La rotta del marxismo alle elezioni americane di Trump

Aperto da PhyroSphera, 21 Gennaio 2025, 10:30:54 AM

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Jacopus

Mi hai letto nel pensiero Inverno. Penso al trumpismo esattamente come ad una forma di tossicodipendenza.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

#46
Citazione di: Jacopus il 25 Gennaio 2025, 16:36:38 PMProva a leggere Nuto Revelli, o i resoconti dei Gap di G. Pesce o G. Bocca. La festa dei fauni non c'entra niente, quando rischi la pelle, quando sai che non c'è più niente da fare ma per salvare i tuoi compagni li copri e ti fai catturare e successivamente torturare. Restiamo con i piedi per terra, please.

La festa dei fauni e' un simbolo, da me innalzato contro, la retorica resistenziale e sacrificale piu' che banalotta con cui, e in, cui, alcuni utenti, Visechi, Inverno, e ora anche tu Jacopus, (complimenti) vi state crogiolando da una decina di post.

Retorica che per altro, adesso apprendo, da te, presume, con improvvida e antistorica saccenza, che a fare una guerra (mondiale) sotto bandiera sabauda, repubblichina o nazifascista si rischi la pelle, e il freddo, e il cannibalismo, e le torture qualora si cada in mano nemica, di meno; di meno, naturalmente, rispetto, natutalmente, ai "gloriosi" partigiani.

Guai, anzi, anatema, se qualcuno qui vi fa notare che, da punto di vista prettamente "sacrificale", cioe' del sacrificio del singolo a trame politiche piu' grandi di lui, un (morto) partigiano e' uguale identico a un (morto) soldato del regio esercito, o anche, addirittura, a un fascista.

Guai, se qualcuno fa notare questo a tutta la benvestita italica gente per bene, formalmente, e ancora per poco, "antifascista".

I partigiani non hanno, e non detengono il primato del sacrificio. Non credo proprio, sia questo il punto, e nemmeno che essi, se potessero ancora lucidamente parlare, un tale... cosi' poco invidiabile... primato vorrebbero detenere.

Staccate pure da questo muro virtuale il nuovo "crocifisso due punto zero", il "crocifisso partigiano" che ci avete voluto appiccicare con tutta 'sta retorica partigiana fuori tempo massimo, e accendete il cervello.

La differenza, tra i partigiani e gli altri, non e' sacrificale, e non e', tantomeno,  giacente sul piano dei benefici e o dei rischi, e' politica. La differenza, e' politica.

Dovendo in un modo o nell'altro rischiare di morire, essendo comunque colto nel pieno del furoreggiare di un, terribile, e che non risparmia nessuno, guerra, il partigiano rischia di morire dalla parte giusta della storia e della barricata, per i suoi reali interessi sociali e di individuo e il suo unico reale possibile futuro... e naturalmente contro la disumanita' in generale della guerra, di ogni guerra, e in particolare contro la disumanita' dei fascisti come soggetto politico che, in nome di una molto piu' immacolata e imperturbabile borghesia, la guerra, la fanno, e sono, "gurdacaso", da essa tollerati proprio perche', e nella misura in cui, la iniziano, la portano avanti e la fanno.

E quindi, la festa e' nel cuore, la condizione partigiana e' antisacrificale.

Perche', l'uomo che si fa' macellare per interessi e priorita' proprie, con questo semplice atto rifiuta, di per cio' stesso, di farsi macellare per interessi e priorita' non proprie.

Rifiuta l'alterita' , appunto di una certa  "trascendenza" a cui quelli come voi, oggi, come ieri, vogliono consegnare, di fatto per neutralizzarla, la vicenda partigiana con tutto il suo portato di emozione e di memoria.

E invece, il presente ci insegna che non c'e' (proprio) nessuna trascendenza: ci sono quelli a cui una guerra (mondiale) fa comodo, e quindi secondo ragione, e a prescindere dalle posizioni personali hanno motivo di volerla, e quelli, la stragrande maggioranza in realta', a cui la stessa guerra mondiale non fa comodo, e non hanno, secondo ragione e a prescidere da gusti e vissuti, motivo di volerla. L'attimo presente, che fu dei partigiani, e' ancora attuale.

E questo, e' (l'unico) motivo, per quanto mi riguarda, di gloria eterna ai partigiani.

Il resto, il resto della retorica sacrificale e supereroistica, dico, dura, nel tempo, quanto il rutto ecumenico dell'italietta delle banane presuntamente antifascista costituita dal dopoguerra in poi finche' non arriva, vivaddio, il papi, Berlusconi, a distrarla con altre priorita'. E menomale.

Il sacrificio, e' la dimensione retorica e pratica della morte. E nella morte, noialtri uomini siamo tutti uguali. Rossi, neri, imboscati, apolitici, e perfino, per quanto mi dolga ammetterlo, pidduisti e democristiani. E' nella vita, cioe' nella possibilita' di una scelta e di una dinamica antisacrificale, semmai, che non siamo manco per niente, e problematicamente, uguali.

‐------------------------------------

"Noi vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo: "A coloro che hanno dato la vita per la patria", che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori.
I monumenti, ai disertori, rappresenteranno anche i caduto in guerra, perche' ognono di loro e' morto maledicendo la guerra, e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza, nasce dalla diserzione"

(Partigiano antifascista, Venezia, 1943).




Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Visechi

Citazione di: niko il 25 Gennaio 2025, 19:26:22 PMLa festa dei fauni e' un simbolo, da me innalzato contro, la retorica resistenziale e sacrificale piu' che banalotta con cui, e in, cui, alcuni utenti, Visechi, Inverno, e ora anche tu Jacopus, (complimenti) vi state crogiolando da una decina di post.

Retorica che per altro, adesso apprendo, da te, presume, con improvvida e antistorica saccenza, che a fare una guerra (mondiale) sotto bandiera sabauda, repubblichina o nazifascista si rischi la pelle, e il freddo, e il cannibalismo, e le torture qualora si cada in mano nemica, di meno; di meno, naturalmente, rispetto, natutalmente, ai "gloriosi" partigiani.

Guai, anzi, anatema, se qualcuno qui vi fa notare che, da punto di vista prettamente "sacrificale", cioe' del sacrificio del singolo a trame politiche piu' grandi di lui, un (morto) partigiano e' uguale identico a un (morto) soldato del regio esercito, o anche, addirittura, a un fascista.

Guai, se qualcuno fa notare questo a tutta la benvestita italica gente per bene, formalmente, e ancora per poco, "antifascista".

I partigiani non hanno, e non detengono il primato del sacrificio. Non credo proprio, sia questo il punto, e nemmeno che essi, se potessero ancora lucidamente parlare, un tale... cosi' poco invidiabile... primato vorrebbero detenere.

Staccate pure da questo muro virtuale il nuovo "crocifisso due punto zero", il "crocifisso partigiano" che ci avete voluto appiccicare con tutta 'sta retorica partigiana fuori tempo massimo, e accendete il cervello.

La differenza, tra i partigiani e gli altri, non e' sacrificale, e non e', tantomeno,  giacente sul piano dei benefici e o dei rischi, e' politica. La differenza, e' politica.

Dovendo in un modo o nell'altro rischiare di morire, essendo comunque colto nel pieno del furoreggiare di un, terribile, e che non risparmia nessuno, guerra, il partigiano rischia di morire dalla parte giusta della storia e della barricata, per i suoi reali interessi sociali e di individuo e il suo unico reale possibile futuro... e naturalmente contro la disumanita' in generale della guerra, di ogni guerra, e in particolare contro la disumanita' dei fascisti come soggetto politico che, in nome di una molto piu' immacolata e imperturbabile borghesia, la guerra, la fanno, e sono, "gurdacaso", da essa tollerati proprio perche', e nella misura in cui, la iniziano, la portano avanti e la fanno.

E quindi, la festa e' nel cuore, la condizione partigiana e' antisacrificale.

Perche', l'uomo che si fa' macellare per interessi e priorita' proprie, con questo semplice atto rifiuta, di per cio' stesso, di farsi macellare per interessi e priorita' non proprie.

Rifiuta l'alterita' , appunto di una certa  "trascendenza" a cui quelli come voi, oggi, come ieri, vogliono consegnare, di fatto per neutralizzarla, la vicenda partigiana con tutto il suo portato di emozione e di memoria.

E invece, il presente ci insegna che non c'e' (proprio) nessuna trascendenza: ci sono quelli a cui una guerra (mondiale) fa comodo, e quindi secondo ragione, e a prescindere dalle posizioni personali hanno motivo di volerla, e quelli, la stragrande maggioranza in realta', a cui la stessa guerra mondiale non fa comodo, e non hanno, secondo ragione e a prescidere da gusti e vissuti, motivo di volerla. L'attimo presente, che fu dei partigiani, e' ancora attuale.

E questo, e' (l'unico) motivo, per quanto mi riguarda, di gloria eterna ai partigiani.

Il resto, il resto della retorica sacrificale e supereroistica, dico, dura, nel tempo, quanto il rutto ecumenico dell'italietta delle banane presuntamente antifascista costituita dal dopoguerra in poi finche' non arriva, vivaddio, il papi, Berlusconi, a distrarla con altre priorita'. E menomale.

Il sacrificio, e' la dimensione retorica e pratica della morte. E nella morte, noialtri uomini siamo tutti uguali. Rossi, neri, imboscati, apolitici, e perfino, per quanto mi dolga ammetterlo, pidduisti e democristiani. E' nella vita, cioe' nella possibilita' di una scelta e di una dinamica antisacrificale, semmai, che non siamo manco per niente, e problematicamente, uguali.

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"Noi vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo: "A coloro che hanno dato la vita per la patria", che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori.
I monumenti, ai disertori, rappresenteranno anche i caduto in guerra, perche' ognono di loro e' morto maledicendo la guerra, e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza, nasce dalla diserzione"

(Partigiano antifascista, Venezia, 1943).





Confesso che al terzo capoverso ho rinunciato... non sono abituato a leggere la glossolalia e tantomeno sono attrezzato a capirla, men che meno ho tempo e voglia da perdere appresso a concetti strampalati espressi in maniera grossolana che esprimono praticamente nulla.
Insomma, pensieri figli di un ideologismo che fa più male a chi lo esprime di quanto sia in grado di trasmettere un messaggio comprensibile.

niko

Citazione di: Visechi il 25 Gennaio 2025, 19:47:52 PMConfesso che al terzo capoverso ho rinunciato... non sono abituato a leggere la glossolalia e tantomeno sono attrezzato a capirla, men che meno ho tempo e voglia da perdere appresso a concetti strampalati espressi in maniera grossolana che esprimono praticamente nulla.
Insomma, pensieri figli di un ideologismo che fa più male a chi lo esprime di quanto sia in grado di trasmettere un messaggio comprensibile.


Scusa sai, ma il, diciamo così, "disegnino ad uso delle capre", ovverosia la parte sicuramente più semplice, e per inciso non scritta da me, era appunto in fondo, al mio ultimo intervento, capoverso a cui tu, comprensibilmente non sei arrivato...

Non volevo escluderti, giuro, prova a leggere dalla parte finale in poi, almeno capisci quello che c'è da capire pur se naturalmente non sei d'accordo, che sono almeno tre post che battibecchi con me e cerchi la lite, sinceramente, non capisco perché (oppure forse lo capisco, che è peggio).



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Visechi

Citazione di: niko il 25 Gennaio 2025, 20:30:28 PMScusa sai, ma il, diciamo così, "disegnino ad uso delle capre", ovverosia la parte sicuramente più semplice, e per inciso non scritta da me, era appunto in fondo, al mio ultimo intervento, capoverso a cui tu, comprensibilmente non sei arrivato...

Non volevo escluderti, giuro, prova a leggere dalla parte finale in poi, almeno capisci quello che c'è da capire pur se naturalmente non sei d'accordo, che sono almeno tre post che battibecchi con me e cerchi la lite, sinceramente, non capisco perché (oppure forse lo capisco, che è peggio).




No, ma che dici? Ti assicuro, nessuna intenzione da parte mia di battibeccare con te. Non ne comprenderei le ragioni. La vita è troppo breve ed io non ho alcuna intenzione di dedicare più tempo del dovuto al battibecco su argomentazioni espresse in maniera cacofonica e sostanzialmente indecifrabile. Ti assicuro pure di non essermi minimamente sentito escluso. Sono ben attrezzato per confrontarmi anche con pensieri e ragionamenti complessi, purché sensati e che abbiano un qualche significato; viceversa, non mi trastulla neppure un pochino dover leggere o tradurre in italico intelligibile idioma pensieri stenti e mal espressi, per cui, credimi sulla parola, appena m'imbatto in guazzabugli lessicali o caleidoscopici ragionamenti privi di arte ed anche di parte, immediatamente rinuncio a proseguire nella decifrazione dei glifi.
The end!

green demetr

Citazione di: niko il 25 Gennaio 2025, 19:26:22 PMLa festa dei fauni e' un simbolo, da me innalzato contro, la retorica resistenziale e sacrificale piu' che banalotta con cui, e in, cui, alcuni utenti, Visechi, Inverno, e ora anche tu Jacopus, (complimenti) vi state crogiolando da una decina di post.

Retorica che per altro, adesso apprendo, da te, presume, con improvvida e antistorica saccenza, che a fare una guerra (mondiale) sotto bandiera sabauda, repubblichina o nazifascista si rischi la pelle, e il freddo, e il cannibalismo, e le torture qualora si cada in mano nemica, di meno; di meno, naturalmente, rispetto, natutalmente, ai "gloriosi" partigiani.

Guai, anzi, anatema, se qualcuno qui vi fa notare che, da punto di vista prettamente "sacrificale", cioe' del sacrificio del singolo a trame politiche piu' grandi di lui, un (morto) partigiano e' uguale identico a un (morto) soldato del regio esercito, o anche, addirittura, a un fascista.

Guai, se qualcuno fa notare questo a tutta la benvestita italica gente per bene, formalmente, e ancora per poco, "antifascista".

I partigiani non hanno, e non detengono il primato del sacrificio. Non credo proprio, sia questo il punto, e nemmeno che essi, se potessero ancora lucidamente parlare, un tale... cosi' poco invidiabile... primato vorrebbero detenere.

Staccate pure da questo muro virtuale il nuovo "crocifisso due punto zero", il "crocifisso partigiano" che ci avete voluto appiccicare con tutta 'sta retorica partigiana fuori tempo massimo, e accendete il cervello.

La differenza, tra i partigiani e gli altri, non e' sacrificale, e non e', tantomeno,  giacente sul piano dei benefici e o dei rischi, e' politica. La differenza, e' politica.

Dovendo in un modo o nell'altro rischiare di morire, essendo comunque colto nel pieno del furoreggiare di un, terribile, e che non risparmia nessuno, guerra, il partigiano rischia di morire dalla parte giusta della storia e della barricata, per i suoi reali interessi sociali e di individuo e il suo unico reale possibile futuro... e naturalmente contro la disumanita' in generale della guerra, di ogni guerra, e in particolare contro la disumanita' dei fascisti come soggetto politico che, in nome di una molto piu' immacolata e imperturbabile borghesia, la guerra, la fanno, e sono, "gurdacaso", da essa tollerati proprio perche', e nella misura in cui, la iniziano, la portano avanti e la fanno.

E quindi, la festa e' nel cuore, la condizione partigiana e' antisacrificale.

Perche', l'uomo che si fa' macellare per interessi e priorita' proprie, con questo semplice atto rifiuta, di per cio' stesso, di farsi macellare per interessi e priorita' non proprie.

Rifiuta l'alterita' , appunto di una certa  "trascendenza" a cui quelli come voi, oggi, come ieri, vogliono consegnare, di fatto per neutralizzarla, la vicenda partigiana con tutto il suo portato di emozione e di memoria.

E invece, il presente ci insegna che non c'e' (proprio) nessuna trascendenza: ci sono quelli a cui una guerra (mondiale) fa comodo, e quindi secondo ragione, e a prescindere dalle posizioni personali hanno motivo di volerla, e quelli, la stragrande maggioranza in realta', a cui la stessa guerra mondiale non fa comodo, e non hanno, secondo ragione e a prescidere da gusti e vissuti, motivo di volerla. L'attimo presente, che fu dei partigiani, e' ancora attuale.

E questo, e' (l'unico) motivo, per quanto mi riguarda, di gloria eterna ai partigiani.

Il resto, il resto della retorica sacrificale e supereroistica, dico, dura, nel tempo, quanto il rutto ecumenico dell'italietta delle banane presuntamente antifascista costituita dal dopoguerra in poi finche' non arriva, vivaddio, il papi, Berlusconi, a distrarla con altre priorita'. E menomale.

Il sacrificio, e' la dimensione retorica e pratica della morte. E nella morte, noialtri uomini siamo tutti uguali. Rossi, neri, imboscati, apolitici, e perfino, per quanto mi dolga ammetterlo, pidduisti e democristiani. E' nella vita, cioe' nella possibilita' di una scelta e di una dinamica antisacrificale, semmai, che non siamo manco per niente, e problematicamente, uguali.

‐------------------------------------

"Noi vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo: "A coloro che hanno dato la vita per la patria", che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori.
I monumenti, ai disertori, rappresenteranno anche i caduto in guerra, perche' ognono di loro e' morto maledicendo la guerra, e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza, nasce dalla diserzione"

(Partigiano antifascista, Venezia, 1943).





Devo dire che sono incredibilmente d'accordo.
L'uso dell'eroismo presunto per la patria per la collettività, è qualcosa di così finto e ideologico che sa di menzogna e morte, la morte intellettuale, e della vera memoria che solo gli eredi dei partigiani custodiscono, e cioè io.
La mia famiglia è morta per la mia famiglia, non per quei patetici traditori che li consegnarono ai fascisti, gente che si diceva comunista naturalmente.
I figli di quei traditori ancora oggi bussano alla porta nostra (per celebrarli ovviamente, come la repubblica delle banane vuole celebrare Falcone e Borsellino).
Che Dio li maledica loro e l'intero mondo italiota. Popolo dei miei stivali.
Vomito raffermo, menzogna, cancel culture, spazzatura, feccia.
Per loro e mia fortuna, nun me ne fotte proprio. O è troppo duro per le orecchie ammaestrate delle scimmie? Pappagao, pappagao.
Melancholia

niko

Citazione di: Visechi il 25 Gennaio 2025, 14:37:26 PMMa in ogni caso, tu non ti esimi dal gongolarti ozioso sui benefit acquisiti attraverso o per mezzo dei notevoli sacrifici di una generazione che ha saputo creare condizioni sicuramente migliori di quelle in cui vivevano loro... o non ti risulta?

Ah si?
::)
Ma davvero non vuoi battibeccare?


E allora parla chiaro, quali sarebbero i benefici conquistatici dai partigiani, (che poi questi, per te, rappresenterebbero le "generazioni precedenti", nel loro grande "sacrificio", come poi spieghi in seguito) di cui io secondo te, maestrino di sto cazzo, ad oggi godrei immeritatamente, o che io, sempre secondo te, sprecherei incoerentemente?

Benefici materiali? Tv, snack di cibo spazzatura, scarpe nuove, pc?

O forse, oh grande ed hegelianissimo professore, lei intendeva benefici non rozzamente materiali, ma sociali, politici e pseudo spirituali? E quindi: cose come la fantastica conquista della democrazia contro il fascismo, ad opera dei fantastici partigiani per come li hai in mente Lei... la Costituzione del miglior staterello (colonia americana e vaticana) del mondo, il venticinque aprile eccetera? 

O Tutti e due? Materiali e spirituali?

Guarda che sei meno di sabbia sul selciato, la retorica, di quelli come te, modestamente è interamente contenuta, nella mente, di quelli come me...

Eppure tu insinui di conoscermi, di dedurre qualcosa di me dalle mie parole, o perché io sarei troppo opulento nello stile di vita, o perché troppo antidemocratico, per i tuoi gusti...

Che cosa sei venuto a insegnare qui, su di me, piuttosto che sulla filosofia in generale, oh professore? Parla chiaro, sù, perché tutti sappiano...

Dovrei vivere in povertà in coerenza con i miei ideali comunisti? Al punto da non avere un pc per controbattere alle stronzate di omuncoli come te? 

Io come San Francesco? In rispetto ai sacri e sacrificalissimi partigiani, i quali hanno portato tanta bella ricchezza materiale e tecnologica (naturalmente insieme agli alleati) di cui non sono degno, o perché lo dici tu?

O dovrei smettere di profanare la democrazia, la democrazia portataci dal cielo dagli eroici partigiani (e naturalmente dagli eroici alleati), è forse questo il tuo vero problema, di cui hai ritenuto necessario mettere a parte tutti, perché chi non fa, preventiva, professione di odio antirusso, secondo te è indegno della democrazia? Sono incoerente nel mio usare la democrazia per propagandare idee secondo te distruttive, della democrazia stessa? Tipo che non voglio finanziare la prossima guerra mondiale con il due, o presto con il cinque, percento della spesa sociale del mio stato? Che non credo manco per niente che la Russia trami per attaccare un paese nato nei prossimi tre-cinque anni?

Beh ti ci dovrai abituare, perché la democrazia contiene ad oggi, tante persone che votano, e scrivono sui forum, pur non avendo fatto preventiva professione di odio antirusso. Pur non avendo fatto penitenza e autodafe'. Pensa, alcuni di loro non hanno fatto nemmeno preventiva professione di odio anti Hamas... nonostante il sette ottobre... Tante persone che secondo te, caro paranoico sfigato, stanno con il nemico. E come tanti virus, godono della democrazia in attesa di distruggerla dall'interno... non spegnere la luce... spranga bene tutte le porte... controlla bene in tutti gli angoli... non cedere al sonno...









Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Visechi

Citazione di: niko il 25 Gennaio 2025, 22:23:15 PMAh si?
::)
Ma davvero non vuoi battibeccare?


E allora parla chiaro, quali sarebbero i benefici conquistatici dai partigiani, (che poi questi, per te, rappresenterebbero le "generazioni precedenti", nel loro grande "sacrificio", come poi spieghi in seguito) di cui io secondo te, maestrino di sto cazzo, ad oggi godrei immeritatamente, o che io, sempre secondo te, sprecherei incoerentemente?

Benefici materiali? Tv, snack di cibo spazzatura, scarpe nuove, pc?

O forse, oh grande ed hegelianissimo professore, lei intendeva benefici non rozzamente materiali, ma sociali, politici e pseudo spirituali? E quindi: cose come la fantastica conquista della democrazia contro il fascismo, ad opera dei fantastici partigiani per come li hai in mente Lei... la Costituzione del miglior staterello (colonia americana e vaticana) del mondo, il venticinque aprile eccetera?

O Tutti e due? Materiali e spirituali?

Guarda che sei meno di sabbia sul selciato, la retorica, di quelli come te, modestamente è interamente contenuta, nella mente, di quelli come me...

Eppure tu insinui di conoscermi, di dedurre qualcosa di me dalle mie parole, o perché io sarei troppo opulento nello stile di vita, o perché troppo antidemocratico, per i tuoi gusti...

Che cosa sei venuto a insegnare qui, su di me, piuttosto che sulla filosofia in generale, oh professore? Parla chiaro, sù, perché tutti sappiano...

Dovrei vivere in povertà in coerenza con i miei ideali comunisti? Al punto da non avere un pc per controbattere alle stronzate di omuncoli come te?

Io come San Francesco? In rispetto ai sacri e sacrificalissimi partigiani, i quali hanno portato tanta bella ricchezza materiale e tecnologica (naturalmente insieme agli alleati) di cui non sono degno, o perché lo dici tu?

O dovrei smettere di profanare la democrazia, la democrazia portataci dal cielo dagli eroici partigiani (e naturalmente dagli eroici alleati), è forse questo il tuo vero problema, di cui hai ritenuto necessario mettere a parte tutti, perché chi non fa, preventiva, professione di odio antirusso, secondo te è indegno della democrazia? Sono incoerente nel mio usare la democrazia per propagandare idee secondo te distruttive, della democrazia stessa? Tipo che non voglio finanziare la prossima guerra mondiale con il due, o presto con il cinque, percento della spesa sociale del mio stato? Che non credo manco per niente che la Russia trami per attaccare un paese nato nei prossimi tre-cinque anni?

Beh ti ci dovrai abituare, perché la democrazia contiene ad oggi, tante persone che votano, e scrivono sui forum, pur non avendo fatto preventiva professione di odio antirusso. Pur non avendo fatto penitenza e autodafe'. Pensa, alcuni di loro non hanno fatto nemmeno preventiva professione di odio anti Hamas... nonostante il sette ottobre... Tante persone che secondo te, caro paranoico sfigato, stanno con il nemico. E come tanti virus, godono della democrazia in attesa di distruggerla dall'interno... non spegnere la luce... spranga bene tutte le porte... controlla bene in tutti gli angoli... non cedere al sonno...










Ti chiedo perdono, ma al terzo capoverso ho rinunciato a proseguire nella lettura. Tuttavia, ho rilevato una tua reazione davvero furente quanto interessante. Concedimi solo 5 minuti perché devo cercare di capire se sono profondamente intimorito dal tuo tono da macho oppure se non riesco proprio a trattenermi dal ridere.
1 minuto
2 minuti
3 minuti
4 minuti
5 minuti.
Nulla, proprio non riesco ad essere intimorito, ma non credo sia giusto rifiutarti una reazione 😹😹😹😹

Bye.

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