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La Grotta

Aperto da InVerno, 08 Ottobre 2019, 18:54:22 PM

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InVerno

Vista la notizia che gli USA bannerranno TikTok dal loro paese... mi chiedevo.. non possiamo fare lo stesso anche in Italia?

Per ragioni... di politica internazionale? Nah, il nostro ministro degli esteri attuale crede di poter trarre vantaggio da accordi filocinesi, quello precedente era un "placeholder" e prima ancora c'èra Alfano. Nah, non ce la caviamo con le ragioni internazionali.
Per ragioni... etiche? No, non siamo uno stato etico.. anzi dell'etica non ce ne frega niente, e si vede tralaltro, e comunque sarebbero discorsi troppo complicati da inserire tra un migrante e un malato di covid, lasciamo perdere.
Per ragioni... scientifiche? Beh ci sono una valanga di studi che dimostrano che i social network succhiano il cervello alle persone, e che usano gli stessi circuiti celebrali del gioco d'azzardo, della pornografia e delle droghe pesanti. Ma a noi frega qualcosa della scienza? Nah..
Per ragioni... del "si stava meglio una volta"? Ecco, forse ci ho azzeccato, questo è un discorso che può passare. Chiamiamo un ottuagenario a raccontarci di come si viveva sereni quando non c'era il telefono e ti portavi la contadina nel pagliaio.... Nah, non va manco così.
Per ragioni... del cazzo!Si ! Per ragioni del cazzo è la risposta giusta, anzi non diamo proprio alcuna ragione, facciamolo e basta, per il dispiacere di tutti i pedofili che ci girano a guardare minorenni, per il dispiacere dei cinesi che vogliono farsi anche il nostro numero di targa, per il dispiacere di ragazzini che sognano di partecipare al grande fratello e di adulti "evergreen" ma "quasi brown", per tutto questo e altro ancora, ma stiamo zitti, lo facciamo e stiamo zitti, da un giorno all'altro al posto dell'applicazione compare una schermata nera, i bambini non votano, i cinesi manco,  e i pedofili non hanno il coraggio di uscire allo scoperto.

Fine della storia, è così difficile?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

I social occidentali non succhiano i cervello ? Tolto Tiktok eliminiamo anche i pedofili ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: Ipazia il 23 Settembre 2020, 14:35:41 PM
I social occidentali non succhiano i cervello ? Tolto Tiktok eliminiamo anche i pedofili ?
TikTok utilizza gli stessi sistemi degli altri social, semplicemente elevandoli alla decima potenza, diciamo che potremmo considerarla la stessa differenza tra le droghe leggere e le droghe pesanti, con l'aggravante che è studiato per adescare minorenni.
No, non eliminiamo i pedofili (argomento fantoccio), così come non  li eliminiamo se chiudiamo i siti pedopornografici, ma guardacaso qualcuno trova sensato chiuderli lo stesso!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Non mi pare che i social occidentali adeschino meno. Concordo senz'altro sulla chiusura dei siti pedofili e non frequento neppure i trivial occidentali. Quindi la cosa mi tange poco.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Con tutto questo casino riguardo alle scuole in tempi di coronavirus, mi sarei aspettato che fosse la giusta occasione per pensare ad una riforma della scuola che includesse, almeno parzialmente, il cosidetto "insegnamento a distanza" e che lo mantenesse in pianta stabile anche quel giorno che la pandemia sarà superata.. invece no. Se non fa ancora ridere il fatto che dei bambini debbano muoversi a volte per chilometri per andare a fare "educazione fisica" non si è ancora capito che la funzione "parcheggio" della scuole è molto più importante di quanto lo sia l'insegnamento. Se non fa ancora ridere  che ragazzi che hanno appena preso in mano un "diploma di maturità" vanno su internet a bersi le più assurde fregnaccie, non si è ancora capito quanto la scuola nella maggior parte dei casi non riesce a provocare pensiero critico, ma prepara ad ubbidire allo Stalin che prima o poi ti capiterà nella vita.

Il problema sta anche nel lessico: "insegnamento a distanza". Ma a distanza da dove? La scuola, dovrebbe essere "insegnamento a distanza", a distanza da casa, dalla propria famiglia, dal centro della propria vita. Ma a casa non c'è nessuno! E se c'è qualcuno, probabilmente ha completamente abdicato al ruolo di educatore, appaltato "a distanza" da casa, e si consola dell'esser buon genitore perchè ti ha detto di attraversare sulle strisce o di dire "prego" dopo un grazie.

A parte alcune "materie" che avevano bisogno "fisiologico" di essere impartite da un insegnante (parlo delle stanghette di prima elementare, della grammatica e qualcos'altro), qualsiasi nozione che ho imparato alle elementari\medie\superiori è completamente sparita. Quello di cui sono servito tutta la vita è la geometria, che mio padre utilizzò come "espediente" per insegnarmi la logica. Ancora oggi quando penso ad un problema utilizzo la geometria, e la uso per "averla capita" nel suo senso logico, anche se non ricordo più la formula dell'area del triangolo imparata a scuola, il senso di averla imparata era accedere ad un modo del pensiero. Quando tornavo a casa con un problema di matematica e gli chiedevo aiuto, lui mi faceva una domanda, e io giulivo rispondevo con la formula imparata a memoria in classe, e lui bloccava subito: lascia perdere la formula, mi devi dire "perchè!" A volte la risposta poteva attendere un pomeriggio, ma la risposta stava nella logica, non nella nozione. Quando tornavo a scuola, la lentezza con cui gli altri si interfacciavano ai problemi mi faceva letteralmente sbadigliare, mi sembrava che vivessero in un mondo parallelo dove capire non aveva alcun valore, e tutto era un esercizio mnemonico che poteva fallire o succedere. Mi disaffezionai alla svelta a questo mondo in cui l'unica cosa che era importante era l'apparenza del sapere. Tutto il resto che so e che oggi posso utilizzare, l'ho collezionato per passione, altra cosa a cui sono stato educato non certo dalla scuola, che al massimo può aver avuto l'effetto completamente opposto. Non sono mai stato un "fan" della descolarizzazione di Illich, ma a suon di pensarci intorno comincio a pensare che aveva ragione.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

Salve InVerno. Perfettamente d'accordo con te. Io ebbi dei genitori con bassa-bassissima formazione cultural-scolastica, ma fortunatamente entrambi di mente ben vigile (ricordandomi della frizzante toscanità di mio padre comiugata (o meglio - contrapposta) al pratico buonsenso insubrico di mia madre).


A scuola mi sembrava di stare in un ambiente in cui non si faceva altro che "menare il can per l'aia". L'unico insegnante che sembrava spiegarti il perchè il mondo andasse in un certo modo, pareva essere quello di religione, ma quello che ci raccontava a me risultava talmente inverosimile che presi a vivacchiare del mio (prendendo voti buoni o sufficienti nelle materie che - senza venir da me studiate - riscuotevano il mio interesse extrascolastico..........e voti deprimenti nelle altre materie di programma).


In effetti la scuola italiana attuale non serve a nulla; niente ideologia, niente filosofia, niente pratica, niente nozioni. Circa l'insegnamento a distanza, purtroppo in mancanza di motivazioni individuali all'apprendimento (o di coercizione), esso si risolverebbe nell'ennesima buffonata parademagogica (noi i mezzi li abbiamo dati, sono gli utenti che non li utilizzano adeguatamente..............).

Il nostro futuro verrà completamente rifondato dal rimescolamento etnico-sociale che si profila all'orizzonte di una Italia sempre meno europea e sempre più levantin-mediterranea. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

Sono tornato a fare qualche ricerca su cosa è successo alla ultima ondata del black lives matter, che non stanno più spaccando tutto era chiaro dalla cronaca, ma perlomeno volevo capire che a che punto il dibattito politico si è fermato. La mia sensazione è che è accaduto ciò che è normale che accadesse, i media hanno avuto il tempo di "elaborare i dati" (leggere le statistiche invece che prendere per vero tutto ciò passava) e hanno visto che la situazione non era così "bianco e nero" (è il caso di dirlo?) come i protestanti facinorosi volevano far intendere, cosa che si poteva tranquillamente capire con una semplice calcolatrice  (https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/il-problema-razziale-americano/msg44867/#msg44867) e hanno cominciato ad elaborare una sorta di "terra di mezzo" dove entrambi le parti in teoria dovrebbero trovare una soluzione mediata. La mia sensazione è che non accadrà, perchè per forza di cose i manifestanti del BLM saranno costretti a cedere punto per punto, molto prima della metà, perchè ormai  hanno perso la faccia rispetto alla narrativa che avevano portato in strada.
Se l'obbiettivo iniziale dei protestanti fosse stata la riforma della polizia, a quest'ora avrebbero avuto i dati dalla loro parte e avrebbero potuto continuare a perseguire questo obbiettivo, per il bene di bianchi e neri. Ma siccome si sono fatti turlipinare da politiche identitarie dal profumo pseudomarxista, non solo non otterrano la riforma, ma getteranno anche un ombra di discredito sul tutta una serie di idee correlate che non è detto che fossero infondate.. Buttare problemi seri nel tritacarne delle politiche identitarie, che siano di genere o di razza o chessia, è la garanzia praticamente certa che un giorno, non troppo lontano, i dati verranno a bussare alla porta e smonteranno il tuo castello di carte, facendoti perdere sia il castello che le carte, e anche la faccia.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Phil

Il problema è assai intricato, soprattutto vis(su)to da qui dove potremmo pensare che «all lives matter» sia una affermazione che supera la discriminazione e ci rende tutti fratelli.
Non è solo una questione di razza o povertà, come dimostrano episodi forse ancor più clamorosi (un esempio) e i dati sono quasi sempre troppo "monchi" per essere esaustivi, sia quando confrontano le vittime della polizia per etnia e opposizione armata/disarmata (ma non considerano la composizione della popolazione, i tipi di reati commessi, ciò che avviene prima che si premano i grilletti, etc.), sia quando confrontano Europa ed Usa tralasciando le mille differenze di contesto, legislative e culturali. Certo non aiuta a semplificare la faccenda considerare il paradosso di Simpson o riflettere sul perché alcuni si aspettano che ogni etnia dovrebbe avere circa il medesimo tasso di criminali, vittime, etc. altrimenti si cade nella discriminazione (che è come aspettarsi che, ad esempio, il 5% di ogni etnia debba essere criminale, quasi fosse una legge divina, quindi se ne viene incarcerata il 10% c'è un 5% sicuramente vittima di discriminazione).
D'altro canto, se è innegabile che in molti luoghi d'America essere di colore non è affatto un fattore socialmente irrilevante, è anche vero che essere poliziotti in un paese dove le armi circolano quasi come le sigarette, rende difficile giudicare da fuori quello che succede in the streets (questo agguato a due poliziotti, a noi italiani potrebbe sembrare un film o una scena da "partigiani contro l'invasore", invece è una recente "cartolina da Compton").

InVerno

#143
Il punto è che per sostenere un affermazione così grave, come quella della presenza di razzismo sistemico nelle forze di polizia, servono prove molto più solide e autoevidenti di quanto il movimento BLM sia riuscito a fornire. Accusare un ramo dello stato su base aneddottica o di presunzione è un pò ingenuo. Nel caso delle teorie BLM si potrebbe dire "metaforicamente vero, fattualmente falso", come quando si credeva che la peste si trasmettesse attraverso il miasma e perciò si mettevano in quarantena le persone, i fatti clinici erano sbagliati, ma si preveniva comunque la diffusione della peste. Il problema è che la "metafora" delle politiche identitarie è un granata con la spoletta rimossa, va gestita con estrema cura, le proteste violente avvenute mesi orsono, sono solo un antipasto di cosa potrebbe accadere nel caso ci fosse un innesco.

Il confronto con l'Europa non siamo "noi" ad averlo fatto, sono i socialisti d'america per primi che guardando al socialismo europeo hanno  creato un paradigma di confronto anche in materia fiscale, educativa, sanitaria etc. Così come parlavamo di esclusivismo religioso, possiamo parlare di eccezionalismo americano in termini di religione civile, in entrambi i casi la diffusione massiva di informazioni avvenuta tramite internet ha rotto l'isolamento informativo, e oggi un americano non è più così convinto quanto lo era anni fa di vivere nel "migliore dei mondi possibili" e i valori che fino ad oggi erano dogmatici (o "costituzionali", come il porto d'armi), cominciano a relativizzarsi, proprio nel confronto interreligioso.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

A completamento di questi due post precedenti
https://www.riflessioni.it/logos/percorsi-ed-esperienze/la-grotta/msg40954/#msg40954
https://www.riflessioni.it/logos/percorsi-ed-esperienze/la-grotta/msg43786/#msg43786
Il risultato "finale", ovvero 400kg di castagne (solo la metà sono le mie). Ora non "resta" che farci fuoco per una ventina di giorni e seccarle, batterle, e ridurle in farina. Ma penso di volerci scrivere ancora un post o due a riguardo, tempo permettendo, ora è tempo di riposarsi.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

Inverno o il panettiere-filosofo, come da profezia ideale di Karl Marx.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jean

L'uomo della foto... di buona statura, fisico asciutto, 35-42 d'età. Mani affusolate, d'artista. Posa rilassata. Bel cappello.

Dunque è questa la grotta... (in toscana è chiamato "metato")

Il titolo è abbastanza casuale, ma mi ispira la figura della grotta perché è il primo luogo che homo sapiens ha chiamato "casa", è altresì il luogo dove accendendo un fuoco si proiettano sulle pareti bislacche figure deformate, è anche la caverna di Platone, è anche il luogo di origine del  "grottesco", un genere che personalmente mi affascina in quanto capace di mescolare il riso e il pianto in maniera "umana troppo umana".  Perciò l'ho chiamato così.

Ad aver fame... le castagne valgon più dell'oro. Ci farai la farina?


Cordialement
Jean

InVerno

Alle cinque passate mi stendo sulla panca, dicono che l'abbia squadrata il mio bisnonno con l'ascia, è piuttosto comoda nonostante gli spigoli, e poi a me piace riposare sul duro. Il fuoco è molto caldo, di quel calore che ti toglie le forze e che ti porta al sonno, ma se voglio sperare che le braci rimangano accese fino all'indomani non posso andare via prima delle sette. Osservo le assi di legno sopra la mia testa, periodicamente un verme cade senza paracadute e si schianta sul pavimento, si dimena con il ventre cercando di ritrovare la sua castagna, ma il calore l'ha ingannato, è uscito dalla castagna, è caduto tra le assi ed è finito sul pavimento, alcuni sui coperchi della stufa si dimenano per pochi secondi e poi carbonizzano, altri si incontrano sul pavimento, si toccano con il muso e vanno in opposte direzioni, a cercare di ritrovare la propria castagna. Il pavimento è un vermaio, un centinaio di questi lombrichi bianchi si dimenano e muoiono nella speranza di risentire il gusto dolce della loro grotta. Decido di mettermi il cappello sulla faccia come farebbe un cowboy, leggenda narra che se uno di questi vermi ti si infilasse nell'orecchio, scambierebbe il timpano per una castagna e comincerebbe a rosicchiarlo. Possibile? Meglio prevenire che curare.. E già poco qualche secondo dopo, ne sento uno atterrare sulle falde del cappello.. ma sono già troppo assonnato per preoccuparmene, troppo assorto, troppo caldo.

Ricordo l'anno scorso a settembre, ero proprio qui a parlare di progetti con te, zio, volevo che mi affittassi il bosco, l'avrei potato e ripulito. La strada non arriva alla casa, bisogna lasciare la macchina mezzo chilometro prima, e continuare a piedi per un aspra salita. E' un rispetto imposto, una passeggiata preparatoria che non si può evitare con i mezzi moderni, si ha tempo di pensare a che si deve dire prima di incontrarti. Ti cercai nel bosco, ti chiamai, sapevo che eri li, sentivo rumori. Ti nascondesti dentro un tronco cavo di questi grandi alberi, ma i tuoi vizi non ti abbandonavano,  e vidi subito il comignolo di fumo di sigaretta che usciva dal tronco. "Guarda che ti vedo, esci fuori!" .. Eri come un bambino, anche se avevi quasi settantanni, uscisti fuori, e parlammo di che fare con il bosco, non ne volevi sapere dell'affitto, volevi andare dal notaio, "passarmi tutto".. A caval donato non si guarda in bocca, ma non capisco, facciamo un affitto, questa è roba tua, dissi io. "Non ce la faccio" rispondesti tu, e un progetto di vita come potevasse essere quello di ricostruire un bosco, si trasformò in un testamento. Perchè?

Ricordo quando andasti in pensione, tutta la città ti doveva qualcosa. Sono andato nella tua cantina, quattrocento bottiglie di vino, ma la data era sempre la stessa, "2006-2007" l'anno che andasti in pensione. Eri astemio, le collezionasti ma non le bevesti, chissà quanti vollero sdebitarsi. Grandi progetti, una grande tettoia doveva coprire la zona di connessione tra la casa e il seccatoio, un mulino, addirittura, per le castagne, chilometri  di recinzioni, muri fatti di nuovo, un grande bagno. Ricordo quando venivo da piccolo, un vaso in terracotta interrato dietro la casa, questo era il posto dove si cagava. Un grande bagno, è il riscatto di un infazia passata a cagare al freddo. Ma tutto era interrotto, non c'era una cosa finita, era tutto a metà. Che era successo? Ora l'ho capito, zio, nessuno fà tutti questi lavori per se stesso, ci deve essere qualcos'altro, pensavi che la tua compagna ti avrebbe seguito, te l'ha promesso, ma quando è stato il momento, ti ha abbandonato. Donna di città, alta borghesia, abituata a grandi sfarzi, l'hai tenuta alla casa al mare, ma la pensione non l'ha convinta alla montagna. Tutto si è interrotto. Sai zio, la mia donna proviene da città molto, ma molto più grande, così mi fai preoccupare lo sai ?

Ricordo quando venni a trovarti all'ospedale, era novembre, ero in ritardo, pensavo ce l'avresti fatta. Non ce l'avresti fatta. Non respiravi, la ventilazione non funzionava, chiesi di entrare da solo. Entrai, ed eri uno scheletro attaccato ad un cuscino, quando mi vedesti, ti alzasti con tutte le tue forze, allungasti le mani verso di me, in un abbraccio che non si poteva chiudere. "Che fai zio? Non vuoi più uscire?" .. Mi facesti di no con la testa, un "no" che partiva da un orecchio all'altro, eri sicuro di dover morire. "Ci sono i castagni, zio, hai lasciato tutte le castagne a seccare.." E ancora un "no". E io sapevo, che se dicevi no alle castagne, voleva dire che era davvero un no.  Non poteva parlare, sputava, ma non parlava, gli diedi un foglio, ma non scriveva..mi sedetti accanto, capii solo che voleva che gli si bagnassero le labbra con un fazzoletto bagnato, un tubo lungo la trachea e gli stenti, continui e perserveranti, come quelli dei vermi caduti sul pavimento, mi stringeva la mano, ma ciò che faceva soffrire entrambi, era non poter comunicare. Dopo quattordici giorni di agonia, la mattina dopo la mia prima visita, egli spirò.

Ricordo ancora le campane, la tesa del cappello sui miei occhi fuori dalla chiesa. Tutti che mi fanno complimenti.. Zio parlava di te tanto bene, lo zio diceva che eri come suo figlio, lo zio diceva tanto. Ma perchè non disse nulla a me? Uomini d'altri tempi..
Poco fuori la sua compagna... "Ci vediamo alla casa nel bosco?". Io giulivo, si, certo, forse è il momento di commemorare. Un gran casino, tutta la casa a soqquadro, lei, la sorella, il compagno della sorella, cassette di spumante, vecchi amenicoli, si instradavano verso la macchina.. Prendete quello che vi pare, so quel che cercate: il testamento.Mi spiace, ce l'ho io nella testa, scritto non c'è, aprite quel che vi pare..I cassetti all'aria, gli armadi aperti, le botole schiuse, i pertugi aperti. "non ti devi preoccupare, lui mi ha detto, la casa al mare è tua".. E io stupido, pensavo di commemorare. Viavai di cassetti e cassette, viavai di fogli e non fogli, le campane ancora suonavano forte. Cristoddio, ma è possibile? Sciacalli... pensavo. Zio, la casa al mare è sua, l'hai detto solo a me e a nessun altro, i castagni testimomi, farò giustizia. Scaldo io le castagne al fuoco, tengo io rastrellato. Quanti mila euro? Non ha importanza..Ce la arrangiamo, zio, non ti preoccupare... non sei contato come "morto di covid", ma è giusto così, sei morto per un amore rifiutato, e per questo non c'è cura che tenga. Al resto penso io..riposa in pace, zio.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jean

Très bien, InVerno... le mani son dunque per la scrittura...


Cordialement
Jean

Jacopus

Che dire Inverno, che hai scritto con uno stile che sembra quasi meglio di Calvino, può essere consolatorio? Comunque complimenti.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.