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La Grotta

Aperto da InVerno, 08 Ottobre 2019, 18:54:22 PM

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baylham

Pensi che i raccoglitori cacciatori non praticassero il cannibalismo? Il cannibalismo aumenta la popolazione umana?
Quale fattori determinano l'equilibrio della popolazione se non la pressione della fame oltre le malattie, la guerra o l'essere preda di altri carnivori? Pressione della fame che è quindi una costante dell'uomo e di qualunque essere vivente.
I cacciatori- raccoglitori che iniziano le prime rudimentali attività agricole non hanno maggiori vantaggi rispetto a quelli che non le praticano? Non hanno una dieta più ricca, migliori possibilità di sopravvivenza? Opportunità è ben diverso da necessità o costrizione.

InVerno

Tante domande di cui non capisco il senso generale. I cacciatori, a parte rari casi non praticano cannibalismo, che è un fenomeno che si sviluppa nelle zone insulari\peninsulari dove la fauna viene eradicata (es. isole pacifico\mesoamerica etc).Il cannibalismo può aumentare\sostenere la popolazione umana sopratutto nel caso in cui oltre alla necrofagia una tribù muova guerra per procacciarsi corpi, gli aztechi sono l'esempio più famoso, ed erano discretamente popolosi. La fame è una costante in senso esistenziale, ma non è costante la sua quantificazione, diversi scheletri sono diversamente malnutriti a seconda delle epoche. Non è nemmeno  questione di dare interamente la colpa alla scriteriatezza, fenomeni climatici come lo Younger Dryas hanno certamente influito. Intendiamoci, anche per rispondere a Viator, generalmente si considerano quattro stadi tra la caccia\raccolta e l'agricoltura (Harris 1989), i primi due considerano attività a gricole saltuarie e compatibili con la vita nomade, il terzo, necessita di una vita sedentaria o magari a variabilità stagionale tra due località e il quarto  è l'agricoltura sedentaria. La pressione demografica vera e propria comincia al terzo stadio, perchè la vita sedentaria provoca un gigantesco salto nelle capacità riproduttive e le malattie non sono ancora un problema perchè la densità dei centri abitati è scarsa, l'infanticidio di selezione e la guerra possono giocare un ruolo tampone a livello di singola tribù che le pratica, ma la popolazione globale continua a crescere e satura i terreni di caccia\pesca\raccolta. Sono apertissimo a consirarla una opportunità anzichè una necessità, principalmente perchè penso sia possibile si sia sviluppata per motivi diversi in zone diverse, ciò  che invece sto affermando è non vedo il motivo per chiamarlo "progresso" se non per validare col senno di poi quello che è accaduto dopo, per loro credo non lo fu, per te magari.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Il motivo per cui è così difficile diminuire la popolazione una volta che è nata e cresciuta è che morire è fondamentalmente brutto. E' rischioso, a volte costoso, associato a emozioni estremamente negative, è cliché, è noioso. Un ricercatore ha cercato di ovviare a tutti questi problemi con una singola invenzione, e dal mio punto di vista mi pare ci sia riuscito: progresso! Il progetto in realtà è pensato per gli individui che dovessero praticare l'eutanasia, ma sono sicuro che attirerebbe anche parecchi individui perfettamente sani, ed è una montagna russa.

Il prezzo del biglietto (il treno ospita 24 passeggeri) comprende la prima salita sulla torre alta 500metri, dove sarà possibile parlare un ultima volta coi familiari ed assicurarsi di aver preso la decisione giusta, altrimenti è ancora possibile scendere. Quando tutti sono d'accordo, il treno viene spinto di sotto ad una velocità di quasi 330 km\h e subito dopo incontra la prima inversione a spirale, che dovrebbe offrire ai viaggiatori sensazioni tipiche della ipossia, senso di svenimento, perdita della vista etc, la seconda dovrebbe trasmettere il tipico effetto "tunnel" delle esperienze premorte, dove si incontra Gesù, la mamma e il cane, la terza inversione è la perdita di coscienza definitiva. Le inversioni successive sono semplicemente un assicurazione sul fatto che sul treno saranno tutti stecchiti col cervello spappolato.

Elegante nelle forme, efficiente, originale, divertente, graduale, e indolore. Progresso!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Quando ero un bambino mio padre, provando a spiegarmi la politica, mi diceva che la sinistra americana, in Italia, sarebbe stata considerata "destra", e che la destra italiana, in america, era chiamata "sinistra", perchè la destra americana era così fuori dallo spettro politico da non essere nemmeno presente in Italia. Ho provato nel tempo a spiegargli che ormai non c'è più questa differenza, e che anzi ormai la situazione è la stessa, ma come un soldato nella giungla si è sempre rifiutato di credermi. Forse questo sito potrebbe dare credito ?
https://www.politicalcompass.org/uselection2020
https://www.politicalcompass.org/italy2018
(non sono particolarmente convinto del posizionamento di alcuni partiti minori italiani, ma i protagonisti mi sembrano azzeccati)
Ho provato a fare il test https://www.politicalcompass.org/test
ma il mio pallino usciva dal disegno (non dirò da quale lato ;D )
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Sariputra

Ricordo che mio padre invece, anche lui per spiegarmi la politica yankee, diceva che i democratici erano simili ai nostri socialdemocratici; mentre i repubblicani erano una via di mezzo tra il Partito Repubblicano Italiano di Spadolini e il Partito Liberale Italiano...Stiamo parlando di Prima Repubblica ovviamente..
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jacopus

Ho fatto anch'io il test e il risultato non mi ha sorpreso affatto. Un banale left-libertarian, proprio al centro del quadratino.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve. A me esce un punteggio di 227, anche se come qualifica-localizzazione risultante non la trovo - dal punto di vista ideologico - corrispondente alla realtà complessiva delle mie convinzioni.

Quale punteggio, direte voi ? Siamo di fronte ad una scacchiera, ad un reticolo !

Il reticolo conta 400 caselline ripartite su 4 aree (localizzazioni ideologiche) ciascuna da 100 caselle. Senza stare a contare partendo dall'alto a sinistra (casellina nr.1) e procedendo verso destra e poi verso il basso, basta trascurare le due localizzazioni superiori (100+100 caselline), poi ignorare anche la prima fila in alto delle due localizzazioni inferiori (10+10 caselline), infine fissare il mio pallino sulla 7.a casella della riga ancora inferiore (quindi 100+100+10+10+7) Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Bong Joon-Ho, giustamente trionfante ad Hollywood, lascia agli spettatori decidere chi sono i parassiti. O quantomeno: chi lo è di più.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Invero i film sul risentimento e i parassiti sono ben tre. Anche il film di Tarantino, se si conosce il caso storico su cui è basato, ne è parzialmente intinto, in questo caso l'attrito è tra i ricchi partecipanti all'indotto holliwoodiano e la comune hippie che poi commetterà il delitto, il tutto è però su schermo evidentemente solo nel dialogo precedente l'effrazione in villa, dove gli hippie cercano di rinnovare le proprie motivazioni.
"Uccidiamo le persone che ci hanno insegnato ad uccidere"
[spoiler] https://www.youtube.com/watch?v=_w-jAriwdqo

E molto più chiaramente identificabile Joker, è un altro film sul risentimento sociale. Purtuttavia anzichè esaminarlo da questa prospettiva banalotta, sarebbe più interessante notare l'evoluzione della maschera che lo rappresenta: dal giustiziere dell'ordine di V per Vendetta, alla particella del caos amorale di Joker, ci sono circa quindici anni, il film è la testimonianza che gli eroi del risentimento si sono decisamente "incattiviti", tanto da non avere più bisogno di nessuna gratifazione morale per brandire il tizzone del caos e demolire la società corrotta.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Phil

Citazione di: InVerno il 10 Febbraio 2020, 10:11:39 AM
Joker, è un altro film sul risentimento sociale. Purtuttavia anzichè esaminarlo da questa prospettiva banalotta, sarebbe più interessante notare l'evoluzione della maschera che lo rappresenta: dal giustiziere dell'ordine di V per Vendetta, alla particella del caos amorale di Joker, ci sono circa quindici anni, il film è la testimonianza che gli eroi del risentimento si sono decisamente "incattiviti", tanto da non avere più bisogno di nessuna gratifazione morale per brandire il tizzone del caos e demolire la società corrotta.
[il post seguente contiene spoiler per chi non ha visto «V for Vendetta» e «Joker»]
Fra i due noto più le differenze che le affinità, al punto che non li accosterei nella categoria "risentimento sociale" o comunque non nello stesso "percorso" di «evoluzione della maschera»: V ha una maschera (iterabile, generica), Joker è una maschera (autobiografica e personale come la "sindrome della risata"); V si oppone in un futuro distopico ad una dittatura (quasi come un "supereroe socialdemocratico"), Joker nel presente non si oppone o lotta per un principio, piuttosto cerca di difendersi nel cavalcare la sua nevrosi (ha sempre meno empatia e nessun ideale politico); V si muove in un orizzonte di senso ben chiaro, Joker è invece alla continua ricerca individuale di un senso (vedi battuta basata sul gioco fonetico di «cents»); V è mosso da vendetta sociale, Joker da vendetta personale; V si propone come cura del disagio sociale, Joker ne è il risultato estremizzato; V vuole scuotere le coscienze e riempire le piazze, per Joker (secondo me) questo è stato un effetto tanto imprevisto quanto "divertente": dalla nevrosi del ballare da solo sulle scale al narcisismo di ballare su un auto sfasciata nel caos urbano, non c'è finalità programmata (va ricordato che non è il Joker di Batman, quello folle ma comunque avido di potere, quello leader di una sua banda, etc.).
La differenza fra la "responsabilità sociale" di V e l'individualismo (ai limiti del solipsismo) di Joker sta tutta nei due "discorsi emblematici" (reperibili su youtube) e non solo nei contenuti: V "si prende" la televisione, Joker ci si trova per un colpo di fortuna; V dà appuntamento ai suoi "destinatari" all'anno successivo per la rivoluzione, Joker non si rivolge mai come "guida" al "suo" popolo.
Anche i "fuochi" con cui terminano i due film sono molto differenti: i fuochi d'artificio "catartici" osservati da una disciplinata platea popolare contro i fuochi dei roghi "anarchici" degli indisciplinati rivoltosi in una sommossa civile, molto più povera di speranza rispetto all'altra (in una c'è il successo del popolo, nell'altra il successo momentaneo dello "showman" che, a differenza dell'eroe classicamente tragico, non morirà, ma come uomo comune verrà riassorbito dal "sistema", pur continuando la sua "commedia"...).
Entrambi i film sono chiaramente mossi da un malcontento, ma la declinazione mi pare piuttosto divergente.

InVerno

[spoiler anche qui]
Non sono per nulla in disaccordo con la tua disamina fenomenologica, il punto è che quella parolina che ho messo ("amorale") a cascata genera queste differenze tipologiche, particolarmente riguardo alla deviazione individualista\sociale, anche nelle cause dell'eroe. V è perseguitato dalla società e vive la sua libertà in un bunker, Joker si chiude da solo nel frigo (scena che da sola vale l'intero film) proprio perchè Joker ha perso le sue pretese morali nel momento in cui scopre la verità su sua madre (cioè la sua genesi), ma le avrebbe certamente avute nel caso in cui quelle teorie fossero state confermate. Immagina quindi la narrazione partendo dal presupposto del figlio illegittimo, l'intera società sarebbe finita in scacco. Il punto è che Joker sbatte la testa contro la realtà ogni qualvolta prova ad andarvi oltre, Joker ha torto narrativamente parlando, ma riesce  comunque a suscitare empatia nel pubblico proprio perchè il valore del risentimento è andato oltre ogni possibile morale. E la prospettiva dello spettatore cambia, mentre in V la verità è sepolta e lo spettatore la ritrova gradualmente fino al finale, in Joker la verità sepolta ha spazio fino al primo tempo, poi inizia un atto un creativo, non è più la tela intessuta dal fato a genere la narrativa, ma il libero arbitrio della maschera.
Come si suol dire "bisogna avere il caos dentro di sé, per partorire una stella danzante!"
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Sariputra

Non vado quasi mai al cinema, se non occasionalmente per accompagnare qualcuna della mie donne, qualche volta momentaneamente prive d'amiche. Purtroppo l'addensamento vitreale nei miei occhi non mi permette di vedere bene con poca luce nell'ambiente (come nei cinema. Infatti vedo molto meglio sul piccolo schermo con la luce accesa nella stanza). Qualche giorno fa ho visto in tv "Io, Daniel Blake". L'ho trovato molto bello, poetico e interessante. Mi sono immedesimato nel personaggio, in parte. Anch'io,come lui, faccio parte di quell'umanità troppo 'vecchia' per trovare un impiego ragionevole (per l'età e per il mercato del lavoro attuale che richede giovinezza, dedizione totale ed "entusiasmo"...), ma troppo giovane per andare in pensione. Il film ci dà un quadro preciso del sistema inglese di welfare, con tutte le storture e le negligenze. Quello italiano probabilmente, almeno dal punto di vista burocratico, è pure peggio...E' un film che consiglio. E' molto bello lo sforzo di rappresentare il tentativo di mantenere la propria dignità anche nella povertà, nella mancanza di lavoro, nel vuoto di speranze.
Film come "Joker" non mi interessano più ormai. Troppa esagerazione irrealistica. Troppo hollywood, al di là della grande interpretazione degli attori, come ho letto...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

InVerno

Citazione di: Sariputra il 11 Febbraio 2020, 16:32:50 PMAnch'io,come lui, faccio parte di quell'umanità troppo 'vecchia' per trovare un impiego ragionevole (per l'età e per il mercato del lavoro attuale che richede giovinezza, dedizione totale ed "entusiasmo"...), ma troppo giovane per andare in pensione. Il film ci dà un quadro preciso del sistema inglese di welfare, con tutte le storture e le negligenze. Quello italiano probabilmente, almeno dal punto di vista burocratico, è pure peggio...
Sei (siamo) fortunato a non vivere nel sistema sudcoreano, altamente più competitivo  >:( . Un dettaglio che potrebbe sfuggire nella visione di Parasite è infatti [spoiler] che il parassita che vive nello scantinato della casa, ha una libreria piena di libri di diritto [1:22:49]. In sudcorea (ma anche in Cina che io sappia) uno dei modi più gettonati per uscire dalla povertà è quello di dare l'esame di stato come magistrato, il problema è che si tratta di una corsia parecchio affollata e competitiva, e perciò molti ne rimangono esclusi, nonostante anni di impegno per preparare il suddetto esame, e finiscono nel limbo occupazionale che descrivi tu, continuando la propria vita come reietti o mendicanti. Purtroppo questo dettaglio è precluso agli occidentali non potendo leggere il titolo dei libri, ma fornisce l'intera origine del parassita dello scantinato in una ripresa di 2 secondi. In realtà ci sono molti altri dettagli che valgono la seconda visione, non solo per le sfumature "lost in translation" (per cui uno si deve per forza "attrezzare") ma anche per temi che si evidenziano solamente retrospettivamente. E' per esempio solo nella seconda parte del film che viene calcata la mano sul tema di "oltrepassare la linea" (ripetuto ossessivamente dal capofamiglia ricco) anche cogliendo immediatamente il suggerimento, si sono già perse tutte le volte in cui è accaduto visualmente nella prima parte del film. Il tema di oltrepassare la linea è ossessivamente riprodotto visualmente (io l'ho contato per almeno una ventina di volte) e una seconda visione con la ricerca delle linee fornisce una comprensione più completa della narrativa. Esempio facile
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Da una accurata recensione del film fatta qui è risultata anche l'attenzione certosina del regista per l'oggetto "scala". Simbolico al calor bianco nel contesto sociale narrato. Si dice abbia coinvolto i suoi aiutoscenografi in un intenso braistorming per rendere al meglio il messaggio simbolico racchiuso nelle varie tipologie, fisiche ma altrettanto sociali, di scale presenti nel film.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: Ipazia il 12 Febbraio 2020, 16:23:26 PM
Da una accurata recensione del film fatta qui è risultata anche l'attenzione certosina del regista per l'oggetto "scala". Simbolico al calor bianco nel contesto sociale narrato. Si dice abbia coinvolto i suoi aiutoscenografi in un intenso braistorming per rendere al meglio il messaggio simbolico racchiuso nelle varie tipologie, fisiche ma altrettanto sociali, di scale presenti nel film.
Esatto, e c'è anche l'esempio composto, la scala dal piano terra al piano primo viene sempre inquadrata di lato in modo tale da mettere in risalto il pilastro che fa da linea di separazione verticale https://i.imgur.com/warFS1M.png. Anche se in realtà il primo piano non ha realmente nulla a che fare con la lotta di classe, le uniche scene lì girate sono quelle dove si consuma la liaison tra i due ragazzi. L'amore sopra a tutto? uuuh frasi da cioccolatino!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia