Per non esser vittime dei nuovi guru, a curarsi i disagi in clinica... ma Dio?

Aperto da PhyroSphera, 04 Aprile 2025, 00:12:50 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

PhyroSphera

Il titolo di un fortunato libro di Karl Popper Cattiva maestra televisione si addice a introdurre la questione.

Un delitto familiare assolutamente macabro e inquietante, il colpevole che dice di aver ucciso per liberare dai dèmoni.
Il caso finisce alla Rai alla rubrica Protestantesimo (si veda al link alla fine del testo), evidentemente altra cosa dalla omonima rivista, dato che nel programma tivù si finisce con l'accusare le sètte mentre la dottrina evangelica le riabilita.
Un quadro psicologico definisce il protagonismo di troppo dei 'pastori autoproclamati', un quadro psicoanalitico attribuisce al disagio il delitto illudendosi che basti portare le vittime di quelle autoproclamazioni dentro una sfera clinica. Parallelamente un esercizio di avvocatura crede d'individuare l'antidoto nella configurazione democratica delle chiese della Riforma. Nel mezzo un'intervistato dal mondo pentecostale dava esempio di moderazione insinuando un dubbio: non tutti quelli che si autoproclamano sono da rifiutare. Altro intervistato offriva però un esempio di integralismo sociale inconsapevole della molteplicità dei contenuti della Rivelazione, sostenendo: i carismi solitari sono per servire gli altri. Questo altro quadro è sociologico ma il suo espositore non faceva compiuta sociologia. Secondo tale piano tutto è interrelazione paritaria... Nondimeno la prospettiva psicologica si rifaceva viva: non è la singolarità il problema ma le scelte a fronte delle capacità singolari. Questa analisi però era, come detto, assieme a uno sviamento che attribuiva alla patologia l'accadere della violenza. Sbagliatissimo! Le circostanze delle violenze non sono mai nel pathos stesso e non sono gli studi sulla psiche a poter e dover discettare di tali circostanze.
Oltre la relatività sociale, in aggiunta alla individuazione psicologica, sarebbe stato opportuno uno studio interreligioso a completare i quadri!

La presenza del dèmone informa sul lato oscuro e distruttivo della natura, cui far fronte dando credito alle divinità, per trovare il proprio destino. Un cammino di virtù in cui consiste un fondamentale vissuto del paganesimo. La vicenda però è di tutti. Il cristiano vive la necessità di accogliere la destinazione offerta da Dio per far fronte ad imprevisti oltre nostre forze; e a volte è necessario questo altrimenti il confronto col dèmone non potrebbe mai riuscire. Episodicamente si potrebbe risolvere tutto ateisticamente con un esorcismo, mancando tante insidie. L'autore dell'omicidio rifiutava di considerare adeguatamente la natura; invece di accettare la prova e di darsi alla virtù, identificava il dèmone con un male irresistibile; invece di notare che un esorcismo non sarebbe mai bastato e porsi solo di fronte a Dio, pensava di fare da solo e non gli bastava scongiurare. Non mettendosi in condizioni di capire come trovare un destino familiare in una circostanza oltre le normali intuizioni, trovava soluzione nel portare via dal mondo sua moglie e due suoi figli.

Lo psicoanalista lacaniano, esperto di alterità che potrebbero esser tutto, dio o dèmone (come saggiamente avvertì Jung), non restava umile, instradato dalla psicologa fiduciosa che il proprio discorso avrebbe dischiuso tutto il necessario si illudeva sul potere terapeutico, nel pregiudizio troppo grave che vi sia un nesso tra follia e violenza criminale o criminosa... Ma fare i conti con proprie impotenze e poteri negativi sovrastanti non è da iniziarsi arbitrariamente e neanche - avvertendo il peggio - con la cura clinica del disagio. Si tratta di non distogliere lo sguardo dall'aut aut che ci si pone innanzi, trovando la ragione poi ma non quella scientifica, saltando assurdamente nel buio che si rivela la luce superiore di Dio.
Una testimonianza, anch'essa nel mezzo, raccontava: nessun esorcismo nelle nostre chiese, in tali casi si chiama chi aiuta effettivamente - per esempio un medico! Eppure neanche così funziona. L'autore del delitto vedeva nel dèmone il male stesso; chiamare un medico significa vedere nel disagio una malattia e anche questo è odio verso la natura!

In questi labirinti una notazione può essere di aiuto. Alla fine del suo Tractatus logico-philosophicus L. Wittgenstein additava la necessità del tacere a fronte dell'inesprimibile e al cospetto de il Mistico. Il positivismo sostituiva questo con una Incognita trasformando le affermazioni del trattato in espressioni razionaliste. Di questo passo: dire Dio non significa nulla, è solo come un gioco che aiuterebbe a vivere; le indicazioni di assoluta ulteriorità non avrebbero senso; l'alterità è una qualunque, sempre, non una qualsiasi, non quella del credente in Dio.
La psicoanalisi che studia il linguaggio vive di espressioni e non si cura del valore delle affermazioni. Si deve riflettere e meditare sul superamento delle suggestioni con semplici scongiuri, sulla via del proprio destino tra le vuote oscurità e la luminosità divina, sulla destinazione data da Dio stesso.
Il non-teista tradurrà il tutto secondo termini di coincidenze, assoluti e Assoluto, ma la sostanza non cambia.
il problema in questione non si risolve mettendo i disagiati in una grande clinica né attribuendo la colpa del fattaccio al settarismo.

Quel che dava senso al programma: alcune espressioni terrorizzate della presentatrice-intervistatrice.

Link:
https://www.raiplay.it/video/2025/03/Protestantesimo---Il-lato-oscuro-della-Fede---30032025-8ccbb680-97ff-45fd-86c9-0c1e94a0bb40.html


MAURO PASTORE

PhyroSphera

Si badi che io non ho fatto un riassunto del programma tivù citato. Ho posto in evidenza degli elementi importanti secondo una sintesi.

MAURO PASTORE

PhyroSphera

Per evitare interpretazioni inutili quanto fuorvianti da parte del lettore, accludo link contenente un riferimento che illustra de l'arroganza o hybris quale tratto fondamentale della nostra mente:

https://www.riflessioni.it/logos/riflessioni-sull'arte/l-innocenza-nella-lingua-nella-poesia-nel-pensiero-nella-storia/msg92924/#msg92924

Utile anche il pensiero successivo (potrebbe esserlo l'intera discussione di cui è parte, perché l'estetica non è mero apparire ma mezzo di conoscenza dell'universo):

https://www.riflessioni.it/logos/riflessioni-sull'arte/l-innocenza-nella-lingua-nella-poesia-nel-pensiero-nella-storia/msg96581/#msg96581

C'è una relazione, tra il sogno di risolvere i casi di tragica violenza con l'utilizzo della terapia o peggio della medicina e il rifiuto, presente negli ambienti sanitari, di riconoscere l'innocuità dell'aggressività insita nella natura umana. I delitti peggiori accadono da chi la teme! Sebbene la ricerca psicologica abbia mostrato a vari livelli che l'aggressività mentale sia del tutto necessaria per noi umani (certo non siamo angeli e neanche bestie, pur partecipando di altezze e bassezze psichiche e psicologiche), permane un tentativo sanitario di troppo. La psicoanalisi lacaniana - restiamo alla materia di questa discussione - da motivo di liberazione può diventare, se assunta al rovescio, occasione per chiudere la simbolizzazione spontanea della nostra psiche entro i segni che non sempre l'accompagnano, irreggimentando il pensiero e le emozioni in codici civili che vengono fatti sembrare naturale armonia tra léggi politiche e regole mentali. In realtà così facendo si favorisce una civilizzazione che non è di tutti - appartiene al mondo del giudaismo soltanto - e che peraltro non va e non può essere proposta e ancor meno favorita da tale confusione. C'è insomma qualcosa di etnofobico, a livello anche religioso, nel fare da balia alla natura umana sperando così di porre fine agli abusi della violenza. Questa balia finisce con concentrare il proprio asfissiante controllo verso il mondo greco e i mondi ad esso vicini. Per grecità non si intenda solo quella ellenica né si confonda il panellenismo col più vasto cosmopolitismo greco.


MAURO PASTORE


PhyroSphera

Citazione di: PhyroSphera il 04 Aprile 2025, 00:12:50 AMMa fare i conti con proprie impotenze e poteri negativi sovrastanti non è da iniziarsi arbitrariamente e neanche - avvertendo il peggio - con la cura clinica del disagio. Si tratta di non distogliere lo sguardo dall'aut aut che ci si pone innanzi, trovando la ragione poi ma non quella scientifica, saltando assurdamente nel buio che si rivela la luce superiore di Dio.
Lo stesso psicoanalista citava - a me pare con terribile imbarazzo, sicuramente invano - Kierkegaard, che questo aut aut lo aveva portato al centro dell'attenzione dei filosofi e della cultura religiosa.


Citazione di: PhyroSphera il 04 Aprile 2025, 00:12:50 AMil problema in questione non si risolve mettendo i disagiati in una grande clinica né attribuendo la colpa del fattaccio al settarismo.

Qui su mancavo lettera grande. Mi è necessario precisarlo nonostante si possa ricostruire immediatamente il testo corretto e nel leggerlo, comunque, tutto resta lo stesso; mi è necessario perché la denuncia che il mio messaggio contiene è invisa a chi abusa di atti mancati ed errori per ottenere una ragione che non ha. Basta questo, il non aver avuto tempo sufficiente per una più attenta revisione, una maiuscola mancante a inizio frase, perché qualcuno sentendo parole forti che coinvolgono il mondo sanitario s'inganna di trovare in uno sbaglio un intoppo mentale e finanche un difetto al fisico dello scrivente, desiderando di fargli un "check" ad ogni costo. Quando l'ingiusta rabbia guida l'azione e assieme a pregiudizi reiterati, si ha a che fare con ossessi, se ci sono proprio prevenzioni con forsennati. Purtroppo, come già spiegato in una discussione sulla psicoanalisi su questo stesso forum, il mito costruito sugli scritti di S. Freud, che sono a carattere neurologico e solo in una dimensione psicoanalitica non con una vera e propria psicoanalisi, contribuisce a dare la caccia in camice bianco a errori e persone che sbagliano o sembrano sbagliare. Anche inciampando si possono fare grandi imprese e l'azione altrui non si giudica con metri inesistenti. Chi pretende inerzia per paura di ossessi e forsennati dovrebbe occuparsi di altro, dell'ingiusto credito di cui costoro si fanno vanto. (Freud aveva assunto la semplice dimensione psicoanalitica interdisciplinarmente dagli psichiatri che già la praticavano nelle proprie diagnosi.)

Spero in una buona discussione.


MAURO PASTORE

Discussioni simili (5)