La mia ricerca interiore

Aperto da Aspirante Filosofo58, 25 Aprile 2023, 11:15:43 AM

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Aspirante Filosofo58

Buongiorno, a differenza della stragrande maggioranza delle persone, la mia vita ha avuto qualche "variazione sul tema" (per dirla in musica), fatta di paralisi cerebrale infantile, di istituto di riabilitazione motoria, nel periodo delle elementari (cioè quando un bambino avverte maggiormente la necessità di un bacio, di una carezza, di un abbraccio da parte dei genitori, io ero lontano da loro quanto bastava per non poterne usufruire), di due interventi chirurgici per rimediare alle conseguenze della paralisi cerebrale infantile (perché, evidentemente un bambino che può salire o scendere le scale, non richiederà la costruzione di un ascensore, giusto per fare un esempio), di un ictus ischemico (lieve fin che si vuole, ma pur sempre un episodio ischemico), ecc... ecc... 

Dopo essermi chiesto più volte perché mai fosse capitata questa vita proprio a me, non riuscendo a trovare allora una risposta (oggi ho l'impressione che questa vita sia la conseguenza logica di vite passate, di scelte infelici, dettate da egoismo o altro, e il karma estremamente negativo, mi ha costretto  in ultima fila, come un pilota di formula uno che, avendo commesso un'irregolarità durante le prove, sia costretto a partire dall'ultima posizione), ho spostato l'attenzione sul "cosa poter fare" per recuperare il tempo perso e le vite sprecate. Non ho ancora smesso di cercare, anche se ritengo di aver avuto più di un'indicazione della direzione da percorrere, come un marinaio che in mezzo al mare, mentre segue la rotta per la destinazione, si trova a dover fare i conti con le correnti, con gli scogli, le isole e tutto il resto sul percorso. Ad ogni ostacolo, considerate le correnti, occorre modificare la rotta: meglio arrivare con un po' di ritardo, che affondare, vero? 

Qualche mese fa, quando ancora ero su Facebook, ricordo di aver raccontato nel gruppo dedicato ai sogni, di un mio sogno: stavo andando in piscina col solito trolley (contenente normalmente costume, cuffia, scarpette e accappatoio) che improvvisamente si ruppe e vennero fuori, cadendo per terra, diversi libri. Chi mi interpretò questo sogno, affermò la mia necessità di sbarazzarmi di qualcosa di ingombrante, di molto ingombrante, che stava condizionando la mia vita. Quindi, cosa ci poteva essere di maggiormente condizionante della fede cattolica? Considerato poi, che, pur avendo io cantato per quasi 18 anni nel coro parrocchiale, quando ho avuto la necessità di conforto, non ho mai  visto di persona alcun parrocchiano, e nemmeno ho mai ricevuto alcuna telefonata, mi sembrava di aver fatto bingo con quell'interpretazione. 

Quindi ho iniziato a rivedere la mia vita come una partita di calcio alla moviola; anzi, fotogramma per fotogramma, arrivando quindi a mettere in discussione la fede cattolica, inculcatami da bambino. Ho iniziato col chiedermi come potesse considerarsi la mia vita, oltremodo travagliata, un dono di Dio. Se è vero che "a caval donato non si guarda in bocca", non mi è parso carino che un Creatore onnipotente, buono e misericordioso, perfetto, ecc... mi regalasse a nemmeno un anno di età, una paralisi cerebrale!  Anche perché, a differenza di un regalo che si mette da parte o si butta perché indesiderato, mi sono dovuto tenere i postumi della paralisi cerebrale, cercando di migliorarmi, perché il mio miglioramento avrebbe influito sul miglioramento collettivo. 

Ho rivisto il mio senso di abbandono, provato a meno di sei anni, e le traversie, gli insuccessi, ma anche i successi, le battaglie vinte, ecc...

Ho imparato a dire la mia, senza insistere per voler far prevalere il mio punto di vista, perché sono convinto dell'unicità e irripetibilità di ognuno di noi, così come di ogni sua scelta. Cerco, nel limite del possibile, di ascoltare ciò che gli altri hanno da dirmi; faccio domande (magari stupide, anche perché sono dell'idea che sia meglio fare domande stupide che tacerne di importanti), cercando di rendermi utile, anche se non sempre mi rendo conto sia possibile. 

A voi la palla, se vi va di giocare con me.  ;)

La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

#1
Io mi sono tolto il fardello del voler credere a un qualunque seguito per la mia irripetibile individualità, senza perdita di senso della responsabilità individuale, almeno credo.
Tengo molto alla mia individualità, anche se non come qualcosa di speciale, ma solo in quanto tale.
Amo vivere serenamente e mi ritengo un tipo sociale, ma ho imparato che le due cose sono per me in quasi irrisolvibile contrasto, perchè gli altri, diversamente da me, fanno dipendere invece la loro serenità dal rispetto delle consuetudini sociali, che io vedo come mortificazione dell'individualità, e in più si aspettano che anche tu le rispetti come fossero ovvietà, ma per fortuna sopporto bene la solitudine che ne consegue.
In effetti non sono un fardello le consuetudini sociali se le si vive come ovvietà, ma  il mio gioco preferito invece è smascherare le  ovvietà in generale, convinto che nulla sia in sè ovvio. E questo è il mio gioco filosofico.

Sono allergico a chiunque si aspetti da me qualcosa, e ho imparato perciò a non aspettarmi nulla da nessuno.
Non sono competitivo e osservo con curiosità, come fossero marziani, chi in continue competizioni si affanna, fino ad apparire ridicolo agli occhi degli altri, meno che ai suoi.
Mi chiedo a volte se si rendono davvero conto in quante cose futili si impegnino
quelli per cui la competizione non sembra avere una meta, ma essere un fine , per cui sembra normale competere su ogni cosa, anche la più improbabile, in un range che và dal guadagnarsi il paradiso al passare avanti di un posto nella fila.
La mia ricerca interiore si limita a cercare di conoscermi per agire di conseguenza, per dare quindi un seguito al mio essere individuo cosciente, finché lo sono.

La morale della favola è che mi trovo ad essere sempre l'ultimo della fila, ma non me ne lamento, perchè è il miglior punto di osservazione.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Aspirante Filosofo58

Citazione di: iano il 25 Aprile 2023, 19:04:57 PMLa morale della favola è che mi trovo ad essere sempre l'ultimo della fila, ma non me ne lamento, perchè è il miglior punto di osservazione.
E' una posizione, questa, che condivido anch'io, spesso, e non solamente in senso figurato. Mi capita di essere invitato a qualche festa o ricorrenza, e, infallibilmente, scelgo la sedia sull'angolo, da cui si può vedere tutto ciò che accade in quella sala, avendo le spalle coperte dalle due pareti. Quindi niente sorprese! :D 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

Condividendo la postura esistenziale di iano, riporto un proverbio lucano:

Col sì t'impicci, col no ti spicci.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Sono convinto che la tua ricerca interiore abbia le più forti motivazioni.
È una ricerca di Giustizia.
In quanto è evidente che ti sia toccata una grande ingiustizia.
Perché?

Viceversa, io sono stato davvero molto fortunato e molto amato. Perché?

Ho un debito incommensurabile verso chi tanto amore mi ha donato.
Mentre tu hai viceversa un credito...

Non potrò mai saldare il mio debito. Che cresce invece sempre più.
E sono certo che non mi sarà possibile trovare nel mondo alcuna risposta definitiva al perché.
In quanto avverto chiaramente che alla domanda di senso posso rispondere solo io, in perfetta solitudine.
E la risposta può giacere soltanto in ciò che io dovrei essere, ma ancora non sono.
Cioè mi è richiesto di effettuare la metamorfosi. Passando dal mio attuale "esistere" all'autentico essere.

Ecco, ritengo che pure tu, per ragioni che non mi è dato conoscere, ti ritrovi a dover fare il passaggio. Cioè dal non essere all'essere.

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Claudia K

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 25 Aprile 2023, 11:15:43 AMA voi la palla, se vi va di giocare con me.  ;)
A me va di giocare insieme a te. 
Credo di aver letto con interesse tutti i tuoi post. 
Nei giorni scorsi ho anche scoperto con piacere che anche tu senti la mancanza, in questo Forum, di una sezione Psicologia. 
Molto spesso, però, mi blocco perchè avverto che abbiamo, oltre ad esperienze differenti, anche indoli differenti. 

Cercherò di essere breve, ponendola proprio sul piano psicologico.
Non oserei mai mettere in discussione il dolore (o meglio : i tanti dolori) che la tua esperienza infantile e le sue conseguenze ti hanno procurato. 
Vado proprio in pillole, per non annoiare : quel che non capisco (pur da cultrice del "perchè?") è la tua ricerca del "perchè" in relazione alla tua vicenda. 
A parte che mi farebbe lo stesso effetto del chiedermi perchè non sono avvenente come la Bellucci o intelligente quanto Eistein (e ci puoi giurare che anche <perchè> di questo tipo fanno ossessivizzare clinicamente alcuni di noi!), ma men che mai ne cercherei risposta in una Religione: la Spiritualità per me è altro, e comincia (per me) dallo "se è così, è perchè così dev'essere, in un Disegno che non perde di senso solo perchè sono io a non capirne il senso". 
Ovvio che si aprirebbero mille tematiche per ogni parola espressa. 

Ma restiamo al solo ambito psicologico, in cui avrei sempre voluto chiederti : ma non credi che questo "cercare il perchè" ti porti ad un perenne rimuginare che tira indietro e ti autodanneggia? 
Anche la Psicologia (vera e qualificata) è ormai molto revisionista sulla valenza della "ricerca del trauma", e proprio perchè questa ricerca comporta un ristagnare anche emotivo sul trauma, ostacolando la molto più vitale proiezione CREATIVA verso il presente e il futuro. 
(Io non ho mai avuto disabilità fisiche - sino ad oggi - e non amo affatto lo sport in qualunque declinazione. Eppure...ero una appassionatissima seguace di Alex Zanardì nei suoi programmi sulle grandi sfide nella storia dello sport! Non solo sapeva, con tanta intelligenza,  rendere interessanti quelle sfide sportive e le loro motivazioni...persino a me! Ma era così FORTE la sua determinazione a vivere appieno e senza rimuginamenti...che per me erano Lezioni di Saper Vivere, e la disabile ero certamente io, al suo cospetto.) 

:)

Aspirante Filosofo58

#6
Citazione di: Claudia K il 26 Aprile 2023, 12:21:29 PMA me va di giocare insieme a te.
Credo di aver letto con interesse tutti i tuoi post.
Nei giorni scorsi ho anche scoperto con piacere che anche tu senti la mancanza, in questo Forum, di una sezione Psicologia.
Molto spesso, però, mi blocco perchè avverto che abbiamo, oltre ad esperienze differenti, anche indoli differenti.

Cercherò di essere breve, ponendola proprio sul piano psicologico.
Non oserei mai mettere in discussione il dolore (o meglio : i tanti dolori) che la tua esperienza infantile e le sue conseguenze ti hanno procurato.
Vado proprio in pillole, per non annoiare : quel che non capisco (pur da cultrice del "perchè?") è la tua ricerca del "perchè" in relazione alla tua vicenda.
A parte che mi farebbe lo stesso effetto del chiedermi perchè non sono avvenente come la Bellucci o intelligente quanto Eistein (e ci puoi giurare che anche <perchè> di questo tipo fanno ossessivizzare clinicamente alcuni di noi!), ma men che mai ne cercherei risposta in una Religione: la Spiritualità per me è altro, e comincia (per me) dallo "se è così, è perchè così dev'essere, in un Disegno che non perde di senso solo perchè sono io a non capirne il senso".
Ovvio che si aprirebbero mille tematiche per ogni parola espressa.

Ma restiamo al solo ambito psicologico, in cui avrei sempre voluto chiederti : ma non credi che questo "cercare il perchè" ti porti ad un perenne rimuginare che tira indietro e ti autodanneggia?
Anche la Psicologia (vera e qualificata) è ormai molto revisionista sulla valenza della "ricerca del trauma", e proprio perchè questa ricerca comporta un ristagnare anche emotivo sul trauma, ostacolando la molto più vitale proiezione CREATIVA verso il presente e il futuro.
(Io non ho mai avuto disabilità fisiche - sino ad oggi - e non amo affatto lo sport in qualunque declinazione. Eppure...ero una appassionatissima seguace di Alex Zanardì nei suoi programmi sulle grandi sfide nella storia dello sport! Non solo sapeva, con tanta intelligenza,  rendere interessanti quelle sfide sportive e le loro motivazioni...persino a me! Ma era così FORTE la sua determinazione a vivere appieno e senza rimuginamenti...che per me erano Lezioni di Saper Vivere, e la disabile ero certamente io, al suo cospetto.)

:)
In realtà io ho smesso di rimuginare da un bel pezzo. Ho raccontato i fatti perché sono questi e non altri. Io non credo di essere né un Adone, né un Einstein, e nemmeno mi importa di esserlo. Invece la mancanza di baci, abbracci e carezze, nel periodo delle elementari è stata per me un'esperienza traumatica (e la racconto come se l'avesse vissuta o la stesse vivendo un'altra persona). Qualunque bambino in età da scuola elementare, ha bisogno di sentirsi amato; ha bisogno che il genitore (in genere la mamma) gli chieda il perché del suo sguardo pensieroso in un determinato momento; oppure che cosa abbia fatto a scuola, cosa abbia imparato, ecc... Avvertire questa necessità, questo bisogno e non poterlo soddisfare, credo sia veramente brutto a prescindere da chi lo vive. Seppoi ci aggiungiamo la consapevolezza di essere, in quel girone infernale chiamato istituto di riabilitazione motoria, tra i bambini messi meglio fisicamente, beh... la situazione non è per nulla invidiabile.
Considera anche che nessuna delle mie tre fidanzate (l'ultima è mia moglie), che pure hanno a che fare con la disabilità, è mai stata in un istituto e... la differenza tra il sentirsi e il non sentirsi amati, si nota. Purtroppo, il fatto di vivere in una società che preferisce fare in modo che Tizio possa superare una scalinata, anziché costruire rampe e ascensori, porta a certi risultati.

Comunque, anch'io credo di aver fatto la mia parte in termini di lotte per quelli che sono stati e sono tuttora anche i miei diritti. Una ventina di anni fa, per esempio, sono intervenuto (dopo che ci siamo accordati telefonicamente, ovviamente) ad una trasmissione di Telethon, per segnalare l'assurdità delle visite per la verifica dei requisiti fisici e sensoriali per il rinnovo della patente: chi aveva più problemi a muoversi doveva andare nelle commissioni mediche provinciali, a differenza di chi, non avendo certi problemi svolgeva tranquillamente la visita sotto casa, nonostante le auto utilizzate avessero degli adattamenti, omologati dagli uffici competenti, approvati dalla motorizzazione civile,  il cui scopo doveva essere consentire la guida anche a chi avesse problemi che non compromettessero la guida,  a braccia, gambe, vista o udito. Giusto per fare un esempio. Oggi non è più così.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Socrate78

@Aspirante Filosofo58: Stai attento, secondo me stai sbagliando completamente il tuo modo di pensare e stai commettendo un gravissimo errore ad abbandonare la fede cattolica e ad abbracciare la teoria della reincarnazione, che io sono orientato a ritenere FALSA. Ti dico questo: sono sempre più convinto che si viva una volta sola e non ci sia reincarnazione alcuna. Secondo me il fatto che tu abbia avuto una paralisi cerebrale ad un anno e ad altre vicissitudini è anzi un segno di particolare benevolenza da parte di Dio, perché con il Battesimo sai che cosa succede? Si diventa FIGLI ADOTTIVI DI DIO (lo dice San Paolo nelle sue Lettere) e Dio quindi riserva per noi la sofferenza che Lui stesso ha provato per la redenzione del mondo e il fatto che alcuni soffrano di più è un segno di grazia speciale per quelle anime, significa che Dio usa il loro dolore per scopi redentivi verso altre anime. Se in noi con il Battesimo sussiste l'immagine di Cristo e Gesù proprio quando ha sofferto ha redento i peccati degli uomini, ecco che la sofferenza per ognuno di noi diventa un valore e non un fatto negativo da cui fuggire ad ogni costo. Anzi, quasi quasi dovresti preoccuparti del contrario, cioè se le cose ti vanno troppo bene in questa vita, perché potrebbe anche significare che Dio ti ricompensa ora perché non potrà farlo nell'altra vita!
Quindi ti invito a non cercare ipotesi su vite passate, su Karma da scontare, queste ipotesi se ci pensi sono anche contrarie ad un Dio d'amore, perché lo rappresentano come un Padrone che ti punisce con una specie di legge del taglione, la reincarnazione se ti documenti funziona così (Ad esempio se in una vita passata hai maltrattato gli altri sarai maltrattato, se uccidi sarai ucciso, ecc,), ma io rifiuto tale visione anche a costo di non riuscirmi a spiegare molte cose, ma la rigetto.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Socrate78 il 26 Aprile 2023, 20:37:18 PM@Aspirante Filosofo58: Stai attento, secondo me stai sbagliando completamente il tuo modo di pensare e stai commettendo un gravissimo errore ad abbandonare la fede cattolica e ad abbracciare la teoria della reincarnazione, che io sono orientato a ritenere FALSA. Ti dico questo: sono sempre più convinto che si viva una volta sola e non ci sia reincarnazione alcuna. Secondo me il fatto che tu abbia avuto una paralisi cerebrale ad un anno e ad altre vicissitudini è anzi un segno di particolare benevolenza da parte di Dio, perché con il Battesimo sai che cosa succede? Si diventa FIGLI ADOTTIVI DI DIO (lo dice San Paolo nelle sue Lettere) e Dio quindi riserva per noi la sofferenza che Lui stesso ha provato per la redenzione del mondo e il fatto che alcuni soffrano di più è un segno di grazia speciale per quelle anime, significa che Dio usa il loro dolore per scopi redentivi verso altre anime. Se in noi con il Battesimo sussiste l'immagine di Cristo e Gesù proprio quando ha sofferto ha redento i peccati degli uomini, ecco che la sofferenza per ognuno di noi diventa un valore e non un fatto negativo da cui fuggire ad ogni costo. Anzi, quasi quasi dovresti preoccuparti del contrario, cioè se le cose ti vanno troppo bene in questa vita, perché potrebbe anche significare che Dio ti ricompensa ora perché non potrà farlo nell'altra vita!
Quindi ti invito a non cercare ipotesi su vite passate, su Karma da scontare, queste ipotesi se ci pensi sono anche contrarie ad un Dio d'amore, perché lo rappresentano come un Padrone che ti punisce con una specie di legge del taglione, la reincarnazione se ti documenti funziona così (Ad esempio se in una vita passata hai maltrattato gli altri sarai maltrattato, se uccidi sarai ucciso, ecc,), ma io rifiuto tale visione anche a costo di non riuscirmi a spiegare molte cose, ma la rigetto.
Ciao, proprio un bel modo per Dio, di dimostrare il suo amore con le prove difficili che mi ha costretto ad affrontare. Non provare a raccontarmi che c'è chi ha sofferto e soffre attualmente più  di me. Lo so e ciò non mi aiuta in alcun modo a risolvere i miei problemi.

In che senso la reincarnazione sarebbe una legge del taglione? Perché affermi che io sia in errore? A parte che gli errori aiutano a crescere e chi afferma di non sbagliare mai, o mente oppure non vive, in ogni caso io invoco il diritto a sbagliare, proprio per crescere.





 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Socrate78

La legge del taglione afferma che si viene puniti con lo stesso danno che si è arrecati agli altri, si dice "Occhio per occhio, dente per dente", ora per la legge del Karma se tu in una vita precedente ad esempio hai abbandonato i tuoi figli per egoismo, nella prossima vita verrai abbandonato tu stesso o vivrai con genitori anaffettivi che non ti daranno affetto alcuno, non è una legge del taglione questa? La legge della reincarnazione afferma che l'anima evolverebbe provando su di sé lo stesso male che ha arrecato agli altri, ma secondo me questo è FALSO, perché non è assolutamente detto che provare lo stesso dolore che hai inflitto ti renda migliore ed un Dio misericordioso non punisce in questo modo, questa è solo la trasposizione in termini religiosi dei sentimenti di vendetta umani. Almeno io la vedo così.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Socrate78 il 26 Aprile 2023, 21:46:34 PMLa legge del taglione afferma che si viene puniti con lo stesso danno che si è arrecati agli altri, si dice "Occhio per occhio, dente per dente", ora per la legge del Karma se tu in una vita precedente ad esempio hai abbandonato i tuoi figli per egoismo, nella prossima vita verrai abbandonato tu stesso o vivrai con genitori anaffettivi che non ti daranno affetto alcuno, non è una legge del taglione questa? La legge della reincarnazione afferma che l'anima evolverebbe provando su di sé lo stesso male che ha arrecato agli altri, ma secondo me questo è FALSO, perché non è assolutamente detto che provare lo stesso dolore che hai inflitto ti renda migliore ed un Dio misericordioso non punisce in questo modo, questa è solo la trasposizione in termini religiosi dei sentimenti di vendetta umani. Almeno io la vedo così.
Stando a quanto indicato qui: https://www.sololibri.net/cos-e-legge-del-taglione-significato-origini.html la legge del taglione non è proprio come la descrivi tu. In pratica tu scrivi che se A fa un torto a B, A dovrà ricevere lo stesso toro, giusto? Invece di guardare la situazione dalla parte di chi commette il torto, bisognerebbe guardarla dalla parte di chi lo subisce: in questo caso B. Quindi è B che può decidere, secondo questa legge se restituire ad A il torto subito; se chiedere un risarcimento in denaro a fronte del torto subito; se non fare nulla. Non c'è niente di automatico nella legge del taglione: è una possibilità da parte di chi subisce un torto, di comportarsi nei confronti di chi ha commesso il torto, alla pari o in altro modo.

Relativamente alla reincarnazione: la nostra vita attuale, secondo questa teoria, è una delle tante lungo il cammino che conduce alla purificazione totale dell'anima e alla possibilità di scegliere, una volta giunti a quel traguardo, se starsene tranquillamente nel NON spazio e nel NON tempo, ossia nell'infinito e nell'eternità, oppure se tornare ad aiutare i nostri simili, guidandoli lungo il percorso del LORO cammino individuale, unico e irripetibile, quindi col massimo rispetto per chi vogliamo aiutare. Con "aiutare" non intendo assolutamente fare in modo che il prossimo viva nella bambagia, né per contro, criticare ogni sua scelta, correggendo quelli che a noi sembrano errori, ma che forse non lo sono. Immaginiamo la reincarnazione come un campionato di calcio: alla fine vince lo scudetto chi fa il punteggio più alto, e ciò malgrado qualche battuta di arresto, lungo il percorso. Le ultime squadre del campionato di serie A, l'anno successivo giocheranno in serie B. Non mi pare che ciò sia una punizione, quanto semmai, una logica conseguenza della matematica e, visto che ci potrebbe essere anche il campionato più equilibrato del mondo, con pochi punti di differenza tra la prima e l'ultima squadra, ma la matematica stabilisce chi vince lo scudetto e chi va in serie B. Non di certo un sistema punitivo. Altrimenti chi giocherebbe più? Ecco, la reincarnazione funziona più  meno così: se giochi bene vinci lo scudetto; se qualcuno gioca meglio di te, magari potrai giocare in questa o quella coppa, a secondo dei casi, pur non vincendo lo scudetto, ecc... ecc...

Per quel che mi riguarda, credo di essere partito dall'ultima posizione e sto recuperando strada facendo.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Aspirante Filosofo58

Questa mattina, tra le e-mail ricevute, ce n'era una che mi ha incuriosito. Trattava  di numerologia, per cui sono andato a vedere cosa fosse e sono rimasto positivamente meravigliato da ciò che ho letto relativamente ai miei "numeri". Vorrei approfondire anche questo aspetto, considerato che non ho più esigenze lavorative e relativi corsi professionali per migliorarle; posso leggere (sia il cartaceo che da internet), vedere in tv, ascoltare per radio, ecc... tutto ciò che mi pare e piace, senza dover in alcun modo prostituire il sapere, piegarlo ad esigenze lavorative, di carriera, soldi, ecc... Questo credo che sia un grosso vantaggio per chiunque si trovi in una situazione analoga alla mia. Potrei decidere di andare a sbevazzare e a giocare a carte al bar, dalla mattina alla sera, oppure di dedicarmi ad altre attività che tuttavia non sviluppino la curiosità di cui, modestamente, credo di essere dotato da tempo, forse da quando sono nato. 

No, per la numerologia, come per l'astrologia, la cartomanzia, le costellazioni familiari sistemiche, non ho la pretesa che la scienza le riconosca, anche perché la scienza non è in grado di dimostrare nulla al loro riguardo: né pro, né contro, perché l'occulto non ha niente a che fare con ciò che è fisica, chimica, biologia. Si tratta di qualcosa di completamente diverso. Ovviamente, per poter capire ogni novità, è necessario mettere da parte ciò che si conosce, spogliarsi delle etichette acquisite o appioppateci da altri, con o senza la nostra volontà. E' come riempire un bicchiere infangato, di acqua pura e pretendere di berla pura! 

Vi ho già raccontato dell'astrologa che mi fece il tema astrologico di nascita, azzeccando praticamente tutto; non vi ho ancora narrato della seduta (gratuita) da una cartomante che, dopo avermi chiesto se fossi interessato ad un consulto sull'amore o sul lavoro (io scelsi il secondo argomento), mischiò le carte, le girò sul tavolo e, ad ogni carta che ne uscì me ne spiegò il significato. Secondo la cartomante, un pezzo grosso in ambito lavorativo mi sbarrava la strada al successo, ma a breve avrebbe smesso di trovarsi in quella situazione nei miei confronti. A me, allora, venne in mente l'unica cosa sensata cui potessi pensare: ossia che fosse trasferito in qualche altra filiale. Invece, dopo nemmeno un mese gli fu diagnosticato un tumore in seguito al quale, nel giro di sei o sette mesi, il mio capo morì! 

Questa mattina ho provato a sommare i numeri, come spiegato qui: https://astrocenter.it/esoterismo/numerologia/art-numero-anima#h2-0  e anche questo sito ci ha azzeccato. A questo punto, forse non si tratta di teorie proprio strampalate. E' vero: non possono essere scientificamente provate, ma nemmeno il loro contrario può esserlo. Infine, non dimentichiamoci di quel gruppo di persone non udenti, che presero per matti quei tali che, udendo la musica, potevano ballare al suo ritmo! Eco, non trasformiamo la scienza in persona priva dell'udito. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Aspirante Filosofo58

Buongiorno, oggi è una data molto importante per la mia evoluzione spirituale: questa mattina una canalizzatrice ha aperto i miei registri akashici (che possono essere aperti solamente in presenza, anche a distanza, del diretto interessato, o della diretta interessata). Le avevo inviato cinque domande che la canalizzatrice ha posto ai custodi dei registri akashici, riportandomi le loro risposte. Eccole:
  • Qual è lo scopo della mia vita?
  • Cosa può farmi capire la situazione che vivo?
  • Cosa devo sapere sulle mie vite precedenti?
  • Perché mi sono incarnato qui?
  • Come posso interpretare e superare i blocchi che stanno fermando la mia evoluzione?

Le avevo scelte tra queste:
  • Qual è lo scopo della mia vita?
  • Perché questa dinamica o situazione (...) si stamanifestando nella mia vita?
  • La situazione che vivo cosa può farmi capire?
  • Perché mi è successo questo (...) e che cosa devoapprendere?
  • Quali sono i miei doni e talenti?
  • Perché mi sono incarnata qui?
  • Cosa devo sapere sulle mie vite precedenti?
  • Quali sono i miei animali guida?
  • Chi sono le mie guide spirituali?
  • Come posso migliorare fisicamente edenergeticamente?
  • Quali sono i cibi migliori per il mio corpo?
  • Come posso guarire da questo (...) ?
  • Cosa posso fare per superare il mio dolore riguardo aquesta situazione (...)?
  • Come posso interpretare e superare i blocchi che stanno fermando la mia evoluzione?

Come suggerito dalla canalizzatrice, invece ho evitato questo tipo di domande:

  • Che cosa pensa quella persona di me?
  • Che cosa farà quella persona?
  • Devo lasciare il lavoro oppure no?
  • Devo chiudere questa relazione oppure no?
Questo perché in Akasha vige la privacy e si possono porre domande sulle altre persone solamente riferite al loro rapporto con noi. Per esempio: qual è il ruolo di quella persona nella mia vita?

Anche questa volta (come per l'astrologa, la numerologa, la cartomante) lei non sapeva assolutamente nulla della mia vita, se non ciò che le è stato comunicato dai custodi dei registri akashici (qui: https://www.meditazionezen.it/registri-akashici/ c'è qualche informazione al riguardo). Le risposte sono state: in parte delle conferme a ciò che sapevo già, e in parte delle novità.  Più proseguo in questo cammino e più mi rendo conto di quanto esso rappresenti la mia strada per la mia casa.


La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Koba II

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 04 Luglio 2024, 15:39:29 PM
Buongiorno, oggi è una data molto importante per la mia evoluzione spirituale: questa mattina una canalizzatrice ha aperto i miei registri akashici [...]


Per conoscere realmente una singola cosa non basta dire che quella cosa che abbiamo di fronte è X, oppure che ha certe caratteristiche etc.
Questo tipo di conoscenza, che si basa sulla differenza, sulla separazione, cioè che sradicata la cosa dal tutto per assegnarle delle determinazioni, è un sapere superficiale. È doxa, opinione. Che naturalmente svolge una funzione pragmatica nella vita degli umani. Ma tale rimane.
Per conoscere una cosa è ineludibile incamminarsi nel Tutto, cioè seguire le infinite connessioni della cosa singola con il Tutto.
Noi, gli essenti che chiamiamo "umani", non facciamo eccezione. Conoscere se stessi significa seguire le infinite relazioni che ci legano a tutte le altre cose, al Tutto.
In quanto essenti, come tutte le cose del mondo, veniamo da un Origine, e in essa siamo destinati a tornare.
Pensare che io, l'essente Koba, sia destinato al dissolvimento, alla morte, significa rimanere nella doxa, nel sapere superficiale, nella semplificazione, perché Koba non è solo "uomo", "mortale", "cittadino", non è una di queste semplici determinazioni, ma un'infinità di connessioni con la natura nelle sue infinite espressioni.
Ma l'Origine, la Sorgente, la Destinazione, non possono essere attinte dalla vera conoscenza, rimangono sullo sfondo del pensiero. Questo limite è invalicabile e va quindi accettato.
L'immaginazione, volendo varcare questi limite, ci riporta, malgrado i suoi buoni propositi, alla doxa, al pensiero che manca di saggezza, che manca di visione filosofica, e infatti si metterà a raccontare di vite singole, di destini privati, e rimarrà quella sensazione di invenzione interessata.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Koba II il 07 Luglio 2024, 11:22:53 AMPer conoscere realmente una singola cosa non basta dire che quella cosa che abbiamo di fronte è X, oppure che ha certe caratteristiche etc.
Questo tipo di conoscenza, che si basa sulla differenza, sulla separazione, cioè che sradicata la cosa dal tutto per assegnarle delle determinazioni, è un sapere superficiale. È doxa, opinione. Che naturalmente svolge una funzione pragmatica nella vita degli umani. Ma tale rimane.
Per conoscere una cosa è ineludibile incamminarsi nel Tutto, cioè seguire le infinite connessioni della cosa singola con il Tutto.
Noi, gli essenti che chiamiamo "umani", non facciamo eccezione. Conoscere se stessi significa seguire le infinite relazioni che ci legano a tutte le altre cose, al Tutto.
In quanto essenti, come tutte le cose del mondo, veniamo da un Origine, e in essa siamo destinati a tornare.
Pensare che io, l'essente Koba, sia destinato al dissolvimento, alla morte, significa rimanere nella doxa, nel sapere superficiale, nella semplificazione, perché Koba non è solo "uomo", "mortale", "cittadino", non è una di queste semplici determinazioni, ma un'infinità di connessioni con la natura nelle sue infinite espressioni.
Ma l'Origine, la Sorgente, la Destinazione, non possono essere attinte dalla vera conoscenza, rimangono sullo sfondo del pensiero. Questo limite è invalicabile e va quindi accettato.
L'immaginazione, volendo varcare questi limite, ci riporta, malgrado i suoi buoni propositi, alla doxa, al pensiero che manca di saggezza, che manca di visione filosofica, e infatti si metterà a raccontare di vite singole, di destini privati, e rimarrà quella sensazione di invenzione interessata.
Grazie per la risposta "filosofica". Vorrei sapere: si tratta di tua esperienza personale o lo hai letto da qualche parte? Se sì, dove? In questo post io sto esponendo i miei progressi nel campo della conoscenza di me stesso, sto raccontando, passo dopo passo, tutto ciò che mi accade, con lo stesso stupore di un bambino di fronte ad ogni scoperta che un adulto ha fatto a suo tempo, ma forse non se ne ricorda. Io credo, giovedì scorso, di aver messo un altro mattone, nella costruzione della mia esistenza, anche di quella che oggi non ricordo, ma che sicuramente è esistita. Se quella non lo fosse, non lo sarebbe nemmeno la mia attuale vita. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

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