La docuserie di NETIFLIX sull'omicidio di Yara Gambirasio.

Aperto da Eutidemo, 31 Dicembre 2024, 19:03:23 PM

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Eutidemo

Ho visto la docuserie di NETIFLIX sull'omicidio di Yara Gambirasio e devo dire che non mi è piaciuta per niente:
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Ed infatti:
A)
Trattandosi di un caso già abbastanza complicato per conto suo, ho trovato semplicemente "demenziale" l'espediente di andare avanti e indietro nel tempo, per confondere ancora di più il povero videospettatore.
B)
Inoltre ho trovato estremamente inutili, noiose e distraenti, le numerose divagazioni sullo "stato animo" e sulle "esternazioni" televisive dei partecipanti alla tragedia, "pour epateur le borgeuais". -
C)
Infine ho calcolato, che, più o meno, il tempo concesso ai sostenitori della "tesi innocentista" è stato circa il quadruplo di quello concesso ai sostenitori della "tesi colpevolista"; inoltre, mentre gli avvocati della difesa sono stati fatti parlare in continuazione, a quelli della parte civile, cioè dei parenti della vittima, è stata pressochè preclusa la parola.
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Ciò premesso, non potendo ovviamente considerare tutti i numerosissimi aspetti della vicenda, mi soffermerò soltanto su quelli che, almeno io, considero i principali:
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1)
Innanzitutto, nel suo intervento dell'ultima puntata, il "leader" del "collegio difensivo" ha detto una colossale "castroneria giuridica", e, cioè che la NOSTRA COSTITUZIONE prevede che "Il giudice può pronunciare sentenza di condanna, solo se l'imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio."
Non è vero!
Tale disposizione, invece, non è affatto prevista dalla NOSTRA COSTITUZIONE, bensì dall'art.533 del Codice di Procedura penale; la NOSTRA COSTITUZIONE, invece, all'art.27, stabilisce soltanto che "L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva."
Il che non è esattamente la stessa cosa, sebbene le due disposizioni siano indubbiamente collegate.
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2)
Massimo Bossetti non ha un vero alibi, ed ha "mentito per lo gola" anche circa altre numerose circostanze che aveva addotto a sua discolpa.
Ed infatti sono sfilate di fronte alla corte presieduta dal giudice,  un muratore, un carrozziere, una commercialista, una segretaria, quattro edicolanti e altrettante estetiste.
a)
Giancarlo Bonacina, socio dell'azienda di Chignolo d'Isola dalla quale Bossetti aveva acquistato un metro cubo di sabbia il 9 dicembre 2010, ha spiegato che era solo un cliente saltuario e che non si recava da loro da molto tempo. Secondo l'accusa, quell'acquisto sarebbe soltanto una scusante per passare dalla zona del delitto, il campo di via Bedeschi, proprio a Chignolo.
b)
Il carrozziere e la commercialista, da cui Bossetti ha detto di essere stato il giorno del delitto di Yara, Filippo Laurino di Ambivere e Cinzia Cornali di Brembate Sopra, hanno affermato di non ricordarsi affatto che quel 26 novembre 2010 il carpentiere di Mapello sia stato effettivamente da loro.
c)
Dei quattro edicolanti di Brembate  convocati in aula (vicino alla palestra di Yara), in quanto Bossetti aveva raccontato di recarsi spesso da loro per comprare le figurine ai propri figli, nessuno lo ricorda come cliente abituale e che facesse quel tipo di acquisti.
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Inoltre, benchè  Bossetti negasse di essersi fatto "lampade UVA" in un negozio in prossimità della casa di Yara, tuttavia è stato smentito dalla testimonianza di quattro dipendenti del centro estetico, le quali hanno raccontato che Bossetti era solito farsi le lampade abbronzanti una o due volte alla settimana, a volte anche tre; proprio vicino casa di Yara, e molto distante da casa sua (laddove c'erano altri negozi analoghi)
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3)
IL FURGONE
Circa il filmato suggestivo, altamente incriminante, quel furgone che è come uno squalo che traccia la sua preda ruotando intorno alla palestra di Yara, le telecamere lo inchiodano 13 volte (o 16 volte). Uno si aspetterebbe che una prova del genere sia una delle prime a essere presentate in aula. Invece, curiosamente, quel video agli atti del processo non c'è. O meglio, ci sono solo degli spezzoni.
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Ed in effetti non fu presentato come prova a carico, perchè le telecamere che quel giorno avrebbero inquadrato il furgone sospettato sono cinque; però il Ris, che è anche l'autore del filmato dato alla stampa, dichiara:
- che "una sola di queste fornisce immagini abbastanza nitide per identificare marca, colore e modello".
- le altre no.
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L'unica identificazione probabile viene dalla seconda telecamera della Polynt, azienda che ha sede in via Caduti dell'Aeronautica proprio di fronte alla palestra di Brembate di Sopra; si vede il furgone Di Bossetti che passa una prima volta e poi torna indietro.
E le altre telecamere? Inutili?
No, secondo i carabinieri - questa volta del Ros - non forniscono un'identificazione, ma diventano interessanti se accoppiate a un'indagine statistica secondo cui furgoni del genere, in quella zona e a quell'ora, è difficile che ce ne fossero (5 in provincia di Bergamo); a meno che tutti quanti, a quell'ora, si siano messi a fare il girotondo intorno alla palestra di Yara.
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L'avvocato della difesa Claudio Salvagni in udienza chiese al comandante del Ris, Giampietro Lago: "Perché allora è stato diffuso questo filmato?"". E lui ha risposto "E' stata una ricostruzione plausibile, per poter rappresentare la scena in TV".
Risposta, secondo me, molto discutibile!
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4)
I COLTELLI
Da una intercettazione telefonica risulta che Bossetti (già in carcere), avendo trovato la moglie trovato in casa due suoi coltelli di origine sospetta, la abbia invitata a disfarsene subito; ed infatti, a quanto sembra, Yara non è stata uccisa con una coltellata letale, bensì lasciata morire, ancora viva, dopo essere stata a lungo torturata con piccole ferite e tagliuzzamenti da coltello.
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La giustificazione di Bossetti  era che non voleva altri guai, senza, però, considerare che:
- l'uso personale di cannabis non è un reato;
- per farsi una canna non servono certo dei coltelli (salvo, entualmente,  dei semplici coltelli da cucina).
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5)
LE RICERCHE PORNO DI BOSSETTI SU INTERNET (COMODAMENTE IMPUTATE ALLA MOGLIE).
Come risulta dalla sentenza (pag.126 di I grado), e non contestato dalla difesa:
"Sul PC di Bossetti La mattina del 29 maggio 2014, quando era stata effettuata la ricerca "ragazzine con vagine rasate", la moglie e l'imputato erano rimasti a casa insieme fino alle 11.00, poi lei era uscita per andare dal parrucchiere e, appena arrivata, gli aveva mandato un SMS."
La moglie, però, escludeva di aver effettuato ricerche contenenti la parola "tredicenni"; di altre stringhe, tipo "ragazze rosse con poco pelo sulla vagina", "ragazza rossa imbragata", "bionda sottomessa in un'ammucchiata""bella teenager dai capelli rossi dal pelo della topa rossa con la palle bianca come il latte e piena di lentiggini ma tanto porca" o <<come rimorchiare una ragazza in palestra>>".
Avete capito bene:
"COME RIMORCHIARE UNA RAGAZZA IN PALESTRA!!!!"
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Però, resasi conto di quanto una cosa del genere avrebbe potuto pesare sulle responsabilità del marito, la moglie aggiunse che lei: "...non si ricordava ma non escludeva di averle selezionate durante la navigazione, <<cliccando a caso>>.".
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A questo punto e' evidente che il presidente del Tribunale ed i giudici a latere, avrebbero dovuto arrestare in aula la moglie di Bossetti, per palese menzogna; ed infatti quelle rilevate dalla polizia sul PC di Bossetti erano "interrogazioni booleane", e, cioè, scritte a mano degli interessati, e, quindi, non potevano certo essere "cliccate a caso durante la navigazione".
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Chiunque usi il PC mi capisce; senza considerare che molto difficilmente una donna possa fare interrogazioni del genere.
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6) IL DNA
Infine, per quanto concerne il DNA di Bossetti sulle mutandine di YARA, la difesa ha mosso eccezioni molto valide circa l'irregolarità di conservazione della provette; tanto è vero che il P.M. di Yara è per questo sotto processo a Venezia.
Però occorre tenere presente anche un altro aspetto della vicenda!
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Salvo che il RIS sia una "associazione a delinquere" che si è inventata tutto  (senza scopo) allo specifico scopo di incriminare un qualsiasi poveraccio, se, COMUNQUE, è spuntato il DNA nucleare di Bossetti sulle mutandine di Yara, anche se la procedura non era del tutto corretta (anzi, a maggior ragione), è evidente che il colpevole è senz'altro lui.
Altrimenti come sarebbe statisticamente possibile che il DNA fosse proprio il suo; cioè, sarebbe come se il suo nome fosse risultato a caso lanciando in aria i tasselli dello scarabeo!
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P.S.
Ciò non toglie che, come giustamente evidenziato dalla DOCUSERIE, siano stati commessi molti errori da parte degli organi inquirenti; tali, però, almeno secondo me, da non inficiarne minimamente le conclusioni!
Le quali, infatti, sono state sanzionate dalla CASSAZIONE!

anthonyi

La cosa non mi sorprende, Eutidemo, in nessun caso come in quello di Bossetti é forte il movimento innocentista, per cui non c'é da meravigliarsi se questo é arrivato a condizionare le scelte inerenti la programmazione della serie. Probabilmente gli autori hanno puntato a fidelizzarsi proprio il pubblico degli innocentisti.
D'altronde é comprensibile che anche certe parti politiche siano messe a disagio dalla colpa di Bossetti, un onesto lavoratore artigiano della Bergamasca, padre di famiglia e di pelle bianca. 

InVerno

Citazione di: anthonyi il 01 Gennaio 2025, 06:59:49 AMun onesto lavoratore artigiano della Bergamasca, padre di famiglia e di pelle bianca.
Beh insomma, tre lampade a settimana pelle bianca mica tanto ... 
Citazione di: Eutidemo il 31 Dicembre 2024, 19:03:23 PM
  "bella teenager dai capelli rossi dal pelo della topa rossa con la palle bianca come il latte e piena di lentiggini ma tanto porca" 
Rispetto la tragedia, ma l'idea che uno faccia una ricerca così specifica su Google mi ha fatto molto ridere, in serietà sembra più che altro l'indicizzazione di una pagina, non una ricerca.

E via, un altro caso di cronaca nera in Italia è chiuso, sfortunati quei paesi che ste notizie manco le passano, come faremmo a vivere senza tutti i dettagli morbosi del processo mediatico dell'anno, la noia proprio..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Ciao Inverno. :)
La polizia ha rilevato che si trattava di "ricerche specifiche", effettuate digitando appositamente quelle frasi sulla griglia di ricerca di GOOGLE; frasi che, sinceramente, è molto arduo attribuire alla moglie dell'imputato, sebbene, per alleggerire la situazione del marito, se ne sia in parte dichiarata autrice (per chi ci vuole credere).
Ad ogni modo io le ho ricavate non dai "media" (di cui mi fido ben poco), bensì dalla attenta lettura della SENTENZA DELLA CORTE DI ASSISE n.1/16 emessa l'1/7/2016, di cui ho riportato "tel quel" quanto segue dalla pagina 120 e 126:
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Quindi non si trattava affatto di "dettagli morbosi del processo mediatico", bensì di "indizi gravi, precisi e concordanti risultanti dal processo giudiziario"; i quali erano volti ad accertare la personalità distorta dell'imputato, e che sono risultati  perfettamente compatibili psicologicamente con la personalità dell'assassino di Yara e con il "movente" dell'omicidio.
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Ed infatti, in un processo indiziario, è necessario indagare su tre elementi:
- il "movente";
- i "mezzi"
- l' "occasione".
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Un cordiale saluto! :)
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Eutidemo

L'ESAME DEL DNA
La Corte di Cassazione penale, con Sentenza 48349/04, ha stabilito che, a partire dal 2004, "Gli esiti dell'indagine genetica condotta sul DNA, atteso l'elevatissimo numero delle ricorrenze statistiche confermative in tutto il mondo, tale da rendere infinitesimale la possibilità di un errore, presentano natura di "prova", e non di semplice "elemento indiziario" ai sensi dell'art. 192 c.p.p., comma secondo".
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Come anche stabilito in tale sentenza, pur dovendosi considerare il test del DNA giuridicamente e scientificamente  "certo", tuttavia non si può escludere che il risultato del test possa risultare umanamente inficiato:
- dall'assoluta incompetenza professionale da parte di chi lo ha eseguito (ad esempio, un infermiere);
- dal DOLO da parte di chi lo ha eseguito
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Nel caso di specie, almeno secondo me, deve ritenersi esclusa la prima ipotesi, in quanto il  test è stato eseguito da un "team" composto dai migliori genetisti del RIS ed anche da professori universitari); tanto è vero che i periti della difesa non hanno mai contestato la comparazione tra il DNA trovato sulle mutandine di Yara, e il DNA prelevato da Bossetti,  (a parte alcune condivisibili contestazioni circa la "catena di custodia", ma nessuna che potesse comportare l'invalidità del test in se stesso), avendo potuto verificarne sia la procedura sia le risultanze.
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Tuttavia, almeno a mio parere, non si può invece del tutto escludere la  seconda ipotesi; la quale, infatti, si è verificata anche in altri casi, quando la polizia e/o la magistratura, messe sotto pressione dall'opinione pubblica ed avendo già numerosi "indizi" a carico dell'imputato, "per ulteriore sicurezza", hanno però voluto suffragarli con una "prova" del DNA taroccata.
Il che, tecnicamente, sarebbe stato molto semplice: ed infatti bastava trasferire parte del DNA prelevato a Bossetti sugli slip di Yara, e poi fare una comparazione fasulla!
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Tuttavia, nel caso di specie,ritengo la cosa altamente improbabile per due motivi:
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1)
Quando ci sono di mezzo molti esperti ad eseguire insieme il test, compresi anche dei professori universitari (come Emiliano Giardina, associato di Genetica all'Università di Roma Tor Vergata), è molto arduo supporre che si siano messi tutti d'accordo per effettuare una falsificazione materiale come quella sopra descritta.
2)
In ogni caso, se gli esaminatori avessero voluto effettuare il trucco in questione, sulle mutandine di Yara avrebbero messo sia il DNA "mitocondriale" sia il DNA "nucleare" prelevato da Bossetti; mentre invece sulle mutandine di Yara  il DNA "mitocondriale" era assente.
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Al riguardo, l'esperto americano consultato nella docuserie di NETFLIX, ha detto una cosa "parzialmente vera", ma "fraudolentemente incompleta", tale da indurre in errore gli spettatori; e, cioè, che, in genere, i "mitocondri" sono più "resilienti" del "nucleo" della cellula.
Il che è vero, però non ha precisato:
- che in determinati casi, può benissimo residuare soltanto il secondo, anche se meno "resiliente";
- che alcune cellule, sin dalla "nascita", sono dotate solo di "nucleo", ma sono prive "mitocondri" (piccoli organelli, che possono essere presenti nella cellula in quantità variabile, da ZERO a decine per ogni cellula);
- che per identificare un individuo, basta ed avanza anche il solo DNA nucleare.
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Quanto ai "kit scaduti", è evidente che in laboratorio sarebbe più corretto usare kit non scaduti.
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Però nella docuserie non si dice che:
a)
In tutte le analisi di laboratorio il Protocollo prevede che tutti i kit, prima di essere usati, che siano scaduti o meno, devono passare il "controllo di validità e di efficacia"; e, così come risulta dai verbali, i kit usati nel caso di Yara hanno superato brillantemente tale test.
b)
In ogni caso, anche se un kit fosse scaduto (o persino difettoso), non ne potrebbe comunque, per questo, scaturire il preciso profilo genetico di uno specifico individuo; sarebbe come se i genetisti, lanciando  in aria i "tasselli" dello SCARABEO, questi, ricadendo, avessero composto, per puro caso, proprio il nome e il cognome dell'imputato!
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Come, appunto, è accaduto!
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