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Psicoanalisi

Aperto da Jacopus, 19 Ottobre 2024, 11:05:36 AM

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misummi

aggiungo anche che,probabilmente,se a quei tempi fossero già stati noti e usati gli psicofarmaci e gli altri medicamenti usati oggi anche a sproposito,Freud avrebbe aperto una farmacia :)) e lasciati perdere isterici,paranoici e nevrotici vari.

green demetr

Citazione di: misummi il 05 Dicembre 2024, 07:37:52 AMPROPRIO COME TUTTE LE ALTRE SCUOLE!
Ti sbagli, le altre scuole hanno solo un fine terapeutico di miglioramento, quella di Freud di cura, cui il metodo mira.
Nello stabilire il suo metodo e facendo riferimento al sogno e all'inconscio la scienza di allora rimase prima di stucco, e poi, pian piano, si diedero da fare per ridurla ad una opinione fra le altre.
Non mi stupisce, che il relativismo abiti nella tua testa.
E infatti ti ti sè tu, ma mi mica l sò. E' una tua opinione misummi! :D
Vai avanti tu che mi vien da ridere

daniele22

Citazione di: Jacopus il 03 Dicembre 2024, 09:48:55 AMTi ringrazio per la risposta e per la discussione. Forse hai ragione. Tutti probabilmente siamo dogmatici in qualche cosa, altrimenti il terreno ci scivolerebbe sotto i piedi. Posso aggiungere che più di dogmatismo, ognuno di noi ha bisogno di padri e madri, reali e simboliche, apprese a scuola e nella vita quotidiana o sui libri.
Mi congratulo per la tua onestà di fronte a PhyroSphera. Il punto di coraggio è stato quello di prendere in mezzo tutti e non solo te stesso. Immagino quindi che tu percepisca questa indimostrabile sensazione di dogmatismo collettivo. Da parte mia sto ancora aspettando una risposta da colui che mi ha sfidato al saloon, e chissà mai se giungerà tale risposta. Infatti, penso che dovresti infine avvalorare quello che chiamo "dogmatismo invisibile", già "dogmatismo negativo" (vedi discussione da me aperta tempo fa) riveduto e corretto. Il guaio, la terra sotto i piedi che ti manca, è che siete tutti dogmatici senza saperlo. Solipsisti inconsapevoli che riescono a stare in piedi tramite fantasiose alleanze che scaricano su altrettante fantasiose alleanze i mali del mondo. A cent'anni e oltre dalla discesa in piazza della relatività di Einstein non avete ancora digerito che il relativo si riferisce a un assoluto. Da notare che la fisica è figlia della filosofia, non di tutta la filosofia, ma di quella che si è attestata cercando la verità al di fuori di noi. La ricerca snobbata, il "conosci te stesso" la si trovava comunque già tra i presocratici, vedi l'uomo misura per tutte le cose, o anche Pirrone di Elea tanto per dire. E non sarebbe mai morta tale ricerca che infatti riemerse nel nome della psicologia alla fine del medioevo, proprio in quei tempi quando la fisica bastonò Tolomeo usando Copernico; lì, in quei luoghi spazio temporali pure il Dio ebraico si prese una bella legnata.
Ma noi, voi, siete rimasti ancora ai tempi di Tolomeo. Se si vuole, si potrebbe anche organizzare una psicoterapia di gruppo




green demetr

Citazione di: daniele22 il 08 Dicembre 2024, 10:07:37 AMIl guaio, la terra sotto i piedi che ti manca, è che siete tutti dogmatici senza saperlo. Solipsisti inconsapevoli che riescono a stare in piedi tramite fantasiose alleanze che scaricano su altrettante fantasiose alleanze i mali del mondo.
Ti sbagli il solipsista è colui che nega la realtà.
E' solo chi la vede per quella che è ossia un crogiolo di complessi familiari, avidità, invidia e sopratutto odio, quello sì inconsapevole a se stessi, ma chiarissimo per gli altri, può cominciare, non dico a risolvere, ma a pensare ad ovviare ad una simile tragedia del vivere insieme.
Naturalmente se il pensare il bene singifica pensare che non esiste, allora mi par chiaro che significa arrendersi al male, o essere dalla parte di coloro che fanno del male al prossimo, o essere direttamente chi fa del male.
Il male non esiste? Ecco, quello è solipsismo, incapacità di vedere il reale.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

daniele22

Citazione di: green demetr il 08 Dicembre 2024, 23:41:49 PMTi sbagli il solipsista è colui che nega la realtà.
E' solo chi la vede per quella che è ossia un crogiolo di complessi familiari, avidità, invidia e sopratutto odio, quello sì inconsapevole a se stessi, ma chiarissimo per gli altri, può cominciare, non dico a risolvere, ma a pensare ad ovviare ad una simile tragedia del vivere insieme.
Naturalmente se il pensare il bene singifica pensare che non esiste, allora mi par chiaro che significa arrendersi al male, o essere dalla parte di coloro che fanno del male al prossimo, o essere direttamente chi fa del male.
Il male non esiste? Ecco, quello è solipsismo, incapacità di vedere il reale.
A me non sembra che il solipsismo corrisponda a quello che dici. Questa è infatti una definizione trovata: termine filosofico designante l'atteggiamento mentale e speculativo che il soggetto assume quando risolve ogni realtà in sé medesimo, o dal punto di vista pratico o da quello gnoseologico-metafisico. Siamo dunque assai distanti da quello che dici. Andando quindi oltre la tua azione disinformativa ti faccio notare che il tuo intervento denuncia quello che oggi chiamano "analfabetismo funzionale", o almeno quel che io intendo per esso (solipsismo consapevole). Infatti, la mia accusa era già compiuta nel dire che siete "dogmatici senza saperlo". Naturalmente tu ti sei gettato a occhi bendati in quella mia accentuazione sul solipsismo trascurando completamente il senso del mio intervento. Complimenti, non c'è che dire.
Io disprezzo il vostro pensiero e mi scuso in parte con iano per avere tempo fa disprezzato il suo pensiero quasi fosse solo lui il portatore del mio disprezzo. Tra l'altro, magari a iano non gliene frega nulla. Pertanto, se vuoi continuare il dialogo ripresentati con argomenti un poco più degni di essere valutati. In ogni caso questo intervento è già fuori del tema

daniele22

Rientrando in tema pure se mi mancano le competenze, in questi giorni mi è capitato tra le mani un piccolo testo di Cesare Musatti (di famiglia ebraica) che titola "Ebraismo e psicanalisi". Da quel poco che ho letto, e chissà se continuerò a leggere, l'autore si pone in modo abbastanza critico nei confronti di Freud e al tempo stesso vuole mostrare che la psicanalisi sia potuta nascere e svilupparsi soltanto in un ambiente ebraico.
Ad altri più esperti lascio eventuali commenti

Koba II

Citazione di: daniele22 il 08 Dicembre 2024, 10:07:37 AMIl guaio, la terra sotto i piedi che ti manca, è che siete tutti dogmatici senza saperlo. Solipsisti inconsapevoli che riescono a stare in piedi tramite fantasiose alleanze che scaricano su altrettante fantasiose alleanze i mali del mondo.


Il dogmatismo osservabile in una discussione pubblica come qui nel forum è in parte rimosso e in parte il prodotto dell'ignoranza.
Rimosso perché ognuno volendo essere nella verità e quindi volendo dire cose oggettive, solide, deve dimenticare il presupposto antropologico da cui parte e che decide tutto, ogni mossa successiva.
Si vuole cioè dimenticare l'arbitrarietà dell'inizio per convincersi che l'esito del cammino abbia un valore generale, non solo per il pubblico ristretto formato da coloro che accettano lo stesso presupposto antropologico.
Ma poi a un certo punto nel confronto ci si rende conto che le proprie stupende argomentazioni non hanno alcun significato per coloro che partono da presupposti radicalmente diversi.
Non c'è proprio dialogo. Ma solo disputa, tra sordi... poiché ognuno è sordo all'immagine di uomo dell'altro.
Si tratta di uno spettacolo piuttosto deprimente che si tenta di nobilitare con il riferimento al concetto eracliteo di polemos, cioè di contrasto capace di generare significati.
Bisognerebbe semplicemente accettare che la scelta soggettiva del presupposto antropologico da cui si parte deve avere un'oggettività non in riferimento agli altri e al mondo, ma in riferimento a se stessi, cioè al di fuori di questa spiegazione paradossale: deve avere radici reali nel proprio Sé. E più queste radici sono profonde e più sarà significativo per se stessi il cammino che quel presupposto che si è scelti consentirà di fare.

Per esempio un freudiano vedrà nei testi di Jung sulla religione qualcosa di vago e pericoloso, come il tentativo di voler recuperare delle forze irrazionali, e per questo lo accuserà di essere un reazionario o addirittura un fascista.
D'altra parte il religioso che legge gli stessi testi accuserà Jung di psicologismo in quanto le immagini religiose vengono ridotte nella psicologia analitica a simboli in cui si condensa l'energia psichica, simboli che poi sono sentiti come aventi esistenza indipendente dalla psiche dell'uomo proprio perché prodotti dell'inconscio e quindi sentiti come estranei. Ma questo non toglie che tali manifestazioni non abbiano una reale esistenza oggettiva, cioè per Jung al di fuori della psiche umana Dio non esiste.

Questo per dire che si potrebbe passare la vita intera in queste dispute in cui ciascuno dei giocatori, immemore dei propri presupposti, pensa di dover far vincere la verità.
Ma questa è cultura, non è filosofia.

daniele22

Citazione di: Koba II il 09 Dicembre 2024, 11:04:25 AMIl dogmatismo osservabile in una discussione pubblica come qui nel forum è in parte rimosso e in parte il prodotto dell'ignoranza.
Rimosso perché ognuno volendo essere nella verità e quindi volendo dire cose oggettive, solide, deve dimenticare il presupposto antropologico da cui parte e che decide tutto, ogni mossa successiva.
Si vuole cioè dimenticare l'arbitrarietà dell'inizio per convincersi che l'esito del cammino abbia un valore generale, non solo per il pubblico ristretto formato da coloro che accettano lo stesso presupposto antropologico.
Ma poi a un certo punto nel confronto ci si rende conto che le proprie stupende argomentazioni non hanno alcun significato per coloro che partono da presupposti radicalmente diversi.
Non c'è proprio dialogo. Ma solo disputa, tra sordi... poiché ognuno è sordo all'immagine di uomo dell'altro.
Si tratta di uno spettacolo piuttosto deprimente che si tenta di nobilitare con il riferimento al concetto eracliteo di polemos, cioè di contrasto capace di generare significati.
Bisognerebbe semplicemente accettare che la scelta soggettiva del presupposto antropologico da cui si parte deve avere un'oggettività non in riferimento agli altri e al mondo, ma in riferimento a se stessi, cioè al di fuori di questa spiegazione paradossale: deve avere radici reali nel proprio Sé. E più queste radici sono profonde e più sarà significativo per se stessi il cammino che quel presupposto che si è scelti consentirà di fare.

Per esempio un freudiano vedrà nei testi di Jung sulla religione qualcosa di vago e pericoloso, come il tentativo di voler recuperare delle forze irrazionali, e per questo lo accuserà di essere un reazionario o addirittura un fascista.
D'altra parte il religioso che legge gli stessi testi accuserà Jung di psicologismo in quanto le immagini religiose vengono ridotte nella psicologia analitica a simboli in cui si condensa l'energia psichica, simboli che poi sono sentiti come aventi esistenza indipendente dalla psiche dell'uomo proprio perché prodotti dell'inconscio e quindi sentiti come estranei. Ma questo non toglie che tali manifestazioni non abbiano una reale esistenza oggettiva, cioè per Jung al di fuori della psiche umana Dio non esiste.

Questo per dire che si potrebbe passare la vita intera in queste dispute in cui ciascuno dei giocatori, immemore dei propri presupposti, pensa di dover far vincere la verità.
Ma questa è cultura, non è filosofia.
"La ragione ha bisogno della fede per arrivare ad essere totalmente se stessa: ragione e fede hanno bisogno l'una dell'altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione".
Queste parole sono del defunto Papa Ratzinger, portatore di un pensiero che non è di sicuro il mio, ma le condivido pienamente.
Hai perfettamente ragione, ma mi sembra che non vi siano molte dimensioni antropologiche in cui "incasellare" l'essere umano che possano non riferirsi a quel pensiero del papa che racchiude due polarità acclarate nella manifestazione della fede cristiana, Ratzinger, e in quella dell'agnostico ribelle, la mia. Ma non sono certo io colui che vuole calpestare la fede cristiana, volendo solo far vivere la mia nella ragione umana

Visechi

Se leggi veritatis splendor o Fides et ratio del Papa polacco, le cose stanno anche peggio di come le ha prefigurate il germanico.

Visechi

Citazione di: daniele22 il 09 Dicembre 2024, 10:11:14 AMRientrando in tema pure se mi mancano le competenze, in questi giorni mi è capitato tra le mani un piccolo testo di Cesare Musatti (di famiglia ebraica) che titola "Ebraismo e psicanalisi". Da quel poco che ho letto, e chissà se continuerò a leggere, l'autore si pone in modo abbastanza critico nei confronti di Freud e al tempo stesso vuole mostrare che la psicanalisi sia potuta nascere e svilupparsi soltanto in un ambiente ebraico.
Ad altri più esperti lascio eventuali commenti
Forse non proprio in un ambiente ebraico, ma molto più probabilmente solo in un ambiente sessuofobico. Da buon borghese, Freud ha puntato tutto sulle repressioni sessuali della società in cui viveva, rovinando, per certi versi (non certo per quelli individuati da maitre a penser del forum), la sua (SUA - checché ne scriva il maitre a penser) grande intuizione.

green demetr

Citazione di: daniele22 il 09 Dicembre 2024, 09:32:16 AMSiamo dunque assai distanti da quello che dici
Veramente è esattamente quello che ho detto, ma evidentemente nemmeno leggi, ti fai prendere dalla smania distruttiva, di rompere il discorso altrui, affinchè nella tua testa, viga solo la personalità autoritaria che la soggioca (Adorno).
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Visechi il 09 Dicembre 2024, 22:49:15 PMma molto più probabilmente solo in un ambiente sessuofobico. Da buon borghese, Freud ha puntato tutto sulle repressioni sessuali della società in cui viveva
Certp Visechi perchè tu non sei un borghese, che si può permettere un computer, e scrivere contro Freud.
E certo la società deve essere cambiata parecchio...
L'europa è antisemita e ora si sta pure accordando con i terroristi islamici.
E certo, ora se uno è terrorista o meno, lo decide la legge.....
Oh no Freud quel cattivone aveva un problema era un ebreo....oh nooo.
Quanto mi deve venire da ridere....oooooh ma quantoooooo.
8)

Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Tanto per chiarire Freud veniva sopportato dalla comunità ebraica, fossimo stati al tempo di Spinoza, lo avrebbero, giustamente, scomunicato.
Uno che della tradizione talmudica non ci aveva capito mai molto.
Persino la sua teoria dell'orda, fa scompisciare dalle risate.

Ma Freud non è importante per queste sciocchezze, ma per aver instaurato un metodo, ma voi post-freudiani, voi bravi, quello non lo dite mai, e sopratutto non ho mai sentito un post-freudiano dire qualcosa di questo metodo.
Già. già: quale è il metodo freudiano?
Cercate pure sulla wiki, non c'è  8) :D
E come mai?  :D
Oh no, brutto Freud, cattivo!  :D
Vai avanti tu che mi vien da ridere

PhyroSphera

Citazione di: green demetr il 04 Dicembre 2024, 22:33:40 PMCapisco che lei abbia forti resistenze rispetto all'accettazione dei complessi familiari.
Senza volontà di cambiare, semplicemente non si cambia.
Dire che Freud fu superficiale rispetto alla letteratura è però risibile, le interpretazioni psicanalitiche si attestano infatti in maniera formidabile sopratutto alla letteratura.
Sono migliaia le letture fatte in questa maniera.
Freud fu un seguace leale dell'antica grecia.
Non si può dire lo stesso di Jung. La sua teoria si applica solo a se stesso.
Francamente avanzo persino il sospetto di mancanza di onestà intellettuale da parte dei suoi presunti "scolari".
Guardi che qui io non ho messo in scena la mia vita e vaneggiare sul prossimo come fa lei non serve a condurre un dialogo filosofico. La concezioni di Freud dei complessi non era scientifica, inutile che voi la usiate per bloccare le autentiche discussioni.
Jung aveva scientificamente dimostrato che la complessità, anche i "complessi", non sono da trattarsi mai come nuclei negativi in sé stessi. Quando voi per non venire al dunque, a fronte di affermazioni stringenti, cominciate a supporre sulla vita familiare del prossimo... cominciate a dire di "complessi"... studiate associazioni senza considerarne i contesti... vi avvalete di schemi di cui non sapere la portata ridottissima e non universale... rifiutate le manifestazioni altrui e non ne vedete la positività... riuscite sempre a trovare qualcosa di apparentemente sensato da ridire, ma in realtà ingannate il prossimo! Lo avete fatto anche con le autorità degli Stati. I vostri giochini sono stati un disastro e invece che 'gettare fumo' dovreste apparire in società con un minimo di sincerità e abbandonare le vostre 'armi'.

Inutile dire sul resto: lei risponde sempre la stessa cosa e tenta di screditare il valore del pensiero altrui facendo leva su illusioni.


MAURTO PASTORE

Visechi

Citazione di: green demetr il 10 Dicembre 2024, 00:16:26 AMCertp Visechi perchè tu non sei un borghese, che si può permettere un computer, e scrivere contro Freud.
E certo la società deve essere cambiata parecchio...
L'europa è antisemita e ora si sta pure accordando con i terroristi islamici.
E certo, ora se uno è terrorista o meno, lo decide la legge.....
Oh no Freud quel cattivone aveva un problema era un ebreo....oh nooo.
Quanto mi deve venire da ridere....oooooh ma quantoooooo.
8)


Quando vaneggi a questo livello stimoli davvero la discussione ed incentivi un confronto serio e costruttivo. Prosegui nel tuo vaneggiare.