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La Grotta

Aperto da InVerno, 08 Ottobre 2019, 18:54:22 PM

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Ipazia

Due ragazzi dormivano (e vivevano, amavano,...) al piano di sopra e due nel sottosuolo, trasparente pur'esso verso un mondo assai diverso.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Mi sono imbattuto in un interessante spunto nella risposta di Anthonyi nel topic riguardante il paradosso di Fermi, non ho risposto lì perchè non si tratta di una risposta diretta ad Anthonyi e perchè il topic in se mi sembrava già abbastanza deragliato fuori tema. Lo spunto è questo:

CitazioneSai che i gatti in casa tendono ad umanizzare e ad assumere comportamenti imitativi del padrone.L'imitazione, poi, non spiega l'archetipo, cioè la prima volta in cui un certo comportamento si è manifestato e siamo sempre lì, a quel punto di partenza della civiltà/coscienza umana sulla quale le spiegazioni sono molto difficili.
A parte che per quanto ne so in psicologia cognitiva la continuità con il mondo animale è considerata una norma, non un eccezione (motivo per il quale molti trattamenti neurologici vengono testati sugli animali) la domanda interessante che mi pongo è : I gatti credono in Dio?

Ebbene è parecchio tempo che lo chiedo ai miei gatti, e sono giunto alla conclusione che i miei sono atei, ma ce ne sono tantissimi credenti, e questo ovviamente ha a che fare (come per gli esseri umani) con i loro vissuti personali. Da parecchio tempo circolano su youtube video che testimoniano la reazione dei gatti al cetriolo a sorpresa : https://www.youtube.com/watch?v=_7vML9C3PZk
Ora non ho trovato una risposta etologicamente univoca a questo comportamento, ma mi pare che la maggior parte propendano per "umanizzare il gatto" e considerarlo come un caso di iperidentifcazione, ovvero il gatto confonde il cetriolo per un serpente e attiva i suoi istinti primordiali di difesa.

Ora, volete che io avendo dei gatti (la popolazione è variabile dai 3 ai 5), dei cetrioli in giardino (che quando sono troppo grandi diventano immangiabili), tempo libero, e una sana dose di sadismo, non voglia provare a spaventare i miei gatti con dei cetrioli? Certo che ci ho provato.. il problema è che mi sono quasi immediatamente stufato, perchè i miei gatti non hanno mai mostrato la benchè minima reazione al cetriolo, neanche di curiosità o di vago interesse.
Il motivo secondo me è molto semplice, i gatti che si vedono si youtube sono unanimamente gatti d'appartamento, mentre i miei l'appartamento non sanno nemmeno come è fatto (davanti alla porta vive un cane) e passano molto tempo a caccia di serpenti veri. Perciò suppongo che i miei gatti siano molto meno suscettibili ad iperidentificare un cetriolo con un serpente, perchè per identificare un serpente non vanno a pescare nelle loro "memorie archetipiche" ma nelle memorie recenti, per cui è assolutamente impossibile confondere un cetriolo per un serpente.

Perciò ne deduco che i miei gatti non credono nel dio serpente, non iperidentificano aerei cargo con divinità volanti, e si catalogano nell'infamante categoria dei "gatti materialisti". D'altro canto è un fenomeno umano-troppo-umano, passare dal Dio dell'AT che chiede in bottino di guerra delle profumatissime vergini (molto materiale nei suoi interessi) ad un Dio nascosto in qualche iperdimensione dell'iperuranio intangibile e immateriale ai comuni mortali se non attraverso guizzi e effrazioni delle leggi della fisica (tipo una candela che si accende senza un fiammifero) il passo è breve, duemila anni circa, senza averne visto uno in carne ed ossa, e persino un cetriolo potrebbe passare per una divinità.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

#77
Ebbene, si chiedeva Phil qualche post fa, quale sarebbe l'ipotetica reazione all'idea di un controllo delle nascite?

La risposta è arrivata la settimana scorsa a Cremona : https://www.ilsussidiario.net/news/meno-figli-per-salvare-clima-volantino-choc-cremona-intervenga-ministro-famiglia/1982640/

Apriti cielo ! Opposizione e non, all'unisono urlano al sacrilegio! Il sacro diritto è stato calpestato, tutti prendono le distanze, banche, partiti, governanti! Manco avessero visto l'anticristo in chiesa! Eppure era solo un volantino.. e che fine ha fatto la libertà di parola e di stampa? Davanti a contanta offesa alle vagine ovulanti e al sacro seme anche la libertà di parola si piega e si spezza! E chi le paga poi le pensioni??

"Spero di aver capito male!" tuona il Forzaitaliota Federico Fasani, ispirato dalle gesta virili e poligamiche del suo presidente
"Segno tangibile di totale assenza di cultura e di decadimento della nostra civiltà". inveisce il Fratello d'italia Luca Grignani, che già nel nome del partito si capisce non è figlio unico.
"Un figlio ti costringe ad essere ambientalista perché ti da una prospettiva di senso nel futuro e del futuro.  Se hai un figlio anche fare la differenziata diventa un atto di amore e non un obbligo comunale". Dice Gigi DePalo del forum nazionale delle famiglie, che prima di avere figli manco la metteva nel bidone, proprio la lanciava dal finestrino, un barbaro.
"la pubblicazione dell'opuscolo con questo tipo di contenuti mostra una grande superficialità nel trattare l'argomento demografico e chiediamo di ritirare la pubblicazione" Dice la fondanzione Cariplo..

Ok.. affrontiamo il tema senza superficialità

1) Wynes and Nicholas (2017).  "Having one fewer child (an average for developed countries of 58.6 tonnes CO2-equivalent (tCO2e) emission reductions per year), living car-free (2.4 tCO2e saved per year), avoiding airplane travel (1.6 tCO2e saved per roundtrip transatlantic flight) and eating a plant-based diet (0.8 tCO2e saved per year)".

Quindi è vero! Il volantino è incorretto, a quanto pare, perchè non quantifica l'impatto delle scelte proposte sottintendendo che si tratta di scelte equivalenti. Se si va a vedere la quantificazione, un figlio in meno equivale a 25 persone che vivono senza auto, o 30 che non prendono l'aereo, e 50 che mangiano erba!

"We are jeopardizing our future by not reining in our intense but geographically and demographically uneven material consumption and by not perceiving continued rapid population growth as a primary driver behind many ecological and even societal threats" It calls for "further reducing fertility rates by ensuring that women and men have access to education and voluntary family-planning services, especially where such resources are still lacking" and for "estimating a scientifically defensible, sustainable human population size for the long term while rallying nations and leaders to support that vital goal." The paper was originally signed by 15,000 scientists and now stands at more than 20,000 .[BioScience, Volume 67]

Ventimila scienziati che firmano che bisorrebbe ridure le nascite? Nemici del popolo! Chi le paga le pensioni? Alle forche!

Project Drawdown, an international collaborative project, involving 70 research fellows from 22 countries and six continents. It ranked the top 80 practical, available mechanisms for cutting carbon emissions, by tonnage of CO2 saved.  Educating girls was ranked no 6 (59.6 gigatonnes CO2-equivalent reduction) and family planning at no 7 (also 59.6 GT) – both featured because of their effect in reducing population growth. Combined, they save more carbon than onshore and offshore wind combined, and more an any other action. https://www.drawdown.org/solutions-summary-by-rank

Pianificazione familiare ed educazione delle donne salvano più co2 di tutte le turbine eoliche al mondo!?
MA NOI ABBIAMO I PANNELLI SOLARI ! Giù le mani dai nostri piselli!
Maledetto Onan! Tu che spargesti il tuo seme sulla sabbia!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

Salve InVerno. Ti vedo (leggo) in buonissima forma. Tragica la soglia alla quale è giunta la faziosità nel nostro Paese. Una volta almeno c'era la scusante delle grandi ideologie. Oggi i pretesti sono i meschini tornaconto delle ultime ventiquattrore. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

#79
Sono andato ieri da un mio amico, che mi voleva presentare una sua nuova creazione enologica, è un chimico quindi sa quello che fa anche se io non ci capisco niente, per me il vino è uva schiacciata, ma sono sempre curioso di vedere anche se sono sicuro che non replicherò nulla di quello che vedrò.  Nella zona qualcuno lo chiama "u Cristu" perchè il servizio che fa per alcuni amici più fidati è quello di prendere una damigiana di vino e darne indietro tre, tralaltro con un gusto secondo molti migliorato. Tutte le volte che lo vedo esordisco con lo stesso scherzo, così invece di parlare del tempo e per aprire la conversazione, che più o meno fa:

"Ma lo sai che nel medioevo se ti beccavano a tagliare il vino la legge ordinava ti venissero tagliate le mani?"
"Eddaje con sto scherzo! Te la immagini mezza toscana coi moncherini? Ma poi anche tu mica fai monocoltura, che parli a fare?"
"Si ma i miei fanno la fermentazione tutti insieme, soffrono e sudano per una settimana nella botte, mica li mescolo quando son già fatti!"
"E che ti credi che cambia? Suvvia, vieni che ti faccio vedere cosa voglio provare"

E incomincia ad avviarsi verso la cantina, io lo seguo in silenzio ben conoscendo la strada. Una volta entrato va dalla rastrelliera delle bottiglie, ne prende una senza etichetta, e me ne versa un bicchiere.

"E' un rosso!" esclamo io, un pò giulivo.
"Si, ma questo è solo il primo ingrediente.. assaggia, assaggia, e dimmi di cosa sa" e mi porge il bicchiere.
"Beh.." dico col vino sulla lingua "colore rosso chiaro, gusto deciso ma senza particolari note o sapori dissonanti..un vino di classe, di lotta di classe, un vino da cantina sociale, povero e abbordabile.. se questo potesse votare avrebbe la tessera del PCI" dico scherzando, ma senza la più pallida idea della correttezza della mia elucubrazione.
"Ah vedi! tu che non credi ai sommelier, mi pare che ci assomigli sempre più! E' proprio così, è Tavernello" ridacchia.
"E che ci fai col Tavernello?" chiedo sollevando un sopracciglio.
"Ora ti faccio vedere" e torna verso la rastrelliera a prendere un'altra bottiglia "Questo non te lo faccio indovinare, sarebbe tempo perso, non lo conosci, non lo puoi conoscere"
"E che cos'è?" Chiedo stupito fino ad un certo punto, visto che raramente bevo vino che non sia il mio, e conosco solo i più famosi.
"E' vino nero" dice lui
"Ma come nero? nero intendi rosso, mio nonno diceva "nero" ora si dice rosso"
"No no questo è proprio nero" dice lui, e comincia a versare "nero come l'inchiostro"
Ed effettivamente è proprio nero, nero come la notte.
"Non ci credo! Fammelo assaggiare!"
"E no!" mi ferma subito " questo te lo descrivo io" e si porta il bicchiere già pieno verso la bocca.
"Sapore intenso.. sapore di orgoglio nazionale, di difesa della razza, di complotti giudaico massonici.. note di barche che affondano, di incenso di chiesa.. aroma di dopobarba di uomo forte"
"Ma che fai mi prendi per il culo?" dico io
E nel frattempo è già li che versa le due bottiglie in un singolo bicchiere e lo ampoleggia nel cielo con fare da alchimista, guarda la sua opera con sincero stupore. L'inchiostro si tinge di riflessi porpora, che attraversano il bicchiere trafitti dalla luce come da una vetrata di una chiesa gotica.
"No vedi" mi dice lui "se li mescoli ottieni un vino che si vende subito, l'ho chiamato "vino rossobruno" ".
"E a chi lo vendi? il tavernello tagliato con sta roba nera?"
Lui mi guarda con fare di sufficienza e dopo una breve pausa mi risponde "Li hai visti al bar?"
"Chi?" dico io
"I vecchi comunisti, quelli come dici te che in tasca ancora hanno la tessera del PCI, quelli che Stalin tutto sommato se non avesse sbagliato li e qui"
"Eh?" seriamente non capisco dove vuol arrivare
"Secondo te so così polli da credere che il Tavernello sia una cantina sociale? Lo sanno che è una multinazionale, bevono Tavernello con lo stesso disgusto con cui per anni hanno votato il PD, turandosi il naso. Ora se tu ci aggiungi un pò di vino nero li confondi, gli torna in mente la lotta di classe, la difesa dei poveri, possono di nuovo tornare a parlare di elité dominanti che gli tartassano i coglioni, risentono il gusto acetato dell'essere controcorrente, hanno di nuovo un nemico da combattere, poco danno se il nazionalsocialismo porta male. Questo vino rossobruno è per loro!"
Io per un attimo rimango allibito, non capisco che cosa dire, poi chiedo
"Ma tutto questo giro di parole - anzi di vino nel bicchiere - era per farmi una metafora politica?"
"Eh si" mi dice sghignazzando.
"Ma vaffanculo vah! te lo do io il vino rossobruno, sulla camicia!"
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jean

Ciao InVerno,

piacevolissimo racconto... lo dicevo ad Arjuna56 che sei un'ottima penna. 

Delle proprie creazioni uno fa l'uso che ritiene migliori ma considerata l'apertura della nuova sezione "Racconti" questo tuo oltre a darle pregio potrebbe invogliare altri aspiranti narratori.
Quali migliori riflessioni di quelle supportate da un corpus narrativo?

Comunque decidi, complimenti.
 
Cordialement
Jean

(PS – da chimico conosco l'argomento... tutto vero, confermo)

InVerno

Ciao Jean, grazie per i complimenti, e anche Viator ovviamente..
Si ho notato l'apertura della nuova sezione, anzi mi sono espresso favorevolmente alla sua apertura dicendo che vi avrei partecipato..
Diciamo che la mia idea era quella di parteciparvi nel caso avessi in mente soggetti leggermente più corposi (2-3-4 post) o articolati e di tenere queste sciocchezze serali nella grotta, visto che è un pò di tempo che non affronto idee più articolate, pensavo mi sarebbe servito per motivarmi. Purtroppo è un periodo dove ho la testa in cento cose e penso che posticiperò la mia partecipazione quando ne avrò scremate alcune più gravose. Tu comunque non ti sentire solo, metti già qualche bandierina sulla superficie lunare della nuova sezione, io poi arrivo (non è un "armiamoci e partite!", poi arrivo davvero)

(P.s. si chimicamente può essere lo stesso, ma ho il sospetto che spesso sia una pratica per mescolare uve che non sono state "omogeneamente coltivate" - leggasi : vini "sani" con vini "maltrattati" - mentre se la provenienza è la stessa, ci si assicura anche una certa omogeneità di pratiche culturali)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

La lezione del cinipide galligeno
https://it.wikipedia.org/wiki/Dryocosmus_kuriphilus

Nel 2011 è sbarcato in provincia di Cuneo un agente estreaneo, proveniente dalla Cina, un imenottero totalmente sconosciuto al panorama europeo, con il brutto vizio di ovulare nelle galle del castagno, provocare ingrossamenti capaci di sabotare la fruttificazione e la vegetazione normale. Normalmente non è sufficiente a deperire totalmente la pianta, ma la pone sotto fortissimo stress, e la rende facilmente vittima di altre malattie che in piante sane e vigorose non dovrebbero aver luogo. Che risulti a me, non credo siano state fatte indagini importanti sul come  questo imenottero sia arrivato in Italia e si sia poi diffuso anche nel resto di Europa. La teoria "accidentale", ovvero che sia arrivato in Italia attraverso scambi commerciali di marze di castagno, facilitate da alcuni regolamenti "globalisti" europei, è quella che va per la maggiore. Ma bisogna sempre tenere in conto che l'Italia era il primo esportatore al mondo per valore di produzione, e il secondo per quanitità, dopo la Cina. Ad oggi la situazione è radicalmente diversa, e la produzione castanicola Italiana è stata azzoppata. Il castagno rappresenta quasi il 10% della superficie boschiva Italiana, e si vede. Interi versanti montuosi somigliano oggi a cimiteri di elefanti, dove gli scheletri sono le carcasse dei castagni. I lanci del predatore naturale rappresentano un palliativo, io stesso ho acquistato un pacco di questi predatori, ma la verità è che non eradicheranno mai le proprie risorse di cibo (il cinipede), cioè si attesteranno su un equilibrio biologico dove poter convivere. Da parte mia mi sono preso inizialmente l'impegno di risanare un ettaro e mezzo di castagneto, finanziato parzialmente dall'unione europea, ma onestamente trovo assai dubbio il modo in cui questi fondi vengono gestiti dalle autorità italiane, e penso che diminuirò ulteriormente l'area fino a circa mezzo ettaro, e mi limiterò a conservare una zona dove è presente un castagneto storico, con alberi di oltre cinquatametri e centinaia di anni sulle spalle, perchè soldi o non soldi, perderli sarebbe davvero un peccato. C'è un uomo molto coraggioso che mi aiuta, salendo fino alla cima di queste piante gigantesche rischiando la vita. Se mi ricordo posterò qualche foto per il tempo delle prime foglie..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Citazione di: InVerno il 23 Febbraio 2020, 08:39:11 AM
Se mi ricordo posterò qualche foto per il tempo delle prime foglie..

https://i.imgur.com/1BIOrhl.jpg

Beh le prime foglie sono arrivate, ma le chiome sono comunque spoglie e tristi, le galle gonfiate dal parassita non danno tregua alla pianta.Si intravede nella foto dei tre alberi secolari, a destra, un ramo di una chioma sana, come un segno di speranza.
Il piccolo insetto sulla foglia è il famoso Torymus che dovrebbe parassitare le uova del Dryocosmus, un amico tanto piccolo per alberi tanto grandi, ma molto simpatico, quando uscivano dalla provetta metà stavano già facendo sesso, quindi suppongo abbiano una gran voglia di mettersi all'opera. Speriamo che anche questa "toppa scientifica" non sia peggio del buco.

Con questa fotografia si concludono tre mesi davvero pesanti, il mio fisico è stato messo a dura prova e anche la mia motivazione e pazienza. A questo punto, se ho misurato bene dovrebbero essere 7mila metri quadri di castagneto risanato, con un ulteriore pezzo uguale da fare in autunno. La superficie potrebbe non sembrare eccessivamente ampia, ma le asperità del terreno e la posizione del castagneto hanno reso tutto molto complesso, basti pensare che raggiungerlo voleva dire fare mezz'ora a piedi con l'attrezzatura, risalendo un versante estremamente ripido.. Perciò mi ritengo soddisfatto, spero solo di vedere i risultati nei prossimi anni (e i finanziamenti).
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

paul11

 ciao Inverno,
Ho fatto un rapido giro del web sui siti di entomologia agraria ed in effetti consigliano la lotta biologica e non quella chimica. Adatto che so quanto sei bravo a muoverti per cercare informazioni via web, penso che tu sappia  benissimo il "fatto tuo". L'imenottero è arrivato attraverso cultivar importate, e può benissimo essere avvenuto  con marze da innestare come dici.

Ti auguro un sincero e affettuoso "in bocca al lupo" visto il "mazzo" che ti stai facendo

InVerno

#85
Grazie Paul,
l'aver passato il lockdown in mezzo alla natura senza il senso di colpa di non essere in ufficio mi ha ripagato a sufficienza, anche se mi farebbero comodo quei seicento euro che il governo aveva promesso e io non ho ancora visto ;D (?).

Per un imenottero contro cui si può lottare c'è n'è un altro contro il quale si deve alzare bandiera bianca, ed è il caso della vespa velutina, anch'essa proveniente dalla Cina, probabilmente in un carico di bonsai. (Poi mi dicono che sono sinofobo, avrei materiale per aprire un topic chiamato "le sette piaghe cinesi"). https://it.wikipedia.org/wiki/Vespa_velutina

La notizia non è certo nuova, se ne parla da un pò e il "contagio" stava già estendosi dalla provincia di Imperia verso levante, le ultime notizie ne danno una forte presenza nella toscana settentrionale, e le mappe più dettagliate ormai mi vedono chiuso in una tenaglia da est e da ovest. E' solo questione di tempo prima che ne troverò qualche esemplare nelle trappole che ho piazzato in giro. Qui ci troviamo in una situazione decisamente più complessa, infatti non mi risulta esistano soluzioni con predatori naturali, ma l'unica soluzione che sento adottare in giro è quella di seguire una vespa nel cielo per centinaia di metri, trovare il suo alveare e bruciarlo. Non so se è chiaro quanto è complesso inseguire le vespe, sopratutto in un territoio non pianeggiante e semi boschivo, ma non sorprende affatto che essa si sia tranquillamente espansa ormai in tutta l'europa centrale. La suddetta si piazza davanti al predellino di uscita dell'alveare e comincia  a pungere tutte le api che escono a colpi di pungiglione, riuscendo a sterminare un alveare nel giro di giorni. https://www.youtube.com/watch?v=MYzBNcX2ctE
Inutile dire che le api mellifere se la passavano già molto male e la presenza di questo predatore aggiunge danno al disastro. Come si vede nel video, le api non riconoscono questo insetto, non sanno che farci, e non trovano di meglio che ammucchiarsi sul predellino terrorizzate, non provano nemmeno a combattere. In famiglia abbiamo sempre avuto qualche nucleo di api, quando ero piccolo ricordo che le visite all'alveare annuali erano una manciata, e avere delle api era un attività abbastanza rilassante. Negli ultimi anni avere delle api si è trasformato in una guerra senza tregua. Non solo il precedente parassita asiatico, la  Varroa Destructor (https://it.wikipedia.org/wiki/Varroa_destructor) ha aumentato la sua aggressività per colpa dei trattamenti fatti, che hanno selezionato gli individui più aggressivi e letali e ucciso i più deboli, facendo si che il parassita si "incattivisse" esponenenzialmente; mentre alla fine degli anni 80 un nucleo poteva sopravvivere con circa un parassita per ape, oggi raggiunto quel livello il nucleo è semplicemente spacciato.

Ora si aggiunge anche questo meraviglioso import asiatico di cui avevamo veramente bisogno. Dopo aver perso metà dei nuclei quest'anno, e con la vellutina alle porte, ho deciso che tenere api, soprattutto in maniera hobbystica e senza i mezzi di chi lo fà professionalmente, è accanimento terapeutico. Perciò che i miei ultimi nuclei vivano quanto possono , mi diano l'ultimo miele, e poi farò come tutti, compreremo del buonissimo miele cinese . Chi era quello che diceva che senza api ci estingueremo in quattro anni? Buona fortuna!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

paul11

 Ho dato un'occhiata sul web, in effetti è un grosso problema.
Le api si difendono ammucchiandosi sulla vespa, perché alzando la temperatura del corpo della vespa morirebbe. Il problema è che alle api italiane non riesce questa strategia su un nemico di un altro habitat, sembra che non riescano ad aggrapparsi bene al suo corpo.
Ho visto un progetto europeo che dovrebbe terminare, studi di dipartimenti universitari, ho letto quello di Torino per trovare il ferormone della femmina della vespa. Mi sembra che per ora il sito internet  stopvelutina.it e vi è un progetto europeo ad hoc, non trovino soluzioni se non:
1) trappole faidate con la classica bottiglia di plastica tagliata dove il collo della bottiglia si riversa sulla parte inferiore che ha  sul fondo della birra chiara come attrazione zuccherina
2) denunciare ad enti preposti.
Anche perché è parecchio aggressiva e ho visto i favi......impressionanti.


Il suo antagonista naturale in Asia è il Bareogonalos jezoensis. Temo che abbiano paura a immetterlo in habitat come il nostro perché non si sa quale impatto potrebbe avere sull'ecosistema.
Vedo che sta dilagando, espandendosi nei territorio ,come dici tu.


Se hai alveari di api  si dice di inserire queste  trappole in giro, ma consigliano in determinati periodi dell'anno ,seguendo i classici momenti topici nel ciclo di vita di questa vespa, perché sembra che la strategia difensiva delle api sia non uscire dall'alveare, e alla fine ovviamente muore per denutrizione, si auto esaurisce.


E' vero, le api oltre al miele e derivati preziosi per la salute,  sono primari impollinatori, se diminuiscono  a sua volta la vegetazione subisce danni.....è tutto una catena naturale.
Non demordere....spero che i vari progetti, visto che il problema c'è già da qualche anno  e ha toccato la Francia ed è in sede anche europea oltre che nell'entomologia agraria delle università , trovino qualcosa.

Ipazia

Dalla Cina arrivano tante brutte cose, ma per quattro secoli abbondanti che cosa abbiamo portato in giro per il mondo noi europei ? Siamo riusciti perfino a fare guerra ai cinesi per potere continuare ad avvelenare il mondo con l'oppio. Ora il mondo si è globalizzato anche epidemicamente, per ogni forma vivente, e quindi, se vogliamo essere razionali, non può esservi che una risposta globalmente condivisa. Se non ne saremo capaci ci estingueremo e il pianeta dubito che ci rimpiangerà visto che dovrà passare milioni di anni a bonificarsi dalle nostre sozzure accumulate ovunque.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Ciao Paul. Le trappole le ho, ma hanno una valenza diagnostica, capire se c'è o non c'è, non la combattono effettivamente (a meno di non essere così sculati di intrappolare una regina che fa il suo volo di fecondazione, ma se si è dotati di tale fortuna conviene puntare sul superenalotto). Anche io penso che il predatore naturale non venga introdotto per non mettere toppe peggio del buco, non è la prima volta che succede che queste introduzioni di predatori finiscono per fare disastri ancora peggiori. Le università escono ogni tanto con idee interessanti, per esempio un mio amico sta testando alcune arnie riscaldate attraverso resistenze elettriche, se portate ad una temperatura precisa dovrebbero sterminare la varroa destructor ma lasciare viva l'ape. Quindi ci troviamo di fronte ad api che vivono con l'aria condizionata, trattamenti farmacologici continui (bio o non bio), alimentazione assistita, e uomini-guardiani che combattono i predatori. Comincio a credere a quella teoria che a domesticarci sono stati gli animali "domestici" non il contrario. Di sicuro l'ape vive attaccata ad un ventilatore-uomo, respira forzatamente. Ovviamente tutta questo per qualche magia non ha impattata sul prezzo del miele, strano vero? Se costa di più produrlo, dovrebbe aumentare il prezzo di vendita, invece nonostante l'annus horribilis 2019 dove gli apicoltori raccoglievano il miele coi bicchieri, il prezzo è uguale. Magia? Una magia che si chiama distruggere i pollini nel miele e rendere impossibile il tracciamento di provenienza, con tanti saluti al made in Italy. La propoli è già monopolio cinese, il miele lo sarà presto. Poi i grandi produttori potranno continuare a permettersi attrezzature avanzate come l'aria condizionata (!) nelle arnie, e i piccoli resteranno con il cerino della globalizzazione in mano. L'altro giorno ho visto passare sopra la testa uno sciame selvatico, la mia prima idea è stata di inseguirlo e catturarlo, poi ho pensato che era meglio lasciarlo dove era. Le api selvatiche fanno favi più piccoli, sciamano e si dividono in famiglie molto più spesso, muore un nucleo e ne hanno prodotto tre, evolveranno forse per combattere questi nuovi pericoli, nei prossimi secoli. L'idea umana di tenere le razze in purezza ed evitare che si moltiplichino cercando di tenere in vita gli stessi nuclei per anni, serve solo ad assicurare una produzione per l'uomo, non al bene delle api. D'ora in poi se vedrò passare uno sciame di api gli augurerò buona fortuna.

@Ipazia. Guarda che solo i nazionalisti cinesi più astiosi "ci" rinfacciano ancora la guerra dell'oppio, il prossimo passo cosa sarà, la giusta vendetta di Cartagine? Comunque mi preoccupo di più capire se la natura sia pronta alla globalizzazione, la Cina è solo un problema. Immagino che anche l'amazzonia sia una specie di vaso di pandora biologico, ma sono convinto che questo non fermerà la smania delle scimmie glabre per intensificare ogni tipo di scambio.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Con tutto sto parlare di Svezia per i motivi sbagliati, mi sento l'obbligo di parlarne per i motivi giusti.
Uno di questi sono i canti Kulnig, usati dalle donne svedesi per richiamare le mandrie e tramandati in famiglia, cosìcchè possano essere unici e riconosciuti dalla propria mandria. Questo tipo di impostazione vocale permette alla voce di attraversare le valli con una minore alterazione sonora.

https://www.youtube.com/watch?v=KvtT3UyhibQ
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia