Il dominio dell'ultimo uomo.

Aperto da Elektra, 06 Maggio 2017, 17:42:58 PM

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Elektra

Salve a tutti,
Sono all'ultimo anno del liceo scientifico e pensavo di fare la mia tesina sul dominio dell'ultimo uomo, cercando al massimo di attualizzare le mie fonti, visto che l'argomento (per me) più interessante è la ciclicità della storia e, approfondendo su questa chiave, il tema dell'eterno ritorno all'uguale. Cercando di spiegarmi meglio, il mio intento è di mettere la figura di Niezsche come profeta dell'attuale crisi delle fondamenta, quale la sfiducia nella scienza di allora e le attual polemiche sul vaccino L'evoluzione dell'ultimo uomo che, incapace di prendere le responsabilità dei propri valori e della morte di dio, adesso si crede migliore degli altri e si aggrappa in ridicole teorie ed in complottismi che li portano a credere di essere gli unici ad aver capito la grande verità dietro alle bugie; l'apparente liberismo e la morale degli schiavi che sfocia in divisioni e razzismo come il genocidio degli omosessuali in Cecenia;la figura di Trump, il populismo e il ritorno al nazionalismo come l'uscita dell'Inghilterra della comunità europea.
Siccome credo che l'esame di maturità abbia come fine quello di verificare l'efficacia del sistema (in teoria ovviamente) nel senso che serve a vedere se quel percorso ha dato i suoi frutti, se i suoi alunni sono in grado di avere un proprio pensiero critico, o magari un pensiero che si è saldato ed evoluto nel corso degli anni, e che quindi la scuola intesa come sistema abbia dato un suo contributto. Visto che ho paura che portare aprofondimenti del genere possa risultare fuori tema oppure che mi faccia apparire troppo presuntuosa visto che non ho questa grandissima conoscenza nel campo filosofico e mi sento anch'io parte degli ultimi uomini, volevo sapere il vostro parere a riguardo e magari se poteste aiutarmi a vedere e capire osservazioni sul tema che mi sono sfuggite e come rendere ciò più scolastico con i colegamenti delle materie obbligatorie.
Vi ringrazio in anticipo per il vostro tempo  ;D

baylham

Scusa la mia ignoranza ma non è mi chiaro il concetto di "dominio dell'ultimo uomo".

La mia impressione è che tu abbia messo troppa "carne al fuoco".

paul11

Citazione di: Elektra il 06 Maggio 2017, 17:42:58 PM
Salve a tutti,
Sono all'ultimo anno del liceo scientifico e pensavo di fare la mia tesina sul dominio dell'ultimo uomo, cercando al massimo di attualizzare le mie fonti, visto che l'argomento (per me) più interessante è la ciclicità della storia e, approfondendo su questa chiave, il tema dell'eterno ritorno all'uguale. Cercando di spiegarmi meglio, il mio intento è di mettere la figura di Niezsche come profeta dell'attuale crisi delle fondamenta, quale la sfiducia nella scienza di allora e le attual polemiche sul vaccino L'evoluzione dell'ultimo uomo che, incapace di prendere le responsabilità dei propri valori e della morte di dio, adesso si crede migliore degli altri e si aggrappa in ridicole teorie ed in complottismi che li portano a credere di essere gli unici ad aver capito la grande verità dietro alle bugie; l'apparente liberismo e la morale degli schiavi che sfocia in divisioni e razzismo come il genocidio degli omosessuali in Cecenia;la figura di Trump, il populismo e il ritorno al nazionalismo come l'uscita dell'Inghilterra della comunità europea.
Siccome credo che l'esame di maturità abbia come fine quello di verificare l'efficacia del sistema (in teoria ovviamente) nel senso che serve a vedere se quel percorso ha dato i suoi frutti, se i suoi alunni sono in grado di avere un proprio pensiero critico, o magari un pensiero che si è saldato ed evoluto nel corso degli anni, e che quindi la scuola intesa come sistema abbia dato un suo contributto. Visto che ho paura che portare aprofondimenti del genere possa risultare fuori tema oppure che mi faccia apparire troppo presuntuosa visto che non ho questa grandissima conoscenza nel campo filosofico e mi sento anch'io parte degli ultimi uomini, volevo sapere il vostro parere a riguardo e magari se poteste aiutarmi a vedere e capire osservazioni sul tema che mi sono sfuggite e come rendere ciò più scolastico con i colegamenti delle materie obbligatorie.
Vi ringrazio in anticipo per il vostro tempo  ;D
Sei sulla giusta via.
Questo tempo è del relativismo, signifca che l'umanità non accettando e accertando una verità, ognuno se ne costruisce una.
Se la teoria non dichiara una verità allora nella pratica ognuno si sente portatore di una verità e se la MIa verità in quanto Mia è superiore alla Tua verità ,il rapporto diventa di forza.
L'ultimo uomo o trova salvezza ritrovando l'unica verità , o sarà il superstite di una civiltà disintegrata da miliardi di verità individualizzate, da gruppi di potere, quel delirio di onnipotenza che ciclicamente compare nella storia.

Buona tesina

Elektra

Esatto  ;D 
Sei riuscito a dare forma a quello che intendevo.
Grazie

donquixote

Citazione di: Elektra il 06 Maggio 2017, 17:42:58 PMSalve a tutti, Sono all'ultimo anno del liceo scientifico e pensavo di fare la mia tesina sul dominio dell'ultimo uomo, cercando al massimo di attualizzare le mie fonti, visto che l'argomento (per me) più interessante è la ciclicità della storia e, approfondendo su questa chiave, il tema dell'eterno ritorno all'uguale. Cercando di spiegarmi meglio, il mio intento è di mettere la figura di Niezsche come profeta dell'attuale crisi delle fondamenta, quale la sfiducia nella scienza di allora e le attual polemiche sul vaccino L'evoluzione dell'ultimo uomo che, incapace di prendere le responsabilità dei propri valori e della morte di dio, adesso si crede migliore degli altri e si aggrappa in ridicole teorie ed in complottismi che li portano a credere di essere gli unici ad aver capito la grande verità dietro alle bugie; l'apparente liberismo e la morale degli schiavi che sfocia in divisioni e razzismo come il genocidio degli omosessuali in Cecenia;la figura di Trump, il populismo e il ritorno al nazionalismo come l'uscita dell'Inghilterra della comunità europea. Siccome credo che l'esame di maturità abbia come fine quello di verificare l'efficacia del sistema (in teoria ovviamente) nel senso che serve a vedere se quel percorso ha dato i suoi frutti, se i suoi alunni sono in grado di avere un proprio pensiero critico, o magari un pensiero che si è saldato ed evoluto nel corso degli anni, e che quindi la scuola intesa come sistema abbia dato un suo contributto. Visto che ho paura che portare aprofondimenti del genere possa risultare fuori tema oppure che mi faccia apparire troppo presuntuosa visto che non ho questa grandissima conoscenza nel campo filosofico e mi sento anch'io parte degli ultimi uomini, volevo sapere il vostro parere a riguardo e magari se poteste aiutarmi a vedere e capire osservazioni sul tema che mi sono sfuggite e come rendere ciò più scolastico con i colegamenti delle materie obbligatorie. Vi ringrazio in anticipo per il vostro tempo ;D


Bisogna considerare che i concetti espressi da Nietzsche sono filosofici e non sociologici, Nietzsche non era Max Weber, e quindi ciò che esprime (soprattutto nello Zarathustra) deve potersi applicare ugualmente in ogni luogo e in ogni tempo e non è una mera "fotografia" della società che si trova davanti. Precisato ciò l'ultimo uomo condannato da Nietzsche come l'essere più spregevole deve potersi riscontrare anche in altri luoghi e in altri tempi e quindi deve avere caratteristiche comuni a tutte le società della terra. Chi è costui? È l'uomo medio, anzi mediocre, l'uomo che anela ad una misera felicità, l'uomo che rifiuta il dolore e il piacere se questo comporta dei rischi, e si accontenta di «una vogliuzza per il giorno e una vogliuzza per la notte: salva restando la salute.»
L'ultimo uomo niciano, prototipo della mediocrità indubbiamente più evidentemente incarnata dall'individuo moderno, appiattito, massificato, meccanizzato e tecnologizzato,  è l'idealtipo più caratteristico e riuscito di un pensiero che ha progressivamente abolito le caratteristiche più umane, che comportano rischio, e sofferenza,  e salto nel buio, e morte, ma anche gioia, entusiasmo, esaltazione, fervore; un pensiero che generando ogni sorta di artifizi tecnici per tentare di placare nell'uomo la paura del dolore e della morte l'ha invece aumentata a tal punto che nessuno vuol rischiare più nulla, e si vive una vita meschina specchiandosi talvolta nella meschinità delle vite altrui, ricavandone magre consolazioni. È l'ideale moderno, liberale e marxista insieme, dell'umanità ridotta ad un indistinto "ceto medio" (che sarebbe meglio definire "ceto mediocre"), senza immaginazione, senza preoccupazioni, senza creatività, senza rischi, con esigenze prevedibili, controllabili e manipolabili: l'umanità di color che visser sanza 'nfamia e sanza lodo disprezzata da Dante nel terzo canto dell'Inferno (tanto che Virgilio non vuole nemmeno prenderli in considerazione: "non ragioniam di lor, ma guarda e passa"), evocata e preconizzata da Huxley ne Il mondo nuovo, prodotto di ideologie che riducono l'individuo ad una ameba nella palude del non-sense. L'ultimo uomo è colui che, rammentando la famosa parabola evangelica, ha ricevuto un misero talento, ma anziché assumersi il rischio di farlo fruttare l'ha sotterrato, e la vita gli ha tolto anche quello, gettando l'uomo ove sarà pianto e stridore di denti. Se dunque l'ultimo uomo viene disprezzato ovunque e in ogni tempo bisogna notare che, al contrario, la modernità l'ha idealizzato al punto che, come nel prologo dello Zarathustra coloro a cui si rivolge il profeta lo pregano di dargli l'ultimo uomo e di tenersi il suo superuomo, la grande maggioranza dell'umanità moderna anela a diventarlo, come ben esemplificato dalla canzoncina tanto popolare negli anni '30 intitolata "mille lire al mese", accontentandosi delle "briciole" cadute dalla tavola di "coloro che hanno".
Se è indubbiamente vero quel che dice paul, non è a mio avviso direttamente connesso con il concetto di ultimo uomo, perché se è corretto affermare che ogni uomo dell'oggi ha una propria verità, è necessario dire innanzitutto che questa non è certamente parto della sua mente (chè l'uomo moderno, anche e forse soprattutto fra gli intellettuali, non è più "creatore di valori") ma allo stesso modo che dal punto di vista materialistico accennato prima si accontenta di "briciole" intellettuali utili a creare una struttura culturale che possa essere soddisfacente per permettergli di giudicare il mondo e che lui chiamerà "verità", ma anche questa ha, a tutti gli effetti, le caratteristiche della più assoluta mediocrità. L'ultimo uomo in definitiva non è l'individualista e il relativista moderno tout court, ma colui che abbassa e rende meschini tutti i valori poiché non ha le caratteristiche caratteriali non solo di creare valori, ma nemmeno di imporli e difenderli (con tutti i rischi che ciò comporta).
Per quanto concerne l'eterno ritorno questo non può certo caratterizzare la ciclicità della storia, ma essendo questa idea comune a tutte le società tradizionali il tempo ciclico di fatto annulla la storia, che ritornando ciclicamente su se stessa non può avere, come ritiene l'idea moderna, una direzione e un fine ultimo.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Elektra

L'accettazione dell'eterno ritorno, se non erro, è ciò che distingue il super uomo dall'ultimo uomo, in quanto il morso del pastore al serpente rappresenta la sua scelta di seguire lo spirito dionisiaco accettando le conseguenze e responsabilità che comporta la libertà e la sua volontà. Lo spirito dionisiaco in sé rappresenta un concetto di tempo fatto di attimi immanenti, credo, e per questo il collegamento dell'ultimo uomo con ciclicità della Storia anche se credo di banalizzare, così facendo, un argomento più complesso considerando la Storia un mero ciclo, figlia dell'uomo che si ripete uguale a sé stesso.

paul11

Citazione di: donquixote il 07 Maggio 2017, 14:22:20 PM


Bisogna considerare che i concetti espressi da Nietzsche sono filosofici e non sociologici, Nietzsche non era Max Weber, e quindi ciò che esprime (soprattutto nello Zarathustra) deve potersi applicare ugualmente in ogni luogo e in ogni tempo e non è una mera "fotografia" della società che si trova davanti. Precisato ciò l'ultimo uomo condannato da Nietzsche come l'essere più spregevole deve potersi riscontrare anche in altri luoghi e in altri tempi e quindi deve avere caratteristiche comuni a tutte le società della terra. Chi è costui? È l'uomo medio, anzi mediocre, l'uomo che anela ad una misera felicità, l'uomo che rifiuta il dolore e il piacere se questo comporta dei rischi, e si accontenta di «una vogliuzza per il giorno e una vogliuzza per la notte: salva restando la salute.»
L'ultimo uomo niciano, prototipo della mediocrità indubbiamente più evidentemente incarnata dall'individuo moderno, appiattito, massificato, meccanizzato e tecnologizzato,  è l'idealtipo più caratteristico e riuscito di un pensiero che ha progressivamente abolito le caratteristiche più umane, che comportano rischio, e sofferenza,  e salto nel buio, e morte, ma anche gioia, entusiasmo, esaltazione, fervore; un pensiero che generando ogni sorta di artifizi tecnici per tentare di placare nell'uomo la paura del dolore e della morte l'ha invece aumentata a tal punto che nessuno vuol rischiare più nulla, e si vive una vita meschina specchiandosi talvolta nella meschinità delle vite altrui, ricavandone magre consolazioni. È l'ideale moderno, liberale e marxista insieme, dell'umanità ridotta ad un indistinto "ceto medio" (che sarebbe meglio definire "ceto mediocre"), senza immaginazione, senza preoccupazioni, senza creatività, senza rischi, con esigenze prevedibili, controllabili e manipolabili: l'umanità di color che visser sanza 'nfamia e sanza lodo disprezzata da Dante nel terzo canto dell'Inferno (tanto che Virgilio non vuole nemmeno prenderli in considerazione: "non ragioniam di lor, ma guarda e passa"), evocata e preconizzata da Huxley ne Il mondo nuovo, prodotto di ideologie che riducono l'individuo ad una ameba nella palude del non-sense. L'ultimo uomo è colui che, rammentando la famosa parabola evangelica, ha ricevuto un misero talento, ma anziché assumersi il rischio di farlo fruttare l'ha sotterrato, e la vita gli ha tolto anche quello, gettando l'uomo ove sarà pianto e stridore di denti. Se dunque l'ultimo uomo viene disprezzato ovunque e in ogni tempo bisogna notare che, al contrario, la modernità l'ha idealizzato al punto che, come nel prologo dello Zarathustra coloro a cui si rivolge il profeta lo pregano di dargli l'ultimo uomo e di tenersi il suo superuomo, la grande maggioranza dell'umanità moderna anela a diventarlo, come ben esemplificato dalla canzoncina tanto popolare negli anni '30 intitolata "mille lire al mese", accontentandosi delle "briciole" cadute dalla tavola di "coloro che hanno".
Se è indubbiamente vero quel che dice paul, non è a mio avviso direttamente connesso con il concetto di ultimo uomo, perché se è corretto affermare che ogni uomo dell'oggi ha una propria verità, è necessario dire innanzitutto che questa non è certamente parto della sua mente (chè l'uomo moderno, anche e forse soprattutto fra gli intellettuali, non è più "creatore di valori") ma allo stesso modo che dal punto di vista materialistico accennato prima si accontenta di "briciole" intellettuali utili a creare una struttura culturale che possa essere soddisfacente per permettergli di giudicare il mondo e che lui chiamerà "verità", ma anche questa ha, a tutti gli effetti, le caratteristiche della più assoluta mediocrità. L'ultimo uomo in definitiva non è l'individualista e il relativista moderno tout court, ma colui che abbassa e rende meschini tutti i valori poiché non ha le caratteristiche caratteriali non solo di creare valori, ma nemmeno di imporli e difenderli (con tutti i rischi che ciò comporta).
Per quanto concerne l'eterno ritorno questo non può certo caratterizzare la ciclicità della storia, ma essendo questa idea comune a tutte le società tradizionali il tempo ciclico di fatto annulla la storia, che ritornando ciclicamente su se stessa non può avere, come ritiene l'idea moderna, una direzione e un fine ultimo.
Dipende da Elektra,
se Nietzsche è un testimone fra i tanti  del pensiero culturale oppure se è figura assolutamente centrale che vuole Elektra inserire nella tesina.
L'ultimo uomo di cui ho postato non è quello di Nietzsche, ma semplicemente il prodotto storico, a mio modesto parere.
Nietzsche ha un tipo di analisi  va be fino ad un certo punto, , perchè è totalmente al di fuori dalle regole strutturali economiche che non possono essere eluse nella post modernità., ma nemmeno nel suo tempo.

Benedetto Croce  nel trattato dell'estetica scrive  che la teoretica è divisa fra conoscenza intuitiva alla base e conoscenza razionale poi; la pratica è nella base l'economica e poi la morale.
L'errore di Nietzsche è incentrare la morale senza tener conto dei rapporti economici
Ad esempio, un amorevole e caritatevole fratellanza ,espressioni tipicamente morali,  che ha alla base una divisione strutturale in classi e ceti è pura ipocrisia morale. Nietzsche togliendo l'ipocrisia morale  ripone nella regola della natura costruita su gerarchie una sua idea forte di umanità, che può essere o meno condivisa ,ma che ha indubbiamente la su forza nel togliere la valenza dell'ipocrisia alla morale, per cui o l'amore e carità sono vere oppure false. il tiranno è forte e pe rlui è giusto che imponga l asua forza a prescindere dalle morali.

Ora se applico alla storia il pensiero di Nietzsche toglierò sicuramente  i veli all'ipocrisia morale ,rendendo finalmente chiari i rapporti economici e di potere. E allora, sempre non in chiave di Nietzsche:le guerre non si fanno per morali ,ma per potere e denaro.
Questo è quello che penso io, non Nietzsche.

green demetr

Dipende poi caro Elektra da cosa c'è scritto sul manuale di filosofia.
Dovresti darci i riferimenti. Di Nietzche (purtroppo) vi sono centinaia di interpretazioni.

E mi sa che quello conta nella tesina finale. :'(

Invece se mantieni il discorso su un carattere generale dimostri una intelligenza che (a mio parere) va oltre la media dei tuoi coetanei. Questo è sicuramente positivo.

Ripeto siccome è una cosa che ritrovi anche all'università, più che alla tua opinione il riferimento va ai testi che hai fatto durante l'atto.
Si tratta di trovare una via di mezzo, tra il giusto riportare quello che dice il testo, e Partendo da quello Provare a imbastire un discorso più complesso e attuale.

Se poi sia giusto quello che dici, avrei parecchio da ridire, ma da un giovane mi sembra già TANTA TANTISSIMA ROBA. (come dice Paul siamo nella direzione giusta!)

Complimenti e vieni a dira la tua ogni tanto sul forum! (e ricordami che sei giovane, tendo a essere crudele  ::))
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Elektra

Citazione di: green demetr il 08 Maggio 2017, 15:35:46 PM
Dipende poi caro Elektra da cosa c'è scritto sul manuale di filosofia.
Dovresti darci i riferimenti. Di Nietzche (purtroppo) vi sono centinaia di interpretazioni.

E mi sa che quello conta nella tesina finale. :'(

Invece se mantieni il discorso su un carattere generale dimostri una intelligenza che (a mio parere) va oltre la media dei tuoi coetanei. Questo è sicuramente positivo.

Ripeto siccome è una cosa che ritrovi anche all'università, più che alla tua opinione il riferimento va ai testi che hai fatto durante l'atto.
Si tratta di trovare una via di mezzo, tra il giusto riportare quello che dice il testo, e Partendo da quello Provare a imbastire un discorso più complesso e attuale.

Se poi sia giusto quello che dici, avrei parecchio da ridire, ma da un giovane mi sembra già TANTA TANTISSIMA ROBA. (come dice Paul siamo nella direzione giusta!)

Complimenti e vieni a dira la tua ogni tanto sul forum! (e ricordami che sei giovane, tendo a essere crudele  ::))


Giovanissima! Espliciterò l'anno di nascita quando scriverò qualcosa  ;D
Su quello che ho detto ho già tantissimo da ridire anch'io, penso che il bello sia proprio quello. Ti ringrazio per la bontà e i complimenti, sia la tua che quella degli altri.
Vi posto sempre qui, più avanti, il saggio per la tesina finito, dove ci sarà sicuramente anche gli spunti che mi avete dato e do il mio consenso esplicito per critiche, prese in giro e crudeltà!!!
Vi ringrazio per l'accoglienza  ;)

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