Chi ha rubato il panettone?

Aperto da Eutidemo, 10 Novembre 2021, 13:54:52 PM

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Eutidemo

Il seguente brevissimo aneddoto personale, che avevo apposto come corollario al mio post "Il misterioso caso irrisolto di Antonella Falcidia" (di cui al sottostante LINK), ho ritenuto trasferirlo anche qui, trattandosi di una  esperienza personale.
Per capire il nesso, però, occorre leggere anche il post al seguente LINK.
https://www.riflessioni.it/logos/storia/il-misterioso-caso-irrisolto-di-antonella-falcidia/
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Nel dicembre 1971, trovandomi con alcuni amici in montagna, al Terminillo, decidemmo di divertirci con una "indagine" ed un "processo simulato"; come eravamo soliti fare spesso, per passare il tempo.
Per cui gettammo, da lontano, un panettone natalizio in mezzo ad una radura isolata e innevata, non troppo lontana dall'albergo; chi avesse deciso di giocare il ruolo del ladro,  avrebbe dovuto rubarlo durante la notte, e, il giorno dopo, ci sarebbero state le indagini e il processo per scoprire chi era stato.
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Il giorno successivo, come previsto, il panettone era ovviamente sparito, e, nella neve vergine, trovammo le impronte degli  "scarponi da sci" del ladro; su alcune di esse, risultava abbastanza chiaramente "stampata" la marca di quelli miei.
Inoltre, nello stanzino esterno della "hall" dove venivano depositati gli "scarponi da sci" (con i quali ai piedi era vietato entrare all'interno dell'albergo), i miei risultavano gli unici ancora bagnati e sporchi di fango e di neve; per cui il "pubblico ministero" mi incolpò seduta stante del misfatto.
Durante il "processo", però, sostenendo che chiunque altro avesse avuto i piedi della mia stessa grandezza (o più piccoli) avrebbe potuto benissimo indossare i miei scarponi per compiere il "misfatto", per poi far ricadere la colpa su di me, pretesi una "ricostruzione del delitto" sulla scena del crimine.
Eseguendola, si vide subito che le impronte lasciate sulla neve durante la notte, erano molto meno profonde di quelle da me lasciate durante la ricostruzione; per cui era evidente che qualcun altro aveva usato i miei scarponi.
I sospetti caddero subito sul più "ciccione" del gruppo; il quale, tra l'altro, considerata la "panza", aveva senz'altro un movente più convincente del mio (che pesavo appena 60 chilogrammi scarsi).
Ed infatti, camminando nella neve con i miei scarponi indosso, lasciò delle impronte profonde più o meno come quelle del ladro notturno; per cui fu condannato e incriminato lui.
Però si trattò di un errore giudiziario!
Ed infatti, ero stato io a commettere il furto, portando sulle spalle il mio zaino appesantito con almeno 30 kilogrammi di pietre di selce.
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Invertendo il famoso brocardo, cioè:
"Accusatio non petita, excusatio manifesta"!
:D
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