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La Grotta

Aperto da InVerno, 08 Ottobre 2019, 18:54:22 PM

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InVerno

Recentemente è uscito questo articolo sul NewYork times che parla di una realtà "green" Italiana, produttore di pasta all'idrogeno, consiglio la lettura completa perchè c'è da sbellicarsi, io faccio solo tre commenti alle parti più succose.

https://www.nytimes.com/2020/05/27/business/hydrogen-fuel-climate-change.html

Inside, regional specialties like orecchiette and thick, rich paccheri kept rolling out as employees in white coats and head coverings supervised. But because hydrogen fuel is free of emissions, the operation was sending less carbon dioxide into the atmosphere than one using just natural gas, an emitter.

La buona penna che mescola orecchiette e idrogeno "free emissions" in una sorta di quadro surrealista. Per essere corretti con l'articolista, egli cita il fatto che per produrre idrogeno è necessario produrre CO2, ma evita di dare le quantità perchè i numeri mal si addicono a queste pennellate così romantiche. Il numero è questo : per ogni tonnellata di idrogeno, 9 tonnellate di co2 emesse, solo come risultato del processo chimico, senza contare tutto l'indotto di produzione. Perchè, allora si chiede, purtroppo solo retoricamente, (dovrebbe essere una domanda seria), non usare direttamente il carbone anzichè l'idrogeno? Risposta semplice:

The answer is storage. Excess renewable energy from wind and sun is often wasted. Using it to create hydrogen, which can be saved for later, is like having a large, relatively cheap battery, advocates say.


E' questa è una riga meravigliosa, "gli eccessi di energia solare\eolica.." implicando che questo idrogeno sarebbe stato prodotto attraverso quelle energie, addirittura salvando eccessi che altrimenti sarebbero stati persi... ma è davvero così? E' ovvio che non è così, perchè non esistono impianti di elettrolisi, è tutto prodotto bruciando carburanti fossili, e lo ammette pure, ma alla fine, come "nota generale" mentre per la descrizione dell'impianto Italiano lascia aleggiare questa frottola tra una leccata e l'altra. L'articolista continua con una sorta di agiografia di "Mr.Alverà", prima in GoldmanSachs, Enel, Eni, il battesimo nel Giordano da parte di Scaroni, l'illuminazione sull'uso dell'idrogeno, la nascita di un nuovo santo Green è una fusione magica tra il petrolio e il potere finanziario.

Even though a group of companies, including Royal Dutch Shell, are installing hundreds of hydrogen filling stations in Germany, California and elsewhere, there are still only a tiny number of hydrogen cars. ."I remain disappointed with the number of vehicles that are in the market," said Oliver Bishop, Shell's general manager for hydrogen.

Caro Oliver, è vero siamo titubanti nel comprare macchine all'idrogeno, un pò perchè conosciamo le leggi della termodinamica e come viene prodotto, un pò perchè non ci va di portare in autostrada dietro al sedile una delle sostanze più esplosive del pianeta solo perchè tu debba considerarti un "green", ma vedrai che le cose cambieranno presto, basta continuare a pagare pubblicità come questa.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Oggi mi sono imbattuto in questo "scontro radiofonico" dove la vincintrice del premio Campiello sarda mette in atto la sua pantomima radical chic contro il sessismo https://www.youtube.com/watch?v=cmzmhnHEIi0 . La suddetta, già tristemente nota alle cronache per frasi e concetti sessisti e tossici (come "essere maschi è come essere figli di un boss mafioso") continua imperitura le sue battaglie contro i mulini a vento, e allo scrivente viene il dubbio, ma se un uomo avesse detto che "essere donna è come essere figlie di una puttana" quante trasmissioni radiofoniche lo vedrebbero invitato a partecipare? Nessuna, ma il doppio-standard è ormai la norma, nel patriarcato oppressivo e imperante, la tossicità femminista è sempre benvenuta.

Va bene, in fondo, certe storture sono antidoti di sé stesse, riguardo invece a quanto detto\non detto nella trasmissione, benchè la Murgia si abbeveri evidentemente alla fonte della "scienza dei sentimenti" (quella dove non è necessario studiare, e si può dire qualsiasi cosa i propri sentimenti suggeriscano) vale la pena ricordare che esiste anche una "scienza dei fatti". In suddetto ambito già dai primi anni 2000, è noto che persino nei primati, e prima di qualsiasi costrutto sociale possa intervenire ed esclusi scompensi ormonali o comunque biologici, le scimmie-femmine preferiscono le bambole e le scimmie-maschio le auto della polizia, e che la questione è stata riconfermata ogni volta che è stata studiata, anche negli uomini. https://www.livescience.com/22677-girls-dolls-boys-toy-trucks.html
Perciò non rimane che immaginare la Murgia, coperta di foglie e fango, cercare di intrufolarsi in un gruppo di primati per cercare di demolire il "patriarcato" dei giocattoli.. l'amazzonia è grande, l'africa pure, perchè non cominciare subito?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

Salve InVerno. Nulla di preoccupante. L'Italia è sempre stato un Paese conservatore. Non appena si affaccia una novità sotto forma di moda, vezzo, tendenza, l'Italia la adotta subito.

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No caro mio.......non sto contraddicendomi. L'Italia afferra al volo tutte le novità superficiali non per innovare, bensì per poterle custodire, conservare..........per poter dar loro spazio e tempo illimitati all'interno della propria cultura e del proprio costume.

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Infatti ci siamo appropriati più profondamente ed  estesamente di altri Paesi sia dei fenomeni globalizzativi (migranti) sia (vedi dati epidemiologici) della "novità" Covid19. Per quanto concerne il presente argomento (retorica sessista), siamo di fronte alla preziosa opera di custodia che la nostra società ha sempre fatto nei confronti della ex-"novità" sessantottesca.

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Se altrove certe "mode" duranto dieci anni, grazie anche al nostro provincialismo esse mode, una volta giunte a noi, dureranno almeno 80 o 90 anni. Ciò anche perchè la MODA - da noi - è una delle massime eccellenze e - soprattutto - dà da mangiare ad un sacco di gente, inclusi certi personaggi da te citati.

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Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

Ciao Viator. Pur assecondando in pieno la tua critica al provincialismo italico, d'altro canto in qualche modo dobbiam essere finiti da Calvino alla Murgia, io ritengo vi sia anche una sorta di inevitabilità. Perchè una volta che del marxismo non rimane che un retropensiero, un risentimento latente, e una volta che prendersela con il ricco capitalista diventa tabù perchè ci si è ormai convinti che se l'è meritato, con qualcuno bisogna pur prendersela, per continuare a dare sfogo al proprio risentimento e ad agire da vittime perenni. Il "maschio bianco eterosessuale" è il nuovo oggetto del risentimento dei post-marxisti, o dei "marxisti castrati", nel senso che non hanno più le palle di prendersela con chi ha il potere davvero. Purtroppo il risultato di queste teorie, che ironicamente iniziano con l'intersezionalità della Crenshaw, a tutto portano tranne che ad una "intersezionalità" ma al ritorno del tribalismo, cioè all'apogeo della sezionalità, un curioso (quanto a mio avviso prevedibile) gigantesco caso di eterogenesi dei fini.. Saluti anche a te.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Chi ha vinto la seconda guerra mondiale? - o meglio, chi ha contribuito di più alla vittoria?

Nel 1945 i francesi erano convinti, in maggioranza, che il più grande contributo fosse venuto dal'USSR, qualche decennio dopo le cose sono cambiate

L'esempio della Francia è particolarmente buono, perchè ovviamente USA e UK vedono se stesse al primo posto, ma che è successo in Francia? Forse hanno visto troppi film di PearlHarbor ? Effettivamente gli americani hanno rotto il cazzo con Pearl Harbor..abbiamo capito, vi hanno attaccato prima gli altri, è dal tempo dei sumeri che attaccano sempre prima gli altri.. 8)

Purtroppo non sono riuscito a trovare lo stesso sondaggio fatto in Italia, o qualcosa del genere, chi sapesse dove reperirlo avrebbe la mia gratitudine.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

Salve InVerno. Non credo serva un sondaggio per conoscere cosa pensavano-pensano gli italiani circa l'esito della 2.aGM (detta anche WW2). Ovvio che a fine 1945 per il 40% la guerra risultasse vinta da noi grazie soprattutto all'intervento delle preghiere del Papa, per un altro 30% risultasse vinta sempre da noi grazie all'eroismo del Re e dei Partigiani, per ancora un restante 20% risultasse invece persa - nonostante la bravura dei nostri strateghi e la feroce combattività delle nostre truppe - per colpa dell'ex-alleato tedesco.

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Restavano un 10% di indecisi causa anafalbetismo. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

giopap

Citazione di: viator il 28 Giugno 2020, 21:18:21 PM
Salve InVerno. Non credo serva un sondaggio per conoscere cosa pensavano-pensano gli italiani circa l'esito della 2.aGM (detta anche WW2). Ovvio che a fine 1945 per il 40% la guerra risultasse vinta da noi grazie soprattutto all'intervento delle preghiere del Papa, per un altro 30% risultasse vinta sempre da noi grazie all'eroismo del Re e dei Partigiani, per ancora un restante 20% risultasse invece persa - nonostante la bravura dei nostri strateghi e la feroce combattività delle nostre truppe - per colpa dell'ex-alleato tedesco.

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Restavano un 10% di indecisi causa anafalbetismo. Saluti.


Beh, a parte qualsiasi altra possibile considerazione critica, non credo proprio che allora ci fossero Italiani così mentecatti da accostare quella che passò giustamente alla storia come la "fuga ingloriosa" del re (e della corte, e dei capi dell' esercito) con i sanguinosi combattimenti sostenuti dai Partigiani (le colline sulle quali sono solita pedalare sono cosparse di lapidi con elenchi di caduti).

Jacopus

#97
Grafico interessante, Inverno. Che la dice lunga sul potere della propaganda. In realtà calcolare chi fra le grandi potenze influì di più nella sconfitta dell'asse è difficile, perché il calcolo riguarda elementi molto diversi fra di loro. Semplificando, tre: caduti, produzione bellica, logistica e innovazione. Sul lato dei caduti la differenza è impressionante, l'Urss ebbe 20 milioni di morti, la Cina 19, la Germania 7, mentre gli USA appena 400.000, come l'Italia.
Dal punto di vista della produzione bellica i dati si rovesciano. Gli Usa riversarono nella guerra una capacità produttiva da capogiro. Basti pensare che fornì all'Urss aiuti per 10 miliardi di dollari, compensando così la metà dei danni inferti dalla Wehrmacht, calcolati in 20 miliardi. Solo all'Urss, gli Usa forní 38,000 aeroplani, per non parlare di altri tipi di armi e aiuti. Alla Gran Bretagna furono forniti addirittura 30 miliardi di dollari di aiuti. 30 miliardi di dollari di allora, una cifra gigantesca.
Anche sul fronte dell'innovazione gli Usa furono l'unico paese a restare sulla scia della Germania, il paese più innovativo in fatto di invenzione e miglioramento di armi. Basti pensare al sonar, al bazooka, alle fortezze volanti ed ovviamente alla bomba atomica.
Ad essere sincero credo che l'apporto statunitense fu di gran lunga maggiore, al di là degli effetti propagandistici dal soldato Ryan in giù. Questo perché le guerre moderne, a partire proprio dalla seconda guerra mondiale, sono guerre tecnologiche e industriali.
Oltre a questi aridi argomenti ovviamente il mio pensiero onorerà sempre i caduti contro il nazifascismo siano essi partigiani, soldati sovietici o americani.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

giopap

Due osservazioni critiche (filosovietiche; mi dispiace per i conformisti, ma la mia scorrettezza politica non transige) alle considerazioni di Jacopus.


Per quanto riguarda le tecniche moderne impiegate in guerra, oltre alla bontà di carri armati ed aerei sovietici, che erano certamente all' altezza di quelli americani, inglesi, francesi, oltre che soprattutto e naturalmente di quelli tedeschi, non si può dimenticare il notevole contributo, soprattutto nelle battaglie campali, come quella di Kursk, del lanciarazzi Katiuscia.


Per quanto riguarda il ruolo fondamentale delle risorse economiche decisivo fu a mio parere il carattere socialista di quelle sovietiche, che consentì di spostarle ad est della linea Leningrado-Mosca-Stalingrado, e in qualche caso addirittura oltre gli Urali, all' approssimarsi della guerra e in seguito alle iniziali inevitabili sconfitte e perdite territoriali.
Cosicché, mentre per esempio in Francia, dopo la debacle iniziale le industrie dei proprietari privati Renault e Citroen continuavano a fare profitti per i loro padroni come sempre, ma costruendo autocarri e carri armati o loro componenti per la causa del Terzo Reich Hitleriano, in URSS le industrie che si era riusciti a salvare e trasferire continuavano a produrre armi, attrezzature e vettovagliamenti utili alla guerra per il popolo come sempre, cioé per la causa della guerra e della resistenza antinazifascista.

Jacopus

Giopap. Le tue obiezioni non spostano molto le considerazioni su quale nazione contribuì di più ad affondare il terzo reich. Proviamo ad immaginare una guerra senza USA. Alla fine credo che Russia e Gran Bretagna l'avrebbero comunque spuntata, ma più per gli errori di Hitler che per una reale supremazia. Una grande risorsa sovietica,  come hai notato anche tu, era l'estensione geografica, che permetteva di dislocare risorse in profondità, creando un pericoloso effetto "terra bruciata". Lo stesso copione adottato con Napoleone. Si può discutere poi dei singoli aspetti tecnici, l'adozione dei valenkij,  oppure la grandezza del cingolo in grado di sopportare la rasputiza,  ma l'arretramento in profondità senza farsi distruggere fu la strategia vincente. Inoltre Hitler aveva una sua personale filosofia geopolitica secondo la quale a lui spettava l'Europa mentre agli Inglesi il terzo mondo e il governo dei mari. Questa considerazione degli inglesi gli costò molti errori che pagò duramente.
Se pensiamo invece a una guerra senza la Gran Bretagna, non vedrei una grande differenza in termini di potenza militare, essendo l'Inghilterra il paese più debole fra i quattro di cui ci occupiamo. Di sicuro vi sarebbero state delle interessanti distopie politiche. La Germania avrebbe potuto sconfiggere inizialmente l'Urss, non dovendosi coprire le spalle, magari arrivando anche oltre gli Urali, ma l'intervento degli Usa sarebbe stato comunque letale. La guerra in questo caso sarebbe potuta durare molto di più ma con un destino comunque segnato.
Una guerra senza Urss avrebbe anch'essa avuto un finale scritto, in questo caso per la strozzatura economica di un embargo atlantico, contro la quale infatti Hitler ebbe un'unica opzione, l'aggressione all'Urss.

Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

giopap

Credo che non si debba esagerare con i "se" ed i "ma".
Anche perché se alla guerra parteciparono tutti i paesi che vi parteciparono non é certamente stato per caso (le effettive possibilità di sottrarvisi, cercate in vari periodi da un po' tutti quelli che poi si trovarono a combattere insieme contro i fascismi, non erano molto facilmente praticabili quantomeno).


Rispetto alla vastità del territorio dell' URSS, per me di gran lunga più decisivo é stato il fatto che il socialismo ha consentito di conservare per i lavoratori e i popoli sovietici, sottraendole al nazismo, buona parte della capacità produttive dei vastissimi territori inizialmente persi: un conto é perdere territori e risorse produttive cadute nella disponibilità del nemico, un altro perdere territori conservando risorse produttive da impiegare contro l' invasore.
Nel primo caso non improbabile sarebbe stato il ricongiungimento di Germania e Giappone con la conquista dell' intera Eurasia; e allora l' esito dello scontro fra i due fronti imperialistici superstiti (o l' eventuale accomodamento più o meno provvisorio, assolutamente "distopicissimo", ma non improbabile date le simpatia per il nazismo che in USA erano state non poche e non poco potenti almeno fino all' entrata in guerra) non sarebbe stato scontato.

InVerno

Continuate pure, anche se la questione più che sui tecnicismi bellici era incentrata sulla percezione, infatti anche se l'UK come dice Jacopus diede un contributo più modesto, si percepisce come il maggior contribuente !
https://cdn.yougov.com/cumulus_uploads/inlineimage/2015-05-01/WW2-2.png
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Ieri sera, annoiato, stavo guardando alcune cose su GoogleEarth, quando ad un certo punto mi è capitato l'occhio su alcuni fiumi del plateau tibetano, e non ho potuto fare a meno di notare che sono pieni zeppi di dighe. Ora, che i Cinesi posseggano molte dighe idroelettriche, sia a bacino che passanti, non è esattamente una novità, ma il punto interessante è un altro

ovvero che i fiumi che sono sbarrati sono praticamente la gran parte della riserva di acqua dolce del sudest asiatico, l'intero subcontinente indiano è bagnato da questi fiumi, ma il "rubinetto" ce l'hanno i cinesi. Quando pensi che la teoria degli stati idraulici di Wittfogel sia troppo "arcaica" o si possa applicare solamente a stati antichi, essa ritorna con prepotenza a spiegarti le dinamiche geopolitiche del mondo moderno, dalla guerra in Siria (e del controllo del Tigri e dell'Eufrate) ai recenti conflitti sul confine sino-indiano, i fiumi rimangono i "dimenticati ma ingombranti" baricentri di conflitti importantissimi, al punto che mi chiedo quanto riconoscerli internazionalmente potrebbe aiutare ad evitare tali conflitti. La cosa curiosa è che i Cinesi rappresentavano proprio il "caso studio" per Wittfogel, che considerava il governo delle acque dello YanTze come l'opera per la quale i cinesi necessitarono di uno stato talmente potente e grande da diventare quasi immutabile, a differenza degli stati "senza fiumi" sempre erosi da lotte fratricide per il potere.La rivoluzione sovietica, era in quest'ottica niente altro che uno sguardo dello zarismo verso il dispotispo idraulico orientale (giudizio che costò a Wittfogel il riconoscimento accademico da parte dei marxisti, sempre molto aperti all'autocritica ), fatto ampiamente documentato dalle innumerevoli opere idrauliche in tutti gli stati satellici sovietici, ma il caso cinese è ben diverso, in quanto per loro si tratta di una politica di continuità, tutt'altro che una rivoluzione, il controllo del Tibet appare perciò come l'upgrade di una tecnica ben rodata nei millenni, upgrade sia in termini di espansione territoriale, sia della sostanza del controllo (oltre all'acqua, anche l'elettricità) , e perfettamente in linea con il tipico approccio "softpower" dell'imperialismo cinese.. Perchè sforzarsi di controllare con la forza, quando i controllati prima o poi verranno a chiederti aiuto e non potranno mai dire di no?

https://www.youtube.com/watch?v=oJg2bKqD1-0
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Riguardo ad un eventuale ammodernamento del "diritto fluviale", la mia provincia (e penso anche l'Italia) è davvero all'avanguardia, un vero e proprio fiore all'occhiello. Qualche mese fa infatti, premendo sugli uffici preposti perchè finalizzino infine la mia richiesta di derivazione di acqua irrigua (che è in attesa che un baffuto pancione la guardi e la timbri da qualche lustro) sono stato rinfacciato del fatto che l'acquedotto che ho messo in opera e che irriga i miei terreni, attraversa un importante e strategico rigagnolo della sezione di 1 metro, asciutto nove mesi l'anno, introvabile se non seguendo le informazioni di una guida. A fronte di cotanto uso dei beni pubblici (un tubo che passa sopra ad un valletto) mi è stato chiesto di pagare la modestissima somma di 250€ annui (sic!!!).

Partendo dai presupposti che:
a) essendo che sono io ad occuparmi degli argini di tale rigagnolo essendo il proprietario di entrambe le sponde, tenendolo pulito ed evitando che "bombe d'acqua" provochino danni ai miei ed altrui terreni (che poi verrebbero magari pagati dalla provincia stessa attraverso sovvezioni per danni alluvionali) dovrei essere io quello pagato, non la provincia.
b) in particolare essendo che quello che sta in provincia sono anni che non trova il timbro per finire la mia pratica, tutto meriterebbe tranne che essere pagato ulteriormente.
c) si tratta di una tassa medievale che assomiglia alla tassa per attraversare il ponte che va al mulino e non ha alcun senso economico se non fare cassa.
d) con 250€ all'anno anzichè pagare la provincia posso comprare delle autobotti d'acqua irrigua anzichè fare un acquedotto, che tralaltro richiede manutenzione e ulteriori spese, per far crescere dei dannati pomodori, mi vergognerei solo di quanto sono stupido.

A parte questi presupposti, pare che se il tubo è a carattere temporaneo (ovvero tutte le notti prima di andare a dormire smonto la porzione che attraversa il canale e me la porto in letto) forse non devo pagare la tassa. Suppongo opterò per questa via, potete tranquillamente immaginarmi dormire abbracciato al mio tubo, piuttosto che pagare 250€ a questi...infimi.
Una decina di anni fa tralaltro, per ricollegarmi al discorso cinese precedente, avevo pensato di poter sfruttare questo acquedotto mettendo una turbina a fine corsa e producendo così un pò di elettricità. Avevo calcolato che pur essendo un tubo modesto, avrei potuto produrre elettricità sufficiente per me e i vicini, giorno e notte, 365 giorni l'anno. Ma dovevo considerare che cosa fare dell'energia in eccesso, e in tal caso avrei dovuto venderla alla rete elettrica nazionale, con il solo inghippo che l'energia da minidroelettrico era sovvenzionata talmente male che si sarebbe potuto dire "regalata" alla rete elettrica nazionale.

Allora pensai che anzichè fare questo impianto, sarebbe stato più economico fare un impianto fotovoltaico, perchè il prezzo di vendita era così ben sovvenzionato da renderlo più economico rispetto alla turbina, nonostante producesse energia solo per me, solo di giorno, e non so quanti giorni l'anno. Questo mi diede una chiara idea di quanto fosse drogata l'economia intorno al fotovoltaico, ma chi ero io per cambiare il mondo? E decisi di installare i dannati pannelli fotovoltaici. Mai scelta fù più stupida, e oggi, dopo dieci anni di esperienza con i suddetti amenicoli posso a) ridere bellamente di chi crede di illuminarci il mondo e b) ridere di me stesso per aver seguito le "indicazioni" di investimento statali. Spero solo che una volta che avranno smesso di funzionare non dovrò pagare troppo per smaltirli, e metterò finalmente la turbina.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Tutti i linguisti ammettono che esistono parole\locuzioni intraducibili, ma è praticamente impossibile trovare un testo che sia considerato intraducibile. Un pò come dire che alcuni mattoni sono insostituibili, ma nessun muro è unico nel suo genere, anche se è composto di questi mattoni. Io sono e colpito da un neologismo anglossassone che ho rintracciato nascere nel 2020, si potrà tradurre? La mia compagna lo ha scartato, dice che "commenta la realtà anzichè chiamarla", e non avrà successo, ma secondo me ha tratto questo discernimento  da qualche libro di Steven Pinker, perciò scarterò a mia volta questa osservazione.

Il neologismo è: "Grill Pill"
la definzione sarebbe : to have experienced a blithe resignation to the failure of leftist/progressive movements to overcome neoliberalism, electoralism and fascist nationalism; couples with a semi-ironic desire to profess bourgeois attitudes of political apathy, jocular antagonism to politics, and idolize outward symbols of petty materialism, a.k.a. the grill

ovvero tradotto : aver fatto esperienza di una resa incondizionata davanti al fallimento dei movimenti di sinistra nel superamento del neoliberalismo, l'elettoralismo e il fascismo nazionalista. Accompagnata da un quasi-ironico desiderio di professare un attitudine borghese di apatia politica, un giocoso antagonismo verso la politica, e la feticizzazione di simboli superficiali di meschino materialismo (come la "bistecchiera")
Semplificato : essersi rotti le palle della politica e darsi ai barbecue come forma di autoironica consolazione.

Il primo problema è che in inglese è musicale per la ripetizione di -ill.
Il secondo problema è che "pill" in questo caso riferisce metaforicamente alla pillola di matrix, nel senso dell'atto di prendere una pillola, come metafora di una scelta esistenziale diametrale. Non mi risulta che "pillola" in italiano abbia assunto questo secondo significato.
Il terzo problema è che "grill", può essere tradotto solo parzialmente in bistecchiera, ma la "bistecchiera" può essere sia quella da cucina  che da esterno mentre qui è chiaro l'intento di evocare i barbecue all'esterno, mentre "griglia" è troppo generico per essere lasciato da solo.E i problemi continuerebbero, ma già questi pochi sembra insormontabili.

Ho paura che dovrò arrendermi, prima di quanto avevo previsto, in questa traduzione. Anche se mi decidessi su come tradurre le due parole, nel 99% dei casi sono sicuro dovrei arrendermi nel perdere la musicalità della locuzione, che perciò perderebbe il suo fascino memetico.

In ogni caso, vi auguro di prendere tante "Grill Pill" quest'estate.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

giopap

Ma non ti punge vaghezza che il governo cinese (per lo meno sedicente comunista; per parte mia, non avendo elementi certi di valutazione, sospenderei prudentemente il giudizio in proposito), per aver compiuto gli spettacolarissimi progressi per lo meno economici e tecnologici che ha realizzato negli ultimi quarant' anni (e i fatti e i numeri della pandemia in India -settant' anni fa sostanzialmente allo stesso livello della Cina- in Brasile, negli USA e nella Cina stessa parlano chiarissimo a chi abbia orecchie da intendere), probabilmente agisce un tantino differentemente del burocrate governativo italiano panciuto-baffuto?
E magari per il fatto che, contrariamente a quest' ultimo, non é al servizio delle multinazionali -fra le altre- agroalimentari nazionali e straniere cui conviene che i medio-piccoli produttori di pomodori vadano alla malora (cioé degli autentici detentori del potere politico, quali che siano i funzionari cui di volta in volta lo fanno gestire)?


A meno che pensi che le realizzazioni cinesi degli ultimi quarant' anni siano tutta una enorme fake new architettata dal perfido Xi, magari in combutta col perfidissimo Putin  (per la cronaca, quest' ultimo anche di solo vagamente "comunistico" o "socialistico" non ha proprio nulla di nulla), per fottere i poveri ingenui, onesti, sinceri governanti USA ("democratici" o "repubblicani" che siano: ai veri critici come Assange riservano tutti il medesimo, identico trattamento non propriamente "democratico" e "tollerante" ma piuttosto "abugraibico" o "guantanemerico"), nel qual caso sarebbe del tutto inutile stare a cercare di ragionare.