L'importanza di una scelta

Aperto da loreT815, 25 Ottobre 2017, 19:03:20 PM

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loreT815

Ciao a tutti. Finita la scuola superiore ci si ritrova a fare una scelta che avrà un impatto enorme sulla nostra vita, non si sa però se positivo o negativo. Ora quello su cui vorrei riflettere è: ognuno di noi ha possiamo dire un sogno nel cassetto , di quelli che dici da bambino, vorrei fare il pilota, il veterinario ecc. Quando ci ritrova a fare la scelta su che università e poi lavoro frequentare ha senso buttarsi completamente su questo sogno che per molti versi è impossibile (magari per ragioni economiche o occupazionali o di qualsiasi altro tipo) e poi magari fallire e/o scoprire che in realtà non si trattava veramente di ciò che vuoi fare nella tua vita (ogni scelta di vita pretende in cambio una perdita, insita in se, che magari al momento di fare la scelta non comprendiamo a pieno ma poi negli anni diventa difficile da sopportare)? D'altra parte invece si potrebbe cacciare indietro quel sogno che vuole uscire dal cassetto rischiando però di vivere poi tutta la vita faendo qualcosa che non ci piace e rimpiangendo di non aver inseguito quel sogno. In tutti i due casi c'è un rischio non banale da prendere e non saprei dire quale dei due sia più "rischioso".Trovo che a un'età cosi giovane e con cosi poca esperienza di vita sia molto difficile fare una scelta cosi pesante e così influente su tutta la nostra vita. Ed è molto difficile capire veramente cosa si vuole fare. Bisognerebbe fare un'attenta autoanalisi, una ricerca della comprensione di ciò che davvero stiamo cercando, desiderando, sognando. Ma non è facile. Le variabili in gioco sono così tante e varie che questa scelta ci sembra infattibile, insormontabile. Magari le variabili sono davvero troppe e non vale la pena di star li a pensarci cosi tanto ma semplicemente buttarsi, perche intanto al momento della scelta non riusciremmo a "predire" tutto ciò che ci accadrà scegliendo uno dei vari percorsi. In molti dicono "segui i tuoi sogni" ecc. Ma come capiamo cosa è veramente un nostro sogno? E se siamo disposti a correre un rischio così grande? 
What greater punishment is there than life when you've lost everything that made it worth living? 

Angelo Cannata

Ciao, loreT815, trovo profondissimo e pieno di maturità il tuo messaggio: non è da tutti saper per mettere in questione le proprie convinzioni o i propri sogni.

Potresti tener presente che questi dubbi ti potrebbero accompagnare fino in punto di morte: in realtà non è mai possibile sapere con certezza se abbiamo fatto le scelte migliori, quelle più adatte a noi, perfino dopo molti anni che ormai le abbiamo compiute e portate a termine.

Quest'atteggiamento di ricerca è già esso stesso da apprezzare e per certi versi si può pensare che valga più di qualsiasi scelta: porsi gli interrogativi che ti stai ponendo e non rinunciare mai a continuare a porseli, fosse anche per tutta la vita.

Questo non significa vivere da eterni indecisi; significa piuttosto avere l'abitudine a prendere in considerazione più punti di vista, una dote che io trovo rara in questo mondo.

Credo che tu stesso ti renda conto che chi dice "segui i tuoi sogni" o "va' dove di porta il cuore" (titolo di un libro di Susanna Tamaro) è una persona che non vuole faticare a riflettere troppo e preferisce fermarsi subito a conclusioni semplicistiche.

Mi sembra chiaro, quindi, che non esistono criteri infallibili per azzeccare le proprie scelte di vita. Ti direi quindi di non seguire né soltanto i tuoi sogni, né soltanto l'obbedienza alle esigenze del mondo economico di oggi. Ti potrebbe essere utile confrontarti dal vivo con qualche persona competente, per esempio uno psicologo o una persona che comunque dimostri maturità e intelligenza: non è detto che dallo psicologo si debba andare solo se si sta male; secondo me un valido aiuto che egli ti potrà dare sarà proprio per fare bene le tue scelte, ti potrà aiutare a conoscere e valutare meglio te stesso e le tue doti e potrà darti consigli personalizzati, adatti al tuo specifico carattere.

Socrate78

Io, adesso non sto a dire precisamente i fatti miei, ma mi ritrovo appunto ad aver fatto una scelta in cui credevo fermamente, ma che ora sento non realizzarmi veramente, non essere corrispondente all'idea che ne avevo: sinceramente a volte penso che sono più fortunati di noi gli animali, che vivono d'istinto e di presente, che devono preoccuparsi solo del cibo e di sopravvivere, mentre l'uomo si è come complicato la vita con doveri, responsabilità, regole complesse, che contribuiscono all'infelicità più che alla sua realizzazione. L'essere umano si è allontanato dalla natura, da qui secondo me è nata l'infelicità.

Angelo Cannata

Ci sono due parti nel tuo messaggio:

1) il problema

Citazione di: Socrate78 il 26 Ottobre 2017, 20:31:43 PMIo, adesso non sto a dire precisamente i fatti miei, ma mi ritrovo appunto ad aver fatto una scelta in cui credevo fermamente, ma che ora sento non realizzarmi veramente, non essere corrispondente all'idea che ne avevo:

2) la conclusione pessimistica, scoraggiata

Citazione di: Socrate78 il 26 Ottobre 2017, 20:31:43 PMsinceramente a volte penso che sono più fortunati di noi gli animali, che vivono d'istinto e di presente, che devono preoccuparsi solo del cibo e di sopravvivere, mentre l'uomo si è come complicato la vita con doveri, responsabilità, regole complesse, che contribuiscono all'infelicità più che alla sua realizzazione. L'essere umano si è allontanato dalla natura, da qui secondo me è nata l'infelicità.

Rimedio

Non smettere mai di cercare.

La parte 2) che hai scritto, cioè la conclusione pessimistica, può valere qualcosa se ti stimola a reagire e cercare; altrimenti buttala nella spazzatura, perché ciò che ci distoglie dal continuare a cercare non merita di essere tenuto in considerazione.

Cerca, bussa, fatti aiutare, disturba, fatti la faccia tosta, regalati qualsiasi cosa, qualsiasi esperienza che ti possa sostenere positivamente e ti incoraggi alla ricerca. Anche quando tutto sembra perduto, la via è sempre la stessa:

non smettere mai di cercare.

Nel mondo c'è il male, molto male, ma ci sono anche molte possibilità positive, che spesso non vediamo per tanti motivi, poi succede qualcosa che ci apre gli occhi e riconosciamo che era giusto, valeva la pena non smettere di cercare.
Spesso è di aiuto parlare con qualcuno, qualche persona da usare e gestire: dico così perché ogni persona che ti possa aiutare, fosse anche un professionista, uno psicologo, avrà pure i suoi difetti e dovrai essere tu a tirarne fuori il positivo che serve a te, senza farti bloccare o condizionare negativamente dai difetti di quella persona.
Nella mia esperienza ho visto che parlare con qualcuno di un problema, anche se questo qualcuno non ti trovasse la soluzione, è sempre diverso dal rimuginare da soli, non è come pensarci per conto proprio. Il fatto di dirlo a parole a uno che ti ascolta ti apre altre visioni, già mentre ne parli, prospettive di cui sarebbe stato impossibile accorgerti rimanendo a pensare da solo, per conto tuo.

Perciò non assestarti in conclusioni su cos'è il mondo, com'è l'umanità, come ci siamo allontanati dalla natura, quanto male c'è, ecc. Il difetto di tutte queste conclusioni sta proprio nella loro pretesa di essere conclusioni, e come tali, senza che tu te ne accorga, ti possono distogliere dal continuare a cercare. Conclusione significa fine, chiusura, cessazione, ma per questo non c'è bisogno che ci pensiamo noi: lasciamo che sia la morte a fare questo suo mestiere, quando ci toccherà, ma mentre siamo vivi non ha senso voler togliere il mestiere alla morte: noi abbiamo altri mestieri a cui pensare e il nostro mestiere essenziale, come esseri umani, è quello di cercatori che non smettono mai di cercare. È un mestiere di cui andare orgogliosi perché non solo aiuta noi, ma ci fa essere di aiuto anche ad altri; sentirsi di aiuto agli altri è una percezione che senza dubbio merita di essere coltivata e mantenuta come oggetto di grande attenzione. A volte riusciamo ad essere di grande aiuto ad altri proprio per le esperienze negative che abbiamo passato. Questo non significa che il male sia un bene, ma che il nostro cercare ha, tra l'altro, anche questa capacità, apre questa possibilità: che certi mali, certe esperienze negative, si trasformino in bene, bene che poi ci entusiasma e mostra che il cercare a volte è una fatica, ma spesso è motivo di entusiasmi validi, che valeva la pena raggiungere, perché aprono vie ulteriori, costruttive, nuove, che non avremmo mai immaginato.

iano

L'ottanta per cento,secondo le previsioni peggiori,degli attuali lavori non esisteranno più a breve,e di fatto è impossibile oggi  prevedere quali li sostituiranno.
Le recenti  previsioni infatti,in un senso e nell'altro,sono state tutte errate.
Nessuno ad esempio aveva previsto l'esplosione della sybersecurity.
La probabilità che i sogni dei giovani siano dentro quel pessimistico 80% non è piccola.
Di fatto la migliore scelta da fare oggi è nessuna scelta.
Una buona occasione per far quel che ci pare,che tanto non si può prevedere nulla,o quasi.
Se invece si vuol puntare ad un lavoro sicuro,almeno a breve,che qui tutto cambia,appunto la cyber security.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Domingo94

Da disoccupato che non ha proseguito gli studi oltre il diploma (ho 23 anni) ti dico che purtroppo si comincia a diventare maturi molto dopo la fine delle superiori e che tutto ti sembra una perdita di tempo e quasi quasi vai a scuola come un gioco; io mi ritrovo a 23 anni senza un mestiere, con un diploma ormai superato e con alcuni problemi fisici che mi vietano di fare moltissimi lavori; ciò che provo a fare io è buttarmi su qualunque concorso/opportunità possa essere in grado di fare e sperare,sperare,sperare.

Sariputra

Citazione di: Domingo94 il 01 Novembre 2017, 04:09:54 AMDa disoccupato che non ha proseguito gli studi oltre il diploma (ho 23 anni) ti dico che purtroppo si comincia a diventare maturi molto dopo la fine delle superiori e che tutto ti sembra una perdita di tempo e quasi quasi vai a scuola come un gioco; io mi ritrovo a 23 anni senza un mestiere, con un diploma ormai superato e con alcuni problemi fisici che mi vietano di fare moltissimi lavori; ciò che provo a fare io è buttarmi su qualunque concorso/opportunità possa essere in grado di fare e sperare,sperare,sperare.

Domingo, non è sicuramente una situazione facile, però hai un'età in cui potresti tranquillamente prendere in considerazione l'opportunità di riprendere gli studi che hai lasciato dopo le superiori. Una delle mie donne lo ha fatto...e ne ha 47, di anni... ;)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Domingo94

So che sembra una scusa ma dopo 5 anni fermo non ho più il ritmo per studiare, in più mio padre non è d'accordo quindi non saprei manco come pagare le tasse  ;D