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La Grotta

Aperto da InVerno, 08 Ottobre 2019, 18:54:22 PM

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Jean

Citazione di: InVerno il 11 Settembre 2023, 14:27:00 PMNo no, non ti preoccupare della grotta, anche perchè il secondo significato era platonico, quindi vediamo di uscire dalle ombre di questa vicenda, che casca a fagiuolo per diversi motivi, compreso che domani farò la mia vendemmia, quindi grazie per averla linkata.
Innanzitutto per ristorare un pò di fede nei sommelier, non tutti, ma almeno nella professione in sé, ti linko questo
https://www.youtube.com/watch?v=w4RakOEZpMQ
Poi ti propongo una spiegazione razionale a queste "confusioni", non nuove, che principalmente ha a che fare con la commodificazione del vino. Il prezzo sull'etichetta di un vino a che fare con decine di fattori, ma se prendiamo un vino non particolarmente inflazionato da fattori di mercato (ricercatezza, rarità, apprezzatura, concorsi etc) ci troviamo principalmente con due variabili: l'uva e la cantina (cantina=processi di produzione). Ci sono uve che costano più delle altre, alcune anche moltissimo, ma in generale, al di là della quantificazione dei prezzi, a livello percettivo, culturale, di marketing etc.. la cantina ha un peso fortissimo sul prezzo, il nome stesso del vino e sull'etichetta è legato principalmente al produttore, l'uva scompare, e richiede (giustamente) che ad una maggiore sofisticazione della produzione corrisponde un maggior prezzo di etichetta.
La mia domanda molto semplice è: e se l'uva che è finita nella bottiglia da 2,50€ era buona..? Molto buona? Anche se la cantina che l'ha prodotto l'ha schiacciato coi piedi del figlio del proprietario e l'ha filtrato con delle lenzuola strappate, e anche se durante la coltivazione sono state fatte pochissime lavorazioni ed è costata quasi niente al cantiniere.. e se l'uva era buona? Siamo davvero così sicuri di quanta importanza diamo al capitalista, anzichè alla natura? E quanto questi sommelier sono instrumentali a mantenere in piedi una ideologia gonfia prezzi, anzichè a dirci quale vino è buono, che è una questione soggettiva?
Questo mi rimanda a ciò che diceva spesso chi mi ha insegnato a fare il vino, cioè mio nonno, che ogni volta che qualcuno gli proponeva del vino commerciale lo rifiutava, portava la sua bottiglia sul tavolo e orgoglioso e giulivo se ne usciva dicendo "questo vino è fatto d'uva" che almeno immediatamente può sembrare lapalissiano, ma che in realtà intende una forte confindenza nella qualità delle materie prime anzichè sui metodi di produzione, non avrebbe mai detto, per quanto altrettanto lapassiano potrebbe sembrare "questo vino è fatto in cantina".
E non vorrei sembrare campanilistico, ma tutta questa attenzione sullo chateu de brian du maison della coté, è molto francese e molto poco italiano a mio avviso, e noi italiani dovremmo respingere questa capitalizzazione della produzione. Lo si ravvisa anche nella cucina, non esistono ricette italiane tradizionali con centociquanta ingredienti di cui metà esotici che attraversano dodici fasi di lavorazione con il nome dello chef stampato sul piatto, sono spesso cinque o sei ingredienti, lo chef ha i baffi sporchi di panna e ha spadellato due minuti. O almeno era così, prima che la guida Michelin (ma guarda te che caso) decidesse di far decidere agli "accademici del gusto" chi fosse lo chef star più bello del bigoncio. Ovviamente, la cucina francese nasce con Caterina de Medici alla corte di Francia, la cucina italiana nasce grattando le padelle.
Quindi è un pò di tempo che sto condensando una mia "filosofia del vino" (ciao salutisti) e fare una sorta di manifesto anche per presentarlo a chi dovrei venderlo, e ho deciso che farò una bella colonna intitolata "le tecniche vinicole che non utilizzo" e vi metterò elencate tutte le tecniche che riesco a reperire nel mondo vitivinicolo, e una seconda colonna intitolata "cosa faccio" e vi scriverò semplicemente, la raccolgo, la schiaccio e la filtro per gravità. Perchè sono le uniche cose che faccio, il minimo indispensabile alla produzione e alla conservazione. L'idea è quella di, anzichè spacciare il vino come uscisse dalle mie ascelle, riportare il vino ad una sua dimensione naturale, di fotografia della natura, dove la sofisticazione (un pò come le spezie) serve per nascondere i difetti ed i gravami, ma il gusto è dato dall'acino. E a volte fa schifo... non schifo al sommelier, schifo che lo sputi o non ne vuoi altro, è raro, ma capita, sopratutto senza aggiunte di conservanti, e te lo bevi che sa di aceto, perchè quell'anno è andata così. Non è la natura che si adatta, sei tu. La gente ci faceva il palato al vino acetato, i romani davano l'aceto ai soldati perchè era dissentante ed era stradiffuso e conquistavano solamente i territori dove era possibile produrne altro.. dopo un pò ti comincia a piacere ;)
In realtà cerco di evitare l'acetizzazione, però siccome la quantità di solfiti che metto nel vino è veramente una frazione infinitesimale, capita che la gente lo porti a casa in macchina o in areo, sballonzolando ad alte temperature per ore e chilometri, e quando arriva a casa si trova un vino acetato. Li avviso, non c'è garanzia commerciale del trasporto, e se vogliono berlo ancora gli conviene tornare qua. Il vantaggio, è che prima che gli venga il cerchio alla testa tipico di chi ha bevuto più solfiti che vino, saranno già ubriachi da un bel pezzo.
Ho visionato per intero il video consigliato dove il sommelier ci fa proprio un gran figurone, indifferente a tutti i tentativi di confonderlo segue la sua stella polare (il palato...) dovesse costargli la reputazione (sempreché il video non sia "confezionato" in tal guisa).

Le iperboli con cui Peter classifica il Bordeaux 2000 Haute-Brion mi hanno richiamato alla memoria le coltivazioni di convolvoli nella Cina reale di un tempo... solo per scegliere il miglior fiore da dedicare all'imperatore.

Un fiore dura un giorno... mentre una bottiglia dura ben di meno (l'ossigenazione alla lunga degraderà le preziose componenti-essenze) nelle mani (e nella bocca) del simpatico Peter.

Come c'è un solo Nov. Djokovic così ci sono eccellenze inarrivabili nelle strutture a piramide di ogni cosa e personalmente non provo la minima invidia per alcuna... guardando alla mia personale infinitesima piramide ho avuto momenti in cui mi son trovato sul pyramidion (la punta) e son grato all'aceto di tutti i giorni per avermelo permesso.
 

Sì, quale vino sia buono è una questione soggettiva ma all'interno di parametri oggettivi, codificati dall'esperienza (salvo barare...).

Non comprerei mai una bottiglia da 915 euro... ma nel caso (improbabile) mi venisse regalata inviterei i miei pochi amici e Ipazia per condividerla.

Bel post, InVerno, e sempre istruttive le esperienze della tua vita agreste.

 
Cordialement
Jean

InVerno

#301
Citazione di: Jean il 11 Settembre 2023, 18:36:21 PMNon comprerei mai una bottiglia da 915 euro... ma nel caso (improbabile) mi venisse regalata inviterei i miei pochi amici e Ipazia per condividerla.
Aggiungo, per non essere frainteso, uno è libero di farsi pagare e pagare quanto vuole, ma il limite è esattamente questo: quando il vino sa di senso di colpa per quanto l'hai pagato è molto molto peggio dell'aceto. Sembra una banalità, ma mi è capitato parecchie volte di andare a mangiare fuori e vedere un amico che ordina una bottiglia molto costosa e poi vederlo sorseggiare con la punta della lingua.. a quel punto, se sei suo amico, ordini una boccia di vino della casa e lo liberi dal fardello, se sei sadico lo butti giù in un sorso come fosse acqua e continui a parlare.

In fondo, ed in questo sono colpevole anche io, non ci sono più poche cantine che riescono a riprodurre il vero retrogusto del vino. La vendemmia richiede più manodopera che nel resto dell'anno, dieci volte, oggi chiamano immigrati e studenti, li pagano poco ma li pagano. Non si va più di famiglia in famiglia ad aiutarsi a vicenda, e allora il vero retrogusto del vino, quello della solidarietà e del convivio, come lo riproduci? Anche quella bottiglia da 915 euro non ce l'ha, perchè è nella memoria non nella bottiglia. Per ora il vigneto è abbastanza piccolo che ce la faccio da solo, magari fra qualche anno ti chiamo, ma non ti pago!

Cordialmente,
InVerno.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Stavolta concordo con InVerno. Ricordo ancora il gusto di un cabernet rosato della mia giovinezza, vendemmiato con parenti e amici nella vigna di uno zio che provvedeva a tutto: tino (vinificazione veloce), damigiane (con olio in testa), due purghe e bottiglione in cantina. Al fresco durava un'anno, e dopo 3/4 mesi era al top. Sapeva dei grappoli della vendemmia, come nessun altro vino che abbia bevuto. Impagabile. Comunque, grazie Jean.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jean

Citazione di: InVerno il 24 Maggio 2022, 17:18:12 PMA proposito di vino e olive, la ripresa vegetativa del vigneto sta andando mi sembra bene


Quest'anno ho deciso di integrare i trattamenti con dell'olio di neem  e vediamo se migliora la situazione oidio che comunque l'anno scorso non ha impattato più di tanto, peggio ha fatto il cinghiale, per cui quest'anno ho ricostruito 500m di recinzione con una siepe di eleagno per irrobustire, fa delle bacche dolci e simpatiche, ma non saprei ancora che farmene. Per quest'anno grappoli ancora a terra,  dall'anno prossimo dovrei andare in produzione e comincerò ad allevare il bianco probabilmente un misto albarola/vermentino, con cui vorrei ricominciare a produrre un tipico passito della zona (simil-sciacchetrà).

In espansione anche l'oliveto, con un altra trentina di piante da aggiungere alle trenta presenti ora, per un totale di sessanta. Mi sono seccati gli impollinatori (pendolino) non so per quale motivo perchè la piantumazione era piuttosto tarda e gelate non ne sono arrivate, il leccino ha retto perfettamente. Misteri.



Il castagneto è in ottima ripresa, sembra che gli antagonisti del cinipide galligeno abbiano fatto il loro dovere e le galle si sono ridotte decisamente, purtroppo l'anno scorso ho saltato la raccolta per problemi familiari + una resa bassa per via dell'aridità che mi ha fatto desistere.

L'espansione più significativa però è probabilmente la serra, grazie alla quale ora posso partire da seme praticamente con ogni cultura (in foto, a sinistra, cinquanta pomodori pronti a lasciare la portaerei), il che mi rende finalmente autosufficiente da questo punto di vista, oltre ad anticipare le produzioni. I peperoni sono rimasti nanizzati comunque, strano anche questo. Non è riscaldata ma con dei fogli da 6mm l'isolamento termico è decisamente superiore al nylon, soddisfatto anche dalla qualità strutturale, ci sono salito sopra per raggiungere un ramo di ciliege senza problemi.



Buona annata anche per fragole, ciliege, e presto lamponi. Anche le prugne promettono molto bene, finalmente, ormai siamo al sesto anno dalla piantumazione e oltre a contendermele con gli uccelli e occasionali mal di pancia, non sono ancora arrivato alla quantità necessaria per ottenere ciò che volevo: fare la grappa di prugne. L'ho provata e riprovata in giro, anche nel veneto da marche rinomate: robaccia colorata e dolciastra, nessun retrogusto di mandorla, bassa gradazione...insomma, chi fa da sé fa per tre.

L'ospitalità, è forse il capitolo che va più a rilento, due anni fa ho cominciato la conversione del fienile per aggiungere sei posti letto.. i costi dei materiali moltiplicano, la manovalanza si da alla macchia, i miei soldi sono pochi, così me la cavicchio a pezzetti nel tempo libero.. quest'inverno mi sono divertito a fare una capriata di rinforzo, però spero di arrivare a fine lavori per marzo prossimo.


Buon anno InVerno,

mi era piaciuto questo tuo post ben corredato di foto ed esaurienti spiegazioni riguardo la tua attività e attendevo qualche aggiornamento... anche per programmarmi, nel caso, per la vendemmia 2024... (pagamento in natura... la felicità....)  ;D

bel lavoro la capriata (adoro i tetti in legno).


Cordialement
Jean

InVerno

Ciao Jean, ti aggiorno volentieri anche se non ho molte foto nuove

Con le olive ho subito uno stop, ho scoperto dopo un mese o due che la metà avevano un verme all'interno del fusto che aveva danneggiato i vasi linfatici, ho provato a siringarle ma era troppo tardi. Penso che siano arrivate infette dal vivaio, altrimenti non mi spiego una velocità di "contagio" simile anche tra piante distanti, quindi quest'anno dovrò ripiantarne metà.

Per quanto riguarda l'uva un altro stop, il vigneto che ho impiantato sta crescendo rigoglioso e quest'anno ho tenuto 2\3 grappoli per pianta, l'anno prossimo farò fruttificare la maggior parte delle piante a pieno, ma avendo eradicato il vecchio sono ancora sui 300litri. Però la parte importante del vigneto era salvare il vitigno autoctono, e non fidandomi di me stesso ho dato le marze ad un innestatore, che me le ha ridate a febbraio scorso, ma pochissime hanno germogliato in primavera.. non so se è colpa di chi ha innestato o mia, ma è un altro capitolo che si aggiunge al libro del "chi fa da solo fa per tre". Dovrò rimandare la messa a dimora del bianco e riprovare con l'autoctona.

Quest'anno sono andato bene col castagneto, che sta molto meglio dopo la potatura e l'inserimento dell'insetto predatore e da cui ho prodotto circa due quintali di farina, che è sparita in una settimana (ne ho tenuta comunque per la vendita dettaglio, se siete interessati scrivetemi in privato), ed essendo la prima volta che seguo tutta la trafila senza soci direi che almeno un ciclo produttivo è completo, l'anno prossimo proverò a raddoppiare la produzione e forse associarmi con un vicino.

La capriata è stata simpatica perchè non era presente nel fienile, c'era un palo, e per metterla in tensione è stato necessario flettere il trave centrale verso l'alto di quasi trenta centimetri con dei cristi a vite, e poi rilasciarlo.

In generale il nuovo appartamento prende gran parte del tempo libero che vorrei dedicare all'agricoltura, perciò la mia priorità è finirlo entro giugno di quest'anno. Se ci riesco, e non tutto dipende da me quando i falegnami rispondono solo gli anni bisestili, difficilmente riuscirò a prenotare tutte le stanze con con così poco preavviso, quindi è possibile in estate e autunno avrò posto libero. Se ti capita o vuoi organizzare un weekend, non dovrebbe essere complicato organizzarsi, e come ho detto a Jacopus che ci è venuto a trovare settembre scorso, viviamo una vita abbastanza solitaria e le visite ci fanno sempre piacere, l'invito è quindi esteso a chi altri ne abbia voglia (sono nell'entroterra spezzino).
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

Posto splendido per ritremprarsi contro il logorio della vita moderna. Inoltre come valore aggiunto si può parlare di geopolitica con Inverno e di letteratura russa con la compagna. Quando sono andato ne ho approfittato per rivedere la pinacoteca Lia a La Spezia, il golfo dei poeti (meraviglioso) e Sestri Levante. Ho saltato le 5 terre, che comunque sono vicinissime.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jean

Grazie per gli aggiornamenti, so che in Toscana tra la mosca dell'olivo e l'altra farfallina (non ricordo il nome) è stata una strage...per non parlare del bostrico del pino, conosco una persona che in una settimana gli sono morti 9 su 10 pini da pinoli di cinquant'anni altri 20-30 metri e ha dovuto spendere migliaia di euro per farli tagliare e asportare. 

Beh, 300 litri a te ti bastano, no...? (scherzo, devi pur vendere e guadagnarci). 

Mi congratulo per il castagneto e la farina, di cui ricordo il post sui bruchi a frigger sulla stufa...in questi tempi che vorrebbero addestrarci a mangiar insetti a colazione sarebbero di moda. 

Ancora un plauso per l'abilità da carpentiere (capriata) e un augurio per gli spazi che stai approntando. Purtroppo la mia mobilità è molto ridotta (assistenza ecc.) ma mai dire mai.

Certo che nel posto dove vivi, con le attività quotidiane ed extra, di tempo libero (e di forze residue) penso te ne avanzi ben poco... mi sa che per ritemprarti contro il logorio della vita agreste potresti chieder a Jacopus d'indicarti una bella smoggosa città, dove sederti al bar a respirar una buon'aria agli idrocarburi incombusti, in attesa dell'auto elettrica e di un mutuo per acquistarla...


Cordialement
Jean

Phil

Kongming scansati: l'"arte della guerra" aerea in epoca contemporanea, similitudini e differenze fra Occidente, "Eurasia", Medio Oriente ed Oriente (in versione yin e yang). Una tesi di laurea che si scrive quasi da sé, utilizzabile trasversalmente nelle facoltà di ingegneria, fisica, aeronautica (esiste?), storia, scienze politiche e, immancabilmente, filosofia (no, non per il corso di filosofia morale, come avranno subito pensato i "militanti della giustizia", ma per quello di estetica: nell'epoca dell'AI, dei missili ipersonici e della minaccia atomica, un palloncino che varca lento, fluttuante e soprattutto indenne, un confine ostile, è a suo modo anche una performance estetica; che poi faccia la spia, scarichi bombe, volantini o sterco, è solo un epifenomeno mondano agli occhi dello sguardo puramente estetico). Per l'immagine di copertina della tesi, ovviamente, ci ha già pensato Banksy.

InVerno

Un gruppo di amici voleva accendere un paio di quelle lanterne a ferragosto in una zona vicino a una pineta, ho combattuto con me stesso perchè non volevo fare il guastafeste, ma alla fine non ho resistito e le ho buttate via...se portano fortuna e prosperità non so, ma ho come l'impressione che a certe condizioni serva l'arrivo del canadair per riportare la pace =)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

#309
Citazione di: Jean il 02 Gennaio 2024, 08:18:23 AMmi era piaciuto questo tuo post ben corredato di foto
Non mi son dimenticato, ma giustamente sono uscito a farle quando c'era la luce dritta negli occhi

L'uliveto va molto bene quest'anno, sono fortunato che le grandinate sono venute prima dell'apertura dei fiori, se le tengono tutte cosa che dubito punto a superare i 70litri.. sono quantità ridicole per la costa, ma qui nell'entroterra sono praticamente l'unico ad averle, qualche decennio fa gelavano, la fortuna è che non vengono attaccate dalla mosca.
Il vigneto anche è molto rigoglioso, le viti hanno una decina di grappoli ognuna, sono preoccupato che sia troppa produzione e mi lasci una pianta debole, siccome piove tutti i giorni mi aspetto che coi primi caldi spuntino fuori tutte le patologie dell'universo e io non riesco a fare trattamenti senza che vengano lavati via..speriamo.
L'upgrade più importante sono stati 300metri di recinto intorno all'orto che mi hanno permesso di abbandonare l'odioso recinto elettrico che richiede manutenzione costante, forse quest'anno la lotta con l'istrice sarà non violenta. I cinghiali hanno la peste suina (dicono) e ultimamente si vedono pochi caprioli per via dei lupi, però col recinto si dorme meglio. Nella foto una parte di meleto, che ovviamente soffre dei soliti vermi bastardi..
Altro orto con mais e patate, cipolle e piselli, e lamponi che sono tanti e pronti alla maturazione, quest'anno la produzione di liquore al lampone promette bene, anche i piselli mi hanno riempito il congelatore, piacciono anche al cane che fortunatamente non ha imparato a strapparseli dalla pianta, ho provato anche a piantare un limone (a destra) per vedere se supera l'inverno, si punta sul riscaldamento climatico.
Tra i lavori non produttivi ho pulito una montagna di rovi da una vecchia ringhiera perchè sapevo dietro c'era una delle viste migliori, manca una panchina e poi ci siamo.
Con il recinto ho portato in "zona salva" altre tre terrazze che l'anno prossimo farò penso a lamponi\pesche, se mi avanza tempo volevo recuperare altre quattro terrazze che sono state catturate dal bosco, è la zona meglio esposta in assoluto per vigneto, ma le querce hanno almeno cinquant'anni e ci sarà parecchio lavoro da fare per renderle coltivabil anche perchè ci arrivano zero mezzi meccanici..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

#310
In maniera molto pregiudiziale sono sempre stato alla larga dal cinema indiano perchè l'idea che me ne ero fatto era che fosse molto derivativo di quello americano, con l'aggravante di mescolarvi modi da soap opera e temi che non erano nelle mie corde. In pratica l'ho sempre immaginato come uno spot per afrodiasici al curry con un pornoattore americano come protagonista.



Ammetto perciò di essermi affacciato al genere partendo dalla più crassa e pregiudizievole ignoranza, con la consapevolezza però che a un certo punto la nave di Teseo si sarebbe ricostruita con un identità originale, e che quando questo momento sarebbe arrivato,sarebbe stata lei ad attraccare nel mio porto. Sempre più umile, direte. E' arrivato questo momento?  Forse si, o almeno credo.



Non vi aspettate vi faccia una recensione del film, e neanche mi metta a parlare nel dettaglio, questo malloppo dura tre ore ed è denso di eventi trame e temi in una maniera talmente esagerata ed esasperata che forse non lo farei neanche a pagamento. L'unica cosa che posso fare è provare a delineare a grandi linee quello che è, e aiutare chi volesse affrontarne la visione a superare la diffidenza iniziale che ho provato anche io, perchè devo ammettere che per la prima ora ero abbastanza scettico e distaccato, ma poi è maturato dentro di me un sincero apprezzamento, tanto che potrei dire che è il miglior film che ho visto nell'ultimo anno (non che ne abbia visti moltissimi). Aggiungo anche che il trailer è pesantemente inflazionato verso le scene di azione, presumibilmente per motivi commerciali, mentre quella è solo la buccia del mango.

Si presenta inizialmente come un drama con ambientazione nell'india coloniale, una fanciulla rapita, due indiani che vogliono recuperarla, gli inglesi cattivi, superpoteri ed esplosioni.. ero convinto di saper molto bene dove stesse andando a parare, ma superata la prima ora ho cominciato a non capirlo più. E il motivo molto semplice è che i generi che riesca ad accatastare uno sopra l'altro senza crollare arrivano ad un punto di sublimazione, dove diventa un genere tutto suo. Drama, commedia, musical, storico, romantico, thriller, giallo, azione, e un altra decina... in che ordine? Nessun ordine. In che quantità? Si. Chiedete ad un bambino di dodici anni di fare "il film più bello mai visto" e probabilmente proverebbe a fare una film come questo, cercando di inserire tutto quello che gli viene in mente in ogni buco della pellicola con inquadrature iperdrammatiche. esplosioni e colpi di scena assurdi..Il problema è che farebbe completamente schifo, qui invece il regista ci riesce con classe (imparo da wikipedia che è molto importante in India) mantenendo la stessa freschezza e creatività che avrebbe un dodicenne. Probabilmente se avessi più esperienza con il cinema indiano sarei più critico degli stereotipi e dei clichè e non riuscirei ad avvertire la stessa freschezza e libera creatività, però penso che sia anche la condizione di molti dei lettori, perciò non è una scusa neanche per voi che leggete. Il consiglio per chi ci vuol provare perciò è di non arrendersi, ma al contrario stimolare quella parte del cervello che inibisce l'incredulità, la stessa che era largamente attiva quando eravate bambini, vi troverete un sorriso stampato in faccia senza accorgevene.
E se proprio non volete, beccatevi almeno la canzone che ha vinto l'oscar.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jean

Citazione di: InVerno il 03 Giugno 2024, 20:47:25 PMNon mi son dimenticato, ma giustamente sono uscito a farle quando c'era la luce dritta negli occhi
L'uliveto va molto bene quest'anno, sono fortunato che le grandinate sono venute prima dell'apertura dei fiori, se le tengono tutte cosa che dubito punto a superare i 70litri.. sono quantità ridicole per la costa, ma qui nell'entroterra sono praticamente l'unico ad averle, qualche decennio fa gelavano, la fortuna è che non vengono attaccate dalla mosca.
Il vigneto anche è molto rigoglioso, le viti hanno una decina di grappoli ognuna, sono preoccupato che sia troppa produzione e mi lasci una pianta debole, siccome piove tutti i giorni mi aspetto che coi primi caldi spuntino fuori tutte le patologie dell'universo e io non riesco a fare trattamenti senza che vengano lavati via..speriamo.
L'upgrade più importante sono stati 300metri di recinto intorno all'orto che mi hanno permesso di abbandonare l'odioso recinto elettrico che richiede manutenzione costante, forse quest'anno la lotta con l'istrice sarà non violenta. I cinghiali hanno la peste suina (dicono) e ultimamente si vedono pochi caprioli per via dei lupi, però col recinto si dorme meglio. Nella foto una parte di meleto, che ovviamente soffre dei soliti vermi bastardi..
Altro orto con mais e patate, cipolle e piselli, e lamponi che sono tanti e pronti alla maturazione, quest'anno la produzione di liquore al lampone promette bene, anche i piselli mi hanno riempito il congelatore, piacciono anche al cane che fortunatamente non ha imparato a strapparseli dalla pianta, ho provato anche a piantare un limone (a destra) per vedere se supera l'inverno, si punta sul riscaldamento climatico.
Tra i lavori non produttivi ho pulito una montagna di rovi da una vecchia ringhiera perchè sapevo dietro c'era una delle viste migliori, manca una panchina e poi ci siamo.
Con il recinto ho portato in "zona salva" altre tre terrazze che l'anno prossimo farò penso a lamponi\pesche, se mi avanza tempo volevo recuperare altre quattro terrazze che sono state catturate dal bosco, è la zona meglio esposta in assoluto per vigneto, ma le querce hanno almeno cinquant'anni e ci sarà parecchio lavoro da fare per renderle coltivabil anche perchè ci arrivano zero mezzi meccanici..

Accidenti, InVerno... codesta tua attività mi impressiona, ma quante forze c'hai?
Spaziare dal geopolitico al geoagricolo e c'avresti pure talento per il geonarrativo ma forse non t'avanza tempo per coltivarlo.
Eh già, si dice coltivar gli interessi... magari in futuro, in un pezzetto di quelle quattro terrazze, ci pianti qualche tuo prologo, qualche recensione di film che t'è garbato e, cingolati permettendo, pardon, cinghiali... s'attende...

"Il maggior ostacolo del vivere è l'attesa, che dipende dal domani ma spreca l'oggi."
Dal libro: LA BREVITÀ DELLA VITA  - LUCIO ANNEO SENECA

"Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'è un campo. Ti aspetterò laggiù."
Dal libro: E L'ECO RISPOSEKHALED HOSSEINI

"L'agricoltura è l'arte di saper aspettare." 
CONTADINI E AGRICOLTORI - RICCARDO BACCHELLI

J4Y

Jacopus

"il faut cultiver notre jardin". Voltaire.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#313
L'orto vuole l'uomo morto (saggezza popolare), ma anche le lattughe non sono finora sopravissute oltre i dieci centimetri d'altezza, finché non ho sperimentato di piantarci accanto del basilico, e adesso sono arrivate già a venti.
Eureka!  :))

A proposito di vino.
Lo sapevate che il Nero D'Avola non è di Avola, ma di Pachino?
Sembra che prenda il nome dal notaio che ne ha registrato il nome, dandogli il suo cognome, Avola, notaio in Avola.
Quando non era registrato lo chiamavano Calabria, ma tutti lo chiamano vino e basta seppur sapeva d'aceto, quindi genuino.
Ma è un vino troppo forte, anche adesso che non sa più d'aceto, pur essendo ancora genuino, come succede a molti vini siciliani e a me non piace.
Così forte che il novello del Nero D'Avola, non può dirsi neanche novello, ma è invece un vero vino, ed è effettivamente eccezionale.
Quindi se volete fare l'esperienza fatevi mandare con un corriere il novello da una delle tante cantine di Pachino.
Costo circa 2 euro al litro. Se lo pagate di più non è buono, ha ragione Inverno. :)
In alternativa , sempre dalla Sicilia, consiglio il Nerello Mascalese.
E nessuno si offenda, ma i vini dell'Etna non hanno paragoni.
Non sembrano neanche troppo forti, ma non fatevi ingannare, basta un bicchiere per stroncarvi .

Nella zona di Inverno ho trovato un buon bianco in un borgo di nome Salino, da cui il vino prende il nome.
Circa sei euro a bottiglia, ma vale la spesa.

Ma dei vini del nord Italia quello che mi è rimasto nel cuore è il Dolcetto.
Di Acqui, di Ovada, di Asti, di Dogliani, e quasi di ogni paese del Piemonte. Tutti buoni, possibilmente da piccoli produttori locali o cantine sociali, come quella di Ricaldone, il paese di Luigi Tenco, circa due euro al litro.
Infine una mensione per i vini dell'Oltrepo Pavese in generale.
Salute.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

InVerno

Riesco a trovare il nero d'Avola sui tre e qualcosa al litro da una cantina che lo rivende, ma onestamente il prezzo mi ha più insospettito che incuriosito =). Mi piace molto, ma effettivamente è un vino un pò pesante per la tavola di tutti i giorni. Il vino che producevamo nella mia parte di valle, aveva come base il dolcetto, qui colloquialmente chiamato "monferrato", ed infatti è quello che ho ripiantato. Veniva però mescolato 60\40 con un altra varietà, erroneamente confusa con la pollera nera, ma che in realtà non è nel registro nazionale, un uva con acino grande e non particolarmente zuccherina, che abbassava la gradazione alcolica ma arrotondava il gusto con un sentore di vaniglia, rendendolo un vino beverino anche in estate. Veniva poi aggiunto una minuscola quantità di un uva, non ho idea di cosa sia, chiamata "tintoretto" che serviva unicamente per riportare il colore sul rosso intenso. Essendo che tutte le fattorie che lo producevano, nell'ottocento, sottostavano a quella gigantesca di un nobile spagnolo rifugiato qui per persecuzioni religiose, suppongo che l'uva "autoctona" dal sapore di vaniglia provenga in realtà dalla Spagna, ed è quella che sto cercado di salvare, visto che ne saranno rimaste un centinaio di piante in tutta la valle. Purtroppo, mentre le zone nella costa hanno trovato mercato col turismo, l'entroterra, nonostante fosse rinomato almeno localmente (in realtà nell'ottocento parteciparano all'expo di Londra) è andato fuori mercato e ora i vecchi vigneti sono invasi dal bosco. Almeno il rosso è introvabile, è rimasto ancora un pò di bianco di albarola\bianchetta, che noi in realtà in famiglia facevamo come passito dolce, simile allo sciachetrà, senza i cento euro a bottiglia :D .
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia