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Cambiare prospettiva.

Aperto da iano, 15 Gennaio 2022, 17:06:55 PM

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iano

Cambiare prospettiva, volutamente o per caso, al minimo ci fa' vedere meglio ciò  che già' vedevamo, o diversamente ci fa' nascere dubbi su cio' che credevamo di vedere.
Così in occasione del mio primo volo aereo sul Tirreno, ho visto ciò che già sapevo, ma che non perciò mi aspettavo, che le onde sono ferme , e così il mare mi è apparso come una superficie corrugata, un po' come la pelle di un elefante.
Perché non me lo aspettavo?
In effetti quando pensiamo a un onda non pensiamo a cosa ferma, ma che si muove.
Ma ciò che percepiamo come movimento di un onda è solo lo scemare dell'effetto per la causa che l'ha generata, come quando lanciamo una pietra in uno stagno.
Confondiamo cioè un onda con la sua agonia.
Nel mare però, quando non mosso da tempesta, si raggiunge un equilibrio stabile, che non equivale necessariamente a mare piatto, quando le stesse cause continuano ad agire, compensando ciò che va' a scemare.
Così che,  vedere le onde ferme mi ha sorpreso.


In sostanza questa mia esperienza mi ha evidenziato ciò che già sapevo, ma che non perciò normalmente considero, di modo che la realtà, quando osservata da diversa prospettiva mi ha sorpreso.
Quale movimento fanno davvero le onde io lo sapevo.
È il movimento delle molecole d'acqua in su e in giù, ma senza traslare, e questo movimento non si può  vedere ne' posti in riva a uno stagno ne' dal finestrino di un aereo.


La riflessione che provo a trarre da questa esperienza è che nella vita di tutti i giorni il nostro senso di realtà si mostra abbastanza flessibile, di modo che a volte possiamo porre allo stesso tempo come vere cose fra loro in contraddizione.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#1
Così mi viene da pensare che le nostre teorie , fisiche o meno, e più o meno a noi note, in base alle quali agiamo, possano ben funzionare seppur contraddittorie, finché il caso , o l'esperimento cercato, non ne  evidenziano le contraddizioni, al punto che mi viene il dubbio se possano mai esistere teorie non contraddittorie, e se invece la contraddizione non sia nella loro natura, e che sempre si troverà quando là si va' a cercare.
Come dire che ce la caviamo bene anche senza bisogno di conoscere perfettamente la verità, e perfino se questa proprio non esistesse.
Così è come se in riva a uno stagno io vedessi che due masse si attraggono per gravità, mentre osservando la stessa scena da un aereo vedessi che semplicemente ogni massa percorre la sua strada.
In riva allo stagno c'è Newton, e Einstein guarda la scena dal finestrino di un aereo.
Qual'e' la verità? Secondo me nessuna delle due. Ogni teoria semplicemente funziona bene dalla prospettiva a partire dalla quale la si è costruita.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''