Menu principale

La Grotta

Aperto da InVerno, 08 Ottobre 2019, 18:54:22 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

InVerno

Citazione di: Phil il 22 Aprile 2021, 15:20:06 PM
Due tipi di "topo sportivo" che rappresentano due mo(n)di possibili di impostare lo sport; fermo restando che, parafrasando, "ogni topo è bello per sua madre" e il gioco di decidere quale approccio sia meglio o peggio, fuori dal rispettivo contesto, è per me uno sport poco avvincente.
E' uno sport poco avvicente se si tratta di guardarlo nella sua dimensione specifica dell'organizzazione di uno sport, in realtà questa questa storia della superlega è apparsa, secondo me, terribilmente antipatica ai "topi piccoli", per come immediatamente si sia palesata il suo significato più generale, con tutti i paralleli del caso al grande schema capitalistico dove sempre più "piccoli topi" lamentano la propria insignificanza e impossibilità di vittoria (blocco dell'ascensore sociale) e della risposta, automatica tanto da apparire istintiva, dei "grandi topi" di trincerarsi dietro ad un cartello e nel corporativismo. Insomma, per scherzare, un pò come se alla vigilia della rivoluzione francese, qualcuno avesse proposto un "circolo della brioche" per soli abbienti, la capacità di essere così fuori tempo che solo un bambino, per ingenuità, riuscirebbe ad eguagliare, e i risvolti grotteschi nel vedere questi personaggi idolatrati per il loro "fiuto" prendere cantonate di questo ordine e misura, tanto per insinuare ulteriormente ai topi piccoli (come non ce ne fosse d'avanzo) che forse effettivamente non è per merito che vestono quella cravatta, ma semplicemente perchè sono nati più pesanti.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

sapa

Citazione di: InVerno il 22 Aprile 2021, 16:45:07 PM
Citazione di: Phil il 22 Aprile 2021, 15:20:06 PM
Due tipi di "topo sportivo" che rappresentano due mo(n)di possibili di impostare lo sport; fermo restando che, parafrasando, "ogni topo è bello per sua madre" e il gioco di decidere quale approccio sia meglio o peggio, fuori dal rispettivo contesto, è per me uno sport poco avvincente.
E' uno sport poco avvicente se si tratta di guardarlo nella sua dimensione specifica dell'organizzazione di uno sport, in realtà questa questa storia della superlega è apparsa, secondo me, terribilmente antipatica ai "topi piccoli", per come immediatamente si sia palesata il suo significato più generale, con tutti i paralleli del caso al grande schema capitalistico dove sempre più "piccoli topi" lamentano la propria insignificanza e impossibilità di vittoria (blocco dell'ascensore sociale) e della risposta, automatica tanto da apparire istintiva, dei "grandi topi" di trincerarsi dietro ad un cartello e nel corporativismo. Insomma, per scherzare, un pò come se alla vigilia della rivoluzione francese, qualcuno avesse proposto un "circolo della brioche" per soli abbienti, la capacità di essere così fuori tempo che solo un bambino, per ingenuità, riuscirebbe ad eguagliare, e i risvolti grotteschi nel vedere questi personaggi idolatrati per il loro "fiuto" prendere cantonate di questo ordine e misura, tanto per insinuare ulteriormente ai topi piccoli (come non ce ne fosse d'avanzo) che forse effettivamente non è per merito che vestono quella cravatta, ma semplicemente perchè sono nati più pesanti.
Ciao Inverno, in realtà non mi è sembrato che, nella fresca vicenda "superlega", i topi piccoli abbiano guardato con antipatia la cosa, quanto con  odio vero e proprio. Odio che si nutre di anni e anni di ingiustizie palesi sul campo e di aggiustamenti mafiosi sui bilanci. La superlega è naufragata perchè si sarebbe rivelata una fogna, nella quale far convergere prima di tutto dei debiti  e dei bilanci fortemente dissestati e questo, se non era chiaro fin da subito, lo diventa adesso che, fallita l'iniziativa, lo ammettono anche gli stessi interessati. Le squadre piccole o di provincia hanno fatto spallucce, pur sottolineando che i piedi su tante staffe non erano ammissibili con le regole vigenti, ben sapendo che, a fronte di minori introiti per loro, senza i ratti grandi si poteva pensare di restitituire al calcio una dimensione normale, per la quale un piccolo club non avrebbe più dovuto temere la promozione nella massima serie, come un pericolo per la stabilità finanziaria della proprietà. Chiaramente, se la superlega fosse partita, il richiamo per i giocatori buoni che militano nelle squadre di provincia, sarebbe stato alto. Con 12 club di superlega, il rischio di perdere un giocatore di buon livello, che corre dove lo porta il portafogli, è reale, ma al calcio si gioca in 11 (una ventina  in rotazione) e la mancanza di qualche buon giocatore non avrebbe rovinato i vari campionati nazionali ed europei. Io ho letto i pareri di varie tifoserie e sentito quelli di alcuni addetti ai lavori e presidenti, è stato un coro unanime di "Che vadano, basta che non pretendano di tornare indietro." Che è anche la mia opinione.

InVerno

Infatti andava specificato (da me) che in questo caso "vincere" non è certo legato ai risultati sul campo o nei tornei, quanto ai risultati societari e monetari. L'idea in pratica retrocedeva tutte le serie maggiori nazionali (gli stipendi di Serie A sarebbero diventati presto "da B") e anche se la superlega avesse concesso dei posti di promozione, sarebbero stati 3-4 in tutta Europa, uno spiraglio molto piccolo in cui passare. Le squadre minuscole o di provincia non so che colpo avrebbero avvertito, ma quelle delle serie maggiori escluse dalla competizione lo avrebbero sentito eccome, e infatti sono loro ad essersi mobilitate. E personalmente guarderei con sospetto una lega di "soli ratti grandi", perchè tendenzialmente l'interesse ludico nasce nelle disparità, i soli ratti grandi avrebbero davvero avuto interesse a vincere tra di loro, oppure, in gergo calcistico avrebbero "fatto melina", per ottenere un risultato che accomodasse tutti, ancora, nel senso di bilancio economico, non certo di goals.. Quando avevo vent'anni gestivo una piccola squadretta amatoriale, e una squadra del torneo (la più ricca) provò a creare un torneo per sole "squadre con sponsor"..Andò esattamente nella stessa identica maniera, e le ragioni sono sempre e comunque le stesse, il loro interesse non era nel creare qualcosa di ludicamente migliore, ma di fare cartello sugli sponsors..che io sappia avevano anche già immaginato il meccanismo con cui "accomodare tutti" ad anni alterni, tutt'altro che mossi da spirito agonistico.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Stavo cercando una citazione in "Armi Acciaio e Malattie" di Jared Diamond, quando ad un certo punto mi sono accorto di una cosa che prima mi era sfuggita, ovvero di questa immagine:

Per chi non fosse familiare con il libro, e la teoria a cui questo disegno serve, l'autore indica il fatto che alcuni continenti si sviluppino in latitudine ed altri in longitudine come una delle ragioni per cui Africa e Americhe sono rimaste "meno sviluppate" rispetto al continente "Euroasiatico" (?), invero in uno dei capitoli finali del libro, precisamente riguardante l'"arretratezza" del continente nero, pare non riuscire a uscirsene con niente di meglio che reiterare questo concetto, come se non gli venisse altro da scrivere. Il punto sarebbe che gli animali e le piante domesticate in Eurasia avrebbero potuto essere più facilmente utilizzate lungo l'intero asse del continente con minori adattamenti genetici, mentre in America ed in Africa il loro sfruttamento avrebbe avuto necessità di grandi adattamenti genetici..

Al di là di quanto effettivamente possano essere prese seriamente queste teorie di determinismo geografico, e al dì la di quanto i continenti possano essere arbitrariamente definiti come entità olistiche che beneficiano di queste caratteristiche... il punto è un altro.. sbaglio o il professore di geografia, ha utilizzato per questo raffronto, la rappresentazione del globo di Mercatore, ovvero la rappresentazione che più che alla fedeltà mensoria, si appresta all'utilizzo nautico (e ai poster in camera) ?

Sono andato a tracciare gli stessi assi su Google Earth per curiosità e ho misurato..
A) Quello Euroasiatico (manica - nord Giappone) 9.500km
B) Quello Africano (Libia - Sud Africa) 7.500 km

Ora se io ne traccio un asse longitudinale all'africa, presumibilmente nel suo punto più ampio (Guinea-Somalia) scopro che nella realtà è lungo altri 7500km. Cioè, tecnicamente, il continente africano non ha un vero e proprio asse, e si sviluppa longitudinalmente quanto in latitudine.. peraltro, se aggiungessi al continente africano anche la penisola mediorientale, e tracciassi un asse (Guinea-Oman) avrei un asse di quasi 9.000km, e non si tratterebbe nemmeno di quale salto di fantasia (anche se convenzionalmente non è considerata "africa", sicuramente il medioriente ebbe più scambi commerciali con l'Africa che l'Europa con l'Asia).  In ogni caso, non c'è nessun motivo, di considerare l'Africa come un continente sviluppato in latitudine, se non usando mappe geograficamente distorte, e\o voler applicare un concetto che intuitivamente sembrava corretto per le americhe e "boh, sarà lo stesso anche qui". Che poi ci sarebbe anche da scoprire quanti scambi commerciali ci furono tra i Celti e i Giapponesi per poter sostenere queste teorie, ma fermiamoci ai numeri che è meglio..

Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Nel libro si parla anche di grandi foreste, deserti, catene montuose, invalicabili. Nè Americhe, nè Africa hanno avuto una "via della seta" - incluse le versioni più arcaiche - a loro disposizione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

#185
Salve. ciò che ha prodotto l'organizzazione umana è stata semplicemente la pressione degli stimoli ambientali geo-climatici e quindi poi biologici.Essendo la specie umana sorta in Africa, il suo moltiplicarsi ha prodotto una saturazione del territorio (di quello favorevole alla sopravvivenza, ovviamente) che ad un certo punto ha indotto l'eccesso di popolazione a spostarsi alla ricerca di ambienti vergini favorevoli.

Chi è rimasto senza volere o poter migrare, quindi, è rimasto anche all'interno della condizione di pura e semplice sopravvivenza e sussistenza (come ancora adesso si verifica in ampie zone dell'Africa), dovendosi accontentare appunto di sopravvivere senza poter progredire se non in modi del tutto marginali.


Chi invece è migrato, è stato costretto a lottare per adattarsi ad ambienti nuovi (ora favorevoli ora no) e quindi ha subito lo stimolo anche cerebrale imposto dalla novità, dall'imprevisto, dalla competizione con un ambiente ignoto.Ha dovuto "aguzzare l'ingegno" poichè non era più sufficiente allungare un braccio per afferrare la banana penzolante.

L'equilibrio ottimale tra disponibilità di risorse e difficoltà naturali, concorrenza biologica, regime climatico..........guarda caso lo si raggiunge alle medie latitudini (settentrionali, in quelle meridionali prevalgono comunque oceani e deserti), cioè nelle regioni in cui l'insediamento migratorio umano trovò un equilibrio al cui interno l'ambiente da una parte sollecitava.......e dall'altra consentiva........lo svolgersi dell'inventiva che proiettasse oltre la pura sopravvivenza, indirizzando verso quella che noi potremmo chiamare la "organizzazione cultural-produttiva della società".


Naturalmente simili tesi non sono assolutamente di moda.......ma non fa nulla. Mi siederò attendendo che la moda attuale passi. Saluti.


Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

Citazione di: Ipazia il 30 Aprile 2021, 18:16:56 PM
Nel libro si parla anche di grandi foreste, deserti, catene montuose, invalicabili. Nè Americhe, nè Africa hanno avuto una "via della seta" - incluse le versioni più arcaiche - a loro disposizione.
Nel libro sono decisamente sparsi ottimi spunti (stavo cercando un passo, a tal proposito) ma la maggior parte in realtà sono "rimasticazioni" e "divulgazioni", questa degli assi invece doveva essere l'architrave originale della teoria, e vedere un geografo misurare su Mercatore, lascia perplessi, sebbene ci siano modi di riciclare la questione seguendo punti meno arbitrari. L'Africa ha avuto ciò che ha avuto non in maniera diversa dagli altri continenti, i romani attraversarono il sahara e stabilirono rotte commerciali abbastanza in fretta, l'impero del Mali fù fiorente al punto da scambiare sale e oro in proporzione 1:1 e il grande Zimbabwe collegava commecialmente i centri subsaharici con il sudafrica. All'anno 0, in una ideale corsa commerciale, avrei puntato su una conchiglia per attraversare l'africa, piuttosto che un sasso attraversare l'eurasia, ma il problema è più ampio ancora.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Non hanno avuto la scrittura e grandi civiltà come quella cinese, egizia, mesopotamica, persiana, indiana, greco-ellenistica. Sahara e foreste equatoriali non sono i luoghi ideali per sviluppare l'agricoltura che è alla base delle civiltà euroasiatiche. Il continente americano è stato colonizzato per ultimo ed è progredito più lentamente essendo sempre sottodimensionato come popolazione con grandi distanze e barriere naturali poco incentivanti i commerci.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Non sono uno che si compiace particolarmente nel dire "io l'avevo detto"
https://www.riflessioni.it/logos/percorsi-ed-esperienze/la-grotta/msg44737/#msg44737


Però sono uno che si compiace ancora particolarmente nel sapere che esistono giornalisti con la G maiuscola
https://tg.la7.it/cultura-e-societa/gabanelli-idrogeno-verde-come-saranno-spesi-gli-oltre-3-miliardi-previsti-dal-pnrr-03-05-2021-160551
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

C'è ancora tanto carbone, molto meno appetibile di idrocarburi e metano per la petrolchimica, per produrre idrogeno. Come ci hanno spacciato il diesel ecologico, funzionerà così anche con l'idrogeno. Concordo con te che è da folli mettersi bombole d'idrogeno in casa o in auto. Ma con la follia tecnologica ci conviviamo da sempre. Non so che senso abbia l'idrogeno da elettrolisi: per la pericolosità del gas, richiesta di energia del processo, e fonte energetica alternativa all'energia elettrica che serve per produrlo. Immagino sia per il feticistico amore per i motori a combustione interna. Altre motivazioni non so darmi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/17/fare-piu-figli-aumenterebbe-inquinamento-e-poverta-le-popolazioni-non-possono-espandersi-allinfinito/6200082/

Oddio, un giornalista contro la corazzata Potemkin (la natalità), per lui lo stesso trattamento di chi già in passato affondò un altra corazzata
https://www.youtube.com/watch?v=xDr7fi1gFco
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Speriamo che me la cavo meglio come viticoltore che come fotografo. E anche questa è fatta, almeno per 300 piantine, se sopravviveranno l'estate.



Ah, sono stato redarguito, che non ho messo "barbatelle biologiche". Magari Sapa può illuminare su cosa sia il significato di questo binomio?
E' un pezzo di pianta innestato e messo a radice, come lo si fa "biologicamente" e come no? Poi presto mi si presenta la soluzione: "esci dal biologico per tre anni, poi rientri".. Che geni! Questi tre anni saranno fondamentali, perchè le piante produrranno solo foglie, quindi non avrò il permesso di produrre foglie biologiche? Mi sento già male..Sembra quasi che a usare roba non biologica sia come pestare una merda,  o commettere peccato, servono poi tre anni per lavarsi, o per redimersi..Agronomia o religione? Il punto è che non potevo, anche avessi voluto pagare di più per un "bastoncino biologico", perchè ho voluto mettere una varietà autoctona.. per salvare una cultivar in estinzione, che ha però un posto speciale nella mia infanzia (e nella mia bocca), e non me ne frega niente.. non lo voglio il vostro "chardonnay biologico".

Oh, InVerno! Era un topic sul grottesco! Dove sono finite le grotte..? Presto, presto, cari lettori.. ho intenzione di esplorare un orrido (forra?) che dovrebbe portare alla "famosa" grotta delle streghe.. mi porterò il telefono? mi finirà in acqua? ci sarà poi una grotta? Perchè io mi son sempre fermato a una serie di cascate che non sono mai riuscito a risalire..sta volta avrò più fortuna? Non barerò, non esco dal letto del torrente e faccio il giro largo, se ci arrivo, ci arrivo passando per l'orrido.. son fatto così, ho la testa quadrata.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

sapa

Ciao Inverno, dovevi semplicemente chiedere una deroga al SIAN per poter utilizzare barbatelle convenzionali, non di origine biologica. Una volta chiesta la deroga e verificata la indisponibilità di materiale biologico di quella cultivar sul mercato, procedi all'acquisto e alla messa a dimora. Le barbatelle biologiche di vite da vino sono praticamente introvabili, in pratica sono piante che provengono da vivai certificati bio. In ogni caso, se non l'hai fatto, non succede niente, si tratta di un' "inosservanza che non pregiudica il metodo,  ti becchi una non conformità lieve e torni puro come un giglio! Comunque, non so dove abiti, il contesto ambientale mi sembra molto bello e vocato al biologico, apparentemente direi un'altitudine sui 400-500 metri ma vedi di innaffiarle quelle barbatelle, se vuoi che passino l'estate. Qui da noi, in Romagna, non piove da quasi 2 mesi e in collina si stanno seccando....Auguri per tutto, compresa la risalita dell'orrido!

InVerno

La bagno, la bagno, sperando che il misto di limo e letame che ho messo nella buchetta trattengano un attimo l'umidità. Non ho fatto il gocciolatore perchè non ne trovo il senso, è vero andare con la manichetta è una rottura, però non ho intenzione di bagnarla in produzione perciò dovrei fare tutto l'impianto e smontarlo fra due anni. So che la bagnano anche in produzione, suppongo sia molto utile se la vendi a peso, ma se poi devo trovarmi il mosto annacquato comincia un ciclo  di "lavoro per lavorare di più" che lascio volentieri ad altri. Più che altro ho una infezione di oidio abbastanza pesante sulla vite preesistente che l'anno scorso ha dato il "meglio di se", e mi ha già infettato alcune piantine. Il punto è comincio a non credere più allo zolfo bagnabile che vendono, non vedo alcuna differenza dopo che lo applico, e da quando lo uso l'oidio è andato solo peggio, quest'anno ho fatto due passaggi in polvere, e mi hanno consigliato  l'antioidico biologico specifico della bayern, potrei anche sperimentare. Oppure potrei portarmi un giradischi e mettere Beethoven a cannone! La valle è fin troppo vocata, siamo tra i primi comuni a essere saliti sul carro del biologico, ma a parte una manciata di aziende la maggior parte non è mai uscita dal livello di sussistenza.. e forse è meglio così, la miglior certificazione non è che quella che la roba te la mangi te? In privato ti mando le coordinate se sei curioso. Ciao!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

sapa

#194
Citazione di: InVerno il 04 Luglio 2021, 07:55:14 AM
La bagno, la bagno, sperando che il misto di limo e letame che ho messo nella buchetta trattengano un attimo l'umidità. Non ho fatto il gocciolatore perchè non ne trovo il senso, è vero andare con la manichetta è una rottura, però non ho intenzione di bagnarla in produzione perciò dovrei fare tutto l'impianto e smontarlo fra due anni. So che la bagnano anche in produzione, suppongo sia molto utile se la vendi a peso, ma se poi devo trovarmi il mosto annacquato comincia un ciclo  di "lavoro per lavorare di più" che lascio volentieri ad altri. Più che altro ho una infezione di oidio abbastanza pesante sulla vite preesistente che l'anno scorso ha dato il "meglio di se", e mi ha già infettato alcune piantine. Il punto è comincio a non credere più allo zolfo bagnabile che vendono, non vedo alcuna differenza dopo che lo applico, e da quando lo uso l'oidio è andato solo peggio, quest'anno ho fatto due passaggi in polvere, e mi hanno consigliato  l'antioidico biologico specifico della bayern, potrei anche sperimentare. Oppure potrei portarmi un giradischi e mettere Beethoven a cannone! La valle è fin troppo vocata, siamo tra i primi comuni a essere saliti sul carro del biologico, ma a parte una manciata di aziende la maggior parte non è mai uscita dal livello di sussistenza.. e forse è meglio così, la miglior certificazione non è che quella che la roba te la mangi te? In privato ti mando le coordinate se sei curioso. Ciao!
Ciao Inverno, posto molto bello, complimenti! Non riesco a capire bene l'altitudine, a livello di paesaggio e manto boschivo da noi sarebbero 3-400 metri sul livello del mare, zone dove l'oidio è endemico e pericoloso. Mi permetterò di suggerirti, in privato (per non inquinare la Grotta), qualche strategia alternativa allo zolfo, anche se la lotta in biologico deve essere sempre preventiva, in quanto eradicare infezioni importanti di mal bianco è praticamente impossibile anche in convenzionale. A presto