantamente vero che "nessuno si salva da solo"...è altrettanto vero che tante persone di buona fede si PERDONO o perdono addirittura la vita per essersi ingenuamente "male accompagnati"! (E se parliamo di vittime  minori o anziane o comunque fragili... c'è da far tremare i polsi!) 

Al di sopra di ogni battuta : mi sembra si possa serenamente concordare sul concetto che al teorizzare (sensatamente) su qualunque tema sia prodromico l'averne compresa (quanto meno) la <realtà> fenomenologica. (Per poco che questa sia... se disconosciamo anche questa andiamo di Fantasy). 

Ebbene : per la Psichiatria è dato CERTO (oggi e finalmente) che la malvagità esista, così come è dato certo che esistano le malattie mentali, così come è dato certo che non esista alcun nesso deterministico tra malvagità e malattia pischica, potendosi riscontrare l'una O l'altra, tanto quanto - in altri casi - l'una alla base dell'altra. 

E certo che non me lo chiedo se a me sarebbe potuto accadere di andare a fare una vacanza lasciando mia figlia di un anno a casa da sola per una settimana! Garantisco che per come sono non avrei proprio nessuna ragione, di chiedermelo, che valesse più di un giochino di enigmistica a perditempo anche tossico. (Do per ovvio che questo sia uno di quei casi in cui la malattia psichica agisce quello che sembra l'agente, e potrei solo dire "bè...per come sono non esiste, e se fossi psico-dissestata sarebbe tutta un'altra storia dalla mia. Punto.")
Ma mi sentirei solo ipocrita anche nel chiedermi se mi sarei mai potuta far accadere che, senza nessuna malattia mentale e in perfetto accordo manageriale col marito, mi venisse in mente di spacciarmi per una che viene visitata dalla Madonna anche in cucina mentre pela patate e che moltiplica gnocchi e pizze (già più che lautamente strapagati) ad usum cretinorum! 

Nel primo caso l'agente (al pari di Bilancia) è palesemente agito da un qualche disatro psichico. (Da cosa si capisce? da quello che dicevo qualche post fa : per quanto la singola azione criminosa possa essere pianificata e realizzata in modo impeccabile...è la visione globale dell'agente-agito-dalla malattia psichica a denotare la più devastante incongruenza!)
Nel secondo  e opposto caso, applicando lo stesso criterio della visione globale dell'agente, la SUA visione globale è del tutto perfetta e coerente, tanto da essere graniticamente pianificata con coniuge che ne traeva impensabili profitti : c'è solo da realizzare che quell'agente (del tutto consapevole) è proprio partito dalla premessa "la mia vita o anche solo un mio gusto valgono più della tua vita". E questo è il malvagio simplex che non crea alcun problema di decodifica. 





Pensarbene

La psicologia spiega l'OVVIO usando linguaggio e idee utili presentate come teorie.
Una persona  ,prima di rivolgersi ad uno psicolologo,dovrebbe essere informata che:
a)nessun bravo psicologo,clinico e non clinico, PRENDERÀ SU DI SÊ IL SUO PROBLEMA
b)la soluzione sarà sempre la più ovvia per lui e lo  psicologo
Con questo abbiamo spogliato psicologi di vario genere e  psicologia dagli orpelli,ornamenti,mimetiche e altro che ne fanno una scienza idealizzata o demonizzata.
RESTA IN PIEDI SOLO L' OVVIO MENTALE,DELLA SPECIE E DEGLI INDIVIDUI,PER LA SPECIE E PER GLI INDIVIDUI.

Socrate78

#21
Io continuerò a NON immedesimarmi troppo nelle storie di nessuno, perché comprendere il male è il primo passo per giustificarlo e immedesimarsi nelle storie di chi compie il male è già per me contaminare la mente con qualcosa da cui voglio tenermi lontano, quindi nella mia visione delle cose tutto in un'ultima analisi o è bianco oppure nero, non esiste il grigio. Mi sono imposto questo forte rigore, perché prima io per primo ero un giustificazionista molto estremo.

iano

Citazione di: Claudia K il 07 Maggio 2023, 05:19:38 AMEbbene : per la Psichiatria è dato CERTO (oggi e finalmente) che la malvagità esista, così come è dato certo che esistano le malattie mentali, così come è dato certo che non esista alcun nesso deterministico tra malvagità e malattia pischica, potendosi riscontrare l'una O l'altra, tanto quanto - in altri casi - l'una alla base dell'altra.

Poi comunque rispetto anche il punto di vista di Socrate che vuol vedere il mondo in bianco e nero, anche quando non fà il giudice di mestiere, non spinto quindi da necessità.
Però vedere senza necessità il mondo in bianco e nero è come comprare una pistola senza averne bisogno, col rischio poi di mettersi a sparare giudizi.





Se il proprio mestiere e scegliere fra bianco e nero, necessariamente bisognerà rappresentarsi il mondo in bianco e nero, anche quando si ha la consapevolezza di mille sfumature.
Quindi quantomeno l'esistenza della malvagità è una ipotesi accettabile in questo senso, fra altre eventuali, dalle quali tutte derivare logicamente le tesi, in un quadro che tenta per quanto possibile di usare gli strumenti della scienza.
Possiamo anche definire malvagio colui che compie una malvagità, e se è vero che la malvagità esiste, possiamo perciò classificarlo come malvagio, perchè ce ne ha dato prova.
Ma finché non ce la dà la prova come facciamo a dire che è malvagio?
Quindi sarebbe bene assumere anche un  principio di prudenza, considerando ognuno di noi come potenzialmente malvagio, anche perchè non esiste purtroppo una prova di ''non malvagità''.
In questo quadro ognuno di noi è un dado il risultato del cui lancio non possiamo dire finché non lo lanciamo.
Potrebbe non esserci una faccia malvagia, o potrebbe esserci, ma potremo saperlo solo quando, essendoci la faccia, esca.
Non si tratta però di una perfetta casualità, perchè i lanci non sono del tutto indipendenti fra loro.
Quando esce la faccia della malvagità infatti possiamo da un lato gioire se non è il nostro dado, e dall'altro possiamo trarre insegnamento su come fare il nostro prossimo lancio, truccandolo.
Ma non sappiamo che tipo di dado siamo veramente, e speriamo di non saperlo mai.

Ma come fare per truccare il lancio, facendo tesoro dei lanci precedenti?
Se il malvagio, come alla fine Lombroso stesso ammisse, non ha una fisionomia che gli si possa associare, non è però escluso fare altri tipi di associazione, usando la statistica.
Possiamo rilevare allora che un uomo con la pistola, se malvagio, probabilmente la userà.
Non sapendo se sono malvagio quindi, se non è strettamente necessario, rinuncio alla pistola, e questo è il trucco.
Ma se sono convinto di non essere malvagio, pur senza averne prova, posso pensare anche di mettermi a collezionare bazooka e bombe a mano, che tanto non le userò mai.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: Socrate78 il 07 Maggio 2023, 18:45:54 PMIo continuerò a NON immedesimarmi troppo nelle storie di nessuno, perché comprendere il male è il primo passo per giustificarlo e immedesimarsi nelle storie di chi compie il male è già per me contaminare la mente con qualcosa da cui voglio tenermi lontano, quindi nella mia visione delle cose tutto in un'ultima analisi o è bianco oppure nero, non esiste il grigio. Mi sono imposto questo forte rigore, perché prima io per primo ero un giustificazionista molto estremo.
Secondo me vedere il mondo in bianco e nero è come comprare una pistola, col rischio poi di mettersi a sparare giudizi per hobby, se non è il tuo mestiere.
Ma quello che io ho imparato da questa discussione, cercando di immedesimarmi col giudice, è che sono vigliaccamente contento di non fare quel mestiere.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Socrate78 il 07 Maggio 2023, 18:45:54 PMIo continuerò a NON immedesimarmi troppo nelle storie di nessuno, perché comprendere il male è il primo passo per giustificarlo e immedesimarsi nelle storie di chi compie il male è già per me contaminare la mente con qualcosa da cui voglio tenermi lontano, quindi nella mia visione delle cose tutto in un'ultima analisi o è bianco oppure nero, non esiste il grigio. Mi sono imposto questo forte rigore, perché prima io per primo ero un giustificazionista molto estremo.
Perché comprendere il male dovrebbe essere il primo passo per giustificarlo? Semmai, dovrebbe essere il primo passo per andare oltre, tanto al male, quanto al bene: due facce della stessa medaglia.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Claudia K

Citazione di: iano il 07 Maggio 2023, 19:54:41 PMSe il proprio mestiere e scegliere fra bianco e nero, necessariamente bisognerà rappresentarsi il mondo in bianco e nero, anche quando si ha la consapevolezza di mille sfumature.
Quindi quantomeno l'esistenza della malvagità è una ipotesi accettabile in questo senso, fra altre eventuali, dalle quali tutte derivare logicamente le tesi
Si tratta di valutare e scegliere, continuando a disporre di tutta la scala dei grigi che esiste tra bianco e nero, e nella piena consapevolezza/coscienza che scelta (autoingannante) sarebbe anche quella classica di affermare che "tutti i gatti sono grigi" ...sol perchè si è SCELTO, a monte, di guardarli in una notte buia...
E allora...scelta per scelta...tanto vale operarla beneficiando della luce disponibile, piuttosto che spegnendo anche quella! Non credi? 

Non so come si possa affermare che "l'esistenza della malvagità è un'ipotesi".
Anche tralasciando millenni di filosofie e religioni di ogni epoca e latitudine che fondano sulla contrapposizione Bene/Male, è sufficiente pensare ai nostrani e coevi <satanisti> per aver contezza di quanto il male possa essere perseguito e addirittura idolatrato per liberissima SCELTA. 
(Mai escluso che a queste sette aderiscano anche disastrati mentali sul piano psichiatrico, ma non è questa la media, che è invece costituita da umani - a volte anche colti e di notevole intelligenza  - che sono perfettamente in grado di scegliere e che hanno scelto.)

Direi pertanto che l'ingrigimento di tutti i gatti per la scelta di guardarli al buio, non possa che definirsi anch'essa "scelta" , o "giudizio" se preferisci, con l'unica peculiarità di essere quella scelta in cui l'osservatore si inganna con le proprie mani. 


Citazione di: iano il 07 Maggio 2023, 19:54:41 PMPossiamo anche definire malvagio colui che compie una malvagità, e se è vero che la malvagità esiste, possiamo perciò classificarlo come malvagio, perchè ce ne ha dato prova.
Ma finché non ce la dà la prova come facciamo a dire che è malvagio?
In questo caso non capisco proprio l'interrogativo, alla luce del post d'apertura di Socrate. 
Socrate si chiedeva se la psicologia non abbia costituito e costituisca un devastante endorsement in favore di chi ha dato ampia prova di aver agito in modo malvagio! 

E personalmente non posso che vederla esattamente come lui, sul punto. 
Mi dissocio SOLO sul punto che la malattia psichiatrica è un dato di realtà e non "invenzione psic" sicchè - quando c'è - è una realtà che non può non esimere l'agente e reo dalla imputabilità. 

E se poi ci ritroviamo che a  Donato Bilancia non è stata riconosciuta l'infermità mentale ed è morto in carcere, continuando a chiedere agli altri "perchè l'ho fatto?" , mentre si ventila di "perizia psichiatrica" sulla lucidissima siora moltiplicatrice di gnocchi e pizze che in altrettanto lucidissimo progetto coniugal-manageriale perfettamente condiviso e implementato dal consorte...di "matto" non ha nulla, e di "maligno e totalmente autocentrato alla faccia del prossimo" ha TUTTO....forse c'entra più la difficoltà di comunicazione tra psichiatria e giustizia, che non la psicologia. 

iano

Citazione di: Claudia K il 08 Maggio 2023, 10:34:00 AMSi tratta di valutare e scegliere, continuando a disporre di tutta la scala dei grigi che esiste tra bianco e nero, e nella piena consapevolezza/coscienza che scelta (autoingannante) sarebbe anche quella classica di affermare che "tutti i gatti sono grigi" ...sol perchè si è SCELTO, a monte, di guardarli in una notte buia...
E allora...scelta per scelta...tanto vale operarla beneficiando della luce disponibile, piuttosto che spegnendo anche quella! Non credi?



Mi sembra che ti contraddici. Dici di valutare il grigio, ma poi dici che ciò equivale al rifiuto di usare la luce, preferendo il buio.
Secondo me nero e bianco sono metafora del linguaggio che usiamo per descrivere la realtà, dovendola necessariamente semplificare.
Il problema secondo me nasce laddove il linguaggio si svincola da questa necessità, per cui nero bianco diventano la realtà, cioè i termini necessari a descrivere la realtà diventano realtà.
In tal senso intendo che esistono i termini buono e cattivo per descrivere gli uomini, ma non esistono davvero i buoni e i cattivi.
Le leggi però parlano di buoni e cattivi, e quando le applichiamo dobbiamo far conto come se esistessero.
Non bisogna però farsi prendere la mano, e andare oltre la necessità, affermando appunto che la malvagità esiste indipendentemente dalla necessità di applicare la giustizia.

Il problema in generale è di tipo psicologico secondo me.
Da un lato sappiamo che il mondo non è fatto in bianco e nero.
Dall'altro questa consapevolezza ci bloccherebbe, impedendoci di decidere, di fare una scelta, di agire , posti davanti alla prospettiva di dover scegliere fra infinite sfumature. E' il problema dell'asino di Buridano moltiplicato per mille.
Non ci resterebbe che rifugiarci in un atteggiamento inerme e contemplativo.

Non siamo ancora giunti ad uno stadio  evolutivo tale per  cui riusciamo ad usare le nostre descrizioni della realtà, le nostre teorie, riconoscendone l'utilità e l'efficacia, senza dovervi porre fede.
La verità è un re nudo. Tutti lo sanno, ma nessuno si sente ancora pronto a denunciarlo, temendo che il mondo ci sparisca sotto ai piedi.
Se non esiste la malvagità, allora non c'è più mondo, si dirà.
Come è possibile fare certe affermazioni?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

@ Claudia.
In altri termini, il timore di Socrate che, volendo comprendere il male, si rischi di giustificarlo, equivale alla consapevolezza dell'inevitabile inadeguatezza dei termini che usiamo, come bene e male, per cui affermando che non sia bene indagare il male, si vuol dire invece secondo me che non serve mettere in discussione termini come bene e male , perché potremmo sostituire quei termini con altri, ma il risultato sostanzialmente non cambierebbe, col rischio inoltre di complicare la descrizione della realtà fino a renderla inservibile.
Possiamo introdurre fra uomo e donna, intesi come altro esempio di termini usati per descrivere la realtà, quanti generi intermedi si vuole, ma ciò non eliminerà la discriminazione inevitabile che l'uso di tali termini, pochi o tanti che siano, comporterà.
Occorre quindi essere consapevoli di questa inevitabile discriminazione, e accettarla, sapendo che se vogliamo le leggi queste sono scritte usando termini che descrivono la realtà, ma non vi corrispondono perfettamente.
La legge stessa, essendo fata di termini, è discriminatoria, perchè i termini sono un modo di discriminare la realtà.
Ma temo non siamo abbastanza maturi per accettare ciò.
Siamo in grado di accettare di passare la vita in galera se consapevoli del fatto che, se la legge avesse usato termini diversi, cioè diversamente discriminatori, noi in galera non ci saremmo finiti?
Per farcene una ragione abbiamo bisogno di credere nell'assolutezza di quei termini, senza i quali non potremmo neanche dichiararci innocenti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Claudia K

Citazione di: iano il 08 Maggio 2023, 13:24:43 PMMi sembra che ti contraddici. Dici di valutare il grigio, ma poi dici che ciò equivale al rifiuto di usare la luce, preferendo il buio.
Non vedo alcuna mia contraddizione quando confermo che esistono il bianco e il nero e tutta l'infinita scala dei grigi. 

Vedo invece una <apnea logica> molto pervicace in quanti, illudendosi di sfuggire alla responsabilità di una valutazione...se la svoltano con i possibilismi (anche falsicabilissimi, una volta tanto!) del "tutti i gatti sono grigi!". 
No. 
I gatti non sono tutti grigi : lo sono solo se li guardi al buio. Ma...basterebbe che accendessi una luce, per realizzare che un gatto grigio è persino una rarità!...
Se scegli di non accenderla ti racconti solo una balla. E il disvalore della balla si amplia in modo esponenzialmente nefasto laddove chi ha guardato i gatti al buio...volesse anche persuadere il prossimo che la corretta visione sia la sua (dei gatti tutti grigi). 

Citazione di: iano il 08 Maggio 2023, 13:24:43 PMSecondo me nero e bianco sono metafora del linguaggio che usiamo per descrivere la realtà, dovendola necessariamente semplificare.
Certo che sì. 
E vale anche per i grigi di ogni gradazione, però. 

Citazione di: iano il 08 Maggio 2023, 13:24:43 PMIn tal senso intendo che esistono i termini buono e cattivo per descrivere gli uomini, ma non esistono davvero i buoni e i cattivi.
Le leggi però parlano di buoni e cattivi, e quando le applichiamo dobbiamo far conto come se esistessero.
Ehm...pardon...ma chi l'ha detto che "non esistono davvero i buoni e i cattivi?" . 
Ancora una volta bypasso tutte le filosofie e religioni che fondano sulla contrapposizione Bene/Male, e bypasso pure tutte le teorizzazioni di filosofia del Diritto. 
Bypasso pure i satanisti - quelli colti/intelligenti - che hanno fatto la SCELTA di idolatrare Il Male. 

A me piace essere concreta e detesto le "analisi" o autoritenute tali che si alambiccano nei percorsi iperuranici e non trovano mai una Sintesi. 

Quindi mi permetto di chiederlo a te, restando proprio concreta-concreta : cosa ci vedi di "buono" nel manager di <terrazza sentimento> o nei gaglioffi del Circeo o nella soggetta che moltiplica gnocchi e pizze ad usum cretinorum ? 


iano

Citazione di: Claudia K il 08 Maggio 2023, 14:22:48 PMNon vedo alcuna mia contraddizione quando confermo che esistono il bianco e il nero e tutta l'infinita scala dei grigi.

Vedo invece una <apnea logica> molto pervicace in quanti, illudendosi di sfuggire alla responsabilità di una valutazione...se la svoltano con i possibilismi (anche falsicabilissimi, una volta tanto!) del "tutti i gatti sono grigi!".
No.
I gatti non sono tutti grigi : lo sono solo se li guardi al buio. Ma...basterebbe che accendessi una luce, per realizzare che un gatto grigio è persino una rarità!...
Se scegli di non accenderla ti racconti solo una balla. E il disvalore della balla si amplia in modo esponenzialmente nefasto laddove chi ha guardato i gatti al buio...volesse anche persuadere il prossimo che la corretta visione sia la sua (dei gatti tutti grigi).
Certo che sì.
E vale anche per i grigi di ogni gradazione, però.
Ehm...pardon...ma chi l'ha detto che "non esistono davvero i buoni e i cattivi?" .
Ancora una volta bypasso tutte le filosofie e religioni che fondano sulla contrapposizione Bene/Male, e bypasso pure tutte le teorizzazioni di filosofia del Diritto.
Bypasso pure i satanisti - quelli colti/intelligenti - che hanno fatto la SCELTA di idolatrare Il Male.

A me piace essere concreta e detesto le "analisi" o autoritenute tali che si alambiccano nei percorsi iperuranici e non trovano mai una Sintesi.

Quindi mi permetto di chiederlo a te, restando proprio concreta-concreta : cosa ci vedi di "buono" nel manager di <terrazza sentimento> o nei gaglioffi del Circeo o nella soggetta che moltiplica gnocchi e pizze ad usum cretinorum ?


Se esiste il bene e il male non ci vedo nulla di buono.
Se il male e il bene non esistono invece, ciò non esclude che la società attui una legittima difesa.

Però la tua metafora sui gatti grigi, senza ironia, è da rivedere.
Al buio tutti i gatti sono neri, non grigi.

Avrei potuto essere io il gaglioffo del Circeo, ma ciò non serve a giustificare né quel gaglioffo, né me quando lo diventassi.
Serve solo ad avere la consapevolezza che all'essere cattivi, anche solo per prudente ipotesi, si può non farne seguire le conseguenze in modo inevitabile.
Mentre la non identificazione, anche solo ipotetica , col cattivo, a chi e a cosa serve?
A cosa serve dire ''eppure sembravano bravi ragazzi''?
A cosa è servito averlo creduto?
A cosa serve a te  credere di essere una brava ragazza?
Cosa te ne fai?
A cosa serve a Socrate credere di essere un bravo ragazzo, perchè non v'è dubbio che egli lo creda?
Ma davvero credete voi che il libero arbitrio, se del tutto libero lo si lascia, possa immancabilmente confermare la nostra creduta bontà.
Non sarebbe più saggio condizionarlo al bene, nella pur malaugurata ipotesi che buoni non siamo?
Bisogna educarsi al bene, perchè il bene non è un dono di natura, e nel far ciò è utile prendere spunto dalle malefatte dei nostri fratelli sfortunati che non hanno ricevuto quella educazione.
Non si tratta di giustificarli, come non dobbiamo giustificare perchè lanciando un dado è uscita la faccia malvagia.
E' uscita perchè era una possibilità prevista.
Non è punendo il colpevole che confermiamo la nostra bontà.
Il colpevole và condannato perchè è la regola del gioco dei dadi, e noi non siamo la faccia buona dei dadi, né quella cattiva. Noi siamo i dadi.
Con l'educazione si possono truccare i dadi.
Ma prima bisogna avere la consapevolezza di star giocando a dadi, e non di essere una delle facce del dado..


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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