L'ossessione controfattuale

Aperto da sileno, 19 Gennaio 2019, 23:26:38 PM

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sileno

L'ossessione controfattuale: "ah se avessi" ..." gl'inganni "del pensiero.

Nel tempo si celano le angosce atte ad alimentare i rimorsi e le nostalgie del passato. I due grandi mali : il peso del passato e i miraggi del futuro. Ci lasciano sfuggire il presente e ci impediamo di viverlo pienamente.

Marco Aurelio:Ognuno vive solo nel presente, nell'istante. Il resto è il passato e un avvenire oscuro. Corta è la vita che dobbiamo affrontare. E Seneca nelle lettere a Lucilio: si sopprima la paura dell'avvenire, il ricordo degli antichi mali.Questi non mi riguardano più, il futuro non ancora. Non c'è altra realtà oltre a quella vissuta qui e ora.


"Se avessi fatto, capito,saputo ... non sarebbe accaduto". S'immaginano scenari alternativi, consapevolezze precoci,informazioni, che avrebbero evitato una malattia, un incidente, una catastrofe, una perdita,ecc.Talora ci tormenta più che il fatto doloroso in sè, il pensiero che avremmo potuto evitarlo.


Questo può portare al rimuginio ansioso o ruminazione depressiva con conseguenti pensieri inconcludenti, ripetitivi, negativi . Disfunzionali e maladattativi focalizzati su stati emotivi interni, incontrollabili, perdendo il contatto con la realtà disturbata dal disagio emotivo e comportamentale.

Come interrompere la catena di tali pensieri, dispendio di energie per la mente?
E' grave la sofferenza emotiva per non saper controllare i pensieri ossessivi e gestire l'ansia.
Rimedi proposti? Guardare i pensieri scorrere nella scena mentale, esercizi di respirazione, una persona che ascolta empaticamente astenendosi da consigli, comprendere come funziona un'ossessione, imparare a vivere nel presente.

Sarebbe pertinente la terapia cognitivo comportamentale: non turba tanto l'evento quanto le suggestioni che ci facciamo intorno a esso,concetto che deriva dalla saggezza antica.
L'invito è a un pensiero e agire ragionevole: sostituire i pensieri malati con altri positivi, costruttivi.

Potrebbe soccorrere la filosofia? Ad esempio la massima 34 di Schopenhauer, che esorta a non esagerare con i rimproveri verso se stessi, perché il corso della vita è il prodotto di due fattori: eventi e nostre decisioni in un limitato orizzonte: non possiamo anticipare decisioni, prevedere eventi,né essere a conoscenza di certe informazioni che avrebbero mutato certe circostanze.Inoltre siamo condizionati da un nostro poco modificabile carattere, personalità,ecc.
Certi rimuginii mentali possono causare sofferenze indicibili e ammalare anche il corpo.
La filosofia serve per capire il mondo e se stessi,a volte per salvarci vincendo le paure che paralizzano, trovando la soluzione in noi stessi: può superare la psicologia.
Soprattutto superare l'attaccamento al passato e la preoccupazione per il futuro che impediscono di vivere nel presente: il solo che esiste e può turbare.Anche il rimpianto per gli anni giovanili, le esperienze di allora, è un pensiero controfattuale che può diventare patologico

Questo scritto deriva da un'attuale esperienza personale, rinforzata da un carattere portato all'ansia, al rimuginio controfattuale, da cui tento di uscire.

sgiombo

#1
Citazione di: sileno il 19 Gennaio 2019, 23:26:38 PM
Anche il rimpianto per gli anni giovanili, le esperienze di allora, è un pensiero controfattuale che può diventare patologico

Questo scritto deriva da un'attuale esperienza personale, rinforzata da un carattere portato all'ansia, al rimuginio controfattuale, da cui tento di uscire.

Può essere patologico ma anche no.

(Scusa se queste considerazioni che sto per proporre esulano alquanto dalle tue riflessioni con le quali peraltro concordo; credo anch' io nella validità ed estrema attualità degli insegnamenti degli Stoici, ma pure degli Epicurei. Anche nel mio caso sono determinanti l' esperienza personale e i tratti del carattere).

Già da giovane, e ovviamente ancor più in vecchiaia, ho sempre avuto uno aspetto spiccatamente "nostalgico" del mio carattere.

MI é sempre piaciuto ripensare con serena, piacevole malinconia alla mia infanzia e adolescenza, anche agli sbagli che ho commesso e alle occasioni di migliorare le mia esistenza che ho perduto, non solo alle scelte di cui mi sento fiero e orgoglioso.
Avendo vissuto successivamente in località diverse dalla città -meravigliosa!- in cui ho passato i miei primi vent' anni, appena raggiunta la pensione, e dopo averlo tanto desiderato negli anni precedenti, mi sono premurato di rintracciare due miei "migliori amici", quello degli anni della scuola elementare e quello del liceo, e sono andato a trovarli (separatamente com' é ovvio).

MI sentivo immerso in un groviglio di sentimenti indescrivibile ma decisamente positivo, piacevole, mentre con mio grande stupore ciascuno dei due mi pareva alquanto distaccato e poco emotivamente coinvolto, malgrado i miei tentativi di rievocare momenti meravigliosi e a mio parere interessantissimi del tempo trascorso insieme.
Evidentemente abbiamo vissuto, nel lungo tempo trascorso separatamente, diversi sviluppi personali; oppure loro si sono sviluppati, mentre io sono rimasto bambino (e la cosa non mi dispiace...).

https://www.youtube.com/watch?v=mphGpYAriDc

https://www.youtube.com/watch?v=bqEscnZXVFA

sileno

Citazione di: sgiombo il 20 Gennaio 2019, 09:31:39 AM
Citazione di: sileno il 19 Gennaio 2019, 23:26:38 PM
Anche il rimpianto per gli anni giovanili, le esperienze di allora, è un pensiero controfattuale che può diventare patologico

Questo scritto deriva da un'attuale esperienza personale, rinforzata da un carattere portato all'ansia, al rimuginio controfattuale, da cui tento di uscire.

Può essere patologico ma anche no.

(Scusa se queste considerazioni che sto per proporre esulano alquanto dalle tue riflessioni con le quali peraltro concordo; credo anch' io nella validità ed estrema attualità degli insegnamenti degli Stoici, ma pure degli Epicurei. Anche nel mio caso sono determinanti l' esperienza personale e i tratti del carattere).

Già da giovane, e ovviamente ancor più in vecchiaia, ho sempre avuto uno aspetto spiccatamente "nostalgico" del mio carattere.

MI é sempre piaciuto ripensare con serena, piacevole malinconia alla mia infanzia e adolescenza, anche agli sbagli che ho commesso e alle occasioni di migliorare le mia esistenza che ho perduto, non solo alle scelte di cui mi sento fiero e orgoglioso.
Avendo vissuto successivamente in località diverse dalla città -meravigliosa!- in cui ho passato i miei primi vent' anni, appena raggiunta la pensione, e dopo averlo tanto desiderato negli anni precedenti, mi sono premurato di rintracciare due miei "migliori amici", quello degli anni della scuola elementare e quello del liceo, e sono andato a trovarli (separatamente com' é ovvio).

MI sentivo immerso in un groviglio di sentimenti indescrivibile ma decisamente positivo, piacevole, mentre con mio grande stupore ciascuno dei due mi pareva alquanto distaccato e poco emotivamente coinvolto, malgrado i miei tentativi di rievocare momenti meravigliosi e a mio parere interessantissimi del tempo trascorso insieme.
Evidentemente abbiamo vissuto, nel lungo tempo trascorso separatamente, diversi sviluppi personali; oppure loro si sono sviluppati, mentre io sono rimasto bambino (e la cosa non mi dispiace...).

https://www.youtube.com/watch?v=mphGpYAriDc

https://www.youtube.com/watch?v=bqEscnZXVFA




Sono portato al nevroticismo e sucede che il passato per me non sia fatto di piacevoli ricordi ma di struggenti rimpianti, rassegnato per averli vissuti, consapevole che ora conta guardare avanti, vivendo nel migliore dei modi possibili. Con l'avanzare dell'età mi sono trovaro un sopravvissuto a tanti morti, a tante associazioni di cui facevo parte. La ricerca di antichi compagni, sempre che siano rintracciabili,richiede il coinvolgimento di entrambi, disposti a rievocazioni gratificanti e serene.Avendo conservato come te un pizzico di spirito giovanile: il gioco e il sogno sono determinanti a ogni età. Può fare la differenza nell'incontro con amici di un tempo.

Jean

Stranamente i miei due animali preferiti sono i gatti e gli uccelli (particolarmente quelli di piccola taglia) che in natura han le parti di prede e predatori, però apprezzo tutti gli animali per non dire degli insetti e del loro straordinario adattamento all'ambiente.

Stamane mentre leggevo questo tuo scritto, per cercar di ricambiare la tua gradita risposta sul tema della Giustizia, è accaduto un fatto nuovo...

Nel giardinetto esterno che posso osservare seduto al tavolo della cucina, da tempo ho sistemato a un metro e mezzo da terra una piccola piattaforma di legno di 12x24 cm costituita da due piani, nei quali pongo ogni giorno un po' di semi oleosi, sopra e sotto. 
Immancabilmente dopo le 7.30 arrivano due coppie di cinciallegre e altrettante di cinciarelle, nonché talvolta un solitario pettirosso... troppo territoriale per sperar d'averne altri in visita. 
Così inizia lo spettacolo che va avanti, con soste e ritorni, sin verso sera. 

Qui si spara a tutto quel che si muove... mi par il minimo aver considerazione per questi pennuti miracoli della natura, provvedendo loro una mensa relativamente sicura... perché, appunto, oltre alla mia gatta (vecchiotta ma ancor agile... però dorme in casa 23 ore al giorno) ve n'è un'altra altrui giovane e scaltra che provvede per quel che può alla derattizzazione e beh, quando gli riesce (di rado, per loro e mia fortuna) anche a ridur di numero il popolo alato.

C'è anche un bel merlo nero e quest'anno una coppia di magnifici fringuelli (ahimè, erano tre coppie l'anno scorso) che non gradiscono la piattaforma e si dispongono a razzolar per terra quel che vi fuoriesce. 
Ma a quel livello devono porre molta attenzione alle perlustrazioni della giovane gatta.

I fringuelli non son agili come le cincie e nel tempo mi son chiesto se avessi dovuto far qualche modifica alla mensa per provveder loro una maggior sicurezza, senza poi concluder qualcosa... si vedrà, appunto.

Vi son alberi vicini, i migliori posatoi prima della manovra d'atterraggio e sui quali anche i fringuelli s'ingegnano a ricavar qualche sostanza alimentare, forse sbirciando con invidia le cincie rinvolarsi col pezzetto di noce o di girasole.

Oggi è accaduto: il maschio del fringuello ha fissato con un che d'intelligente la piattaforma, osservando a lungo le cincie nel loro andirivieni. Poi ha spiccato il volo ma arrivato vicino alla rete (di recinzione) dove quella è posta su un paletto divisorio, ha desistito ritornando sull'albero. 
L'ho visto succedere altre volte, non son uccelli da 20 battiti d'ali al secondo come le cincie... l'impaccio e forse più la paura han sempre avuto la meglio...

Così non ci credevo al vederlo riprovar, un'altra volta, un'altra ancora e ancora... dopo dieci minuti di tentativi ( ::) ogni tanto mi distraevo per leggerti... :) ) l'ho visto al piano superiore della piattaforma per finalmente rifornirsi a volontà... e che volontà, manteneva il possesso del territorio scacciando le cincie che tuttavia potevano far base al piano inferiore, ugualmente fornito.

Che dire, dopo tanti anni non ci speravo più, eppure...

 
Ci tenevo a risponderti, per reciprocità, così stamane mi son messo a legger i tuoi post per capire un po' con qual genere di persona avessi a che fare, non certo un principiante del pensiero e della riflessione...

Se il "mio" fringuello non avesse dato "oltre" il meglio di sé sicuramente la risposta sarebbe stata diversa, probabilmente una risposta "pensata", scaturita da quell'oscuro lavoro di comparazione, classificazione e rielaborazione delle informazioni che la nostra mente-cervello attua senza soluzione di continuità. 
Pensiero che risponde al pensiero mentre la vita in azione sorpassa i suoi limiti e si dispone a nuove situazioni.


Un cordiale saluto
Jean

Jacopus

Dopo una certa età, direi attorno ai 50, ogni vita e a maggior ragione la propria, inizia ad essere un dipinto ben riconoscibile. Nel corso della infanzia e della gioventù si danno le prime pennellate. E' possibile talvolta cancellare un tratto o un colore non proprio assonante. Con il trascorrere della maturità il quadro diventa sempre più definitivo e sempre più ci si domanda: "e se avessi fatto un diverso scorcio? E se avessi usato la tonalità del blu, invece che il giallo? E se invece di quella stamberga avessi dipinto una bella villa nobiliare?"
Io spesso ho rimpianto di non aver fatto lo stesso mestiere di mio padre. Lo avrei fatto con passione e probabilmente bene. Ma la presunzione della gioventù, quando si pensa di poter ottenere qualsiasi cosa, me lo impedì. Ma aver intrapreso una strada diversa mi ha aperto altre opportunità, una vita diversa che ora è la mia vita. In fondo così come possiamo paragonare il nostro presente ad un altro possibile presente, migliore se solo avessimo fatto certe scelte, allo stesso modo possiamo fare anche il percorso contrario e paragonare il nostro presente ad un altro possibile presente, peggiore se solo avessimo fatto proprio quelle stesse scelte che crediamo ci avrebbero dato più gioia e felicità.
E allora non resta altro che goderci lo spettacolo del fringuello e di tutte le creature, di tutte le piante e di tutte le strutture geologiche di questo nostro universo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

sileno

Citazione di: Jean il 20 Gennaio 2019, 16:41:47 PM
Stranamente i miei due animali preferiti sono i gatti e gli uccelli (particolarmente quelli di piccola taglia) che in natura han le parti di prede e predatori, però apprezzo tutti gli animali per non dire degli insetti e del loro straordinario adattamento all'ambiente.

Stamane mentre leggevo questo tuo scritto, per cercar di ricambiare la tua gradita risposta sul tema della Giustizia, è accaduto un fatto nuovo...



Se il "mio" fringuello non avesse dato "oltre" il meglio di sé sicuramente la risposta sarebbe stata diversa, probabilmente una risposta "pensata", scaturita da quell'oscuro lavoro di comparazione, classificazione e rielaborazione delle informazioni che la nostra mente-cervello attua senza soluzione di continuità.
Pensiero che risponde al pensiero mentre la vita in azione sorpassa i suoi limiti e si dispone a nuove situazioni.


Un cordiale saluto
Jean


Considero il tuo post un invito alla divagazione e accetto volentieri. Così rispondo parimenti cercando di essere in tema con questa svolta di argomento, restando in tema di uccelli ai quali non mi sono mai interessato finché mia figlia e marito, senza figli, hanno comperato un canarino: Limone. Bello, vivace, canterino. Purtroppo durò poco; forse per il cerchietto alla zampina troppo stretto, s'è invalidato a tal punto che si pensò di sopprimerlo, dopo varie visite dalla veterinaria, e perfino "degenza" in ... clinica.Senonché pian piano s'è ripreso, non vola ma a suo modo pare felice o perlomeno ben adattato alla nuova situazioni di invalido. Non può volare, ma mostra vivacità, canta e ha nuovamente un buon aspetto. Non lo avrei mai creduto, ma io, mai interessato a nessun tipo di animale, mi sono tanto affezionato a questo sfortunato animaletto.

Contraccambio cordiali saluti
Sileno

sileno

Citazione di: Jacopus il 20 Gennaio 2019, 23:07:49 PM
Dopo una certa età, direi attorno ai 50, ogni vita e a maggior ragione la propria, inizia ad essere un dipinto ben riconoscibile. Nel corso della infanzia e della gioventù si danno le prime pennellate. E' possibile talvolta cancellare un tratto o un colore non proprio assonante. Con il trascorrere della maturità il quadro diventa sempre più definitivo e sempre più ci si domanda: "e se avessi fatto un diverso scorcio? E se avessi usato la tonalità del blu, invece che il giallo? E se invece di quella stamberga avessi dipinto una bella villa nobiliare?"
Io spesso ho rimpianto di non aver fatto lo stesso mestiere di mio padre. Lo avrei fatto con passione e probabilmente bene. Ma la presunzione della gioventù, quando si pensa di poter ottenere qualsiasi cosa, me lo impedì. Ma aver intrapreso una strada diversa mi ha aperto altre opportunità, una vita diversa che ora è la mia vita. In fondo così come possiamo paragonare il nostro presente ad un altro possibile presente, migliore se solo avessimo fatto certe scelte, allo stesso modo possiamo fare anche il percorso contrario e paragonare il nostro presente ad un altro possibile presente, peggiore se solo avessimo fatto proprio quelle stesse scelte che crediamo ci avrebbero dato più gioia e felicità.
E allora non resta altro che goderci lo spettacolo del fringuello e di tutte le creature, di tutte le piante e di tutte le strutture geologiche di questo nostro universo.




Già intorno alla mezza età si riflette sulle molte vicende, occasioni, aspettative, incontri che sono caduti tra le cose morte. E' normale, senza tormentosi rimpianti e rammarichi, riandare con la memoria a certe possibili scelte che avrebbero cambiato la nostra vita, ma non sapremmo mai se in meglio o in peggio. Si può indugiare nei ricordi anche con un po' di nostalgia ma senza tormentosi "ah, se avessi" ....anche se talvolta non siamo stati previdenti, altre volte non è dipeso da noi... ma non potevamo saperlo.Quindi saggio è vivere nel migliore dei modi il presente senza tormentosi sguardi al passato e al futuro, con la faccia sempre rivolta in avanti, al caso far tesoro di errori passati. Come dice la saggezza popolare non piangere sul latte versato, che è cosa ragionevole ma per tanti difficile da applicare. Anche la psicoterapia cognitiva insegna a sostituire idee malate con altre  realistiche, ragionevoli.

Saluti

sgiombo

Spesso c' é da imparare anche dagli animali.