L'indemoniato di Gadara

Aperto da anthonyi, 26 Aprile 2016, 17:01:26 PM

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anthonyi

Volevo mettere in comune questa mia riflessione sul brano di Vangelo che parla dell'indemoniato di Gadara.

Il brano del vangelo che narra dell'indemoniato di Gadara è caratterizzato da 3 punti interessanti:
1)   La gente chiede a Gesù di andarsene, perché ha paura;
2)   L'uomo guarito vuole seguire Gesù;
3)   Gesù gli dice di tornare tra la sua gente per rendere testimonianza.
Quest'ultimo punto in particolare è interessante, in tutti i Vangeli Gesù chiede ai miracolati di non dir nulla, perché allora chiede all'indemoniato di render testimonianza?
Certamente Gesù non incita nessuno a seguirlo, ma questo perché vuole che chi lo segue comprenda che il seguirlo vuol dire abbracciare la sua croce. Tra i seguaci di Gesù poi, c'è anche la Maddalena, che era stata liberata anch'essa dagli spiriti.
Allora, perché l'uomo di Gadara deve tornare tra la sua gente, quale deve essere la sua missione e cosa può insegnare a noi?
Intanto diciamo che il ritorno tra la sua gente non è per lui la soluzione preferita, lui preferirebbe seguire Gesù. Egli già immagina il suo futuro, in mezzo alla sua gente, guarito, ma con il marchio del suo passato perennemente stampato nella mente di quelli che gli sono attorno, che ce l'hanno con lui non tanto per quello che è stato, ma perché si è emancipato da quella condizione di sofferenza. La sua gente, in effetti, non ha gradito quella guarigione, tanto è vero che chiede a Gesù di andarsene.
Perché la gente di Gadara voleva che l'indemoniato continuasse a star male? Perché aveva bisogno di qualcuno rispetto al quale sentirsi più fortunata, migliore, perché poteva illudersi che, se il male era dentro di lui, allora bastava allontanarsi da lui per allontanare il male, perché aveva bisogno di un capro espiatorio.
L'uomo di Gadara rappresenta l'escluso, l'emarginato, l'ultimo della lista, quello che viene messo da parte, magari dopo essere stato caricato di colpe non sue, colui che viene escluso, ma anche che si autoesclude perché non regge il peso del confronto con gli altri rispetto ai quali si sente, e viene fatto sentire inferiore. A quest'uomo Gesù restituisce la dignità, è significativa la notazione del vangelo che, dopo la guarigione, l'uomo viene trovato ben vestito.
Gesù, guarendolo e restituendogli la dignità, rompe le regole sociali che lo condannavano all'esclusione, o meglio le mette in discussione. La vera rottura, infatti, si potrà realizzare solo quando quell'uomo saprà stare in mezzo alla sua gente, a testa alta, per questo Gesù gli chiede di tornare da loro.

baylham

"Quest'ultimo punto in particolare è interessante, in tutti i Vangeli Gesù chiede ai miracolati di non dir nulla, perché allora chiede all'indemoniato di render testimonianza?"

I testi evangelici sono incoerenti sul punto. In ogni caso laddove Gesù invita a tacere sui sedicenti miracoli la scrittura nega il contenuto raccontandoli, un paradosso.

"La sua gente, in effetti, non ha gradito quella guarigione, tanto è vero che chiede a Gesù di andarsene."

La comunità del malato allevava maiali, non era ebrea. Nel racconto Gesù, che è ebreo e estraneo, guarisce il malato distruggendo i maiali, non era una soluzione gradita evidentemente, perdevano la base del loro sostentamento economico. 

"Gesù, guarendolo e restituendogli la dignità, rompe le regole sociali che lo condannavano all'esclusione, o meglio le mette in discussione."

Gesù non rompe alcuna regola sociale escludente, la conferma e la rinforza: infatti Gesù crede ai demoni come causa della malattia e il malato deve essere liberato dai demoni per ritornare guarito nel gruppo sociale di appartenenza. Personalmente non affiderei la mia salute, il mio benessere a chi li interpreta sulla base di diagnosi e terapie religiose.

anthonyi

Le interpretazioni che io faccio sono di natura simbolica e sono intercorrelate, sono il risultato di un'esperienza interiore perché da persona che ha vissuto pesanti esperienze di marginalizzazione sociale e di infestazione malefica mi sono identificato con questa esperienza. Naturalmente l'interpretazione può essere condivisa o meno, ma in ogni caso non è una valutazione storica dell'evento.